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giovedì 17 giugno 2010

Decontestualizzazioni


Sette milioni e mezzo di intercettati. Sì, ma solo se consideriamo che con ogni telefono controllato si intercettino cinquanta persone diverse. Naturalmente così non può essere, perché ovviamente si creano delle reti di interconnessione. Mi spiego: io sul telefonino ho circa trecento numeri telefonici appartenenti a circa centocinquanta persone diverse. Non più di una ventina li sento settimanalmente, solo cinque giornalmente (moglie, mamma, suocera e due collaboratori), e una quarantina di utenze, una o due volte al mese. Altri numeri giacciono in una sorta di limbo dal quale si destano a spot, un paio di volte all'anno (assicurazione, idraulico,dentista ecc). Quindi intercettando il sottoscritto oggi, verrebbero intercettati anche quattro massimo otto utenze diverse. intercettando queste però si scoprirà che due o tre sono le medesime persone (mia moglie chiamerà, di certo, mia madre sua madre e il sottoscritto) che andranno quindi detratte dal numero degli intercettati. I dati  riportati dal nostro premier sono, quindi,  completamente decontestualizzati e ahimè utilizzati in maniera talmente impropria da vanificare ogni tentativo di mascherare il perché di tale legge.
Non sono gli unici dati "farlocchi": non ricordo a che trasmissione di approfondimento politico un rappresentante della maggioranza teneva a sottolineare che la manovra di correzione varata dal Governo Italiano,  quella per intenderci che doveva abolire le provincie che poi non si possono abolire, che era blindata ma di cui si può discutere ecc, era decisamente meno pesante di quella varata dal governo tedesco: 24 miliardi contro gli 80 dei teutonici. Detto così il dato farebbe intendere  che l'Italia stia meglio della Germania: la realtà è un altra. Analizziamo i due Stati:
  • Germania : 82.5 milioni di abitanti; PIL 2.9 milioni di miliardi di $; PIL pro capite 35500 €
  • Italia:  60,3 milioni di abitanti; PIL 1,87 milioni di miliardi di $; PIL pro capite 30600€

Quindi già da pochi dati si evince che la Germania ha un economia decisamente più florida oltre che una popolazione superiore di ben venti milioni di unità. Inoltre se analizziamo la manovra in se scopriamo che quella Italiana ricade interamente sui prossimi due anni, mentre quella tedesca sui prossimi cinque con un impegno nei prossimi due di 28.2 miliardi di euro. Decisamente meno se rapportati all'economia e alla popolazione. Ma neppure questo basterebbe: la manovra si compone di voci specifiche che vanno valutate singolarmente. Ogni singola voce di risparmio andrebbe valutata per verificare che davvero il risparmio sia definitivo (riforme strutturali come ad esempio il taglio delle Province o degli enti inutili) o se invece non fa che posticipare un problema; nel qual casa bisognerebbe poi valutarne l'effettiva opportunità ed in entrambe i casi se ci potrebbero essere e dove andrebbero a ricadere le eventuali conseguenze della manovra. Di questo ovvio se ne occupano persone decisamente più preparate del sottoscritto: quello che voglio sottolineare io, nel mio piccolo, è che decontestualizzando i dati, la manipolazione degli stessi diventa assai semplice e se poi si dispongono casse di risonanza come quelle che appartengono in modo diretto od indiretto al capo del Governo, è un attimo convincere la gente.

lunedì 1 marzo 2010

Politici che disastro!


Dire che è assurdo è poco, ma ci da l'idea del reale valore di chi ci amministra.
Prima la mancata consegna delle liste Pdl del Lazio ora stessa cosa con Formigoni in Lombardia:  le firme sono state presentate in ritardo.
Adesso regna la confusione, caccia al colpevole, lacrimose richieste di bypassare la legge in nome della democrazia (sic!) per dare modo agli elettori  di votare per quei loro rappresentanti che non sono nemmeno in grado di organizzarsi per adempiere alle norme burocratiche da loro stessi creati.
Se non fosse drammatico ci sarebbe da ridere.

Leggere qui e qui e poi ditemi se dobbiamo chiamarli politici o pollitici.

mercoledì 24 febbraio 2010

Siamo tutti fratelli…o no?



