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sabato 31 dicembre 2016

War Report 201612.31






Higher
I’ve set my limits and bounds
There’s a fire
It’s burning so hot in my head
Oh, I hear you say
“That is the way of the world”
No, hear what I say
“I wanna do so much in my way”
Helloween - A little time


Si chiude, con oggi, un anno che definire particolare è un eufemismo.
Come ciliegina sulla torta oggi mi sento particolarmente uno straccio: gambe molli, testa che gira per un nonnulla, stomaco sottosopra. 
Ho rinunciato persino alla passeggiatina quotidiana e a qualche esercizio, meglio non forzare: la prima regola che mi sono dato è stata "lavorare in sicurezza". 
Oggi non ce la farei.
Meglio riposare, domani andrà meglio.
Domani, poi, torna la mia piccola dal campo invernale scout; l'abbiamo sentita ieri al telefono: sembrava molto rilassata, il che mi fa sperare che si stia divertendo. 

Ho terminato, come ripromessomi, la sezione "Poesie e Racconti": ci tenevo a farlo per la fine dell'anno: missione compiuta.
Adesso conta solo finire questa dannata terapia combinata e riprendere al più presto una vita normale.
Sperando che sia servita a qualcosa.

Morale: non ricordo dove l'ho cacciato, ma chi  mi conosce sa che l'ordine non è il mio forte. Salterà fuori. 




Buon 2017 a tutti!





Invitto



Al di qua della siepe,
Orizzonte degli eventi,
ove il tempo scorre,
attendo interminato
il termine di ogni me.
Non v’è preghiera,
nessuna brezza,
alcun sovrumano silenzio
ove naufragare ‘sì dolce nell'eterno vuoto

Dolore è il sussurro
che si ripete nella quiete
e Paura è il grido.

Ma ancora vivo
alzo il mento e sfido
Uomo son nato,
Uomo son divenuto,
da Uomo ho amato,
sofferto,
perduto.
Ma non meno che un dio
lascerò all'albore
il respiro,
e invitto
l’ultima lacrima:
una stella.


Lentate sul Seveso , 31 Dicembre 2016




sabato 24 dicembre 2016

War Report 201612.24

Ieri sono giunto a metà della terapia combinata. 
Il bilancio fin'ora è discreto: alterno giornate buone ad altre decisamente meno.
Ogni tanto il morale scricchiola; diciamo che non ho preso benissimo la perdita dei capelli, complice anche il fatto che sta succedendo tutto in pochissimo tempo. È un po' come quando ho dovuto tagliare la barba prima dell'intervento.
Sto pensando di radermi a zero.
Ovviamente il morale non scricchiola principalmente per una questione di "vanità tricotica", ma soprattutto per i regressi dovuti al senso di affaticamento che riduce, nei giorni "no", la possibilità di allenarmi come desidero. C'è da dire che ieri, dopo ben due settimane di sospensione al Delos, (quel macchinario studiato per gettare nello sconforto le persone ma che può essere utilizzato anche per recuperare l'equilibrio), appena salito in pedana, ho trovato immediatamente la confidenza e i risultati sono stati più che discreti. 
Certo, ieri, è stata una giornata decisamente "sì" una delle migliori degli ultime due settimane. 
A volte credo di pretendere troppo da me stesso, ma non voglio abbassare l'asticella.

Ieri, ho avuto anche l'opportunità di rivedere i colleghi, approfittando del gentile invito dei titolari.
Mi ha fatto molto piacere ed anzi mi sarebbe piaciuto poter dedicare maggior tempo ad ognuno, ma come comprensibile tutti volevano sapere, sentire, chiedere e il tempo non si può dilatare, men che meno prolungare la mia attuale scarsa resistenza. 
Spero davvero di rientrare al termine delle terapie anche se non so bene come sarò messo e quanto riuscirò a dare. 
Mi mancano i colleghi; persino le litigate.

Cosa dire ancora?

Buone feste!









lunedì 19 dicembre 2016

War Report 201612.19

Oggi inizia un'altra settimana piena, visto che le festività natalizie coincidono con il weekend. 
La notizia del giorno è che è cominciata, copiosa la caduta dei capelli. Ieri avvertivo un fastidio al cuoio capelluto che evidentemente ha preso nottetempo la decisione di diventare più cuoio che altro. Per ora gli effetti non sono particolarmente visibili, ma se continua con il ritmo di stamattina non credo me ne rimarranno molti per Natale.
La cosa ovviamente mi da fastidio. Non è tanto una questione di vanità, ne ho di altro genere. 
È più una questione di visione di sé stessi. Quando facciamo esercizio di immaginazione, richiamando un ricordo, ipotizzando un'azione futura, nei sogni, tendiamo a vederci in un modo ben preciso, idealizzato, il più delle volte non corrispondente alla realtà. 
Ecco io non sono mai riuscito ad immaginarmi senza capelli o con il cappello, tutto qui.
Chiaramente, di tutti i problemi, questo è uno dei minori: continuo a credere di essere ciò che penso e non mi è mai interessato, non più di tanto, come appaio, cosa che di questi tempi effimeri nei quali l'immagine conta parecchio, mi ha causato anche qualche problema.

Per ora ho comprato una bellissima bandana prodotta da Marco Frattini, un'altra delle tante persone incredibili che capita di incontrare camminando per i sentieri della vita.

Morale: altalenante.






giovedì 15 dicembre 2016

War Report 201612.15

La prima settimana piena, intendo senza interruzioni per festività varie, sta per terminare. 
Domani oltre le solite cose, esami ematici di controllo: parametri nella norma tranne uno da approfondire e che comunque, fortunatamente,  non andrebbe ad alterare il proseguo delle terapie.

Come previsto, motivo per cui ci tenevo a recuperare il più possibile prima dell'inizio della Radioterapia, inizio ad avvertire il senso di affaticamento, anche se tutto sommato gestibile con la forza di volontà. 
Purtroppo oltre alla fatica anche i movimenti riacquistati recentemente risentono qualitativamente: sto perdendo fluidità e forza, anche se non in modo costante, mentre le parestesie (formicolii) sopratutto in fase di inattività si fanno sempre più frequenti. Anche il senso di stanchezza è aumentato e spesso mi trovo a ciondolare se non addirittura ad addormentarmi per brevissimi momenti (2-3 minuti) 
Come detto era tutto ampiamente previsto, ma tra il sapere cosa ti dovrà capitare e il viverlo c'è comunque una differenza che va digerita. 
Altra cosa che so bene e che non smetto di ricordarmi.

Morale: in letargo.







