Ad Expando

martedì 21 dicembre 2010

Il Canto della Quercia



Il Canto della Quercia

Mi leverò l'autunno,
fuoco
di foglie d'oro
e le appenderò 
come un vecchio abito
ad un canto d'inverno.

Sogno di fronde vuote:
questo rimango.

Freddo nel silenzio 
dei miei rami
e dentro ghiaccio,
come l'attesa.
come un cuore offeso.

Poi nell'immoto
un balzo
e mi colmo l'anima
di serena notte oggi,
e nell'avvenir 
di sole

Seregno, 21 Divembre 2005






DIARIO DI BORDO:
La quercia è un albero maestoso sia nelle sue forme che nei suoi significati. Pianta sacra alle popolazioni celtiche tra i cui rami i druidi spiccavano il vischio, simbolo solare, emblema di forza, virtù e perseveranza,   di certo per il suo aspetto e probabilmente perché le foglie della quercia a differenza di altre latifoglie persistono a lungo sulla pianta, secche,  sino ad inverno inoltrato. 
Ovviamente ho usato la quercia come metafora per descrivere un momento, anzi il momento, "magico", del cambiamento dell'equilibrio luce-tenebra che avviene nel solstizio.
Immagino sia pura vanità (e in essa mi crogiolo senza vergogna!) il dire che dei miei scritti è uno di quelli che più amo in quanto meglio riusciti.

venerdì 17 dicembre 2010

Riconoscere l'ignoranza

E' difficile riconoscere l'ignoranza, perché in fondo siamo tutti un po' ignoranti. 
Anzi, l'intelligenza ci permette di capire che più si conosce e più si ha la dimensione della propria ignoranza. 
Vi è però un altro tipo di ignoranza che è legato a doppio filo alla stupidità, ed è quella di arrogarsi il potere di dare dello stupido o dell'ignorante a qualcuno partendo dall'assunto che noi siamo gli intelligenti.
Qualche giorno fa, parlando della situazione dell'azienda in cui lavoro, alcuni colleghi hanno espresso lecite perplessità sulla condotta della Direzione. 
Lecite, in quanto è assodato che in un  paese libero si ha diritto di opinione e conseguentemente di critica, al di là dunque, della reale consistenza delle critiche stesse. Come si dice, opinioni e, come tali, opinabili.
Ciò che invero mi infastidiva del discorso non erano tanto le critiche, che peraltro non mi toccavano e che in parte condividevo, quanto la vanità, o se vogliamo l'arroganza di coloro che affermavano che, se fosse stato per loro, alcune cose non sarebbero mai accadute. Costoro, non si rendono conto di vedere solo la parte finale di un lungo percorso che con molta probabilità non avrebbero nemmeno avuto facoltà di cominciare. Troppo comodo ergersi critici quando non si conosce, quando si ignora.
Anzi è oggettivamente da stupidi.

mercoledì 15 dicembre 2010

Aforismi

"Il fatto che sbagliare sia umano mi rende la persona più umana che conosca"

martedì 14 dicembre 2010

Oggi sono triste

Oggi sono triste per vari motivi, tanti, da non riuscire a metterli nemmeno in ordine.
Sono triste perché hanno dato del traditore ad un uomo che ha perso l'uso delle gambe per servire la Patria (on. Paglia).
Perché il Governo dell'Italia, indipendentemente dal colore politico, è dipeso da gente come l'agopuntore Scilipoti e perché coloro che dipendevano dal suo voto, anziché vergognarsene, hanno gioito applaudendo.
Perché la dignità di un rappresentante del popolo vale, più o meno, come un mutuo di un appartamento.

venerdì 10 dicembre 2010

I 60 (milioni) Denari


L'Italia, finanziariamente parlando è messa maluccio. Un debito spaventoso fa da zavorra ad ogni tentativo di modernizzare il sistema, tagli ovunque, più pesanti, non fosse che per il significato, a cultura e ricerca.
Persino il volontariato viene penalizzato con tagli al 5 per mille. 
Stranamente, invece, i soldi per la religione si trovano sempre: sarebbe quasi da gridare al miracolo!

giovedì 9 dicembre 2010

L'onorevole "finito"


Esilarante intervista, quest'oggi su Repubblica all'onorevole Scilipoti dimissionario dall'IDV di Di Pietro, perché a suo dire, non sufficientemente preso in considerazione dai colleghi.
D'altra parte il Scilipoti è un combattente nato, come lui afferma:
dorme cinque ore a notte, è un deputato-lavoratore che all'attivo ha trecento conferenze sul territorio italiano
Un eroe, anzi che dico? Un Berlusconi (quasi: il Presidentissimo lavora 18 ore al giorno nelle restanti sei si rilassa tra pisoli e festini).
Ma di cosa si occupa Scilipoti, quale è la sua missione nel parlamento e nel territorio Italiano, perché si è buttato in politica? Di cosa trattavano le trecento conferenze?
Miopatie rare, naturopatia, biologi nutrizionisti, biofrequenze.
Solo? No, per fortuna, anche se evidentemente con meno impegno, anche di
 Usura, dimenticavamo l'usura 

domenica 5 dicembre 2010

Non c'è etica senza religione?