Avrei potuto intitolare il post “Perché non possiamo essere cristiani” ma il titolo è piuttosto abusato, e dopo tutto non sono così oltranzista, sebbene a leggere i siti dei cattolici militanti, quelli che il credo “ce l’hanno duro” verrebbe voglia di erigere statue a Diocleziano.
Prendiamo un fatto di cronaca accaduto venerdì 19 nella città di Meknes, una delle città imperiali marocchine nonché sito dell’Unesco. Durante la preghiera del venerdì, per chi non lo sapesse l’equivalente della domenica per i cristiani, alle ore 12.45 locali il minareto della settecentesca moschea di Bab Berdieyinne crolla sugli oranti. Muoiono nella tragedia oltre 40 uomini.
Riporto i deliranti commenti del Vescovo di Otranto, monsignor Vincenzo Franco, il quale in merito al crollo tiene a precisare che:
“intanto che se é stato costruito male vuol dire che i mariuoli stanno dappertutto, in Italia e da loro, tra cattolici e non. Tutti il mondo é Paese e l'onestà sta diventando un optional”
Anche l’onestà intellettuale del monsignore pare sia un optional, visto che il bellissimo minareto del XVIII sec è crollato sotto il peso di piogge torrenziali assolutamente straordinarie.
Ma se pensate che lo spirito (santo?) che illumina le sinapsi del vescovo si fermino qui vi sbagliate di grosso:

lunedì 9 novembre 2009

Maometto pedofilo?


A volte osservare l'essere umano, apre profondi interrogativi e suggerisce risposte fino ad allora impensabili. Devo sperare, per la fiducia che ho del genere umano, che la signora Santanchè, non  creda in quello che dice ma, da politica frustrata e incapace, cerchi visibilità attraverso la rissa (verbale e non).
Non voglio entrare questa volta nei meriti o nei demeriti di una religione, nè entrare nel vuoto della testa di questa donna , ma proporre alcuni spunti. Carlo Magno
Innanzitutto come si può pretendere di applicare i dettami etico morali della propria cultura a un uomo di cultura differente? Stiamo parlando di un uomo nato nella penisola arabica e che lì visse a cavallo tra il VI e il VII sec. Basterebbe andare a verificare cosa accadeva all'epoca per sottolineare la stupidità della Santanchè. Qualche esempio? Nel 771 Carlo Magno sposò in terze nozze (dopo aver ripudiato le prime due) la tredicenne Ildegarda che le diede ben nove figli il primo dei quali a quattordici anni. Una delle più intriganti Imperatrici del medioevo Teofano (o Teofane) andò in moglie all'Imperatore Ottone II di Sassonia all'età di 14 anni. Questo non certo perché anche gli Imperatori Cristiani erano dei pedofili, beninteso, ma semplicemente per constatare che anche in secoli successivi a quelli di Maometto, le usanze erano assai diverse da quelle attuali. Innanzitutto la vita media delle donne era, all'epoca, inferiore a quella degli uomini: l'età infantile terminava all'incirca attorno ai 7 anni, dopo i quali iniziava la pubertà che terminava attorno ai dodici anni. Da allora divenivano adulte. A 30-40 una donna era già considerata vecchia, e senza dubbio, viste le condizioni di vita altomedioevali, di certo giovane non era.

mercoledì 4 novembre 2009

Crocifisso: perdita di tradizioni o mutazione della società?


Ieri la Corte di Strasburgo ha sentenziato che:
La presenza del crocifisso, che è impossibile non notare nelle aule scolastiche potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le età come un simbolo religioso, che avvertirebbero così di essere educati in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione (...)
(La Corte) non è in grado di comprendere come l'esposizione, nelle classi delle scuole statali, di un simbolo che può essere ragionevolmente associato con il cattolicesimo, possa servire al pluralismo educativo che è essenziale per la conservazione di una società democratica così come è stata concepita dalla Convenzione (europea dei diritti umani, ndr), un pluralismo che è riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana. (...) L'esposizione obbligatoria di un simbolo di una data confessione in luoghi che sono utilizzati dalle autorità pubbliche, e specialmente in classe, limita il diritto dei genitori di educare i loro figli in conformità con le proprie convinzioni e il diritto dei bambini di credere o non credere. La Corte, all'unanimità, ha stabilito che c'è stata una violazione dell'articolo 2 del Protocollo 1'insieme all'articolo 9 della Convenzione.
In poche parole, come sintetizzato dai titoli di molti giornali:  via il crocifisso dalle aule.
Apriti cielo (cosa che  i credenti avrebbero voluto accadesse letteralmente), subito i nostri governanti , i quali,  evidentemente, non hanno null'altro di più importante da fare, si sono scagliati contro la corte parlando per iperboli al fine di sottolineare, i "tentativi di azzerare la nostra identità" (Ministro Sacconi),  o la "Sentenza aberrante" (On. Buttiglione). La vetta però,  la raggiunge senza dubbio la Nostra Signora della Pubblica Istruzione On. Gelmini, nei contenuti persino più stizzita dell'On. Binetti:
Non è eliminando le tradizioni dei singoli paesi che si costruisce un'Europa unita, bisogna anzi valorizzare la storia delle nazioni che la compongono.
Ogni tanto, quando serve, la Storia diventa uno strumento comodo da usare.
Già, perché se da un lato sarebbe opportuno valutare il merito e la sostanza di queste presunte radici cristiane (ci sono ma ce ne sono di tutti i tipi, ne ho già discusso qui), non sarebbe affatto male entrare in questa benedetta Storia e soprattutto giocare a carte scoperte, analizzandola nel suo insieme, e non partendo da un punto come fosse l'inizio di tutto.  D'altra parte, se andassimo ad analizzare i metodi utilizzati dal Cristianesimo, dopo che questi era  divenuto, con Teodosio, religione di Stato, troveremmo numerose similitudini con quanto sta avvenendo oggigiorno.