Dalla forchetta alla forca



C'è un'impreparazione generale sui temi politici che fa davvero paura. 
Colpisce l'ignoranza degli italiani, la dabbenaggine, finanche la stupidità di chi vorrebbe una cosa e poi quando la ottiene non ne accetta le conseguenze.
Per i politici attuali c'è di buono che il nuovo sport nazionale del popolo italico sembra essere quello di lamentarsi sui social e che questo, di fatto, allontani per ora la minaccia che qualcuno finisca per farsi male, o con una nuova stagione di terrore o con manifestazioni violente di cui però sarebbe bene non sottovalutare i primi sintomi .

mercoledì 7 dicembre 2016

War Report 201612.07

A differenza degli altri report, non vi sono novità sostanziali dovute a esiti di altri esami. 
La terapia combinata Radio + Chemio è iniziata da qualche giorno e purtroppo già si intravedono alcuni effetti collaterali che francamente speravo si sarebbero manifestati più in là. 
Innanzitutto sono stanco: fatico a fare i soliti esercizi quotidiani e gli eventuali sforzi non vengono premiati, anzi. Questa mattina alle 5.00 non riuscivo più a stare a letto a seguito di dolori su tutta la parte sinistra a partire dalla spalla (dolore simile a cervicale) sino a metà schiena. Dolori che si sono affievoliti dopo l'assunzione mattutina del cortisone e di una lunga doccia bollente.
E' chiaro che devo rivedere al ribasso le mie velleità di recupero, anche se mi conforta il fatto di essere abbondantemente avanti rispetto a quanto previsto inizialmente. 
Quello che non sono disposto, almeno per ora a rinunciare, è l'indipendenza, già abbastanza ridotta per la verità, anche se spesso devo essere brusco nel ricordare a chi mi sta vicino che in questo momento le insicurezze e le paturnie altrui non sono problemi miei (non è del tutto vero, ma ho bisogno di potermi arrangiare in autonomia, almeno ora che posso).
Dopo la fisioterapia (che si è ridotta come numero di sedute, complice festività e cambio di orario, a tre giorni settimanali), vado a piedi in stazione, prendo il treno per Milano Lambrate e mi faccio i due km tra andata e ritorno dalla stazione all'ospedale. 
In relazione a questa stanchezza la neuroncologa mi ha detto di aspettare gli esami ematici di venerdì e di segnalare la cosa ai radioterapisti: non è escluso che la dose di cortisone che assumo sia troppo poca e non sia in grado di far riassorbire per tempo l'edema derivato dalla Radioterapia. Potrebbe essere vero, visto che comunque rispetto a un mese fa ho riacquistato 9 kg. 
Vedremo. Non mi piace il cortisone: altera troppo l'umore e lo fa in peggio.
Da domenica poi accuso un fastidioso mal di stomaco, probabilmente derivato dalla quantità di farmaci assunti. D'altra parte è un prendere o lasciare, quindi si prende.
Altri effetti (perdita capelli) per ora non ce ne sono ma sarebbe obbiettivamente troppo presto.

Cose positive: 
  • sono riuscito a rifare (a casa)  il Kata di libera composizione portato all'esame: uniche modifiche: i mae tobi geri sono appena accennati (lavorare sull'elevazione mi sembra al momento fuori luogo) e gli yoku geri effettuati con la gamba sinistra sono molto "gedan" ma per lo meno sono yoku geri. Ho riallungato le posizioni anche se la precisione delle stesse lasciano un po' a desiderare.
  • la mia piccolina è ufficialmente una scout, dopo i due mesi di prova ha chiesto di entrare a far parte del movimento (CNGEI), Per ora è una cucciola del Branco Cervo Bianco, ma ha intenzione di fare la "promessa" durante il campo invernale, diventando a tutti gli effetti una Lupetta. 
Morale: altalenante, ma ci vuole altro per abbattermi. 







lunedì 5 dicembre 2016

Analisi di una sconfitta



La sbornia referendaria è terminata ieri con la sconfitta inequivocabile dei cittadini. 

No, non è una presa di posizione postuma sulle ragioni del SI e del NO: io ho fatto la mia scelta, ho votato, consapevole, come già introdotto nel post "Chi perderà al referendum" scritto un paio di settimane fa, che non ci sarebbero stati vincitori, ma solo sconfitti. 
Ho espresso i miei dubbi sulla riforma proposta, facendo notare che molti punti erano controversi, come del resto ammesso anche da chi la riforma la proponeva adducendo a loro discolpa che era frutto di compromessi al ribasso.
Che diciamocela tutta, è una cosa inconcepibile quando si parla di regole del gioco!
Ho anche fatto notare che altri punti erano auspicabili (eliminazione delle Province, abolizione del Cnel) sebbene, a differenza di quanto si andava sbandierando, l'eventuale soppressione di tali enti non avrebbe garantito alcun reale abbassamento di costo, ma probabilmente solo uno spostamento delle competenze e quindi dei costi ad esse legate. 
Ho espresso il dubbio che l'aver inserito cose auspicabili insieme ad altre poco chiare o dannose avrebbe reso indigesto qualunque decisione.
Ho infine ribadito, a differenza di molti commentatori, che di fondamentale importanza, al fine di una corretta valutazione, non occorreva solo entrare nel merito della riforma, studiandone le implicazioni, ma anche verificare chi avrebbe dovuto rendere effettiva la riforma.
Perché è, e resta, mia convinzione che a fare la differenza non siano le regole, ma chi è chiamato a renderle operative. 

mercoledì 30 novembre 2016

War Report 201611.30

Oggi si può dire che è "il giorno". 
Questa mattina visita dalla neuroncologa, insieme alla quale abbiamo parlato del risultato della Risonanza Magnetica dove si evidenzia che in realtà non tutte le cellule tumorali sono state asportate a causa del fatto che esse erano radicate troppo profondamente nell'encefalo:  un eventuale tentativo di asportazione sarebbe stato molto probabilmente fatale e comunque, anche nella migliore delle ipotesi, avrebbe compromesso seriamente la qualità della vita.
Fortunatamente queste cellule sopravvissute pare non siano particolarmente preoccupanti (non reagiscono al contrasto)  ed anzi sicuramente hanno un grado di malignità piuttosto basso al punto che dovrebbero risolversi con il ciclo combinato di Radio e Chemio.

mercoledì 23 novembre 2016

War Report 201611.23

Ieri giornata di esami e visite. Eseguita sia la TAC che la Risonanza Magnetica ed è stata fissata la data dell'inizio della terapia combinata a partire dal giorno 30/11. 
Fisicamente continuo a recuperare, sia nella coordinazione dei movimenti che nella forza/resistenza, anche se obbiettivamente sono ancora lontano dai miei standard, almeno rispetto all'ultimo parametro. Comunque riesco a fare sforzi continuativi, specie negli esercizi cosiddetti "cardio" di almeno 30 minuti per poi passare senza sosta a quelli più mirati sul recupero della forza. 

