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domenica 7 febbraio 2010

San Gennaro: polemiche sulle analisi

C'era da aspettarselo: siamo in Italia. Lasciamo perdere la pseudoinformazione dei Media, ad esempio il TG5 che dava per scontato una serie di dati partendo dalla notizia che il contenuto dell'ampolla di Camandoli è sangue umano.
La notizia era introdotta con una frase che più o meno recitava: "non che i fedeli già non lo sapessero", come se l'opinione dei fedeli ( fideistica per l'appunto), potesse avere una qualunque valenza scientifica; frase poi, ben rappresenta il livello giornalistico delle testate italiane, come del resto quella evidenziata nel testo qui sotto tratta dal Corriere.it, che riporto prima che la correggano:

La polemica nasce dal fatto che l'arcivescovo di Napoli non sia stato invitato :
«C’è sorpresa rispetto al mancato invito alla presentazione dello studio del professor Geraci»
Queste le parole della Curia.
Intendiamoci: dietro le parole della Chiesa non c'è solo l'irritazione dovuta al fatto che non sia stata messa a conoscenza per prima dei risultati delle analisi, ma anche il fatto che la stessa si era impegnata ad un lavoro serio che non lasciasse dubbio alcuno sulla reale consistenza del miracolo. Lo stesso lavoro del professor Geraci è stato di fatto liquidato con un laconico
«Anche su questo c’è da fare un approfondimento»
Per forza!
Elenchiamo ciò che non quadra di San Gennaro e delle sue reliquie:

  • San Gennaro non è una figura storica: si trovano sul suo conto solo studi agiografici al solito imprecisi e densi di avvenimenti più confacenti alla mitologia e alla favolistica che non alla Storia (Atti Bolognesi del V-VI sec. e Atti Vaticani dell'VIII-IX sec.). Ad ogni modo i primi riferimenti sono del V secolo, in un martirologio detto Cartaginese. Va sottolineato che i martirologi non si accordano nemmeno sulla data del martirio del presunto santo (13 aprile secondo alcuni, 19 settembre secondo altri).
  • Benché la tradizione vuole che la prima liquefazione del sangue sia avvenuta sotto l'Imperatore Costantino, notizie storiche fanno credere che il miracolo avvenne per la prima volta nel 1389 , tanto che nelle Cronache di Partenope del 1382, tra i numerosi miracoli attribuiti al santo in quell'anno non viene mai citato nulla che possa anche solo apparire come il miracolo della liquefazione.
  • L'iconografia tipica del santo racconta come una donna di nome Eusebia raccolse al momento della decapitazione il sangue in due ampolle. Tale tradizione è tuttavia molto recente: fu pubblicata per la prima volta nel 1579 nel libro "le vite de' sette santi protettori di Napoli". In nessun altro testo precedente viene riportata la leggenda di Eusebia.
  • Agli inizi di Settembre del 1860, Garibaldi e i suoi Mille erano giunti alle porte della città. Il clero e gli aristocratici erano invisi alla liberazione dalla città da parte del condottiero, temendo per i loro interessi. Si diffuse la notizia che se il sangue non si fosse liquefatto, sarebbe stato un chiaro monito del santo nei confronti dei garibaldini. Garibaldi incarico il suo cappellano di rivolgersi al clero, il quale senza mezzi termini, brandendo a mo' di arma un crocifisso, minacciò:
    "Il sangue, domani, deve liquefarsi e si liquefarà. Se no, a farlo liquefare, ci penserà Garibaldi"
    Inutile dire che il Santo, anche se clamorosamente in ritardo, fece il miracolo.
  • Durante il Concilio Vaticano II, la Chiesa decise di depennare dal calendario alcuni santi in particolare quelli senza notizie storiche accertate; tra i tanti spiccava anche la figura di Gennaro, che solo l'insistenza dei fedeli napoletani, restii ad abbandonare le tradizioni,  poté salvare. La chiesa però volle precisare, per quanto riguarda la liquefazione del sangue che non di miracolo si trattava ma di fatto mirabolante, cioè di fenomeno non ancora spiegato dalla scienza.
  • Il fatto è talmente mirabolante che accade anche fuori stagione. L'ultima volta per "onorare" la visita del Gran Maestro dell'Ordine di Malta (per la gioia dei Nemici della Cisterna !)
  • Non si hanno notizie storiche di un eventuale ampolla a Camandoli, che tra le altre cose contrasterebbe persino con la tradizione (!). Anzi, l'analisi della teca la fa risalire al XVIII secolo.
Insomma, se anche l'ampolla di Camandoli contenesse sangue umano, cosa che ovviamente non si discute, dire che lo stesso appartiene a San Gennaro è abbastanza ridicolo, visto che neppure gli "originali" possono storicamente essere riferiti allo stesso. Sarebbe interessante sapere se il sangue in questione si scioglie da solo in concomitanza con il presunto originale, mentre le parole del professor Geraci non lasciano dubbi sul fatto che la liquefazione sia avvenuta anche tramite agitamento della sostanza:
«Ma l’evento particolare fu all’atto dell’apertura. Si sprigionò un odore tremendo, un autentico odore di morte che si diffuse per l’intero dipartimento. Poi il liquido rossastro si coagulò in una gelatina. Test, con movimento e sostanze naturali, hanno poi riportato il sangue da solido a liquido».
Aggiungendo poi che:
«Ho ripetuto il test con il mio sangue, ottenendo gli stessi risultati».
Chissà cosa vorrà dire?

Riferimenti:

Il Mattino - 1
Il Mattino - 2
San Gennaro: liquefazione fuori programma 
San Gennaro e Garibaldi 
Indagini sul sangue di San Gennaro

P.S. Ho inviato un commento al Corriere del Mezzogiorno segnalando il clamoroso errore evidenziato nella figura in alto. Temo che non verrà pubblicato ed in effetti sono stato un poco acido: l'errore è umano, ci può stare; personalmente credo sia una frase che il giornalista ha cambiato lasciando inavvertitamente il verbo avere, tuttavia se questo è concepibile in un blog, in un giornale on line no: lì vengono pagati i correttori. Staremo a vedere se almeno servirà a correggere, almeno grammaticalmente, un articolo che definire scadente è un eufemismo.


P.P.S :Hanno pubblicato il mio commento e corretto il refuso. Quanto all'articolo, scadente era, scadente rimane.

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