Proprio non ce la fanno a capire, questi cattolici, a meno che non si voglia insinuare che capiscano fin troppo bene e che vedano nell'assistenza del malato terminale un mercato cui non è possibile rinunciare. E per mercato, intendo denaro, molto denaro.
 |
Mina Welby |
Ieri sera, mi sono soffermato ad ascoltare la storia prima, e le parole poi, di Mina Welby, moglie di Piergiorgio le cui vicende riscossero una giusta eco mediatica, anche per via del toccante messaggio inviato dallo stesso al Presidente della Repubblica.
Dalle parole di Mina e dal racconto di Saviano emerge infatti non tanto la volontà di morire, quanto la pretesa di poter disporre del proprio destino, la pretesa di poter discernere ciò che è vita da ciò che non lo è più, e nello specifico, quello che pare non riescono a capire i cattolici, non tanto delle vite altrui, ma della propria.
Nella storia di Piergiorgio, risalta al contrario dell'immagine che la retorica cattolica cerca di imporre, un attaccamento alla vita assai particolare, nonché un quadro che di forza e debolezze che fa esclamare, senza timore di essere blasfemo, "Ecce Homo".