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lunedì 27 febbraio 2017

Il bestiario di Internet


Collegandomi al precedente post, in cui si parlava della degenerazione della comunicazione in Internet, devo ammettere che trattenersi dal non intervenire o dal rispondere a certi soggetti è davvero difficile. Mentre evito di partecipare a comunità di presunto debunking se non a scopo di tenermi aggiornato (ultimamente si sono costituiti gruppi di debunkers che si comportano in modo identico ai cretini che tentano di controbattere, un po' come alcuni delinquenti che si ritrovano dalla parte giusta solo perché indossano una divisa), spesso mi trovo a ricevere attacchi o a tentare di far ragionare persone che aprono la bocca virtuale e propinano frasi fatte o tesi demenziali. Avendo voglia di scrivere di qualcosa di più leggero riporto alcuni casi.

domenica 26 febbraio 2017

Bar Web


Internet e la rete sono e rimangono una grande opportunità per apprendere, conoscere, confrontarsi e divulgare. 
Come in ogni comunità, anche nella grande "piazza" del Web si distinguono persone più sagaci e altre meno, persone educate e personaggi maleducati, stupidi e geni, in genere distribuiti secondo la più classica delle gaussiane.
Internet ha però un aspetto pericoloso: tende a "depersonalizzare" l'individuo, il quale, protetto dalla nuova forma virtuale, si può e si sente libero di affermare senza ritegno qualunque cosa passi per il cervello.
Anche se cose sciocche.
Anche se non c'è il cervello. 
Normalmente, se in una piazza, o al bar, un soggetto se ne esce con una castroneria o con un comportamento anormale e/o negativo, il resto della comunità lo identifica e nel caso lo limita.
Questo perché per quanto grande possa essere la piazza od il bar essi sono e rimangono luoghi limitati.
In internet tutto ciò è impossibile.

giovedì 30 agosto 2012

La coerenza di chi mangia carne


Su faccialibro sta girando il viseo qui sotto, una simpatica candid camera che ha il difetto di essere presentata come un esperimento sociologico.


Già il fatto che il video sia linkato da "Luogocomune" spiega la cosa, costoro infatti sono maestri nel manipolare poche informazioni casuali e a costruirci sopra la tesi che gli interessa dimostrare.

lunedì 21 maggio 2012

Avevano ragione i Maya


Già. Questo popolo precolombiano che non aveva la più pallida idea di cosa fosse e dove fosse l'Italia pare abbia predetto che il 20 maggio del 2012, a seguito di un allineamento planetario, l'Emilia sarebbe venuta giù, causa terremoto.

giovedì 2 febbraio 2012

Benedetta omeopatia


In linea di massima, non ci sarebbe nulla di cui stupirsi: sia l'una che l'altra vivono della fede dei propri seguaci ed entrambe non sortiscono effetti mirabolanti (basterebbero anche quelli normali per il vero) che vadano al di là di quello che comunemente viene indicato come effetto placebo.

martedì 19 aprile 2011

L'anonima complottista


Come sanno coloro che mi leggono su queste pagine virtuali, i commenti su questo Blog sono moderati. 
E’ una scelta ponderata, figlia anche dell’esperienza fatta nel precedente "Pensatoio": la religione, tema molto discusso nelle mie pagine è, infatti, un argomento piuttosto difficile da trattare, perché in esso molta gente ripone la propria vita ciecamente, motivo per cui, veder messi in dubbio o criticate le proprie credenze desta spesso reazioni scomposte.
Tali reazioni possono manifestarsi in insulti o, addirittura, in forme scorrette che mettono a repentaglio l’esistenza stessa del Blog.

venerdì 18 marzo 2011

Cristiani (fanatici) menagramo


Direste mai che una creatura con questo bel faccino non abbia nient'altro da fare che predire catastrofi, sangue, guerre e ogni forma di sciagura?
Io no, anche solo per rispetto.
Ma qualcuno che in lei crede, sì.