Non ho ancora gli esiti degli esami, quindi non so in che condizioni reali sono messo, se il glioma è realmente stato asportato tutto o permangono residui. Ma è questione di giorni e comunque non cambia la strategia. 

Morale: a trovarla...



lunedì 21 novembre 2016

Chi perderà al Referendum


Il referendum costituzionale rappresenta l'ennesima sconfitta della politica italiana. 
Inutile nasconderci che si tratta di una riforma scritta male, che mischia cose assolutamente condivisibili (che potevano essere addirittura più radicali)  con altre raffazzonate e/o dagli esiti imprevedibili. Ciò che la rende difficile da digerire è che non può essere votata a pezzi. 
Ma chi perderà questo Referendum? La risposta è assolutamente prevedibile.

venerdì 18 novembre 2016

Referendum Costituzionale: considerazioni personali


Alcune considerazioni personali sull'imminente referendum.
Chiaramente non essendo un tecnico, né tanto meno un'attivista, questo post non vuole essere un indicazione al voto (a parte il consiglio finale...), ma solo una serie di opinioni su cui ragionare. Potrebbero anche esserci errori di valutazione che eventualmente chiedo di segnalarmi.

lunedì 14 novembre 2016

Compagno di avventura



Con riconoscenza
per ciò che rende
gli uomini
capaci di realizzare
l'impossibile

Consigliato dall'amico Brain_use: una storia davvero eccezionale, un racconto dettagliato di come una fallita spedizione antartica dei 1914 guidata da Sir Ernest Shackelton, si sia trasformata in un epica epopea dove coraggio, abnegazione, incredibile forza morale hanno consacrato semplici uomini in eroi. 
La forza per compiere l'impresa è dentro di noi. 

Mi ci voleva. 
Questo per dire che un semplice grazie è ben poca cosa.
Ma comunque, grazie!

Stupidocrazia



Quante facce a lutto, tra gli osservatori. Non che si debba far festa, ma le presidenziali americane sono state una bella ventata di democrazia (Toni Capuozzo - FB)
Elezioni Usa 2016, questa è la democrazia bellezza (anche se non ti piace Trump) (Caterina Soffici -  Fatto Quotidiano) 
In questi giorni, molti si sono presi la briga di ricordare che Donald Trump è stato eletto con un sistema democratico. Ne ho lette davvero di tutti i colori, da coloro che ritengono una fortuna che Trump abbia vinto in quanto meno pericoloso della guerrafondaia Clinton, a coloro che si sono scagliati sui sostenitori della Clinton accusandoli di credersi superiori, a chi infine si è scagliato sui Media, non tanto perché hanno clamorosamente fallito il loro scopo primario, ovvero riportare la realtà, ma per la pretesa di questa di poter influenzare le masse (cosa peraltro non solo legittima ma intrinseca all'informazione).

venerdì 11 novembre 2016

War Report 201611.11

Si stanno definendo le tempistiche delle terapie. 
Mi hanno contrattato dall'ospedale : i giorni 22 e 23 sarò impegnato in visite ed esami di routine, poi, il 25, ma più verosimilmente il 28,  inizierò il ciclo combinato di radio e chemio che durerà 6 settimane circa. Successivamente, alla conclusione del ciclo combinato procederò con dosi sempre maggiori di sola chemio che però saranno limitati a pochi giorni al mese.
Tutto ciò dovrebbe, condizionale quanto mai d'obbligo, permettermi di rientrare al lavoro e in generale riprendere le attività normali. 

Gli effetti collaterali previsti durante il ciclo combinato potrebbero ( anche qui il condizionale è d'obbligo perché pare che ognuno risponda in modo diverso) essere senso di affaticamento, nausea e ovviamente perdita di capelli. 
Dovrò pensare a un cappello, visto che in generale non sto benissimo con i capelli corti (figuriamoci a chiazze) e la cicatrice, pur bella, non mi piace tenerla in vista. 
Purtroppo la mia prima idea (foto a lato) , in linea con il mio "credo" pastafariano, è stata perentoriamente cassata da mia moglie. 
Previsto cambio di look.

mercoledì 9 novembre 2016

War Report 201611.09


Met a man on the road side cryin’,
Without a friend there’s no denyin’
You’re incomplete, there’ll be no findin’
Lookin’ for what you knew.
So anytime somebody needs ya,
Don’t let ‘em down, although it grieves ya,
Some day you’ll need someone
like they do
Lookin’ for what you knew.
Mm, mmm I’m tellin’ you now,
The greatest thing you ever can do now,
Is trade a smile with someone who’s blue now,
It’s very easy
(Led Zeppelin - Friends)

Oggi visita privata sempre con un medico  dell'Istituto Besta con cui avevamo preso appuntamento in via preventiva subito dopo l'operazione. L'approccio della Dottoressa è stato estremamente soddisfacente: disponibile, chiara, esaustiva, empatica. Abbiamo chiesto (con me c'era mia moglie) se poteva prendermi in cura personalmente: la risposta è stata la mail e un numero a cui contattarla, per qualsiasi dubbio. 

La fisioterapia procede bene, sebbene permangano ancora alcuni problemi di coordinazione e movimento dell'arto inferiore, mentre il braccio sx è solo da recuperare in termini di forza e resistenza. "Solo" è un po' riduttivo visto che su esercizi tipo quelli della figura a lato lavoro con fatica con un manubrio da 2 kg (...).

