Nel mio vecchio blog, in un controverso post intitolato “Il nero che si addice ai preti”, dove si parlava di lavoro nero promosso dal Vaticano attraverso l’ORP (tanto per sottolineare quanto si predichi bene nelle encicliche e quanto si razzoli, o per lo meno si sia razzolato male nella realtà), commisi l’errore di non verificare alcune fotografie messe a corredo del post, che non avevano nulla a che vedere con il contenuto, ma che provocatoriamente dimostravano la collusione di certi personaggi della curia con i Regimi Nazi-fascisti della prima metà del secolo scorso; un altro tipo di “nero”, insomma.
Tra le varie foto riportate ve ne era anche una con il giovane Ratzinger, attuale Papa Benedetto XVI, sorpreso e immortalato nel mentre si apprestava a salutare con un saluto romano.
La fotografia in questione ha tutt'oggi molto successo in internet, ma come vedremo nient’altro rappresenta se non un clamoroso caso di manipolazione.
Voglio precisare che questa dimostrazione è stata già fatta nel vecchio “Pensatoio”, ma siccome la cosa è decisamente interessante e meritevole di diffusione, mi compiaccio di riportare il tutto anche qui.
Il tutto nacque nell’ottobre dello scorso anno a seguito di una breve discussione nata nel blog Pseudoscienze Bibliche che riportava il senso del mio post (più precisamente invitava a leggerlo fornendo il link), dove il signor Alfredo mi si fece notare che la fotografia qui sopra riportata era frutto di una manipolazione: il giovane prete, a suo dire stava semplicemente officiando la Messa. La cosa mi colpì immediatamente e messo da parte quel briciolo di vanità (od orgoglio se preferite) decisi di approfondire ulteriormente la cosa. In attesa di trovare la foto originale e dissipare ogni possibile dubbio, presi ad osservare meglio la fotografia e immediatamente dovetti constatare quanto le parole del signor Alfredo avessero senso. La prima cosa che mi saltò all’occhio era l’inquadratura, decisamente atipica: da fotografo, benché amatoriale, non mi sarei mai sognato di proporre una fotografia del genere, con mezzo busto, una spalla tagliata, o con la testa che sfiora il margine, a meno che non desiderassi proporre una composizione artistica (peraltro comunque discutibile); ma era evidente che la foto in questione non aveva mire artistiche ma di semplice documentazione. Seguendo il suggerimento del signor Alfredo, con rinnovato senso critico, mi balzarono subito all’occhio i paramenti sacerdotali, in particolare la stola (evidenziata in rosso nella foto sopra) e, dietro il prete, quello che, senza dubbio poteva essere il basamento di un candelabro (evidenziato, nella foto accanto in giallo), o per lo meno un arredo da altare, il che dava anche una precisa ambientazione al documento.
Rimaneva poi la postura del giovane Ratzinger. Sulla destra come ben evidenziato dalle linee azzurre nella foto qui sotto, la spalla era decisamente inclinata da cui era logico supporre che anche l’altro braccio fosse, al momento dello scatto, tenuto alto, lasciando chiaramente intendere che la foto in questione mirava a ritrarre il giovane prete nel momento della benedizione del pane e del vino, il momento topico della funzione cristiana.
Rimaneva da trovare l’originale che provasse le mie elucubrazioni e ancora fu preziosissimo il mio interlocutore il quale mi mandò il link della foto che riporto qui sotto insieme ai dovuti ringraziamenti.
2 commenti:
La ringrazio per i rinnovati ringraziamenti; tuttavia la prego sinceramente di non sentirsi così obbligato nei miei confronti da autoflagellarsi per una sciocchezza simile: dico così poichè, nonostante non abbia dubbi sul fatto che il falso in questione fosse molto mistificatorio, sono molti i siti ai quali ho esibito le mie rimostranze sulla questione; si tratta di una cosa quantomeno diffusissima; oltretutto a lei va il grande merito di aver fatto sinceramente ammenda, contrariamente alla maggior parte dei succitati (che continuano a perseverare nonostante tutto), per questo anche io la devo ringraziare; lei dimostra di avere una coscienza, e di questi tempi non è poco.
Perbacco! Autoflagellazione è un po'eccessivo, sebbene confesso che il fatto di non averci ragionato prima mi ha un po' ferito nell'orgoglio: umane debolezze. Pensi che un amico, per telefono, scherzava dicendo di aver letto nel post una sorta di autoincensazione (della serie "guardate come sono bravo"...).
In realtà preferisco di gran lunga ammettere una leggerezza o finanche un errore piuttosto che mettere in discussione l'onestà.
E' infatti attraverso questa che, serenamente, mi permetto di giudicare, e accettare di essere giudicato (perchè voglio che sia chiaro che se sbaglio lo faccio per secondi fini).
Come saprà, il mio fine ultimo (palesemente utopistico ma non di meno nobile) è la Verità, alla quale ci si deve inchinare comunque, anche se a spese del proprio ego.
Posta un commento