A volte compaiono sui media notizie che lasciano basiti, non tanto per l'articolo in sé, quanto per ciò che al giornalista, facendo il suo mestiere, tocca riportare.
L'articolo in questione era un dispaccio Ansa, privo dunque di ogni filtro e commento che, forse, sarebbe stato opportuno introdurre nel momento che la notizia veniva pubblicata in un giornale (altrimenti ci si chiede che senso avrebbero i giornali). E' passato qualche giorno, ma mi ero ripromesso di non lasciare cadere l'argomento ed eccomi qui a riproporlo e commentarlo.
Il dispaccio inizia subito con una rivelazione shock da parte del Dott. Giuseppe Noia, presidente dell'Associazione italiana ginecologi e ostetrici cattolici :
Verso i medici cattolici c'è un pregiudizio culturale molte forte, che in passato ha anche penalizzato nel lavoro e nella carriera
Ohibò, niente poco di meno!
Già, niente poco di meno che una fandonia colossale.

venerdì 3 dicembre 2010

Mistificazioni


Il diritto alla morte, come parte integrante dei diritti della vita, è un tema che sento profondamente; per vari motivi. 
Il più lapalissiano è che tutti dobbiamo morire, quindi è ovvio che, superata l'età in cui ci si sente virtualmente immortali (nel senso che l'idea della morte nemmeno ci sfiora), si finisca per pensare alla morte. 
Reputo la morte una straordinaria opportunità, un dono se si ammette l'esistenza di una divinità, perché ci costringe a dare un senso alle nostre esistenze, a lasciare orme che possano essere seguite e che non vengano cancellate al primo soffio di vento.
Parlo di opportunità, potrei parlare di fortuna, perché essere mortali non è una maledizione ma una fortuna, sebbene il trapasso, sia che ci conduca verso il nulla o ad una nuova forma di esistenza, comporti sempre il dolore del distacco.
E' una fortuna perché siamo moralmente incitati a lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo ereditato dai nostri padri, questo indipendentemente dagli esiti che, ahimè, possono essere finanche disastrosi.
Tutto ciò, però, trova senso solo se si accetta che la vita debba essere dignitosa sino in fondo, e non deve esserla solo per gli altri, ma soprattutto per se stessi. 

giovedì 2 dicembre 2010

Le sofferenze diverse

Dobbiamo riflettere su chi si permette di scrivere di tutto e di tutti senza pensare alla loro sofferenza.
A dire queste parole, giustissime ovviamente, è stato il Vescovo di Cremona, Dante Lanfranconi. 
Come per le bestemmie, che vanno contestualizzate (Fisichella docet), anche per le belle frasi occorre verificarne il contesto al fine di giudicarne correttamente il peso. 
La frase pronunciata è una stoccata, all'interno dell'omelia, del Vescovo cremonese ai mass media, rei di non aver avuto rispetto della sofferenza di Don Sergio Recanati, prete suicida per non aver retto alla vergogna di essere sotto accusa, purtroppo fin troppo ben supportata dai video della trasmissione "Le Iene", per molestie sessuali.

martedì 30 novembre 2010

Arsa viva


Sostengo da tempo la tesi per cui molte religioni ed in particolare quella cristiana, non fosse perché è quella che conosco meglio, affondano le radici della propria esistenza sulla paura. 
Nel creare un mondo dopo la morte, molte religioni, da quelle classiche all'ebraismo, hanno pensato semplicemente ad un luogo, per lo più negato ai viventi, ove  i morti continuano la loro esistenza, come ombre. In tali "oltretombe" non erano previsti né premi, né punizioni.
Il cristianesimo, come descritto nella  breve ricerca che ho condotto, intitolata "Viaggio all'Inferno", ha invece previsto un mondo diviso tra coloro che hanno vissuto la propria vita secondo i dettami della religione, e chi invece tali dettami li ha traditi, compiendo nefandezze più o meno perdonabili. 

venerdì 26 novembre 2010

Scelte editoriali


Una cosa che davvero non sopporto di certa gente è che pur partendo da posizioni privilegiate, o forse proprio per questo motivo, vogliono avere l'ultima parola su tutto.
Basterebbe questo, ma se a questo si aggiunge anche la mistificazione allora è troppo. Allora, bisogna mettere da parte quel poco di diplomazia e scrivere a chiare lettere che questi "religiosi" sono in malafede, intellettualmente disonesti o in alternativa dei prepotenti.
Mi riferisco alle pesanti pressioni che il mondo cattolico (media, parlamentari, lobbies varie) sta facendo affinché in una trasmissione televisiva di inaspettato (?) successo si crei, a distanza, il contraddittorio tra chi sostiene sia diritto di ogni persona decidere della propria vita anche nell'attimo fatale, e chi invece ritiene questa libertà ideologicamente improponibile, anche se riguarda la vita, il credo e le volontà altrui.
Partiamo subito col dire che i cattolici sono tanto solerti a pretendere eguaglianze specifiche quanto restii a concederle laddove esse detengono il potere, qualunque esso sia.
La RAI è pubblica? Si.
Quindi deve comunque dare spazio al contraddittorio? No.