lunedì 28 febbraio 2011

Complottismi d'annata

Qualcuno si sarà chiesto perché nei blog roll del Pensatoio alla voce "Religione e dintorni" siano accomunati siti di una certa serietà e altri come Pontifex, che di serietà ha ben poco. La risposta è piuttosto banale: mi piace osservare  i salti mortali che compiono codesti neo crociati e misurarne le immense capacità di sputar veleno su tutto ciò che, a loro avviso, non è cattolico.
Poiché in questo periodo sono, intento nell'osservare la degenerazione imperante nella politica nazionale, in barba ai miei propositi di limitarne la presenza sul sito, deve venirmi naturale trovare, anche dove in genere non si cerca, appigli di ogni genere.
Da buoni cattolici del XVII secolo, perché è evidente che lì sono rimasti a livello di mentalità, i nostri autori di Pontifex sono giunti alla conclusione che piuttosto che i "comunisti" (prego leggere la parola a voce alta, roca, marcando bene la prima sillaba e sospirando le altre) è meglio accettare qualcuno che li avversi anche se moralmente non compatibile. Se mi si permette l'iperbole, quasi un patto col diavolo giacché, è abbastanza palese che non stiano abboccando a qualche sirena berlusconiana, ma che abbiano invece inteso che per sopravvivere al Premier non resta che alzare i toni. E da questo punto di vista i temi etici cascano a fagiolo.
Ma come fanno a sostenere Berlusconi quelli di Pontifex?

domenica 6 febbraio 2011

10 alla 23


Somministrate tramite cucchiaino per due miliardi di volte al secondo la giusta dose a tutti e sei i miliardi di persone che vivono sul globo e continuate a somministrare il tutto per quattro miliardi di anni. Ecco, è assai probabile che se riuscirete in questa titanica impresa avrete la certezza di aver loro somministrato una, ma non più di una, molecola di principio attivo presente in un comune farmaco omeopatico (diluizione 30C). 
Che dire? Complimenti!

(tratto da un bellissimo articolo su: Il Chimico Impertinente )

Altri articoli molto belli:


venerdì 14 gennaio 2011

L'oroscopo sbagliato


Ma certo, che allocchi! Il motivo per cui gli astrologi sbagliano sistematicamente le previsioni più particolareggiate, non è dovuto altro che al fatto che la luna, nel corso degli ultimi millenni, avrebbe provocato un'oscillazione dell'asse terrestre tale che l'allineamento delle costellazioni è di fatto variato di un mese.
Se pensavate di essere un Acquario, ad esempio, amici miei sappiate che siete in realtà un Capricorno quindi dovete leggere il vostro oroscopo nel segno precedente. Più o meno.

mercoledì 5 gennaio 2011

Diluire diplomi fa migliorare la cultura?


Da buon omeopata scettico non potevo esimermi dal diplomarmi anche io.
Mi è servito anche da ripasso per il mio inglese, ormai piuttosto arrugginito.
Ecco, da questo punto di vista mi ha fatto bene!

AGGIORNAMENTO:

I Laboratoires McGallant hanno appena prodotto un nuovo rimedio omeopatico, anzi, Il Rimedio per antonomasia. Dopo attente analisi condotte in doppio cieco è stato appurato che è in grado di curare un numero non indifferente di malattie; si riportano alcuni esempi:

Varicella 1 pillola al giorno per 20 giorni
Influenza 2 pillole al giorno per 10 giorni
Cefalea 2 pillole prima di coricarsi.

Previene inoltre la Sindrome di Morgellons, bastano 3 pillole dopo i pasti per tutta la vita.


Non ha effetti collaterali.
Prossimamente distribuito nei migliori bar, oratori, e bancarelle di fiere.

lunedì 18 ottobre 2010

Crop Circles & Sindone


In ogni trasmissione, sito, forum, blog che spaccia misteri, non può non esserci qualche cosa che abbia a che vedere con la Sindone. AltroGiornale  non è da meno, anzi, se vogliamo riesce ad essere di più
L'introduzione è da manuale: 
Nonostante vi siano prove in tutto il mondo, condizioni morfologiche ed energetiche speciali, fanno dell'Inghilterra un luogo particolarmente adatto alla manifestazione dei cerchi nel grano.
Già dalle prime otto parole, infatti, si può avere idea del livello di cialtronaggine di chi scrive: cosa vuol dire "ci sono prove in tutto il mondo"? Ma è l'intera frase che, a ben vedere, manca si senso.