Ieri sera, visita al dojo. Ho provato qualche movimento e rivisto, con posizioni differenti, un po' più corte, il kata di libera composizione portato all'esame. La sensazione di essere fortemente impedito sarà difficile da levare, ma delle tante non la più difficile. La dottoressa di cui sopra mi ha anche detto che non solo sarà possibile ma che sarebbe addirittura auspicabile che io riprenda a fare sport, anche se ha posto come vincolo che prima si valutino le mie condizioni in fase di terapia. Comunque non esistono, salvo peggioramenti delle condizioni di salute, vincoli per non ottenere un certificato per attività sportiva non agonistica. Questo è un ulteriore stimolo, visto che speravo di arrivare al primo Dan nel giro di un paio di anni.

sabato 5 novembre 2016

Sulle macerie della morale religiosa



Pride you took
Pride you feel
Pride that you felt when you’d kneel
Not the word
Not the love
Not what you thought from above
It feeds
It grows
It clouds all that you will know
Deceit
Deceive
Decide just what you believe
I see faith in your eyes
Never your hear the discouraging lies
I hear faith in your cries
Broken is the promise, betrayal
The healing hand held back
by the deepened nail
Follow the god that failed


(Metallica - The god that failed)


Uno dei motivi per cui avevo smesso di postare sul blog era dovuto al tedio di scrivere e riscrivere le stesse cose. Una dei temi che più ho trattato, tra l'altro anche recentemente sui post relativi all'obiezione di coscienza, riguarda la mancanza di una morale unica nella religione, o meglio la cattiva fede, è il caso di dirlo, della religione, consistente nel mantenere al suo interno, coscientemente e assolutamente con fini materialistici,  posizioni morali spesso contrastanti.
E' una cosa, quella di mentire, anche a sé stessi per trarre vantaggio, che reputo far parte del retaggio umano, tuttavia che non esito ad attaccare sottolineandolo, per l'atteggiamento tenuto dalla religioso medio di aver una superiorità etico morale derivata da una presunta rivelazione divina.
La realtà è che l'ipocrisia di tale atteggiamento rende la morale religiosa, una morale inferiore, fatta di parole vuote, sebbene non vada mai dimenticato che uomini religiosi possano ergersi a giganti per la piena applicazione di ciò che considerano virtù.
La tara,  tuttavia, consiste nella moltitudine di soggetti cui il solo fatto di essere "buoni religiosi" conferirebbe lo strano diritto al primato morale, cosa assurda, come poi si evince nelle spaventose uscite che spesso sono state denunciate anche dal sottoscritto. 

venerdì 4 novembre 2016

War Report 201611.04


If we are subject to
Empirical minds
I wonder what lies beyond
Our memory's confines
If memory is the true
Sum of who we are
May your children know the truth
And shine like the brightest star
Memories help me see
Amnesia
Memories set me free
Dead Can Dance - Amnesia 


Mattinata di visite al Besta di Milano: incontro con Radioterapista e Neuroncologo.
Nessuna novità sostanziale, essendo "prime visite".
Vengo inserito comunque nella terapia classica, Chemioterapia (1 -2 volte al mese) da verificare a seguito degli esami ematici e Radioterapia (6 settimane, 5 giorni a settimana) da iniziarsi non si sa bene quando perché "saremmo in ritardo".

Ora: esame istologico ritirato alle ore 19.00 di giovedì 27, tentativo di prenotazione rifiutata dall'ospedale perché non in grado di gestire l'urgenza fatto alle 9.00 del mattino di venerdì 28 e ritentata con successo grazie a nuova ricetta senza urgenza, come da loro indicazione, lunedì 1 novembre con appuntamento per oggi alle ore 10.45 come è possibile che IO sia in ritardo? 
Tra l'altro questo ritardo comporta l'esclusione in automatico da eventuali trials (che per la verità non è comunque detto che avrei accettato di affrontare).
Io non dico ammettere la propria inefficienza, so anch'io che siamo in Italia, ma incolpare il paziente mi sembra ridicolo. 
Diciamo che non è il modo migliore per iniziare un rapporto paziente-medico.

martedì 1 novembre 2016

Accattonaggio mediatico


Il giornalismo italiano è, salvo pochissimi nomi (Stella, Rizzo, Gabanelli, Mentana, Quirico, ecc) un insieme nauseante di scrivani per lo più incapaci.
Magari sì, dotati di una buona retorica, sicuramente acculturati a sufficienza per scrivere con una sintassi corretta. Ma di fatto povere menti in balia degli eventi di cui non sanno neppure analizzare i contenuti.
Ne sono riprova le continue bufale che vengono riportate senza verifica delle fonti, o la quantità di articoli titolati in modo da attirare l'attenzione che si rivelano alla lettura totalmente inconcludenti: spesso non esiste nemmeno la notizia!
Non bastasse la media desolante, c'è poi  la schiera dei servi, ossia dei giornalisti pagati per inventare scandali o denigrare l'avversario politico. Personaggi per lo più senza arte né parte, poco obiettivi, spesso falsi, che a sentirli parlare nei vari talk show sembrano appena usciti da una taverna.
Non mancano chiaramente quelli che potrebbero essere "bravini" , ma che sono accecati dalla loro appartenenza politica, sempre pronti a trovare scuse per la propria  e a martellare oltremodo la controparte.
Categoria a parte c'è poi gente come questa:

domenica 30 ottobre 2016

CremAzione Cattolica


Personalmente ho una certa antipatia per la disciplina denominata Teologia, specialmente quando essa, anziché porsi alla ricerca del sacro si pone come, da definizione, "scienza che tratta di Dio e delle relazioni tra Dio e l'universo".
Reputando la Religione il più grande fallimento della Ragione (ne ho trattato in parte in questa raccolta di pensieri) risulta logico e ovvio che veda la teologia come una accozzaglia di ragionamenti, spesso in contrasto tra di loro, effettuati da interpreti auto referenziati di una dottrina totalmente inventata. 
Codex Iuris Canonici 1917 
Per esemplificare è come se mi inventassi un dio, qualche scritto ben congegnato ( che in materia religiosa significa inserire tutto e il suo contrario)  e poi facessi in modo che, nel tempo qualcuno sia adoperasse a commentare con lo scopo di adattare la dottrina ai tempi. Ovviamente non occorre, anzi sarebbe deleterio che la Teologia si comportasse da scienza. Infatti i religiosi pur definendola tale, fanno sì (e non è difficile visto che non è possibile provare nulla che appartenga alla sfera religiosa) che pensieri diversi addirittura diametralmente opposti,  possano coesistere, il che rende possibile anche l'eventuale assoluzione postuma giacché se è vero che uno diceva una cosa, si può sempre sostenere che il vero illuminato era quell'altro!

Capita così che la Chiesa torni ad interrogarsi sulla cremazione, pratica a lungo negata al credente, almeno fino al 1963, come dimostrato dal Codex Iuris Canonici del 1917 di cui lo screen shot a fianco, allorquando l'allora Papa Paolo VI dichiarò tramite Bolla che la cremazione non avrebbe comunque toccato l'anima né impedito "all'onnipotenza di ricostruire il corpo".
Tutto questo dopo che Tertulliano, Padre della Chiesa, agli albori del cristianesimo definì la cremazione "Consuetudine atrocissima". Ma non c'è da stupirsi, come sostengo da sempre, poche cose sono mutevoli come le tradizioni.

venerdì 28 ottobre 2016

Quando la sanità è ammalata di burocrazia.