giovedì 25 novembre 2010

Violenze e Mutilazioni

25 Novembre
- Giornata mondiale contro la violenza sulle donne -

25 Novembre - Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Ci sono argomenti che ti rimangono nel cuore, uno di questi, per me è il dramma delle mutilazioni inferte alle donne. Ne avevo già parlato nel post titolato "La Maledizione di nascere Donna".
Le mutilazioni di cui parlo sono quelle agli organi genitali, una pratica aberrante che coinvolge un numero spropositato di donne e bambine, si stima tra i 100 e i 140 milioni.

Mappa della diffusione delle mutilazioni genitali femminili in Africa - ©OMS/ONU
Vi sono molteplici ragioni che portano a questo abominio, e vanno ricercate per lo più nell'ignoranza cui non esiste giustificazione culturale.

martedì 23 novembre 2010

Gli attributi del Presidente


Inizialmente avrei voluto intitolare il post "I coglioni del presidente", ma negli ultimi tempi ho ceduto un po' troppo alla volgarità e quindi ho deciso di auto moderarmi.
In fondo il titolo sarebbe parso immediatamente offensivo ai leali elettori del Presidente del Consiglio, che amano informarsi attraverso i titoli, meglio se beceri come quello che mi apprestavo ad usare, che poi, diciamocela tutta, è la normalità nei testi sacri de Il Giornale e di Libero, le due testate devote al leader del PdL.
Bondi che pensa ai casi umani
Ad altri, invece, il titolo avrebbe fatto venire in mente qualche ministro del governo, come quello che non sapeva che gli avevano pagato un appartamento vista Colosseo, storia vecchia, o come quell'altro che dopo aver accettato ogni taglio al portafoglio ha pensato bene di destinare all'ex marito della moglie una quota di ciò che rimaneva adducendo come scusa che si trattava di una caso umano e privato.
Brillantemente risolto con i soldi pubblici.
Ah, il partito dell'amore!
Comunque sia, i titoli, scelti e cassati si riferiscono più semplicemente al recente restauro voluto da Berlusconi sulle statue di raffiguranti Marco Aurelio e la moglie Faustina sotto le spoglie di Marte e Venere, gruppo marmoreo del II sec d.C. cui sono state attaccate mani e pene, posticci, con una discutibilissima opera di restaurazione.

martedì 16 novembre 2010

Non ce la fanno

Proprio non ce la fanno a capire, questi cattolici, a meno che non si voglia insinuare che capiscano fin troppo bene e che vedano nell'assistenza del malato terminale un mercato cui non è possibile rinunciare. E per mercato, intendo denaro, molto denaro.
Mina Welby
Ieri sera, mi sono soffermato ad ascoltare la storia prima, e le parole poi, di Mina Welby, moglie di Piergiorgio le cui vicende riscossero una giusta eco mediatica, anche per via del toccante messaggio inviato dallo stesso al Presidente della Repubblica. 
Dalle parole di Mina e dal racconto di Saviano emerge infatti non tanto la volontà di morire, quanto la pretesa di poter disporre del proprio destino, la pretesa di poter discernere ciò che è vita da ciò che non lo è più, e nello specifico, quello che pare non riescono a capire i cattolici, non tanto delle vite altrui, ma della propria.
Nella storia di Piergiorgio, risalta al contrario dell'immagine che la retorica cattolica cerca di imporre,  un attaccamento alla vita assai particolare, nonché un quadro che di forza e debolezze che fa esclamare, senza timore di essere blasfemo, "Ecce Homo".

venerdì 12 novembre 2010

La mano di Caino

12 Novembre 2003 - ore locale 10:40 - Nasiriyya 
La Mano di Caino


A Nasiriyya 
venti uomini 
furono.

E con loro 
crollate le mura
restarono 
desolate macerie
sopra il cuore
di una nazione.

Non c'è umanità 
nel caos di questo terrore,
nelle bianche ossa,
schiacciate,
nei ventri squartati,
né Dio,
nella mano di questo Caino 
che oggi più
 non prova vergogna



mercoledì 10 novembre 2010

Eutanasia: l'attacco di Avvenire


Premessa: l'associazione Luca Coscioni e i Radicali rilanciano in versione Italiana uno spot sull'eutanasia riprodotto qui sotto:



Immediatamente, come è ovvio che sia nella dialettica delle cose , la Chiesa si oppone e attraverso il giornale dei Vescovi, Avvenire commenta con un articolo al veleno intitolato "Pubblicità mortale" a firma di F. Ognibene.
Francamente, leggendolo sono rimasto senza parole: ovviamente non mi aspettavo altro nella sostanza, ma avrei gradito qualche cosa di più consistente, sia da un punto di vista di contenuti che di dialettica.
Ognibene invece si limita al compitino lasciando via via affiorare la sua ostilità crescente, generata dal terrore che probabilmente, se proposto su larga scala, l'argomento eutanasia troverebbe una quantità di favori che farebbe traballare la pretesa di maggioranza insita nel cattolico italiano.