mercoledì 3 marzo 2010

Superman Tornielli e le solite storie sulla Sindone


Oggi è apparso l'ennesimo articolo "fuffa" sul caso della Sindone di Torino, ad opera questa volta del noto Vaticanista de "Il Giornale" . Ho deciso di divertirmi a ribattere i passaggi dell'articolo, inserendo qualche rimando ad articoli che confutano le vetuste quanto bislacche tesi in esso riportate. Iniziamo:
Ipotizziamo pure che il suo sconosciuto autore, questo abilissimo falsario, abbia cosparso il telo con pollini di sicura provenienza mediorientale, con fiori che sbocciano a Gerusalemme in primavera, perfettamente congruenti con quelli che saranno ritrovati nei sedimenti fossili del lago di Genesareth.
Diamo per certo che certo che il fatto che i pollini ritrovati fossero congruenti a quelli fossili ritrovati nei pressi di Gerusalemme, ciò non proverebbe assolutamente nulla. Purtroppo però l'articolo inizia già zoppicando, perché la presenza di tali pollini è messa in dubbio addirittura da alcuni sindonologi e dai loro rilievi successivi. (leggi qui). Ad ogni modo, basta leggere qui per farsi un idea di questa teoria.
Ipotizziamo che vi abbia aggiunto tracce di aloe e mirra, nonché lo abbia «impolverato» con un tipo di carbonato di calcio (aragonite) del tutto simile a quello ritrovato nelle grotte di Gerusalemme, e sia riuscito anche a procurarsi due piccole monete coniate nel 29 dopo Cristo sotto Ponzio Pilato da mettere sugli occhi del cadavere.
La storia delle monete non ha alcun senso scientifico ed è stata già da tempo smontata (qui, o più dettagliatamente qui). L'aragonite non è un minerale raro tipico delle grotte di Gerusalemme (il nome deriva addirittura da un comune della Castiglia: Molina de Aragon).
Ammettiamo ancora che lo straordinario truffatore abbia esplicitamente richiesto, a chi lo aiutava nell’impresa, di realizzare sul telo una cucitura laterale identica a quelle esistenti su stoffe ebraiche del primo secolo rinvenute a Masada, un’altura vicino al Mar Morto.
Il telo Sindonico non ha nulla a che vedere con le stoffe di Masada, si veda il blog di Antonio Lombatti  qui, qui, qui e qui. E dello stesso Lombatti anche qui
Anche ammettendo tutto questo, però, il nostro ipotetico truffatore rimane una figura piuttosto evanescente. Nel Medio Evo nessuno poteva avere le nostre conoscenze archeologiche e storiche sulle modalità della flagellazione romana e della crocifissione. La memoria delle circostanze e delle tecniche utilizzate nel I secolo per castigare i condannati alla morte in croce era del tutto perduta mille anni dopo.
Possibile, anche adesso non siamo messi bene sulle tecniche di crocifissione, ma affermare che nel medioevo si erano "del tutto" perse le tecniche è un tantino azzardato. L'unico  reperto archeologico in nostro possesso, ad ogni modo, non sarebbe compatibile con quello della Sindone. 
L’eventuale falsario medievale non avrebbe potuto raffigurare Cristo con particolari in aperto contrasto con l’iconografia della sua epoca. Ad esempio la corona di spine, che sul lenzuolo è del tipo «a casco», mentre la tradizionale iconografia ce la presenta come una corona aperta sopra. O il fatto che nella Sindone vi siano i segni del trasporto sulle spalle della sola trave orizzontale, il patibulum, mentre la tradizionale Via Crucis rappresenta sempre il Nazareno mentre porta la croce tutta intera. O ancora il particolare dei chiodi infissi sui polsi e non sul palmo delle mani come si vedono invece in tutta l’iconografia.
E chi ci dice che la "tradizionale iconografia" non sia veritiera del tutto o in parte e che dunque, ad esempio il casco avrebbe dovuto davvero essere una corona di spine, e quindi ci sia un banale errore del falsario?
L’autore dell’eclatante «falso» avrebbe poi dovuto immaginare o prevedere con notevole anticipo l’invenzione del microscopio, avvenuta alla fine del XVI secolo, per poter aggiungere elementi invisibili ad occhio nudo, i quali sarebbero stati scoperti soltanto diversi secoli dopo: i più volte citati pollini mediorientali, terriccio, il siero, gli aromi per la sepoltura, l’aragonite con lo stesso tasso di impurità che si riscontra nelle grotte di Gerusalemme. Tutti elementi invisibili all’occhio del pellegrino medioevale, destinatario del presunto inganno.
Esilarante deduzione!  Considerando che molte cose che sono state trovate, ci sarebbero state comunque o, non hanno alcun valore, come dimostrato prima. Dimenticavo gli aromi per la sepoltura: cosa ci sarebbe di strano nell'utilizzo di tale sostanze per l'inumazione?
Lo stesso falsario, la cui esistenza stiamo ora ipotizzando, avrebbe dovuto anche conoscere in anticipo la fotografia, inventata com’è noto solo nel XIX secolo, e pure l’olografia realizzata negli anni Quaranta del XX secolo. Avrebbe dovuto saper inoltre distinguere tra circolazione sanguigna venosa e arteriosa, studiata per la prima volta nel 1593, vale a dire molti anni dopo la comparsa del telo sindonico, nonché essere in grado di macchiare il lenzuolo in alcuni punti con sangue uscito durante la vita e in altri con sangue fuoriuscito post-mortem. Avrebbe inoltre dovuto sapere rispettare, nella realizzazione delle colature ematiche, la legge della gravità, che è stata scoperta soltanto nel 1666.
La sindone di Garlaschelli effettuata con tecniche possibili nel medioevo ha le stesse caratteristiche. Il fatto che   il falsario non conoscesse la gravità non significa che questa non funzionasse! Ad ogni modo non funziona con i capelli, che stranamente sono impressi anche sul davanti mentre in una salma sdraiata ciò non sarebbe dovuto accadere, a meno che il volto non fosse semplicemente un bassorilievo.
