Ad Expando

venerdì 17 aprile 2009

Il Principe d’Egitto

La Bibbia secondo Me

Indice
Cap 1: La Genesi
Cap 2: Adamo ed Eva
Cap 3: Il Diluvio Universale
Cap 4: Il Principe d’Egitto
Cap 5: I 10 Comandamenti

Un bel giorno, non certo per lui, il Faraone morì e mentre ancora i sacerdoti lo stavano facendo bello per il museo Egizio di Torino, il popolo prediletto si lamentò con il suo Signore domandandosi perché li aveva abbandonati, schiavi, in Egitto. Il buon Dio in quel momento era impegnato a fare la costellazione della Bilancia, quando posizionata l'ultima stella finalmente udì i lamenti.
"Maremma lupa! - esclamò - mi sono dimenticato dei figli di Abramo!" e detto questo pensò immediatamente ad un metodo veloce e semplice per liberarli.
Prima cosa dovette trovare un uomo del suo popolo che non fosse troppo controllato, e vide Mosè che se ne stava a pascolare le greggi dei Madianiti.
Si mise subito all'opera cercando nell'armadio un abito per l'occasione. Dopo aver scartato la Colonna di Fuoco che avrebbe altrimenti arrostito mezzo gregge, optò per un più modesto Roveto Ardente e, sotto quella forma infatti, comparve a Mosè.
Il prescelto se ne stava stancamente seduto a suonare "Aqualong" con il flauto traverso, donatogli da suo suocero Jethro quando udì la voce del Signore.
"Mosè...Mosè"
Mosè si alzo e si avvicinò al roveto, lo guardò un poco e poi disse:
"Caspita è arrivato il metano!"
"Imbecille - disse il Signore - sono il Signore. Sono qui perché ho udito il lamento del mio popolo cui avevo promesso una terra dove scorre il latte e il miele..."
"Seee la Nutella, e magari sugli alberi crescono anche i Cantucci" lo interruppe Mosè
Il tremore improvviso della terra però lo fece tacere, e così il Signore poté continuare:
"...dicevo...cui ho promesso quella terra ove ora risiedono l'Amorreo, il Perizzita, l'Eveo e il Gabuseo...vabbè che ti frega? Tanto tu non la vedrai mai, in compenso vai dal nuovo Faraone e digli di lasciare andare il mio popolo"
" Seee buonanotte! Vado dagli Ebrei e gli dico: salve mi ha mandato un Roveto ardente che mi ha detto che vi libererà e vi darà la terra dove scorre marmellata e vin santo con il piccolo particolare che ora abitano una decina di popoli dai nomi cretini ... e tu vuoi che mi credano e seguano? "
"Latte e miele!" Lo corresse il Signore
"Poi - continuò Mosè - devo andare dal Faraone, che ha spiccato un mandato di arresto nei miei confronti e sbattergli in faccia un qualcosa tipo: Uè bello, libera il popolo del Roveto Ardente"
"Si...Più o meno - rispose il Signore - Al mio popolo dirai che ti ha mandato IO SONO che è un nome in codice, loro ti capiranno. Se non ti capiscono digli che sono il Dio dei loro padri, di Abramo, Isacco, Giacobbe, Signore degli Eserciti, Creatore..."
"OK...ok...calmati, vedrò di farmi capire - disse Mosè - rimane il Faraone, però"
"Miiii che stress, o ti fidi o ti incenerisco qui, faccio il mestiere di Dio da un sacco di tempo saprò bene cosa c'è da fare!"
Poi guardò nella scatola "Trucchi del mestiere" e disse:"Inizia con queste...butta a terra il bastone e si trasformerà in serpente... poi al limite questa....metti la mano sul seno e questa diverrà lebbrosa rimettila e tornerà normale...e se proprio....questa no...questa no....ecco! Prendi un po' d'acqua dal Nilo e buttala sulla spiaggia: si trasformerà in sangue"
"Scusa non era meglio qualcosa tipo un coniglio dal cilindro?" chiese Mosè
"Si....ma non avete ancora inventato i cilindri" rispose Dio
"Giusto - convenne Mosè - vada allora per serpente, mano morta e sangue"
E fu così che Mosè tornò in Egitto per liberare il suo popolo.
Per prima cosa andò da suo fratello Aronne e lo convinse a seguirlo, quindi si recò dal popolo prediletto che era intento a far mattoni per il Faraone.
