Ad Expando

martedì 30 novembre 2010

Arsa viva


Sostengo da tempo la tesi per cui molte religioni ed in particolare quella cristiana, non fosse perché è quella che conosco meglio, affondano le radici della propria esistenza sulla paura. 
Nel creare un mondo dopo la morte, molte religioni, da quelle classiche all'ebraismo, hanno pensato semplicemente ad un luogo, per lo più negato ai viventi, ove  i morti continuano la loro esistenza, come ombre. In tali "oltretombe" non erano previsti né premi, né punizioni.
Il cristianesimo, come descritto nella  breve ricerca che ho condotto, intitolata "Viaggio all'Inferno", ha invece previsto un mondo diviso tra coloro che hanno vissuto la propria vita secondo i dettami della religione, e chi invece tali dettami li ha traditi, compiendo nefandezze più o meno perdonabili. 

venerdì 26 novembre 2010

Scelte editoriali


Una cosa che davvero non sopporto di certa gente è che pur partendo da posizioni privilegiate, o forse proprio per questo motivo, vogliono avere l'ultima parola su tutto.
Basterebbe questo, ma se a questo si aggiunge anche la mistificazione allora è troppo. Allora, bisogna mettere da parte quel poco di diplomazia e scrivere a chiare lettere che questi "religiosi" sono in malafede, intellettualmente disonesti o in alternativa dei prepotenti.
Mi riferisco alle pesanti pressioni che il mondo cattolico (media, parlamentari, lobbies varie) sta facendo affinché in una trasmissione televisiva di inaspettato (?) successo si crei, a distanza, il contraddittorio tra chi sostiene sia diritto di ogni persona decidere della propria vita anche nell'attimo fatale, e chi invece ritiene questa libertà ideologicamente improponibile, anche se riguarda la vita, il credo e le volontà altrui.
Partiamo subito col dire che i cattolici sono tanto solerti a pretendere eguaglianze specifiche quanto restii a concederle laddove esse detengono il potere, qualunque esso sia.
La RAI è pubblica? Si.
Quindi deve comunque dare spazio al contraddittorio? No.

giovedì 25 novembre 2010

Violenze e Mutilazioni

25 Novembre
- Giornata mondiale contro la violenza sulle donne -

25 Novembre - Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Ci sono argomenti che ti rimangono nel cuore, uno di questi, per me è il dramma delle mutilazioni inferte alle donne. Ne avevo già parlato nel post titolato "La Maledizione di nascere Donna".
Le mutilazioni di cui parlo sono quelle agli organi genitali, una pratica aberrante che coinvolge un numero spropositato di donne e bambine, si stima tra i 100 e i 140 milioni.

Mappa della diffusione delle mutilazioni genitali femminili in Africa - ©OMS/ONU
Vi sono molteplici ragioni che portano a questo abominio, e vanno ricercate per lo più nell'ignoranza cui non esiste giustificazione culturale.

martedì 23 novembre 2010

Gli attributi del Presidente


Inizialmente avrei voluto intitolare il post "I coglioni del presidente", ma negli ultimi tempi ho ceduto un po' troppo alla volgarità e quindi ho deciso di auto moderarmi.
In fondo il titolo sarebbe parso immediatamente offensivo ai leali elettori del Presidente del Consiglio, che amano informarsi attraverso i titoli, meglio se beceri come quello che mi apprestavo ad usare, che poi, diciamocela tutta, è la normalità nei testi sacri de Il Giornale e di Libero, le due testate devote al leader del PdL.
Bondi che pensa ai casi umani
Ad altri, invece, il titolo avrebbe fatto venire in mente qualche ministro del governo, come quello che non sapeva che gli avevano pagato un appartamento vista Colosseo, storia vecchia, o come quell'altro che dopo aver accettato ogni taglio al portafoglio ha pensato bene di destinare all'ex marito della moglie una quota di ciò che rimaneva adducendo come scusa che si trattava di una caso umano e privato.
Brillantemente risolto con i soldi pubblici.
Ah, il partito dell'amore!
Comunque sia, i titoli, scelti e cassati si riferiscono più semplicemente al recente restauro voluto da Berlusconi sulle statue di raffiguranti Marco Aurelio e la moglie Faustina sotto le spoglie di Marte e Venere, gruppo marmoreo del II sec d.C. cui sono state attaccate mani e pene, posticci, con una discutibilissima opera di restaurazione.

martedì 16 novembre 2010

Non ce la fanno

Proprio non ce la fanno a capire, questi cattolici, a meno che non si voglia insinuare che capiscano fin troppo bene e che vedano nell'assistenza del malato terminale un mercato cui non è possibile rinunciare. E per mercato, intendo denaro, molto denaro.
Mina Welby
Ieri sera, mi sono soffermato ad ascoltare la storia prima, e le parole poi, di Mina Welby, moglie di Piergiorgio le cui vicende riscossero una giusta eco mediatica, anche per via del toccante messaggio inviato dallo stesso al Presidente della Repubblica. 
Dalle parole di Mina e dal racconto di Saviano emerge infatti non tanto la volontà di morire, quanto la pretesa di poter disporre del proprio destino, la pretesa di poter discernere ciò che è vita da ciò che non lo è più, e nello specifico, quello che pare non riescono a capire i cattolici, non tanto delle vite altrui, ma della propria.
Nella storia di Piergiorgio, risalta al contrario dell'immagine che la retorica cattolica cerca di imporre,  un attaccamento alla vita assai particolare, nonché un quadro che di forza e debolezze che fa esclamare, senza timore di essere blasfemo, "Ecce Homo".

venerdì 12 novembre 2010

La mano di Caino

12 Novembre 2003 - ore locale 10:40 - Nasiriyya 
La Mano di Caino


A Nasiriyya 
venti uomini 
furono.