Che dire, dunque? Come minimo, questo nostro ipotetico falsario medioevale doveva essere dotato di poteri paranormali. Un vero «superman», in possesso di conoscenze scientifiche, mediche, anatomiche, storiche e archeologiche che sarebbe riduttivo definire al di fuori del comune. Avrebbe dovuto avere capacità e mezzi davvero eccezionali per produrre l’immagine sul telo. Com’è concepibile che un uomo di tale sovrumana intelligenza, di ingegno così elevato, inventore con così largo anticipo del microscopio, della fotografia, dell’olografia nonché scopritore della legge di gravità, sia rimasto completamente sconosciuto ai suoi contemporanei come pure ai posteri, dato che non ne conosciamo il nome?  E perché mai una persona così straordinariamente intelligente, che si era spinta persino a «spolverare» la Sindone con minerali simili a quelli presenti nelle grotte di Gerusalemme, così raffinata da saper riprodurre, fin nei particolari più piccoli, gli usi e i costumi della Palestina del I secolo, avrebbe commesso un errore madornale e grossolano: quello di servirsi per la sua falsa reliquia di un telo tessuto fresco fresco in epoca medioevale? Come si concilia la diabolica intelligenza del nostro falsario superuomo, capace di procurarsi i pollini tipici della primavera palestinese, capace di riprodurre le macchie di sangue dimostrando conoscenze di un anatomopatologo moderno, con una «svista» di tali dimensioni? Un perfezionista con qualità sovrumane sarebbe dunque caduto su di un’ovvietà, dimostrandosi all’improvviso non più un mostro di bravura, ma di sbadataggine: invece di procurarsi del tessuto antico, coevo all’epoca di Gesù, invece di cercare stoffe del I secolo sulle quali sbizzarrirsi per riprodurre l’immagine del corpo crocifisso, si sarebbe accontentato di servirsi di una Sindone appena tessuta.
La storia del telo sindonico è ancora lontana dal poter essere ricostruita, per cui gli azzardi sono continui. Ipoteticamente si potrebbe pensare che il falsario, probabilmente di Bisanzio, vera fucina di false reliquie, avesse utilizzato un telo di provenienza palestinese. Quanto agli usi e costumi particolari della Palestina del I secolo neppure Tornielli ne sa molto visto che i vangeli a tal proposito non sono coerenti (qui), mentre, ad esempio gli scavi archeologici hanno fornito usi diversi da quelli adottati per la sindone (qui).
Ma c’è di più. Siccome è indubbio che quel lenzuolo abbia avvolto per un numero determinato di ore un cadavere, sarebbe stato impossibile per lo spregiudicato falsario omicida – sì omicida, perché doveva ammazzare il povero Cristo usato come modello allo stesso modo in cui era stato ammazzato Gesù – riuscire a trovare una vittima il cui volto fosse congruente in diverse decine di punti con le icone di Cristo diffuse nell’arte bizantina. Egli avrebbe soprattutto dovuto pestare a sangue il suo malcapitato modello in maniera adeguata, in modo da ottenere determinati gonfiori del viso riprodotti nelle icone. Ne avrebbe probabilmente dovuti uccidere parecchi prima di raggiungere il suo scopo. Non dunque un falsario assassino, ma un falsario serial-killer.
Magari era un semplice cadavere, o magari il falsario aveva davvero assassinato il suo modello. Oppure come Garlaschelli non ha ammazzato nessuno. Quella dei gonfiori presenti nei volti delle icone bizantine è semplicemente una bestialità, come del resto lo è il concetto del pestaggio "in maniera adeguata": non stiamo parlando di Iperrealismo ma di Arte Bizantina dove i tratti sono piuttosto elementari (sebbene assai pregevoli) e dove non esiste alcuna forma di prospettiva.
Non soltanto un mostro di bravura, ma un mostro e basta, capace di riprodurre sul cadavere della sua vittima, colpevole soltanto di assomigliare a Gesù, particolari difficilmente ottenibili, come i pollici ripiegati all’interno del palmo e la posizione più flessa di una gamba rispetto all’altra. Anche procurare alla vittima, ormai deceduta, una ferita del costato con una lancia romana, facendone uscire sangue e siero separati, non è assolutamente un esperimento facile da compiere.
Ma anche un'altezza improbabile per l'epoca. Poi, perché la lancia dovrebbe essere romana? Da cosa si dedurrebbe? Per il pollice flesso un bel articolo di confutazione lo trovate qui
Altrettanto arduo sarebbe stato mantenere il cadavere avvolto nel lenzuolo per una trentina di ore impedendo il verificarsi del fenomeno della putrefazione. Infine, sarebbe stato impossibile togliere il corpo dal lenzuolo senza il minimo strappo o il più lieve spostamento che avrebbero alterato i contorni delle tracce di sangue.
Sempre che si sia trattato di un cadavere; sempre che si tratti di sangue.
Possiamo dunque concludere che la realizzazione artificiale della Sindone ci appare impossibile ancora oggi, o meglio ancor di più oggi, come onestamente riconosceva al termine della sua vita il professor Luigi Gonella, affermando «la Sindone è un oggetto che non dovrebbe esistere», e nessuno di coloro che hanno creduto di smascherare il presunto «falso» è mai riuscito a ottenere un’immagine davvero simile per ricchezza di particolari. 
Vero, la Sindone è un oggetto che non dovrebbe esistere, ma all'interno di una chiesa, venerata come fosse una reliquia (ma c'è da dire che la Chiesa, pur sfruttandola economicamente, non lo riconosce ufficialmente come il telo che avvolse Gesù).
Altrettanto vera l'ipotesi che forse, a forza di ripetere le stesse balle, la gente si convinca che è verità.