O vogliamo, davvero, credere ed affermare che prima del cristianesimo non vi erano delle tradizioni?
Lasciamo, per un attimo, perdere le valutazioni  morali sulle persecuzioni e la sistematica distruzione o conversione dei templi pagani in chiese, che andrebbero comunque storicizzate, ciò che è  essenziale davvero è mettere in risalto il programma politico in tali pratiche celate.
Per mutare una società, già largamente in crisi, i Cristiani non esitarono a sovrapporre e a sostituire le vecchie tradizioni con le loro (Natale, Ognissanti solo per fare qualche esempio), a volte semplicemente attraverso ispirate predicazioni, altre, come si è detto, in modo cruento, svilendo l'altrui credo, demonizzandolo ( nel vero senso della parola) fino ad arrivare agli eccessi delle purghe del 1600 ( ed epoche successive). Potremmo arrivare a sostenere quindi, parafrasando l'On.Gelmini, che il Cristianesimo si affermò eliminando le precedenti tradizioni, svilendo e demonizzando la storia dei popoli.
La realtà è che la crisi delle religioni pagane era in atto da tempo e che, probabilmente, il Cristianesimo trovò un terreno fertile nonché una situazione politica tali da permettergli di affermarsi come religione universale (in Europa per dire il vero). Oggi, evidentemente ad essere in crisi è proprio il Cristianesimo.
Di fatto, a differenza di qualche secolo fa, la Chiesa non ha più il potere di ricatto che poteva avere sui sovrani, potere venuto meno con il sorgere delle Democrazie e a differenza delle leggi dell'Uomo, concepite per governare il proprio tempo, quelle presunte divine sono divenute col passare del tempo inadeguate e persino imbarazzanti. Oggi per avere un qualsivoglia peso presso i governi la Religione deve giocoforza far leva sulle superstizioni: fingendo di combatterle le creano. Basti pensare che il Cardinal Bertone oggi fa ancora riferimento alle zucche di Halloween creando un confronto che francamente non regge (e aggiungo io, rimarca le difficolta della Chiesa).
L'eliminazione del crocifisso dalle scuole, è a mio avviso un segno del tempo, più che un vero e proprio affronto alle tradizioni, ormai poco sentite, specialmente dalla gioventù. Quando si giunge ad un crocevia sarebbe opportuno capire la strada che si ha percorso, e se si è arrivati a questo punto è perché l'Europa sta rigettando quella che considera non tanto rivelazione divina ma un qualcosa da sopportare che però non deve essere motivo di interferenza.
Quali sono, allora, le motivazioni della crisi? Posso solo azzardare qualche risposta. L'elevarsi della cultura media, le scoperte scientifiche, storiche, gli scandali  (IOR, Pedofilia) favoriti anche dalla rapidità delle comunicazioni, le obsolete pretese, evidentemente stanno fiaccando sempre più le membra della Chiesa.

Per quanto riguarda invece i politici, vorrei accennare una polemica : se proprio vogliono manifestare il loro credo, mettano in mostra la bella collanina con il crocifisso pendente, magari in sobrio oro e si preoccupino più delle strutture, inesistenti, inadeguate o cadenti delle scuole Italiane, sia che si parli di  computer, materiale didattico, aggiornamento per gli insegnanti, sia che ci si riferisca ai muri su cui eventualmente avrebbero dovuto essere posizionati i tanto discussi crocifissi. Alla scuola servono certamente di più.

giovedì 15 ottobre 2009

La Storia del Duomo


Sul sito internet del Museo della Scienza e della Tecnica a Milano è possibile ripercorrere in modo simpatico (e per sommi capi) la Storia del Duomo, dalla fondazione del 1386 sino ai giorni nostri.