Can I play with madness?
Give me the sense to wonder
To wonder if I’m free
Give me a sense of wonder
To know I can be me
Give me the strength to hold my head up
Spit back in their face
Don’t need no keyto unlock this door
Gonna break down the walls
Break out of this bad place
(Iron Maiden - Can I play with madness)


Dopo molte notti insonni, finalmente questa notte sono riuscito a dormire: sembrerà paradossale ma è stato così. Come detto già accennato, sapevo di non dovermi aspettare buone notizie, anche se francamente speravo non nella peggiore, ma tant'è. Ora per lo meno so cosa affrontare, so che non ho possibilità di vincere, so che non me ne andrò senza l'onore delle armi, so che per prendermi cura dei miei cari e per togliermi qualche soddisfazione non mi rimane molto tempo. Il sapere è sempre stato per me un fine, pur nella consapevolezza che il "vero" sapere nulla è che una vanesia utopia, ma anche un conforto.
Così, riposato stamani ho iniziato le pratiche burocratiche per iniziare le varie terapie.
Iniziamo con la prima telefonata, ricetta e carta dei servizi a portata di mano per prendere appuntamento per Radioterapia e per visita oncologica, pronti via e già ci si incarta:

Referendum: che caos!


Nonostante la sovraesposizione mediatica ho la certezza che l'italiano medio si recherà alle urne referendarie totalmente impreparato. Lo so per vari motivi. 
Innanzitutto l'italiano medio è un analfabeta funzionale, sa più o meno (più meno che più) scrivere ma spesso non collega il cervello alle dita, sa leggere ma spesso non capisce, sente ma non ascolta, abituato da oltre 30 anni a schierarsi per partito preso, o se vogliamo per fede (sia essa religiosa o politica). 
Sostanzialmente non pensa e se lo fa, lo fa molto, ma molto, male.

giovedì 27 ottobre 2016

Guerra sia


Avanti!

E non temete l'oscurità!
Desti!
Desti cavalieri di Théoden!
Lance saranno scosse.. scudi saranno frantumati.. un giorno di spade!
Un giorno rosso, prima che sorga il sole!
Cavalcate ora!
Cavalcate ora!
Cavalcate per la rovina, e per la fine del mondo!
Morte!
Morte!Morte!
Lo avevo capito da tempo, dalle parole usate e da quelle taciute dai dottori, dai gesti inconsci e da mille atteggiamenti che ho imparato a riconoscere. 
L'avevo chiamata non a caso "la sentenza". 

La forma tumorale che mi ha colpito è probabilmente la peggiore: Glioblastoma Multiforme di 4° grado. 
Ora valuteremo il da farsi. 
Si fa dura.

Si profilano scelte ardue e dolorose, anche se non è il mio il dolore che temo.

La mia guerra inizia ora.






War Report 201610.27


Giornata fiacca.
Non so se ho esagerato ieri, o se c'è qualcos'altro che non va.
In compenso sono riuscito a parlare con l'ospedale e finalmente è arrivato l'esito.
Fra qualche istante si parte.


mercoledì 26 ottobre 2016

War Report 201610.26

Oggi giornata decisamente migliore della precedente (non che ci volesse molto visto che ieri è stata la peggiore).
Anzi direi una delle migliori in senso assoluto. 
Niente DELOS perché occupata, ma tanto esercizio fisico dove ho notato ulteriori miglioramenti sia in termini di equilibrio che in termini di forza e resistenza. 
Ho avuto anche  l'ok per iniziare a usare i pesi anche a casa (semplici cavigliere per ora, ma va bene così). 

Finalmente, dopo l'ennesima telefonata in ospedale, mi hanno garantito che domani verrò contattato per l'esito dell'istologico; la tanto agognata "sentenza". 
Speriamo sia la volta buona, almeno saprò cosa devo affrontare anche se ho la sensazione che domani più che l'esito mi daranno l'appuntamento.

Oggi mi sento: grato.




martedì 25 ottobre 2016

War Report 201610.25

Oggi giornata no. 
La seduta di fisioterapia si è concentrata sul DELOS, un macchinario che verifica e mira a potenziare l'equilibrio. Paradossalmente ho più equilibrio sulla gamba sinistra che sulla destra: la parte sx è infatti sufficientemente forte per sostenermi e la destra a compensare le oscillazioni , mentre quando carico sulla dx, la gamba sx (sia l'articolazione dell'anca che quella del ginocchio) tende a cedere facendomi perdere l'equilibrio. 
Risultato deludente, anche se il fisioterapista ci ha tenuto a sottolineare che il primo approccio al DELOS è sempre piuttosto complicato anche per soggetti con scarsi deficit. 
Sarà così, ma oggi non sono dell'umore di accettare nulla. 
Ho le batterie particolarmente scariche, sia fisiche che mentali, complice una notte insonne. 

Nessuna novità per quanto riguarda "la sentenza".



lunedì 24 ottobre 2016

War Report 201610.24

Nessuna novità dall'ospedale riguardante la "tipizzazione" dell'istologico (o come la chiamo io "la sentenza"). Forse domani , forse dopo.
Prosegue bene la fisioterapia: oggi 5 minuti di corsa sul tapis roulant per verificare l'andatura (passo sinistro più corto del destro con tendenza alla supinazione),  leg press (gamba sx con metà della forza rispetto alla destra ma in ripresa), camminata rapida (sicura!), balzi (riusciti tutti con mia sorpresa, sebbene  con qualche problema ammortizzazione nell'atterraggio con la sx, ma ci sta).

Morale: soddisfatto!

Abiezione di coscienza - parte 3 (considerazioni finali)


I primi due post servivano per esemplificare la forma mentis di coloro che difendono l'obiezione di coscienza. Sommariamente abbiamo potuto vedere come il metodo utilizzato consista nello spostare il problema che, nel caso, non era tanto l'applicazione in termini di legge dell'obiezione, quanto il fatto che il medico negligente fosse accusato di non aver fatto il suo dovere, in quanto in contrasto con un suo proprio codice etico-morale. 
Ora, il problema dell'obiezione di coscienza è un problema assai serio perché va a stravolgere le funzioni proprie di un istituto in funzione di un ideologia o di un credo che dir si voglia. 
Prima di continuare vorrei subito eliminare una tesi che viene sostenuta qua e là, ovvero il  richiamo a obiezioni storiche come l'obiezione civile vs servizio militare: in realtà essa non trova un parallelismo in quella a sfondo religioso: allora non c'era la pretesa di entrare nell'esercito, semmai chi obiettava, di fatto, richiedeva di non voler prestare il servizio militare. Penso che la differenza sia sostanziale.
D'altra parte cosa avrebbe fatto un pacifista nell'esercito se non azione di sabotaggio? 
Ecco il problema sta qui: l'obiettore di coscienza non dovrebbe inserirsi in un ambito in cui la sua (non) azione rischia di compromettere le funzioni dell'istituto stesso. 
Perché di fatto, benché lui ritenga di essere la "vera" soluzione, rappresenta il principale problema: il perché lo vedremo a breve.
Questo, e va detto , vale non solo per gli ospedali, ma anche per le farmacie, ne avevo già trattato qui, ma questo è più recente, per l'educazione (ipotesi della teoria gender), per il diritto alla morte (eutanasia) e via dicendo.