lunedì 8 febbraio 2010

Sangue di San Gennaro: la parola al Professor Garlaschelli


Nel precedente post avevo scritto che il CICAP guidato nell'indagine dal Professor Garlaschelli aveva già in parte dimostrato che il fenomeno della liquefazione del sangue del santo poteva essere riconducibile ad un fenomeno chiamato Tissotropia per cui, certe masse gelatinose sono in grado di ritornare ad uno stato colloidale se agitate o sottoposte a vibrazioni.
Logicamente quella del CICAP è un'ipotesi, che seppur probabile, di per sé non permette di scartare le altre, compresa l'ipotesi del miracolo. Ovviamente la scienza non può e non deve credere ai miracoli, per cui , fintanto che non vi è certezza assoluta è lecito che si avanzino teorie alternative. Il Professor Garlaschelli e la sua equipe produsse un gel tissotropico a base di idrossido di ferro colloidale con materiali e tecniche conosciute nel 1300, all'apparenza del tutto e per tutto simili al presunto sangue contenuto nella reliquia del patrono di Napoli.
Per onestà intellettuale, venne sottolineata in modo chiaro e inequivocabile che, in mancanza di analisi dettagliate sul comportamento della sostanza contenuta nella reliquia, l'ipotesi proposta non poteva che rimanere tale. 
Quali sono i dati mancanti? Velocemente possiamo anticipare che non si hanno notizie certe se, ad esempio, la reliquia (che per comodità chiameremo "sangue") cambia o meno colore, varia di volume o se la temperatura influenzi il fenomeno della liquefazione (in altri casi, il sangue liquefatto si dimostrò essere cera).