E’ possibile inoltre verificare tramite bellissime animazioni 3D lo stato di avanzamento lavori in varie epoche tramite un semplice navigatore ( è probabile vi venga chiesto di installare un plug in, fatelo , ne vale la pena).



Il navigatore permette di effettuare una visita virtuale al celebre monumento, facendolo ruotare, zoomando, o seguire alcune animazioni preimpostate.
Con il tasto in altro a destra, quello con l’icona della macchina fotografica, si possono inoltre catturare le immagini e salvarle sul proprio desktop.




lunedì 21 settembre 2009

"Libero" di scrivere fesserie

Sempre per dar ragione al Cavaliere sulla stupidità di certa stampa, vorrei soffermarmi su un recente articolo di Camillo Langone su Libero-news.it che per inteso è il sito del giornale Libero, non la raccolta di notizie del sito dell'omonimo provider.
L'articolo di per sé è una fulgido esempio di come si fa oggi giornalismo in Italia.
In sintesi l'articolo vorrebbe attaccare attraverso Piero Angela (l'articolo si intitola appunto "Che rabbia Piero Angela"), tutta una serie di cose, personaggi e avvenimenti che la scarsa intelligenza dello scrivente non ha saputo e non è in grado di cogliere.
L'attacco naturalmente è privo di ogni sostanza e, immagino che Piero Angela, se mai avrà tempo da sprecare per leggere certe stupidaggini, si farà una grassa risata. Privo di sostanza, perchè di oggettivo non vi è nulla, anzi la soggettività dell'articolo, ben palesata dal titolo la dice lunga anche sulla linea editoriale di un giornale (?) il cui nome è, nello specifico, pura comicità demenziale. Il Langone, preferisce denigrare per partito preso, senza conoscere, e ha pure la sfrontatezza (o la stupidità?) di confessarlo, sebbene indirettamente, quando racconta il piglio assonnato di come guardava le trasmissioni, Quark e Superquark.
Ma entriamo un po' nel dettaglio: l'articolo parte con la notizia dell'assegnazione a Piero Angela del Premio Cavour per "il fondamentale ruolo che da anni svolge nel campo della divulgazione scientifica, contribuendo all’informazione e alla formazione degli italiani di ogni età ed estrazione culturale", notizia annegata nella demonizzazione del Cavour, definito (soprattutto) come un anticattolico che ha cercato di convincere gli Italiani
"a forza di guerre che le tasse e il parlamento contano più di Dante e Michelangelo".
Inutile sottolineare quante cose vengono volutamente tralasciate, e come sia riduttivo identificare Cavour in tal modo, specie alla luce dello spirito liberale dello stesso. Basti pensare, ad esempio , che  Cavour scrisse nel 1848 su Il Risorgimento:  "La stampa, lo proclamiamo apertamente, è mezzo principale di civiltà e di progresso pei popoli; senz'essa, le società moderne, qualunque fossero i loro politici ordinamenti, rimarrebbero stazionarie, anzi indietreggierebbero", sebbene sia evidente che non poteva certo riferirsi a certi giornalisti e a certi giornali.
Logicamente l'attacco a Cavour trova senso solo nella delegittimazione del vero avversario, in tal caso Piero Angela; attacco che deve essere fatto, ovviamente a tutto campo, quindi non basta accostarlo a quel mangiapreti (?) del Conte, reo di aver voluto uno Stato laico, in linea con tutte le grandi democrazie, ma già che ci siamo agli amici di gioventù, dediti alla droga e al rock'n'roll, che trovavano interessanti in quanto in balia dell'acido lisergico, le trasmissioni Quark e Superquark.
Il Langone invece no, lui le trovava, cito testualmente "interessanti come il manuale di istruzioni di una fotocopiatrice". In altre parole, i misteri (per carità non quelli di Voyager o Mistero !), le scoperte dell'uomo, la meraviglia provata da esso dinnanzi alla bellezza della Natura non sarebbero altro , per questo esempio di intelligenza sopraffina, che delle barbose perdite di tempo.
A fini denigratori non manca neppure l'accusa di scarso gusto, in particolare per l'uso dei calzini bianchi, perchè tutti sappiamo che l'operato di un uomo si giudica dai calzini.
Ma da dove viene tutto questo odio? Presto detto: Piero Angela sarebbe Darwinista, Ateo e Familista.
Ma evidentemente, solo ed inequivocabilmente dalla pochezza del "genio" di Langone.
Piero Angela sarebbe, infatti, partendo dall'ultimo epiteto, un familista perchè in grado di piazzare il figlio in Rai, un figlio a suo dire ritardato, riporto:
e non si capisce se il ritardato è lui o chi lo sta a vedere
Un figlio che fa televisione per sordomuti , che gesticolerebbe neanche dovesse farsi capire da degli ndigeni dell'amazzonia e non da italiani. Qui, se permettete, vorrei fare i complimenti a Langone per la  innata classe: sicuramente egli è uomo da calze lunghe in tinta, con tanto di reggicalze.
Ha ragione Langone, cosa importa se Alberto Angela è, oltre che (personalissima opinione,) un bravo conduttore, laureato con 110 e lode in Scienze Naturali, poliglotta,  nonchè membro dell'Istituto Italiano di Paleontologia Umana, a Roma e del Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia?
Sul Darwinismo poi, fa specie l'ignoranza sull'argomento di militanti religiosi, di cui evidentemente  Langone mira a far sapere di essere parte, i quali, a dispetto delle innumerevoli pubblicazioni e dell'evoluzione stessa della teoria evoluzionista, ama ancora, a torto, parlare di uomo derivato dalle scimmie. Si aggrappa allo scientismo senza conoscerlo  il Langone, dimenticando che la  stragrande maggioranza degli biologi sostiene l'Evoluzione come un fatto, o per lo meno come una teoria supportata da un numero impressionante di prove.
Certo, ne mancano alcune,  il famoso anello mancante, cui i Creazionisti si attaccano, quasi che un dato ancora mancante possa inficiare un'intera teoria a favore di un'altra che dal canto suo non sta in piedi se non con la fede cieca.
Avessero almeno qualcos'altro di concreto da proporre!
Beh, si informasse Langone, pare che anche gli scienziati abbiano una fede: quella che prima o poi tutto verrà dimostrato (per lo meno la tensione verso questa meta è nella vera scienza, sempre  viva).
Ad ogni modo è interessante notare come Darwinismo prima e Ateismo poi, siano utilizzati in termini denigratori, a suggello della meschinità del giornalista e/o della sua "beata" ignoranza.
Sarebbe troppo semplice ribadire al Langone che la sua religio insegna, tra le tante cose la tolleranza e che siamo in un paese libero (altro che il pezzo di carta dove egli scrive), dove è  sancito, contrariamente alle (malcelate) volontà dei porporati (strana cosa la religione) ,  la libertà di manifestare il proprio credo (o non credo), anche se diverso da quello Cattolico.
E, a proposito di credo, personalmente sono convinto che la deriva evolutiva di certa stampa generi personaggi sempre più incapaci di riconoscere le fesserie che vanno scrivendo, e nello specifico il Langone, più che la figura dell'anello mancante si identifica, ahimè perfettamente, nel risultato finale.