Aronne spiego al popolo la menata della terra con latte e miele abitata da Amorrei, Perizziti, Evei e Gabusei ma, come aveva sospettato Mosè, l'unica cosa cui esso convenne fu che gli attuali abitanti avevano nomi cretini.
Mosè allora prese il bastone e lo gettò a terra e questi si trasformo in serpente.
Subito una donna iniziò ad urlare e uscita dal gruppo si accanì sul rettile calpestandogli la testa.
Dio ci rimase male, ma d'altra parte era stato lui a dire "Io porrò inimicizia tra te serpente e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno". E come sempre accade anche quella cosa fu.
Mosè approfittò della presenza della donna e le cacciò la mano nella scollatura, mettendo in atto le parole del Signore il quale dall'alto disse "Il tuo seno non il suo!"
Ma Mosè rispose "Se proprio devo avere la mano morta che mano morta sia fino in fondo, almeno unisco utile al dilettevole" quindi estrasse la mano dalla scollatura e questa era tutta bianca e lebbrosa.
"Che schifo! - Grido il popolo, poi urlando contro la povera donna disse - vai a lavarti zozzona" Convinti che la mano si fosse ridotta in quel modo a causa della scarsa igiene della donna.
"Aspettate devo fare il contro incantesimo" - disse Mosè cercando di rinfilare la mano ma quella , umiliata, scappò via piangendo
"Ben ti sta" fece il Signore
Il popolo si stava un po' scocciando dello spettacolino ma per fortuna di Mosè, che già si vedeva linciato, il trucco delle acque in sangue funzionò, e d'altra parte Mosè significa proprio "salvato dalle acque".
Convinta la sua gente non rimaneva che andare dal Faraone.vignetta-mose
Fu così che Mosè e suo fratello Aronne vennero incaricati dal popolo di andare a trattare per la liberazione e chiesta udienza, dopo le solite trafile burocratiche, bolli, file agli sportelli, riuscirono a comparire dinnanzi al monarca Egizio.
"Cosa vogliono questi derelitti?" chiese il Faraone al consigliere regale
"Mo' glie lo chiedo" rispose questi, scendendo gli scalini.
"Ditemi...schiavi ...cosa volete dal Figlio del Nilo?" chiese ai due.
"Siamo venuti per chiedere la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù" rispose Mosè.
Il consigliere si voltò verso il faraone e disse "Niente, mio sire, sono due comici...cosa faccio li mando via?"
"No - disse il faraone - sono un po' annoiato oggi, lasciali fare uno spettacolino"
E il funzionario lasciò passare Mosè ed Aronne che si avvicinarono al Faraone.
"Faraone, siamo qui a per volontà del Signore affinché tu liberi il nostro popolo dalla schiavitù"
"Devo ridere adesso o la barzelletta non è finita?" rispose il sovrano
"Forse non ci siamo capiti - disse Aronne - lo ordina il Roveto Ardente"
"E chi sarebbe questo ?" domandò il faraone
"IO SONO" rispose Mosè
" Sei un roveto ardente?" chiese sempre più confuso il Faraone
"No, IO SONO è il nome del Roveto Ardente, cioè del Signore, insomma di quello che mi ha mandato qui a dirti che se non liberi gli Ebrei saranno falli per diabetici"
"Se non ho capito male questo Roveto sta minacciando il figlio del Nilo, e perché mai dovrei avere paura"
"Mira la sua terribile potenza" Disse Aronne gettando il bastone per terra. Bastone che per prodigio si trasformò in serpente.
"Tutto qui?" disse il faraone. Quindi batté le mani per richiamare i maghi di corte i quali gettarono a terra i loro bastoni e anche questi si trasformarono in serpenti
"Che avete da dire allora?" riprese il faraone.
Ma Mosè ed Aronne se ne andarono scornati.
Unica consolazione che trovarono fu che il loro bastone era il più lungo (e ciò agli uomini spesso basta).
Non appena fuori la voce del Signore parlò a Mosè:
"Ma scusa, se il serpente non ha funzionato con il Popolo, dovevi per forza usarlo anche con il Faraone?"
"Ciò vuol dire che la Mano morta non si fa?" chiese triste Mosè
"No. procedi con il sangue" Ordinò il Signore.
E fu così che il giorno dopo, mentre il Faraone era in gita sul Nilo con la Faraona (da non confondersi con il gallinaceo), Mosè ed Aronne si ripresentarono e di nuovo avanzarono la richiesta al Faraone. Al diniego di questo, come da accordi con il Signore fecero il trucco del sangue, ma questa volta il Nilo intero e non solo una pozza si colorò di rosso.
Il consigliere regale sussurrò però al Faraone che quello era un trucco conosciuto, l'avevano fatto persino a Roma alla fontana di Trevi. Il Faraone allora disse:
"Tutto qui?" Quindi batté le mani per richiamare i maghi di corte i quali si diedero da fare per ripetere il trucco. Non che ci fosse molta altra acqua in giro per l'Egitto, ma questi si accanirono così tanto che per una settimana dal Delta alle Cascate Vittoria non si bevve altro che sangue. Fu a quell'epoca che nacquero i vampiri.
Mosè ed Aronne se ne tornarono sconsolati e furono pure "mazziati" dal popolo prediletto che oltre a sudare come schiavi non aveva neppure più una singola , miserrima, goccia d'acqua.
Mosè dunque chiese di parlare con il Signore:
"Mosè chiama Roveto rispondi Roveto, passo" ... "Mosè chiama Roveto rispondi Roveto, passo"
"Non chiamarmi Roveto, io sono IO SONO" rispose il Buon Dio
"Ma una cosa semplice no eh? - disse Mosè - senti... devi dare una rinverdita ai trucchi perché qui stiamo facendo un po' la figura dei pisquani e il Faraone non ne vuole sapere di mollare"
"Una rinverdita dici...- il Signore ci pensò un po' su e poi esclamò - Ma certo, una rinverdita! Facciamo piovere un po' di rane verdi!" quindi spiegò il suo piano a Mosè.
La settimana successiva i due fratelli si recarono di nuovo dal Faraone il quale frettolosamente gli invitò a evitare i convenevoli e a passare direttamente al trucco.
Mosè distese allora le mani sul Nilo, sui canali e sugli stagni e da essi uscirono una moltitudine di rane.
Anche in questo caso il consigliere sussurrò all'orecchio del Faraone qualcosa e subito il faraone disse:
"Tutto qui?" Quindi batté le mani per richiamare i maghi di corte i quali rifecero lo stesso incantesimo. Fu a quell'epoca che venne istituita la Sagra delle Rana fritta.
Mosè ed Aronne se ne tornarono incavolati neri dal Signore....
Dinnanzi al Signore, Mosè raccontò come erano andati i fatti, ovvero del misero insuccesso del trucco delle rane.
Il Signore allora decise che era il momento di mettere in atto un trucco nuovo e così disse:
"Va Mosè, stendi il tuo bastone e percuoti la terra, da essa usciranno nugoli di zanzare che colpiranno il popolo d'Egitto e vediamo cosa riescono a fare questa volta"
E così Mosè un po' perplesso tornò insieme ad Aronne dal Faraone. Questi non appena li vide disse loro che già sapeva la richiesta e di procedere con il solito trucchetto e fu così che Mosè distese il suo bastone e percosse la terra, facendone uscire la piaga delle zanzare.
Il faraone disse allora: "Tutto qui?" e batte le mani per convocare i maghi di corte, mentre il consigliere già sghignazzava.
I maghi giunsero e iniziarono a loro volta a percuotere la terra ma non riuscirono a replicare il trucchetto.
"Questo è il dito di Dio!" gridarono i maghi.
"Il dito medio, per la precisione" sottolineò Mosè
Ma il Faraone rimase imperterrito avendo il dottore di corte, tal Autan III, già inventato una specie di fumogeno chiamato "zampiramidone", che teneva lontano gli insetti sanguisuga e fece allontanare i due fratelli.
