J. Frazer sosteneva che magia, religione e scienza ambiscono tutte e tre a spiegare l'universo che ci circonda. La prima, alle domande dell'Uomo, ha da sempre fornito risposte sbagliate, conseguenza della quale i maghi, sia in buona fede (convinti di avere poteri) che in mala fede (consapevoli di non avere poteri) finivano spesso per rimetterci la pelle (o la libertà).
L'ultima ha fornito, e fornisce tuttora, molte domande, a cui non sempre riesce a dare risposta immediate e, per sua definizione, accetta solo risposte provate e provabili. Viceversa ipotizza o, se vogliamo, teorizza.
La seconda, infine, da sempre fornisce risposte a tutto ma, paradossalmente, non accetta domande e di conseguenza critiche o finanche il più semplice dei dubbi.
I religiosi, in pratica si pongono di fronte alle cose del mondo come unici latori di verità, in quanto ritengono di essere illuminati dalla vera e unica luce, il divino.
Una luce che troppo spesso ha oscurato e oscura la Ragione.
Tale mia visione estremamente critica tuttavia, a differenza di coloro che sono religiosi, non mi rende così cieco o così oltranzista da non accettarne le ragioni, qualora esse vengano verificate.
In altre parole, riconosco la ragione quando questa c'è; oggettivamente, ovvio: sono il primo a dubitare dei pensieri e del giudizio soggettivo, soprattutto del mio.