domenica 7 febbraio 2010

San Gennaro: polemiche sulle analisi

C'era da aspettarselo: siamo in Italia. Lasciamo perdere la pseudoinformazione dei Media, ad esempio il TG5 che dava per scontato una serie di dati partendo dalla notizia che il contenuto dell'ampolla di Camandoli è sangue umano.
La notizia era introdotta con una frase che più o meno recitava: "non che i fedeli già non lo sapessero", come se l'opinione dei fedeli ( fideistica per l'appunto), potesse avere una qualunque valenza scientifica; frase poi, ben rappresenta il livello giornalistico delle testate italiane, come del resto quella evidenziata nel testo qui sotto tratta dal Corriere.it, che riporto prima che la correggano:

La polemica nasce dal fatto che l'arcivescovo di Napoli non sia stato invitato :
«C’è sorpresa rispetto al mancato invito alla presentazione dello studio del professor Geraci»
Queste le parole della Curia.
Intendiamoci: dietro le parole della Chiesa non c'è solo l'irritazione dovuta al fatto che non sia stata messa a conoscenza per prima dei risultati delle analisi, ma anche il fatto che la stessa si era impegnata ad un lavoro serio che non lasciasse dubbio alcuno sulla reale consistenza del miracolo. Lo stesso lavoro del professor Geraci è stato di fatto liquidato con un laconico
«Anche su questo c’è da fare un approfondimento»
Per forza!
Elenchiamo ciò che non quadra di San Gennaro e delle sue reliquie:

mercoledì 3 febbraio 2010

Le gambe corte di Berlusconi

Come si sa le bugie hanno le gambe corte, ed in Internet ancora di più. D'altra parte l'informazione in Internet è libera e se da una parte permette la libera circolazione di idiozie ed idioti (vedi qui, oppure qui), dall'altra ha il pregio di essere fatta anche da gente che scrive e lavora per mera passione, se non altro, non a libro paga del potente di turno.
Ecco quindi che quello che una volta non avrebbe avuto alcun seguito o addirittura sarebbe stato censurato, oggi circola velocemente. Così è per le notizie e per i commenti e ancor più per le immagini.
Vittima dei suoi leccapiedi e del culto della sua personalità spropositato, il nostro premier incappa nell'ennesima figuraccia planetaria, andando a ritoccare nel libro celebrativo "Noi amiamo Silvio" (dove probabilmente il "noi" è un plurale maiestatis, un po' come il Partito dell'Amore sembra più un Partito Onanista), la folla clonandola con qualche programma di fotoritocco, neppure tanto abilmente. Non è l'unico errore come evidenziato dalla foto qui sotto (originale qui).


Lapidario a tal proposito il sito Photoshop Disaster:
Oh Silvio. I have no problem with your mafia connections, your masonic lodge business, the tax fraud, the false accounting, the bribing of judges, embezzlement, seducing young girls, etc. We all do that kind of thing. But when you start pumping up your crowds with Photoshop you cross the line, mister.
Per la cronaca, oltre la folla clonata, c'è un evidente correzione sullo spigolo del parapetto del palco nonchè si avanzano seri dubbi sul posticcio "mazzolin di fiori" tenuto in mano dall'amato Silvio. Qualcuno mi ha fatto notare anche che in genere non si danno permessi di appendere striscioni sull'ala destra della Galleria: l'immagine però, almeno lì, non sembra taroccata.

Il merito dello scoop è da attribuirsi al blog "San Precario".
 

martedì 2 febbraio 2010

Scie Comiche





Pur non entrando mai nella "discussione" sulle cosiddette Scie Chimiche (non ho conoscenze particolari che possano in alcun modo migliorare l'ottimo lavoro dei debunkers) non potevo non riportare la voce di questo soggetto a conferma delle mia teoria sul "diritto di essere idioti", diritto che permette a questi di esprimere al meglio le proprie baggianate in modo che poi la gente possa comprenderne le infondatezze
Ciò che si può evincere dalle castronerie complottiste di tali soggetti è esse fanno davvero male a chi, nonostante tutto ( mancanza di prove) continua a crederci ciecamente. Nel caso specifico scie chimiche e nanomunghi probabilmente nuocciono davvero all'attività celebrale dei propri sostenitori, soprattutto, come sostiene il soggetto del testo, "all'ungo" andare.