Ma chi è l'obiettore veramente?

L'obiettore considera sé stesso un defensor fidei, una sorta di paladino contro le mostruosità dell'epoca moderna (che comunque esistono, è innegabile)
Egli si ammanta dello spirito del martire come se fosse lui e i pochi come lui, la parte lesa, anche quando non sono pochi, e soprattutto quando non ci sarebbe motivo alcuno di sentirsi martiri. Evidentemente l'atteggiamento vittimista paga, soprattutto se è tattico e ben supportato da potenti lobbies. 
Egli si ritiene superiore, un portatore di luce (e qui il mi si consenta la battuta lo configura come  un Lucifero qualunque), depositario di una verità millenaria che vede nell'azione della controparte, non tanto uno speculare tentativo di far valere le diverse idee (magari già diventate diritti), ma un tentativo di oscurare le proprie. 
Verrebbe da chiedersi se è per mancanza di intelligenza o di pudore (buona o cattiva fede) che si scaglia sui diritti altrui (o sul tentativo altrui  di ottenerli in base a etiche alternative tutt'altro che aberranti), quasi che l'esistenza degli uni sia per forza negazione degli altri. 
D'altra parte l'obiettore religioso per sua natura non è democratico: solo ciò che egli crede è verità, tutti gli altri sono in errore. Questo, purtroppo, a prescindere dall'argomento materia di discussione. Egli mira ad ottenere la traduzione del supposto disegno divino in terra, immemore persino delle deliranti profezie di cui i suoi libri sono zeppi che ne prevedono invece il compimento con il ritorno niente di meno che della divinità stessa accompagnata da (chissà perché visto che sarebbe onnipotente) imponenti eserciti angelici.
Si fa dunque giudice supremo, sostituendo il concetto di giudizio con quello di sentenza, adoperandosi per negare agli altri ciò che egli reputa sconveniente per sé.

Arcivescovo Silvano Maria Tomasi
"Tomasi si è inoltre espresso contro 
la qualificazione dei diritti degli omosessuali 
come diritti umani, ritenendo che lo scopo sia
limitare la libertà di espressione 
dei leader religiosi sull'argomento"
(Fonte : Wikipedia)
Già questo sarebbe sufficientemente inquietante, giacché di fatto configura l'obiettore come un'estremista, ma ci sono, ahimè ulteriori aggravanti.

La prima deriva direttamente sistema con cui è governata la fede.

La religione, come ho più volte sostenuto (e spero dimostrato), raccoglie al suo interno il tutto e il suo contrario.
Questo da facoltà a chi ne esercita i poteri di poter scegliere al meglio la citazione perfetta per il momento a secondo della convenienza.
Ne consegue, in virtù di dinamiche del tutto umane e quindi prevedibili,  che l'atteggiamento dei detentori di tale potere è nei confronti di propri fedeli inversamente tollerante a quello della tenuto nei confronti della controparte.
L'errore del fedele infatti viene a seconda della convenienza sminuito o perdonato; spesso, addirittura, la difesa dell'enstabilshment supera abbondantemente la soglia del ridicolo, cercando il cavillo al fine di negare il problema, come quando, in pieno scandalo pedofilia, niente di meno che l'allora Osservatore permanente del Vaticano presso l'ONU, l'Arcivescovo Silvano Maria Tomasi  si affrettò a puntualizzare che in realtà non di pedofilia si trattava, ma di "efebofilia" e che in realtà erano stati gli adolescenti gay ad adescare i poveri preti (vedi qui).
E' poi fondamentale constatare come il profitto, sia esso inteso in termini economici, di potere, visibilità , ecc, venga prima di qualunque altra cosa: piuttosto che perdere consensi meglio il compromesso. Come, magari, attendere con "prudenza" una sentenza, faccio un esempio,  che dica chiaramente se Medjugorje è una truffa o no (da leggere questo spassosissimo articolo di Antonio Socci dove, il giornalista obnubilato dalla fede, ammette in modo inconsapevole ma  cristallino, che il fine, la "conversione", dovrebbe giustificare i mezzi, la "truffa"!); ma si potrebbero citare anche i comportamenti dell'attuale amatissimo Papa che ama proclamare una cosa per poi fare l'esatto opposto , o cercare alleanze in fedi scismatiche tradendo, di fatto, la propria (in rete c'è un'infinità di siti ultra-cattolici che lo massacrano giornalmente, a voi il "piacere" della ricerca, io vi cito a caso senza entrare nel merito, questa).

Solo in ultima istanza, se il danno provocato dal fedele ottiene troppa rilevanza mediatica, dopo aver giocato le deboli difese (ne è esempio la chiosa del Teologo nell'articolo precedente) si procede all'abbandono (sperando che tutto venga presto dimenticato e con buona pace delle vittime), nella speranza di salvare il salvabile (il tema).

E' dunque da questa confusione che nasce il pericolo che l'obiezione di coscienza, che sia inteso, reputo essere un diritto inalienabile tanto quanto il suo contrario, si trasformi in abiezione, ovvero una vergognosa degradazione della coscienza che pone la propria personale, e quindi opinabile, etica ad un livello superiore rispetto a qualunque libertà altrui. 