Cattolici all'attacco (di Fini)

Il direttore di Avvenire
Marco Tarquinio
Nel precedente post, non ho trattato l'intervento di Fini sui temi della famiglia. Una scelta precisa, anche se un poco sciocca: il motivo infatti, è semplicemente dovuto al fatto che mi trovo, su questi argomenti, in linea con la visione evocata dal Presidente della Camera; tuttavia, ammetterlo di questi tempi, e in generale in Italia, significa essere immediatamente etichettato.
Ebbene, non sono un "Finiano" o se vogliamo un "Futurista" (aggettivo che mette invero un po' di confusione), e se ho deciso di commentare la cosa è  per la reazione di certi ambienti cattolici, non certo per la mia casuale assonanza di idee con il neonato partito.
Veniamo al dunque: sul sito di Avvenire compare una lettera intitolata "Un rischioso futurismo familiare", all'interno della quale un lettore, ovviamente cattolico, scrive al direttore Marco Tarquinio le sue perplessità sul discorso di Gianfranco Fini a Nocera Umbra sui temi della Famiglia.
Il lettore riporta alcuni frasi della terza carica dello Stato:
...Bianchi e neri; cattolici, ebrei e musulmani; uomini e donne; eterosessuali ed omosessuali; italiani e stranieri: qualsiasi persona, la persona umana, senza distinzioni e discriminazioni, deve essere al centro dell’azione della politica e avere la tutela dei propri diritti...
E ancora:

martedì 9 novembre 2010

Famiglie

Facciamo un gioco.

Osservate questa foto (chiamiamola : "FOTO 1) e chiedetevi cosa essa rappresenta.
 

Ora osservate quest'altra (FOTO 2) e, anche ora, chiedetevi cosa rappresenta.

 

Notate differenze tra le due?
Non intendo nel vestire o nelle acconciature,  nel numero di figli; intendo se c'è qualcosa che pare differenziare la famiglia della foto 1 da quella della foto 2. 
Apparentemente no, vero?
Fondamentalmente sono 2 famiglie ed entrambe sembrano felici. 
Sicuramente, queste madri hanno amato i loro mariti al punto da unirsi per dare vita ad una prole. Hanno atteso i loro figli per circa 9 mesi, li hanno visti nascere, li hanno coccolati, come fanno tutte le famiglie. 
Una differenza però c'è.

sabato 6 novembre 2010

La scuola "privata"

Per essere uno Stato che si definisce laico, l'Italia presenta alcune anomalie, per altro rilevate anche dall'Unione Europea, anche se, come si sa, essa è un crogiolo di massoni anticlericali che si sono persino rifiutati di riconoscere le radici cristiane del continente. 
Questo a prescindere dal fatto che talvolta alcuni giornalisti, con un po' troppa foga, si lascino andare a interpretazioni errate e cerchino di mettere in cattiva luce anche quella parte di operato lodevole svolto dalle associazioni religiose. 
Uno dei punti più controversi nasce dal rapporto della religione cattolica con la scuola.
Vi sono tanti, troppi, casi che destano stupore se non addirittura irritazione.
Partendo dall'ora di religione, facoltativa almeno sulla carta, ma di cui lo stato non offre alternative valide, se non addirittura non offre alternative e basta.
Mancano i soldi: per le scuole in Italia non ce ne sono mai.
Stranamente però non appena la Cei alza la voce, questi soldi compaiono: un vero e proprio miracolo!
Già sul finire del 2008 il Ministro Tremonti, che ancor oggi vede nell'istruzione una voce di spesa da contenere, non un investimento sul futuro del Paese, era in procinto di tagliare i fondi alle scuole. Ne seguirono manifestazioni studentesche, che come da copione caddero nel vuoto.
Poi improvvisamente si alzarono le voci dal Vaticano. Benedetto XVI senza mezzi termini avvertì il governo che:
"Gli aiuti per l'educazione religiosa dei figli sono un diritto inalienabile"
niente di meno!

giovedì 4 novembre 2010

L'alternativa


A Berlusconi non c'è alternativa.
Lo sento o lo leggo ovunque, per i più disparati motivi. 
Non c'è alternativa: se cade Berlusconi si va al voto.
Non c'è alternativa perché, se l'alternativa è questa sinistra allora meglio Berlusconi.
Non c'è alternativa perché in questo momento di crisi è meglio che ci sia stabilità di Governo.
E via dicendo.
Ma è davvero così?

sabato 30 ottobre 2010

Occultatore

Ho da poco scoperto di essere un "occultatore". 
Per inciso, gli "Occultatori" sarebbero:
coloro che agiscono a danno della verità. Alcuni di essi hanno un certo credito presso il pubblico e prendono vantaggio da tale posizione per nascondere la verità dei fatti.