Le zanzare, tuttavia, colpirono tutto l'Egitto (Ebrei compresi, per la gioia di Mosè ed Aronne), uomini e bestie, aumentando sensibilmente il malcontento, specie dei primi (a parte Autan III che divenne ricchissimo). Rossi e bitorzoluti a causa delle punture, Mosè ed Aronne erano quasi decisi ad emigrare, ma Dio li convocò a sé.
"Il faraone ha detto che siete fastidiosi come le mosche. Ebbene gli farò vedere io cosa vuol dire aver fastidio: stenderai la mano Mosè e ne uscirà un nugolo di mosconi che colpirà tutti" disse il Signore
"Con il tuo permesso , Roveto, ma tutti, tutti? Perché se tiro un'altra piaga addosso al nostro popolo è la volta buona che mi linciano" rispose Mosè
" Non hai tutti i torti- ammise Dio, pensoso - ...vabbè prendi il popolo e portalo nel paese di Gosen, lì i mosconi non arriveranno"
"Paese di che?" chiese Mosè
"Gosen" rispose il Signore
"Ma allora li vai a cercare tu tutti i nomi più cretini" ribatté Mosè, ma un tuono tremendo lo zittì all'istante e oltre non parlò.
Mosè si recò dunque dal faraone immediatamente il funzionario baldanzoso gli si fece incontro:
"Allora? Qual è il trucco della settimana?" disse.
Mosè di tutta risposta stese la mano (ancora putrida per via del trucco mal riuscito nell'accampamento ebraico) e da essa uscirono un nugolo di mosche.
Il faraone allora disse :"Tutto qui?" e batté le mani per richiamare i maghi di corte, i quali però, visto lo smacco subito precedentemente, si nascosero per bene.
Il faraone, irritato ai massimi livelli, chiamò a sé il consigliere per avere una soluzione al problema, ma anch'esso non seppe cosa dire né cosa fare, motivo per cui il Figlio del Nilo gli fece un "culo a capanna" tanto che da allora, il massimo funzionario di corte, prese il nome di "ciambellano" (dall'antico egizio "c'ha un bel ano !" , inteso naturalmente in senso ironico). Ad ogni modo il Faraone sembrò quasi cedere senonché all'ultimo ci ripensò, cosa che fece arrabbiare Mosè , Aronne, ma soprattutto il Signore.mose
Seguirono epidemie dove morirono tutte le bestie, grandine che distrusse i raccolti, pustole e piaghe che fecero soffrire gli egiziani. Tra l'altro si narra che relativamente alle piaghe, ironia della sorte, al ciambellano toccarono le emorroidi.
In nessuno di questi trucchi i maghi riuscirono ad ottenere risultati soddisfacenti, adducendo come scusa che era colpa del ciambellano che non stanziava più monete per il corso di aggiornamento.
Il figlio del Nilo era ormai sull'orlo di una crisi di nervi ma assolutamente non disposto a cedere.
Mosè a quel punto si recò dal Signore e chiese:
"Senti un po', ma com'è che questo si ostina così tanto? Non è che ci stai mettendo lo zampino tu, Signore?"
"Zampino a chi? Sono mica un vitello d'oro" disse il Signore. "Vabbè, sai cosa intendo. Mi pare impossibile che il faraone sia così leso da impedirci di partire"
"Bè - ammise il Signore - gli ho indurito un pochino il cuore, mi sto divertendo un po' "
Poco ci mancava che Mosè inventasse la bestemmia e fu così che il Signore decise fosse giunto il tempo di liberare gli Ebrei e esaudire il sogno proibito che ebbe durante la genesi di ripetere il trucco dell'apertura delle acque.
Come andarono le cose tutti lo sanno. Prima della fuga nel Mar Rosso caddero le tenebre, i raccolti vennero divorati dalle cavallette e infine, morirono tutti primogeniti; ma qui, mi perdonerà il lettore, poco o nulla c'è da ironizzare e invero, molto ci sarebbe da pensare. Deponiamo dunque la penna e ai pensieri vi lasciamo, e con voi Mosè, Aronne e il popolo prediletto almeno fino ai fatti che raccontano di come il Creatore decise di dare al popolo la sua Legge.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Volevo farti i miei complimenti, mi ha divertita molto questa rivisitazione!

Firmato: Valentina

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