Aggiornamento (25/10/2016): 

Gli ispettori inviati dal ministero della salute avrebbero verificato che la tragedia di Catania non sarebbe dovuta all'obiezione di coscienza. Riporto quanto scritto sull'articolo di Repubblica:
Nelle tre pagine redatte dagli ispettori si parla "di evento abortivo iniziato spontaneamente, inarrestabile, trattato in regime d'emergenza". Gli ispettori ricostruiscono la cronostoria della tragedia, dal ricovero alla morte. Valentina Milluffo era ricoverata dal 29 settembre (alla 17essima settimana di gravidanza) per minacce d'aborto. "La paziente - si legge - era in trattamento adeguato". La situazione degenera il 15 ottobre con un picco febbrile a 39 gradi centigradi. Le vengono somministrati antipiretici e antibiotici. Secondo gli ispettori, "le prime valutazioni cliniche e il monitoraggio dei parametri vitali non evidenziano alcun dato anomalo, se non - alle ore 16 circa - un iniziale abbassamento della pressione arteriosa". Seguono ulteriori esami che evidenziano "un quadro settico e una coagulopatia da consumo, con progressiva anemizzazione e progressivo calo dei valori pressori". Vengono allertati gli anestesisti e - si legge nella relazione - le condizioni della donna "vengono comunicate ai parenti presenti con tempestività".
Alle 23,20, in sala parto, Valentina Milluffo espelle il primo feto. Morto. Alle 24 inizia la stimolazione con ossitocina per accelerare l'espulsione del secondo feto, che avviene all'1,40. "Viene coinvolto un secondo anestesista di turno - scrivono gli ispettori - e si sposta la donna in sala operatoria, per le procedure di secondamento chirurgico e di revisione della cavità uterina in anestesia, che si completano alle 2.10". Ma la donna è gravissima, continua a perdere sangue ed è necessario tamponare l'utero e somministrare farmaci.
"Le condizioni generali - si legge - tendono al peggioramento". La signora viene intubata e respira artificialmente. E' trasferita in Rianimazione dove, alle 13.45, "nonostante il massimo livello assistenziale ed un transitorio miglioramento delle condizioni generali", muore. "I parenti - si legge nella relazione - sono stati sempre informati e sostenuti dall'intera equipe degli ostetrici e degli anestesisti".
La cosa in realtà non mi stupisce, anzi. Come già introdotto nei primi due post, nessuno dei "testimoni" chiamati in causa era per loro stessa ammissione presente alla denunciata manifestazione dell'obiezione. Inoltre l'eventuale obiezione non sarebbe mai stata riportata in cartella clinica, che per quanto ufficiale è una "fonte di parte" peraltro redatta dalla parte sotto accusa. L'ispezione non sembra tenere conto di quanto denunciato dai parenti delle vittime. Nel reparto in questione la totalità dei medici è obiettore di coscienza (12 su 12) e quindi in base alle mie personali (e chiaramente opinabilissime) considerazioni esposte ritengo che nessuno avrebbe mai denunciato l'altro. Stiamo parlando pur sempre di estremisti. In Italia, a differenza di quello che sostengono i vittimisti catto-oltranzisti, l'obiezione è un ottimo viatico per fare carriera: non ci si brucia così. Con buona pace di quel pagano di Ippocrate su cui spergiurano.

sabato 22 ottobre 2016

Abiezione di coscienza - parte 2


Il secondo articolo che mi appresto a commentare è l'intervista di Paolo Viana al Teologo Cozzoli. 
Come nel caso precedente anche qui, sin dalla prima domanda si avverte una malizia nell'indirizzare sin dalle prime righe il discorso su terreni più facili da affrontare. Peccato che tale malizia, assolutamente accettabile quando trattasi di dialettica diventi urticante quando è usata per alterare la realtà:
Ieri mattina si è scoperto che l’obiezione di coscienza non c’entrava nulla. In Italia c’è aria di caccia all’obiettore? 
Questa è la posizione dei cattolici e anche dei medici obiettori, che una campagna culturale e mediatica ha trasformato in un bersaglio facile, inducendo nel Paese un’opinione purtroppo diffusa che, quando si verifica una tragedia, ci “deve essere” lo zampino di un obiettore di coscienza. Lo dimostra la tendenza alla denuncia terapeutica, specialmente di fronte ad esiti infausti che compromettano giovani vite, e il focalizzarsi nella ricerca di obiettori di coscienza sui quali buttare la croce.
E' già chiaro che l'obiezione non c'entra nulla in più la vittima è diventato l'obiettore. Neanche partiti e già si rasenta il ridicolo.
Con quale obiettivo?Non so se sia l’obiettivo di chi denuncia, ma è un fatto che allorquando il caso di malasanità ha risvolti bioetici, in quanto chiama in causa la Chiesa e i suoi fedeli, sia maggiore l’attenzione dei media. Non credo che si “cerchi” quest’attenzione, ma una famiglia sconvolta dal dolore è facile preda di un teorema che, conducendo in fretta ad un capro espiatorio, sembra risolvere tutto, alleviando quel dolore. Al di sotto, lavora un pregiudizio sociale.
Neanche tempo di formulare la seconda domanda e la soglia del ridicolo viene abbattuta fragorosamente.  Addirittura si insinua che il tentativo di screditare l'obiezione sia ricercato al fine di alleviare la propria tragedia. Non so poi se rimanere più basito dalla pochezza del ragionamento (se la chiesa predica costantemente su questioni bioetiche, e lo fa in modo poco chiaro lasciando aperte molteplici interpretazioni cosa ti aspetti, che ci si rivolga al Ct della nazionale?) o dal vittimismo totalmente fuori luogo.
L’obiezione di coscienza è impopolare?Non piace all’establishment culturale di questo Paese.
Non piace talmente tanto che vige una legge che li protegge. Semmai bisognerebbe chiedersi quanto piaccia al popolo.
E a quello sanitario? Spero che non vi sia un pregiudizio verso i medici obiettori e che siano valutati in base alla loro professionalità, come prescrivono le leggi, e la Costituzione.
Risulta che il pregiudizio sia all'opposto. I numeri riportati da svariati media parlano chiaro.
La legge 194 dice che l’obiezione di coscienza non può essere invocata nel caso in cui il «personale intervento» del sanitario è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo. Era il caso di Valentina Milluzzo?
Così pare. Ovviamente abbiamo una conoscenza parziale dei fatti, ma possiamo certo dire che, se il medico obiettore di coscienza dell’ospedale Cannizzaro non si fosse adoperato per soccorrerla, quel medico sarebbe colpevole di omissione di cura, in quanto non si sarebbe trattato di interrompere una gravidanza ma di prestare un soccorso terapeutico. In tal caso, l’obiezione di coscienza non c’entra nulla: si trattava di un atto curativo, sottrarsi al quale era moralmente riprovevole, tanto più in situazione di grave emergenza.
Anche qui c'è una fallacia. Se, e ribadisco se,  il medico non è intervenuto perché obiettore, anche accettando il fatto che non gli fosse chiaro il principio di legge, è chiaro che lo ha fatto sospinto dalla sua personale interpretazione dell'etica cattolica. Non si può usare "etica" al posto di "legge" a seconda della convenienza, come del resto ribadisco, non si può accettare il continuo tenere i piedi in due scarpe dell'estabilishment cattolico su qualsiasi tema , teoria gender, eutanasia, aborto, diritti gay, visoni di madonne e chi più ne ha più ne metta, che va dalla visione oltranzisti sedicenti defensor fidei, a quella dei visionari, a quella del cattolico medio che non saprebbe distinguere un passo della Bibbia da uno del Corano, a quella dei un Papa la cui direzione dottrinale è quanto mai confusa da spinte populiste che lasciano perplessi gli stessi fedeli (poi smentite nei fatti , ma tant'è: siamo nell'era del "sembrare").