(tratto da Gli Occultatori)
Per la precisione sono stato annoverato tra gli "Enemies" dei Tanker Enemy, alias i fratelli Marcianò, due signori (per modo di dire), che sperano di poter vivere senza lavorare cavalcando l'idea che ci sia nel mondo una sorta di Ordine occulto che si adopera per sottomettere le popolazioni attraverso l'irrorazione di chissà quali sostanze rilasciate nelle scie degli aerei.



Ciò farebbe del sottoscritto, se non un agente vero e proprio, un aspirante agente di questo Servizio supersegretissimo (di cui, beninteso, i Marcianò conoscono l'identità!)
Beh, dico io, se lo fossi davvero, proporrei ai miei superiori i classici metodi per far sparire i signori Marcianò, quelli raccontati in molti film e in molti libri del genere Spy: un finto incidente d'auto, montare un delitto o quello che meglio aggrada la paranoia dei due . Insomma, non perderei tempo a debunkare le loro scempiaggini (cosa che tra l'altro non faccio non avendo competenze tecniche, mi limito al più a commentare in qualche blog di debunker) quando si potrebbe risolvere il problema alla radice.


venerdì 29 ottobre 2010

Arrivano gli atei: si salvi chi può!

Commento all'articolo del Ministro Frattini
su L'Osservatore Romano


Ovviamente il titolo è ironico, come del resto è ironico che una, tutt'altro che esigua quantità di persone che si professa atea, debba lottare perché le vengano riconosciuti alcuni diritti, tra l'altro sanciti dalla Costituzione.
Costituzione, che non si capisce perché, in Italia, debba essere in qualche modo sottoposta al Concordato, ma tant'è.
Ora,  se è lapalissiano che un credente abbia il diritto di essere eletto a rappresentante del popolo e che una volta assunto il ruolo si adoperi a concepire leggi filtrando attraverso la propria morale, sarebbe altrettanto logico che egli abbia piena consapevolezza che la sua morale non è l'unica possibile e che, all'interno di uno Stato Repubblicano, laico per definizione, possano esserci altri credo con morali differenti che debbano essere rispettate.

martedì 26 ottobre 2010

Celodurismo acefalo



Chi legge questo blog da tempo, sa che non mi sono mai schierato politicamente né con il centrodestra, né con il centro sinistra, semmai non ho mai lesinato critiche sulle logiche e sui contenuti (?) di ambedue gli schieramenti. Inoltre, sarà anche certo della mia profonda antipatia per il movimento leghista, a mio avviso un partito che fonda la propria esistenza sugli istinti (beceri) più che sulla ratio delle persone.

martedì 19 ottobre 2010

Il volto della Sindone

Ok, è uno scherzo.


Ma come potevo non metterla ?

PS : Grazie a Elena per avermela segnalata !

lunedì 18 ottobre 2010

Crop Circles & Sindone


In ogni trasmissione, sito, forum, blog che spaccia misteri, non può non esserci qualche cosa che abbia a che vedere con la Sindone. AltroGiornale  non è da meno, anzi, se vogliamo riesce ad essere di più
L'introduzione è da manuale: 
Nonostante vi siano prove in tutto il mondo, condizioni morfologiche ed energetiche speciali, fanno dell'Inghilterra un luogo particolarmente adatto alla manifestazione dei cerchi nel grano.
Già dalle prime otto parole, infatti, si può avere idea del livello di cialtronaggine di chi scrive: cosa vuol dire "ci sono prove in tutto il mondo"? Ma è l'intera frase che, a ben vedere, manca si senso.

giovedì 14 ottobre 2010

Zaia, un Governatore nel nome di Dio - parte 2


Ecco, come promesso la seconda parte.
Sempre in merito alle dichiarazioni pre-elettorali, l'allora ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, specificò meglio le proprie opinioni circa le radici cristiane che avrebbe di certo inserito, come priorità, nello "statuto regionale". 
"(l'autonomia della vita politica e civile della Serenissima era) fondata sulla convinzione, attualissima, che i valori del cristianesimo appartengano ad una comunità libera e che la politica che rappresenta quella comunità debba rispettare tali valori senza soccombervi. Liquidare le radici di una comunità, in virtù di un malinteso laicismo è l'equivoco nel quale incappano i relativisti di oggi. Si rischia, così, di inchiodare il proprio sviluppo ad un pensiero unico piuttosto modesto, astratto e sterile anche nella sua dimensione culturale".
Come abbiamo già dimostrato, non è affatto vero che la Serenissima fondava la propria autonomia su valori cristiani: tutt'altro, da buoni mercanti quali erano, i Veneziani non si facevano scrupoli di intrattenere rapporti con gli infedeli, laddove era esplicitamente proibito dalla Chiesa e le loro azioni erano dettate più dal ritorno economico che non quello di una morale universale (cristiana) che tanto avversano, a ragione, i relativisti.