martedì 4 agosto 2009

Autoscomunica?


Intervistatore:«Ha fatto clamore che sia stata ricordata la scomunica "latae sententiae" per chi coopera all’aborto. Un punto fermo che è da sempre dottrina della Chiesa, ma che qualcuno è sembrato "scoprire" oggi...».
Cardinal Bagnasco:«La prassi della Chiesa prevede censure canoniche non fini a se stesse ma in chiave pedagogica e formativa, finalizzate al ripensamento sulla gravità di un’azione. La sanzione è una "medicina". Il valore fondamentale della vita umana, come ricorda il Papa nella Caritas in veritate, rappresenta oggi una delle nuove povertà, soprattutto quand’è più fragile».

Così recita un passo dell'intervista fatta da Avvenire al Cardinal Bagnasco, presidente della CEI, sul tema dell'aborto, ritornato con forza nelle pagine dei quotidiani a seguito dell'introduzione della pillola RU486, la cosidetta "pillola del giorno dopo".
Già, la Chiesa di Roma adotta la scomunica automatica a chi si presta alla pratica dell'aborto, medico e paziente. Nulla da eccepire, ognuno è libero di pensarla come vuole: personalmente ad esempio, ritengo sbagliata in linea di principio l'aborto, a meno che non si tratti di aborto terapeutico, non fosse altro perchè ritengo vi siano sufficienti metodi contraccettivi per evitare la gravidanza. Ad ogni modo meglio una pillola abortiva che l'aborto clandestino.
La cosa curiosa è perchè la Chiesa, invece, pur predicando sul piano morale, continui a finanziare attraverso i suoi istituti creditizi proprio la contraccezione.
Non ci credete?
Vi capisco: queste notizie non vengono mai riportate dai media italiani.
In quelli stranieri invece:


A Roman Catholic bank in Germany has apologised after admitting it bought stocks in defence, tobacco and birth control companies. Der Spiegel newspaper discovered the bank had invested 580,000 euros (£495,310, $826,674) in British arms company BAE Systems. It also invested 160,000 euros in American birth control pill maker Wyeth and 870,000 euros in tobacco companies.
Fonte: BBC news

Esistono gli estremi per un'autoscomunica?