Ringrazio Nico, per aver riportato il tutto e avermi regalato 3 minuti di intensa ilarità.
In cambio spero che questa perla possa sdebitarmi:



Per altre chicche basta andare qui

lunedì 2 novembre 2009

Diritto ad essere Idioti


La Rete è un'entità fondamentalmente anarchica all'interno della quale tutti, ma proprio tutti hanno la possibilità di scrivere quello che gli pare, a patto ovviamente che ciò che viene trasmesso non vada contro la legge.
Tale caos dovuto all'anarchia, ha tuttavia delle regole che possiamo definire naturali in grado di circoscrivere i fenomeni negativi o viceversa alimentare quelli degni di nota.
Proviamo a fare un esempio: oggi su Repubblica.it compare la notizia che un branco di rincitrulliti vuole esportare anche in Europa il famigerato Ku Klux Klan, inondando la rete di scemenze quali la superiorità della razza bianca e cose di questo genere.
Questi imbecilli creano un sito, magari un gruppo su Facebook sapendo di contare sulla pubblicità che nasce dal perbenismo della gente comune. Subito la notizia, come sta accadendo, verrà riportata dai media nazionali e subito si scateneranno commenti dei più fantasiosi (ne ho letto uno che addossa le colpe al Vaticano, che detto tra di noi,  persino a me, pare esagerato). I deficienti avranno così un ritorno pubblicitario non indifferente e siccome nel mondo basta avere il coraggio di proporre delle idee, per quanto balzane, che subito si trovano un paio di migliaia di pecore pronti a seguirti, questa loro iniziativa verrà inizialmente premiata da successo. Poi come spesso accade qualcuno leverà gli scudi e inizierà a smontare le teorie di questa gentaglia, sbugiardando sistematicamente ogni loro teorema.
Esistono a questo punto due generi di idioti: quelli che lo sono davvero, ovvero credono in quello che dicono e fanno (a tal proposito spesso mi viene da pensare che l'uomo si distingue dagli animali in quanto l'unico che manifesta stupidità), e gli idioti che ad un certo punto capiscono il fatto che hanno sostenuto castronerie immonde, ma ormai sono prigionieri del meccanismo; in entrambe i casi questa gente non è disposta a recedere dalle loro posizioni, o perché non in grado di comprendere o perché non più in grado di farlo.

Apro una parentesi: qualcuno noterà che mancano gli idioti che si ravvedono, ma è ovvio, se si ravvedono non sono idioti. Solo sempliciotti.
In un primo tempo anche io ero rimasto affascinato dalle tesi complottiste dell'11 settembre, almeno fino a che  qualcuno non ha portato documentazione che dimostrava l'infondatezza di tali tesi.  Rimanere affascinati o convinti è dovuto principalmente ad ignoranza e, nell'esempio specifico io lo ero, non sapendo nulla di super termite, di missilistica o di come si guida un aereo. Però un conto è cascarci, un altro è farsi paladino della tesi, e qui chiudo la parentesi.
Ritornando al discorso, dicevo che il sistema anarchico della Rete permette che si creino delle forze contrarie in grado di limitare i fenomeni da baraccone (qui ho riportato il KKK, ma basta leggere qualcosa sulla Sindonologia, sulle Scie Chimiche, sull'11 settembre, sugli alieni, sul 2012 , e chi più ne ha più ne metta).
Oggi si parla di controllare la Rete, ne parlano ministri, ne parlano i benpensanti.
Che si debba controllare che non vengano lesi i diritti di una persona è un conto, che si debba controllare la rete è un altro, anche perché è bene ricordarlo che proprio i media, grazie all'universalità di internet rappresentano il principale veicolo di diffusione di determinate castronerie. La prova? Se Repubblica non avesse riportato la notizia io non avrei parlato di KKK (cosa comunque marginale) ma, soprattutto, questi reietti non avrebbero avuto l'eco che hanno avuto (e i proseliti che da questo deriverà).