mercoledì 13 ottobre 2010

Zaia, un Governatore nel nome di Dio - parte 1

Luca Zaia è un personaggio, su questo non ci piove. 
Come già malignamente qualcuno sta già pensando, il termine "personaggio", nel caso specifico, include anche una serie di significati per lo più negativi, ma tale è: questo bisogna riconoscerlo.
La mia però non vuole e non sarà un'analisi sull'operato politico dell'ex ministro, attuale Governatore del Veneto, quanto sul metodo comunicativo da esso usato, esemplificativo del leghismo, a cui io, scherzosamente (ma non troppo), ho dato il  nome di "si faccia bistecche del popolo bue".

martedì 12 ottobre 2010

Morbosità (più o meno) telecomandate


E' naturale: quando accade qualche cosa di straordinario, e per straordinario intendo che esula dai canoni della normalità, la nostra attenzione viene attirata come ferro da una calamita. Lo possiamo notare in disparate situazioni. Pensiamo alla vela, ad esempio, quando milioni di spettatori totalmente ignoranti della pratica velista rimanevano incollati dinnanzi al piccolo schermo per vedere quale imbarcazione arrivava prima al giro di boa, tra una randa cazzata e uno spinnaker rigonfio. Oppure durante le manifestazioni olimpiche dove c'è gente che rimane incollata alla TV seguendo il curling o il tiro con l'arco (con tutto il rispetto per queste discipline).
Ovviamente avviene la stessa cosa anche quando ad attirare l'attenzione non è una cosa tutto sommato piacevole, ma addirittura raccapricciante. In questi casi parliamo di morbosità; in altre parole riteniamo che il sentimento destato sia di certo eccessivo, abnorme se non addirittura patologico.

venerdì 8 ottobre 2010

Fisichella risponde

Monsignor Fisichella

Mi hanno segnalato che Mons.Fisichella ha risposto con una lettera al settimanale "Oggi" ad un lettore che gli chiedeva il perché della giustificazione alla bestemmia pronunciata dal Premier Italiano nella ormai arcinota quanto squallida barzelletta su Rosy Bindi.
Il testo completo della lettera l'ho trovato qui ma la riporterò parzialmente estrapolando alcune frasi che a mio avviso meritano di essere soppesate.
Innanzitutto, il Vescovo conferma tutto ma ci tiene a spiegare cosa intende per contestualizzazione, facendo distinzione tra "Bestemmia" e "Imprecazione".

mercoledì 6 ottobre 2010

Lo strano rapporto tra Scienza e Religione

Robert Edwards - Nobel per la medicina 2010
In quel selvaggio abisso,
Grembo della Natura e, forse, tomba,
Che non è mare o sponda, aria né fuoco
Ma lor cause pregnanti in sé commiste
Confusamente, in una lotta eterna,
Se il Fattore Possente non costringe
Queste oscure materie a farsi mondi,
Nell'abisso selvaggio, cauto, Satana
Sostava all'orlo dell'inferno, e vide,
E ponderò il viaggio...

Quando la religione si occupa di scienza, spesso e volentieri, accadono cose che definire imbarazzanti è quasi un eufemismo. Bisogna certo riconoscere che vi sono stati tra i religiosi, scienziati di una certa importanza: ad esempio, anche se impropriamente, Gregor Mendel, frate agostiniano, viene reputato come uno dei padri della genetica. 
In effetti, la Chiesa fa una gran confusione soprattutto quando cerca nella scienza un'etica rispondente ai suoi canoni, o meglio ancora, quando cerca di asservire la scienza per supportare la propria etica.
Ricordo, che nel gennaio del 2009, il Dott. Pedro José María Simón Castellví, presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici, si proponeva alla ribalta della cronaca con una tesi, incredibile e fantasiosa, che vedeva nella pillola anticoncezionale la causa della infertilità maschile.
Le affermazioni erano tendenziose e, soprattutto, non scientificamente provate, se non addirittura letteralmente campate in aria.

lunedì 4 ottobre 2010

Le dispense di Mons. Fisichella


Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in una delle sue innumerevoli macchiette, se n'è uscito con una "bella" bestemmia. Immediatamente si è innalzato lo sdegno del mondo cattolico: Avvenire, l'Osservatore Romano si sono fatti sentire in modo, per loro, veemente:
"In questo contesto appaiono tanto più deplorevoli alcune battute del capo del Governo, più o meno recenti e di cui peraltro Berlusconi si è subito scusato, che offendono indistintamente il sentimento dei credenti (...)" (Osservatore Romano)
Voce fuori dal coro, Mons. Fisichella, la cui apertura mentale nei confronti del peccato sembra direttamente proporzionale al potere o ai quattrini del peccatore: tanto più questi è ricco e potente tanto più i suoi peccati andrebbero "contestualizzati" o rivisti.