Aggiornamento

Per chi volesse approfondire ulteriormente l'argomento, vi rimando a due link del vecchio Pensatoio dove, in merito agli anticoncezionali ed in particolare alla pillola contraccettiva, la Chiesa esprimeva alcune sue (balzane) idee sulla correlazione tra pillola e fertilità maschile, nonché sul reale funzionamento di tale contraccettivo, che finiva per essere, addirittura, una pillola abortiva.

Gli articoli sono consultabili qui e qui.




Aggiornamento


Ho riportato ambedue gli articoli su questo blog. Basta cliccare qui.

giovedì 23 luglio 2009

La maledizione di nascere Donna

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La terra è impregnata di sangue

e di sangue trasuda ogni casa

ogni via ha una voce che langue

ad ogni porta una donna che trema


Ancora oggi, in molti paesi del mondo, la frase pronunciata con sottofondo il primo vagito :" E’ femmina"; rappresenta più che un lieto evento, la condanna definitiva di un essere ad un esistenza d’inferno. Lo è, anche, seppur in parte risolta, in molti paesi cosiddetti civili, dove l’essere donna rappresenta comunque un fattore discriminante. Nel mondo del lavoro, anche dalle nostre parti, la donna deve infatti superare i dubbi dei poco lungimiranti imprenditori. Prima o poi potrebbe, infatti, divenire madre, ruolo che mal si concilia con l’essere lavoratore: possibile gravidanza difficile, maternità, inserimento all’asilo, malattie del piccolo, vaccinazioni. Nella migliore delle ipotesi, mesi di assenza; di non produttività.

Quasi che garantire il futuro all’Umanità non sia altro che una noiosa, improduttiva, seccatura.

Tuttavia, non fosse sufficientemente assurdo, questo non è nulla se paragonato a quanto accade in altri paesi meno “civilizzati”. In India, fino al 2007, si praticava l’aborto selettivo sui feti di sesso femminile. Si parla di quasi 10 milioni di bimbe non nate. Motivo? Il maschio porta il nome della famiglia, garantisce fonte di guadagno per la stessa. La donna invece va maritata e per farlo deve avere una dote. Che costa.

Retaggi di una cultura antica, quanto sorpassata, dove i precetti religiosi sono assoluti protagonisti. Nella Cina post comunista (…) la politica del figlio unico, messa in atto per controllare la crescita demografica, sta ulteriormente gravando sulle donne. Anche qui aborti selettivi, o alla meglio, si fa nascere la bambina e poi non la si registra, privandola di ogni diritto civile. Ci si può immaginare cosa ciò possa significare per il futuro della creatura: schiavitù e prostituzione.

Nel mondo Islamico, la donna è spesso totalmente sottomessa all’uomo; in molti Paesi le viene negata persino l’identità, costringendola in abiti che la nascondono agli occhi del mondo. Laddove poi, questa si mischia con la realtà di società tribali, la cosa degenera ancor di più. E’ il caso della Somalia, dove la Shari’a (شريعة), ovvero la legge di ispirazione Coranica, si mischia ad antichi usi tribali che prevedono l’infibulazione. Nel Corano, va detto, non vi è traccia di tale pratica. Solamente nella Sunna (سنة ‎) ovvero nei detti e nelle tradizioni riguardante la vita del Profeta, si accenna alla pratica che, benché ritenuta virtuosa

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in alcuni Hadìt (حديث), in altri si ammonirebbe a “tagliare senza distruggere”. Per la cronaca esistono vari tipi di infibulazione, da quella rituale, dove si punge il clitoride fino a farne uscire poche gocce di sangue, fino a quella Sudanese o Faraonica che prevede l’asportazione di clitoride e piccole labbra e, l’incisione e cucitura delle grandi (con conseguente saldatura delle stesse), lasciando aperto un foro in corrispondenza dell’uretra per espletare i bisogni fisiologici. L’infibulazione viene praticata su fanciulle di pochi anni, non fosse per la precocità delle donne somale, cui il ciclo mestruale può comparire anche prima del decimo anno. Lo scopo di tale aberrante pratica, è quella di garantire alla famiglia dello sposo la verginità della fanciulla, senza la quale il matrimonio non viene contratto, con conseguenze nefaste per la famiglia della giovane e, soprattutto, per la giovane stessa che diviene una reietta. Il matrimonio viene in genere celebrato non appena la piccola entra nell’età feconda, ovvero alla comparsa del ciclo mestruale. I motivi sono due, evidentemente in stretta correlazione tra loro: la tradizione e la salute.