 

venerdì 21 ottobre 2016

Abiezione di coscienza - parte 1


Per avere un'idea più corretta degli avvenimenti, da sempre mi piace leggere anche la versione della controparte. Può accadere, nel confronto di dover rivedere le proprie posizioni o viceversa, analizzando, di uscire rafforzati nelle proprie convinzioni. L'esercizio del confronto è sempre positivo, anche fosse solo per sé stessi. 
Ovviamente, quando si affrontano temi come l'etica, la morale, la religione, le distanze sono spesso tali che il dialogo non esiste veramente. Non certamente con chi si trincea nella vanità di essere in qualche modo illuminato da una rivelazione. E' quindi, questo, il caso in cui, il ragionamento è più rivolto a me stesso che non ad altri.
L'argomento è ancora quello del recente caso di malasanità avvenuto in un ospedale catanese. Gli articoli di riferimento sono tratti da Avvenire (qui, e qui).

Iniziamo con il primo articolo di Giuseppe Anzani. 
L'articolo comincia con una buona retorica sovvertendo gli avvenimenti in modo da poter poggiare tutto il ragionamento successivo su un terreno più consono. Ma mascherare la verità non è mai un buon metodo, a meno che non ci si rivolga a menti acritiche, che poi sono, ahimè, non solo la media del credente tipo, ma quello dell'italiano generico.
(...) la costruzione implicita di un teorema che ha messo emotivamente in corto circuito obiezione e morte (vedete cosa succede per colpa degli obiettori? si muore), e l’indignazione suggerita alla pubblica opinione, è una provocazione ingannevole.
No. Non è una provocazione ingannevole, ma una precisa accusa da parte dei familiari della vittima. Non è una differenza sottile: è un abisso. Tuttavia come annunciato, il mascheramento della realtà serve per difendere un ragionamento e infatti Anzani continua:
In ogni caso, chiarezza ci vuole e non confusione. I fatti, anzitutto. E le regole. I fatti sono al vaglio degli ispettori e sotto inchiesta della magistratura e ci attendiamo totale verifica. Ma già dall’interno dell’ospedale, del reparto, dalla voce dei protagonisti che hanno vissuto giorno per giorno e poi ora per ora la vicenda, dal direttore sanitario, dal primario, dalla cartella clinica, emergono dati specifici che escludono l’innesto e persino la pertinenza di una "obiezione" ai sensi della legge 194.
 Già i fatti. Come già specificato nel precedente post sull'argomento, nessuno dei protagonisti citati (il primario, il direttore) era presente al momento dei tragici avvenimenti e non credo che l'eventuale obiezione di coscienza del medico accusato sia stata registrata in cartella clinica. I fatti innanzi tutto sono che la famiglia della vittima accusa un medico di aver rallentato le cure per non uccidere un feto, che questa scellerata decisione abbia portato poi alla morte dell'altro feto, quindi della madre dopo dodici ore di agonia. Il resto, quello citato dal giornalista non sono fatti, ma pareri. Continuiamo:
La legge 194 consente al personale sanitario e agli ausiliari di «non prender parte» alle procedure e agli interventi abortivi di cui essa si occupa, quando dichiarino obiezione di coscienza. Non si occupa, ovviamente, di aborti spontanei.
 Anche qui nutro dubbi sulla bontà del ragionamento: cosa sarebbe un aborto spontaneo? Mi spiego: se il medico decide che di non intervenire sulla gravidanza a forte  rischio, sperando magari  nel miracolo di qualcuna delle settemila madonne disseminate nel pianeta cosa si configura, da un punto di vista logico: un mancato soccorso che ha provocato l'aborto o un'aborto spontaneo, ovvero sia qualcosa che sarebbe comunque accaduto?
Il pezzo continua come (in)degnamente iniziato:
Attaccare l’obiezione di coscienza come istituto, ingannando la prospettiva, oltre che fuor di luogo nel caso che stiamo trattando, è un controsenso in radice; la scelta fatta dalla legge ha uno spessore che oltrepassa il principio inviolabile della libertà, già sufficiente a fondarla, perché investe anche un orizzonte di valori sui quali si modella la fisionomia professionale e la tensione etica dell’uomo.
 La scelta fatta dalla legge è molto più prosaicamente l'amaro frutto di una lobby, minoritaria ma molto potente e non avrebbe dovuto sorpassare alcun principio ( a maggior ragione se questo principio è dichiarato inviolabile), come quello della Vita e delle Libertà ad essa legata.  Esse non possono essere messe in discussione dall'etica giusta o peggio, perversa, di qualcun altro. Non se le scelte ricadono sulla vita e sulle libertà di qualcun altro. Così per l'aborto, per l'eutanasia o per altri temi che dovrebbero essere scelte individuali. Altrimenti chiamiamo le cose per nome: non obiezione di coscienza ma abiezione.

Potrei, invero, accettare la chiusa dell'articolo se non fosse, l'ennesima cortina di fumo.
C’è nell'obiezione a partecipare all'aborto volontario e provocato la scelta di stare dalla parte della vita. Una scelta che di per se stessa sprona ogni tentativo terapeutico, quando la vita fosse minacciata (la vita della madre come la vita del figlio) dall'avvisaglia di un aborto spontaneo, che si annuncia come tragico scacco e dolore di una maternità infranta.
Non è del tutto vero: a priori l'obiettore cerca sempre di salvare entrambe le vite anche quando il rischio di perderle entrambe si fa concreto. Non è una scelta dettata dalla ragione ma dal credo.
Salvare, salvare quanto si può, quanto si riesce, è l’unico protocollo della buona medicina. Poi può esistere anche la mala medicina, o la sventura, o la fatalità: la morte o la mala morte. Ma scaricare la mala morte sull'obiezione è malpensiero.
Certo è lapalissiano che il medico, se verranno confermate le accuse rivolte dai familiari della vittima, si sia reso protagonista di  un episodio di malasanità. Ma se questa è dovuta ad una scelta personale dettata da un'etica precisa, allora la colpa è anche di quell'etica: non è malpensiero, ma semplice constatazione dell'accaduto.  
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