venerdì 1 ottobre 2010

Pecunia non olet


Uno degli aspetti più controversi della religiosità è lo sfruttamento economico di ciò che dovrebbe rientrare solamente in questioni di fede. Alla comparsa di una reliquia, di un presunto "santo" o di un'apparizione mariana, la chiesa muove i suoi organi affinché si certifichi che ciò che appare, sia davvero.
Vi sono procedure molto complesse prima che un santo venga dichiarato tale, idem per le reliquie e perché venga data autorizzazione di compiere pellegrinaggi. 
Basti pensare al recente Giovanni Paolo II, che la folla voleva santo subito, ma il cui processo di beatificazione ha subito varie battute di arresto, formalmente per la difficoltà di dimostrare i miracoli (necessari per il processo), anche se serpeggia che vi siano anche resistenze interne alla chiesa che si possono definire "politiche" (come traspare da alcuni siti cattolici ultraconservatori), ma tant'è.
Oppure al divieto formale di recarsi in pellegrinaggio in luoghi ove la Chiesa non abbia garantito il suo parere positivo. 
Ma è davvero così?

Il senso della Morte



S’udivano solo il ritmico picchiettare del tappino di una Bic su quel tavolo di fortuna e il beep irregolare del macchinario che monitorava il cuore del piccolo paziente in fondo alla corsia.
L'infermiere di turno osservava la cupa notte dalla finestra senza vetro.
Una notte come tante altre, nel fine inverno dell'ospedale da campo di Jalaalaqsi, Somalia, Africa. 
Finis Terrae.





giovedì 30 settembre 2010

La "malattia" del Bipolarismo e il coraggio che non c'è.


Il titolo è un poco forzato, lo ammetto. 
Eppure la sensazione è che quella del bipolarismo sia una delle più grosse prese in giro degli ultimi vent'anni. 
Per definizione ne esistono due tipi, quello cosiddetto bipartitico e quello pluripartitico, basato cioè sulle coalizioni. 
La presa in giro sta nel fatto che questo "benedetto" (sic) bipolarismo, quello che viene sbandierato come uno dei principali punti di svolta tra la prima e la seconda Repubblica, è di fatto, una truffa colossale.
Se vogliamo ben vedere, al di là delle definizioni, anche nella cosiddetta Prima Repubblica, vi era una sorta di bipolarismo: il Pentapartito (DC, PSI, PSDI, PLI e PRI) contro il PCI. Poi esistevano una serie di listarelle con qualche deputato che si appoggiava ora al governo ora all'opposizione in quello che verrà definito un mercimonio di voti. 
Nella sostanza la situazione non è cambiata.

lunedì 27 settembre 2010

Una Pagina di Storia (?)




Il Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, qualche giorno fa ha dichiarato in un intervista al noto settimanale Famiglia Cristiana che
La lettura della Bibbia nelle scuole è un'iniziativa a cui sono favorevole come ministro, come credente e come cittadina italiana.
Teseo e il Minotauro
Nell'esprimere la mia opinione  nel post "Maria Stella Gelmini e l'istruzione attraverso la Bibbia" mi dichiaravo finanche favorevole, a patto che tale lettura fosse proposta ed eseguita da insegnati di Storia o Filosofia, sì da poter scindere ciò che è tradizione culturale da ciò che invece è senza ombra di dubbio Storia. 
Già, perchè le cose ovviamente non coincidono, e se tra tradizione e storia vi sono delle correlazioni è assai difficile che esse coincidano perfettamente. Certamente, nel disquisire sulla tradizione culturale religiosa  gioca il fattore psicologico di identificazione del lettore, nel caso specifico dello studente.
Facciamo un esempio chiarificatore: nessuno dubita che dietro il mito di Teseo e il Minotauro vi siano tradizioni culturali (padre fondatore) e forse anche fatti storici (es: fine della supremazia cretese); parimenti nessuno dubita che il Minotauro sia una creatura di fantasia, come del resto lo sono i draghi, le sfingi, le sirene e via dicendo.
Sansone - Duomo di Milano
Diverso invece è l'approccio ad elementi mitici presenti nella Bibbia; infatti, mentre non si hanno dubbi sull'aspetto fantastico della mitologia pagana, alcuni leggono i testi sacri come assolutamente veritieri, per cui l'apertura delle acque da parte di Mosè, o la forza spropositata di Sansone, tanto per fare degli esempi, vengono considerati come fatti storici. Alla meno peggio si avanzano dei dubbi.

mercoledì 22 settembre 2010

Integralismi

"Gli atei generalmente sono prepotenti e non rispettano chi la pensa diversamente e quando non riescono a controbattere, allora ricorrono all' insulto o alla cattiveria. Fa parte dei loro contro valori, alla loro sistematica denigrazione del nostro credo"
A dirlo sarebbe in un'intervista al sito integralista Pontifex, il vescovo emerito di Alghero, monsignor Vacca. 
Certo obietterete voi, parlare di Pontifex è come sparare sulla croce rossa; o come amano credere nel loro vittimismo ingiustificato (ma dal quale loro traggono giustificazione per ogni loro pensiero), sulla croce.
Ora, io non mi ritengo ateo, sebbene rifiuti l'idea della religione, ma la sensazione personalissima, è che, in genere, a non riuscire a controbattere siano proprio i religiosi, costretti sempre a rifugiarsi nella fede di fronte alla indimostrabilità del loro credo. Che ci sia denigrazione è invece lapalissiano, proprio per i motivi succitati; a volte tale denigrazione si presenta in forma becera, giacché non è il credo o il non-credo a rendere una persona educata o tollerante; a volte è mascherata da pietismo o, magari,  travestita da rassegnazione. 