Benché per noi sia totalmente inconcepibile il matrimonio tra un uomo e una bambina, in società tribali e in modo particolare in paesi dove l’aspettativa di vita è di poco superiore ai 40 anni, la pratica è considerata normale. Le tradizioni si sono quindi evolute in base alle esigenze primarie quali appunto può essere la sopravvivenza della specie. E’ una catena complessa: le tradizioni, infatti, tendono a assestarsi su modelli che permettono agli stessi di perpetuarsi: devono per divenire tali, trovare il modo di alimentare sé stesse. Circa l'infibulazione va anche detto, per non cadere nell'errore, che è praticata anche su donne Cristiane od Animiste e che spesso sono loro a volerlo (radicazione delle tradizioni), nonché va specificato che non è richiesto dall'Islam. In Iran, ad esempio, è pratica pressoché sconosciuta.

La salute invece è una conseguenza dell’infibulazione. Come abbiamo detto la Circoncisione Faraonica salda le grandi labbra lasciando aperto un foro in corrispondenza dell’uretra. Ciò significa che il flusso mestruale non è libero di fuoriuscire e il rischio che in parte rimanga imprigionato all’interno dell’organo mutilato è enorme. Le conseguenze sono facilmente immaginabili, non fosse altro per la scarsità di igiene e per la mancanza di acqua pulita.

La fanciulla, privata del piacere, viene quindi data in moglie ad un adulto, che spesso non conosce neppure. Il matrimonio deve essere ovviamente consumato, ma non sempre la penetrazione riesce: i tessuti cicatriziali potrebbero resistere oltremodo. Perché avvenga la deflorazione non è raro che lo sposo debba, perciò, aprirsi il passaggio con una lama. Una volta avvenuto, venendo a mancare il “problema” del piacere (l’uomo l’ha assicurato, la donna è sicura di non averlo), l’accoppiamento assume come unico scopo quello riproduttivo (notare che è una volontà assai simile a quella della Chiesa Cattolica). Il che, per una donna somala, si traduce in circa 7-8 gravidanze da portare a termine in circa venticinque anni, non tenendo conto di eventuali aborti spontanei.

Questa è la normalità, sebbene, per correttezza, va detto che ogni caso presenta la sua singolarità: non dobbiamo mai dimenticare che per quanto assurdo agli occhi di un occidentale possa sembrare, per un Somalo sposare una bambina è tradizione, costume. Questo significa che, in qualche modo, la bimba possa sentirsi comunque amata, o paradossalmente sentirsi rifiutata qualora il marito non proceda alla deflorazione anche nel modo più brutale, sopra descritto.

Ciò non modifica però il giudizio, almeno ai miei occhi, che questo sia il ritratto di una destino infernale. Essendo però la normalità una variabile e non una costante, è sempre bene approfondire prima che un giudizio diventi sentenza.

Sentenza invece che non può non abbattersi, feroce, quando una creatura, privata di ogni diritto viene addirittura condannata a morte per aver subito violenza carnale. Accade, più spesso di quanto i giornali riportino (dipende dalla nazione, e comunque ciò che accade nei villaggi sfugge anche alle autorità locali, figuriamoci ai media occidentali). La violenza su una donna, in una società fortemente patriarcale, viene spesso considerata un atto inevitabile, dovuta al non rispetto delle regole da parte della donna stessa. Tradotto:”Ti metti in mostra? Non lamentarti delle conseguenze”.

L’aggravante, in base a questo perverso ragionamento, sta nel fatto che, appurato,che la colpa è della donna, la Shari’a prevede, per l’adulterio, la morte per lapidazione. Continuando con le traduzioni è un po' come se si affermasse: “Sei stata violentata? Muori, puttana!”.

Anche qui va detto, a onore di cronaca, che nel Corano non è prevista il Rajm (رجم), ovvero la lapidazione, ma “solo” la fustigazione. La lapidazione è prevista dalla Shari’a per via degli Hadìt, i famosi detti. Per loro natura essi sono arrivati sino a noi attraverso tradizione orale, per cui possono essere variati a seconda dell’autorità che li richiama (e della sua perversione, naturalmente). Lo scopo degli Hadìt sarebbe quello di interpretare al meglio il Corano stesso, ma converrete, la fustigazione rimane cosa assai distante dall’esecuzione capitale per lapidazione. C’è da dire che molti teologi musulmani rinnegano che la lapidazione sia pratica propria dell’Islam, e qui rientra a pieno titolo la mia idea che nella Religione vi è tutto e il contrario di tutto.