E con loro 
crollate le mura
restarono 
desolate macerie
sopra il cuore
di una nazione.

Non c'è umanità 
nel caos di questo terrore,
nelle bianche ossa,
schiacciate,
nei ventri squartati,
né Dio,
nella mano di questo Caino 
che oggi più
 non prova vergogna



mercoledì 10 novembre 2010

Eutanasia: l'attacco di Avvenire


Premessa: l'associazione Luca Coscioni e i Radicali rilanciano in versione Italiana uno spot sull'eutanasia riprodotto qui sotto:



Immediatamente, come è ovvio che sia nella dialettica delle cose , la Chiesa si oppone e attraverso il giornale dei Vescovi, Avvenire commenta con un articolo al veleno intitolato "Pubblicità mortale" a firma di F. Ognibene.
Francamente, leggendolo sono rimasto senza parole: ovviamente non mi aspettavo altro nella sostanza, ma avrei gradito qualche cosa di più consistente, sia da un punto di vista di contenuti che di dialettica.
Ognibene invece si limita al compitino lasciando via via affiorare la sua ostilità crescente, generata dal terrore che probabilmente, se proposto su larga scala, l'argomento eutanasia troverebbe una quantità di favori che farebbe traballare la pretesa di maggioranza insita nel cattolico italiano.

Cattolici all'attacco (di Fini)

Il direttore di Avvenire
Marco Tarquinio
Nel precedente post, non ho trattato l'intervento di Fini sui temi della famiglia. Una scelta precisa, anche se un poco sciocca: il motivo infatti, è semplicemente dovuto al fatto che mi trovo, su questi argomenti, in linea con la visione evocata dal Presidente della Camera; tuttavia, ammetterlo di questi tempi, e in generale in Italia, significa essere immediatamente etichettato.
Ebbene, non sono un "Finiano" o se vogliamo un "Futurista" (aggettivo che mette invero un po' di confusione), e se ho deciso di commentare la cosa è  per la reazione di certi ambienti cattolici, non certo per la mia casuale assonanza di idee con il neonato partito.
Veniamo al dunque: sul sito di Avvenire compare una lettera intitolata "Un rischioso futurismo familiare", all'interno della quale un lettore, ovviamente cattolico, scrive al direttore Marco Tarquinio le sue perplessità sul discorso di Gianfranco Fini a Nocera Umbra sui temi della Famiglia.
Il lettore riporta alcuni frasi della terza carica dello Stato:
...Bianchi e neri; cattolici, ebrei e musulmani; uomini e donne; eterosessuali ed omosessuali; italiani e stranieri: qualsiasi persona, la persona umana, senza distinzioni e discriminazioni, deve essere al centro dell’azione della politica e avere la tutela dei propri diritti...
E ancora:

martedì 9 novembre 2010

Famiglie

Facciamo un gioco.

Osservate questa foto (chiamiamola : "FOTO 1) e chiedetevi cosa essa rappresenta.
 

Ora osservate quest'altra (FOTO 2) e, anche ora, chiedetevi cosa rappresenta.

 

Notate differenze tra le due?
Non intendo nel vestire o nelle acconciature,  nel numero di figli; intendo se c'è qualcosa che pare differenziare la famiglia della foto 1 da quella della foto 2. 
Apparentemente no, vero?
Fondamentalmente sono 2 famiglie ed entrambe sembrano felici. 
Sicuramente, queste madri hanno amato i loro mariti al punto da unirsi per dare vita ad una prole. Hanno atteso i loro figli per circa 9 mesi, li hanno visti nascere, li hanno coccolati, come fanno tutte le famiglie. 
Una differenza però c'è.

sabato 6 novembre 2010

La scuola "privata"

Per essere uno Stato che si definisce laico, l'Italia presenta alcune anomalie, per altro rilevate anche dall'Unione Europea, anche se, come si sa, essa è un crogiolo di massoni anticlericali che si sono persino rifiutati di riconoscere le radici cristiane del continente. 
Questo a prescindere dal fatto che talvolta alcuni giornalisti, con un po' troppa foga, si lascino andare a interpretazioni errate e cerchino di mettere in cattiva luce anche quella parte di operato lodevole svolto dalle associazioni religiose. 
Uno dei punti più controversi nasce dal rapporto della religione cattolica con la scuola.
Vi sono tanti, troppi, casi che destano stupore se non addirittura irritazione.
Partendo dall'ora di religione, facoltativa almeno sulla carta, ma di cui lo stato non offre alternative valide, se non addirittura non offre alternative e basta.
Mancano i soldi: per le scuole in Italia non ce ne sono mai.
Stranamente però non appena la Cei alza la voce, questi soldi compaiono: un vero e proprio miracolo!
Già sul finire del 2008 il Ministro Tremonti, che ancor oggi vede nell'istruzione una voce di spesa da contenere, non un investimento sul futuro del Paese, era in procinto di tagliare i fondi alle scuole. Ne seguirono manifestazioni studentesche, che come da copione caddero nel vuoto.
Poi improvvisamente si alzarono le voci dal Vaticano. Benedetto XVI senza mezzi termini avvertì il governo che:
"Gli aiuti per l'educazione religiosa dei figli sono un diritto inalienabile"
niente di meno!

giovedì 4 novembre 2010

L'alternativa


A Berlusconi non c'è alternativa.
Lo sento o lo leggo ovunque, per i più disparati motivi. 
Non c'è alternativa: se cade Berlusconi si va al voto.
Non c'è alternativa perché, se l'alternativa è questa sinistra allora meglio Berlusconi.
Non c'è alternativa perché in questo momento di crisi è meglio che ci sia stabilità di Governo.
E via dicendo.
Ma è davvero così?

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