martedì 21 settembre 2010

Miniaturizzare

tsm
Vi sono molte cose carine in rete per modificare o giocare con le proprie fotografie.
Grazie ad una segnalazione dei miei contatti facebook sono venuto a conoscenza di un sito internet, tiltshiftmaker.com in grado con pochi semplici passaggi di trasformare i vostri soggetti in una sorta di plastico in miniatura. L'effetto può essere ottenuto in modo abbastanza veloce anche con Photoshop, ma chi ne fosse sprovvisto può caricare la propria immagine e vederne i risultati in un attimo.
Alcuni esempi (cliccare sull’immagine per ingrandire):
foto originale
foto "miniaturizzata"



Buon divertimento!
Grazie a Federix per l’inconsapevole dritta.

venerdì 17 settembre 2010

La strana Storia di Benedetto XVI

I Flagellanti del Venerdì Santo - Goya


Alla fine del Post "Ipocrisie Religiose" accennavo come, a mio avviso, il principale cruccio della Chiesa Cattolica non fosse un eventuale e probabilmente circoscrivibile islamizzazione dell'Europa, quanto l'incedere inarrestabile della secolarizzazione. 
Immagino che nei Sacri Palazzi venga perfettamente percepita la differenza che passa tra il definirsi appartenente ad una religione e il far parte di una comunità vera, in altre parole tra il potenziale e relativo  valore, e la realtà vissuta.
In effetti, sebbene ciò abbia un peso non irrilevante, non è ben chiaro quando il dichiararsi cristiano significhi conoscere, condividere e vivere il Cristianesimo e quando sia semplicemente un tentativo di distinguo nei confronti di qualcos'altro.

giovedì 16 settembre 2010

Maria Stella Gelmini e l'istruzione attraverso la Bibbia


Per accettare di diventare Ministro della Pubblica Istruzione in Italia bisogna avere una certa dose di coraggio unita ad una di pazienza, nonché un'abbondante dose di masochismo.
In Italia la scuola è vista come una spesa, non come il luogo dove si plasma il futuro della nazione.
Beninteso, la critica non va solo ai governi ciechi che si alternano, ma anche alla mentalità di molti insegnanti, che stando ad alcune interviste viste al Tg a seguito delle manifestazioni contro il precariato, parlano del loro lavoro in modo a mio avviso indegno.
Nemmeno la mia personale esperienza scolastica mi permette di assolvere il corpo insegnante, spesso impreparato se non, in alcuni casi, nemmeno capace di esprimersi correttamente.
Non è tuttavia questo ciò di cui voglio parlare e mi perdonerà il lettore questa breve divagazione.
Scopo di questo post è commentare l'ultima uscita della Gelmini in termini sul tema religioso.

mercoledì 15 settembre 2010

Ipocrisie religiose


Vi è un dogma che unisce tutte le confessioni religiose del pianeta: se una religione è minoritaria si esprime in termini di libertà di culto, se maggioritaria, come unica latrice di verità.
Quando si verifica il secondo caso, in genere vengono meno i principi di libertà, in quanto, ovviamente, inutili: se la verità è rivelata perché cercarne altre? Tuttalpiù si aprono confronti interni sull'ortodossia, sui rinnovamenti, ecc.
Qualcuno potrebbe obiettare che in Italia, dove il Cattolicesimo è maggioritario, il Vescovo di Milano si è espresso in favore della costruzione di una moschea. 
Suscitando un vespaio di polemiche tra riformisti e oltranzisti. 
E, sottolineo, polemiche, non dibattiti. 

martedì 14 settembre 2010

Sensi unici


A volte rimango schifato da come l'opportunismo politico possa generare principi totalmente illogici, come questi poi vengano presentati come assolutamente normali e, soprattutto, come il popolo beota si beva tutto senza un minimo di pensiero critico.
Prendiamo ad esempio i recenti attacchi al Presidente della Camera. 
Berlusconi, che tanto ama fregiarsi del titolo di vittima della magistratura che sistematicamente accusa di colpirlo "ad orologeria", ovvero in prossimità delle tornate elettorali, non disdegna di scatenare i suoi araldi mediatici contro colui che, di fatto, rappresenta il più grosso pericolo per la sua leadership, ovvero Gianfranco Fini, cofondatore del Popolo delle Libertà. 
Al palese dissenso di quest'ultimo sull'opportunità politica di creare tramite sordide scorciatoie una sorta di immunità per prescrizione, piano "B" dei "berluscones" dopo la bocciatura del Lodo Alfano, il Presidente della Camera è stato attaccato in ogni modo, con una puntualità che richiama l'orologeria evocata quando la vittima era qualcun altro.
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