Come avviene il Rajm? Oggi, avvolgono in un telo bianco la vittima e la sotterrano più o meno fino alla cintura. Dopo di che la folla la bersaglia con pietre che non devono essere così grandi da far morire il condannato al solo lancio di una o due di esse(…) ma non così piccole da non poter essere definite come pietre (legge Iraniana). In internet circola persino un video che fa vedere questo tipo di esecuzione capitale, ho tuttavia deciso di non riproporre il link e neppure una qualsivoglia immagine.

Non rientra nel messaggio di questo articolo, che vuole prima di ogni cosa rendere pubblica il mio convincimento di quanto sia inaccettabile che, mascherati da religione, cultura o tradizione, perdurino comportamenti e idee che giustifichino la violenza contro le donne e permettano che per molte di esse, la vita su questa terra diventi, o peggio rimanga, una maledizione.

lunedì 25 maggio 2009

Rock Satanico? No ultra ortodosso

Senza titolo-2 Man mano che passa il tempo, mi convinco sempre più di quanto la religione sia frutto della degenerazione della Ragione. L'ultima che ho letto, proprio oggi, su Corriere.it è la storia di un gruppo di ragazze israeliane ultraortodosse amanti del rock, che per osservare la presunta legge divina non cantano in presenza di pubblico maschile:

 

" Questo è un punto fermo - dice Pnina - perché secondo il precetto nessun uomo può ascoltare una donna che canta. Noi ci atteniamo a quella regola. Se suonassimo e basta, non ci sarebbero impedimenti"

 

Ora, io continuo a chiedermi con che criterio una mente superiore, quale dovrebbe essere quella divina, dovrebbe perdere tempo a scrivere regole così oggettivamente stupide. Cosa ci sarà mai di male a sentir cantare una donna? Quante persone si sono dannate sentendo la Pausini o Fiorella Mannoia?  Le Ashira

In realtà, sospetto che le cinque ragazze abbiano trovato un buon modo per avere pubblicità gratuita. Mi ricordano il caso dei Black Sabbath, che marciarono parecchio, per loro stessa ammissione, sull’idea che l’opinione pubblica li considerasse rocker maledetti (leggi satanici, come tanto andava di moda allora, vedi Beatles, Zeppelin, Eagles, ecc)

I Sabbath avevano però un talento incredibile e diventarono una delle band seminali del Heavy Metal; avrà questa band lo stesso talento?

Ai rabbini l’ardua sentenza

mercoledì 29 aprile 2009

Punizione Divina

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Mi riferisco alla stupidità insita nell'atteggiamento religioso integralista, ovviamente, e a come una qualsiasi cosa possa essere reindirizzata da questa al volere di Dio.
Ultima in ordine di tempo è quella che viene definita Influenza Suina.
Abbiamo esempi vari: partiamo dal viceministro israeliano con la delega per la Sanità, Yakov Litzman che protesta per la definizione «suina», per l'appunto, in quanto il termine in questione fa riferimento ad un animale impuro, e come tale non andrebbe neppure pronunciato. Tanto che annuncia, in conferenza, l'influenza verrà chiamata "messicana".
Chissà cosa potrà mai cambiare oltre al nome...
Speriamo solo che il governo messicano non se la prenda per il fastidioso accostamento (messicano-maiale) o saremmo di fronte al trionfo dell'imbecillità. Aspettiamo ansiosi.
Come però non accennare a ciò sta avvenendo nei media arabi dove viene esaltato il Corano in quanto in esso vi sono "saggie" regole che vieterebbero l'assunzione della carne di maiale. Si deduce, in questi siti, che se il mondo avesse ascoltato i consigli (ma leggete imposizioni ") di Allah circa l'alimentazione non ci troveremmo di fronte al pericolo di una pandemia.
Pericolo che pare, e si spera, sia stato abbondantemente sopravvalutato. Certo è che si rimane piuttosto straniti nel non leggere nei Testi sacri alcun riferimento sul consumo di carne di volatili che sarebbero stati il veicolo della, non a caso "aviaria" o, dei ruminanti che causarono lo spauracchio di "Mucca Pazza", né tanto meno si consiglia l'uso dello zampirone per limitare i casi di malaria. Non v'è neppure nessun accenno alle pulci o ai ratti, che tante vittime causarono sia con il morbo della Peste, sia per l'isterismo della caccia all'untore, dove, per inciso, a farne le spese furono soprattutto gli Ebrei accusati di inquinare i pozzi (...)
Adesso, dopo le giustificazioni religiose, aspettiamo con impazienza le ipotesi dietrologiche dei complottisti.
Ci sarà da divertirsi.


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