Già i debunkers (coloro i quali sono dediti confutare tesi e prove, attraverso la scienza e la logica) corrono il serio rischio di essere l'unica ragione di sopravvivenza degli idioti (specie di coloro che sono rimasti incastrati nel loro stesso meccanismo), figuriamoci cosa accadrebbe se si istituisse una sorta controllo. Basti vedere le enormi difficoltà che hanno i vari Facebook o Youtube, i quali agiscono, a seguito di denuncia ad oscurare preventivamente il canale per poi (se richiesto) verificare con calma e riattivare il tutto se la denuncia originale risulta infondata.

Alla fine credo che sia meglio garantire il diritto ad essere idioti (fatto salvo il rispetto per le leggi, ovviamente), dando modo alla gente normale di ragionare piuttosto che diminuire determinate libertà .
Che i politici vigilino affinché vengano rispettate le numerosissime leggi già vigenti, per noi sarebbe già sufficiente.

lunedì 13 luglio 2009

Il Falso Smascherato

Nel mio vecchio blog, in un controverso post intitolato “Il nero che si addice ai preti”, dove si parlava di lavoro nero promosso dal Vaticano attraverso l’ORP (tanto per sottolineare quanto si predichi bene nelle encicliche e quanto si razzoli, o per lo meno si sia razzolato male nella realtà), commisi l’errore di non verificare alcune fotografie messe a corredo del post, che non avevano nulla a che vedere con il contenuto, ma che provocatoriamente dimostravano la collusione di certi personaggi della curia con i Regimi Nazi-fascisti della prima metà del secolo scorso; un altro tipo di “nero”, insomma.

Tra le varie foto riportate ve ne era anche una con il giovane Ratzinger, attuale Papa Benedetto XVI, sorpreso e immortalato nel mentre si apprestava a salutare con un saluto romano.

Ratzinger - foto manipolata

La fotografia in questione ha tutt'oggi molto successo in internet, ma come vedremo nient’altro rappresenta se non un clamoroso caso di manipolazione.

Voglio precisare che questa dimostrazione è stata già fatta nel vecchio “Pensatoio”, ma siccome la cosa è decisamente interessante e meritevole di diffusione, mi compiaccio di riportare il tutto anche qui.

Il tutto nacque nell’ottobre dello scorso anno a seguito di una breve discussione nata nel blog Pseudoscienze Bibliche che riportava il senso del mio post (più precisamente invitava a leggerlo fornendo il link), dove il signor Alfredo mi si fece notare che la fotografia qui sopra riportata era frutto di una manipolazione: il giovane prete, a suo dire stava semplicemente officiando la Messa. Ratzinger 1La cosa mi colpì immediatamente e messo da parte quel briciolo di vanità (od orgoglio se preferite) decisi di approfondire ulteriormente la cosa. In attesa di trovare la foto originale e dissipare ogni possibile dubbio, presi ad osservare meglio la fotografia e immediatamente dovetti constatare quanto le parole del signor Alfredo avessero senso. La prima cosa che mi saltò all’occhio era l’inquadratura, decisamente atipica: da fotografo, benché amatoriale, non mi sarei mai sognato di proporre una fotografia del genere, con mezzo busto, una spalla tagliata, o con la testa che sfiora il margine, a meno che non desiderassi proporre una composizione artistica (peraltro comunque discutibile); Ratzinger 2ma era evidente che la foto in questione non aveva mire artistiche ma di semplice documentazione. Seguendo il suggerimento del signor Alfredo, con rinnovato senso critico, mi balzarono subito all’occhio i paramenti sacerdotali, in particolare la stola (evidenziata in rosso nella foto sopra) e, dietro il prete, quello che, senza dubbio poteva essere il basamento di un candelabro (evidenziato, nella foto accanto in giallo), o per lo meno un arredo da altare, il che dava anche una precisa ambientazione al documento.

Rimaneva poi la postura del giovane Ratzinger. Ratzinger 3Sulla destra come ben evidenziato dalle linee azzurre nella foto qui sotto, la spalla era decisamente inclinata da cui era logico supporre che anche l’altro braccio fosse, al momento dello scatto, tenuto alto, lasciando chiaramente intendere che la foto in questione mirava a ritrarre il giovane prete nel momento della benedizione del pane e del vino, il momento topico della funzione cristiana.

Rimaneva da trovare l’originale che provasse le mie elucubrazioni e ancora fu preziosissimo il mio interlocutore il quale mi mandò il link della foto che riporto qui sotto insieme ai dovuti ringraziamenti.

Ratzinger originale

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