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mercoledì 8 giugno 2011

La fabbrica della paura


Molto spesso si sente dire da parte dei credenti che la fede, e dunque la religione, è come un rifugio, un porto sicuro. Chi non ha fede dunque non ha conforto per le disgrazie che accadono.
Tale affermazione, se analizzata superficialmente può apparire come ovvia, reale. Ma è veramente così?
In realtà, la fede può senza dubbio aiutare coloro che ne sentono il bisogno nel momento di solitudine: non avendo altro od altri a cui attaccarsi, l'idea di un essere benigno superiore, un "padre", dà al fedele il coraggio derivato dal conforto di avere un ascoltatore, sia che poi il fedele si rivolga ad esso con suppliche o con invettive.
Mi sono sempre domandato, e per onesta ammetto di non aver mai trovato risposta certa, se sia la religione o la fede a determinare tale stato di paura o se è lo stato in questione ad aver reso necessaria la religione.
Ciò che invece è certo è che della paura la religione si nutre. Senza la certezza di essere infimi esseri sottoposti ai capricci divini la religione probabilmente cesserebbe di esistere in breve tempo.
La pietas latina subordinava l'individuo al rispetto di valori patriottici, familiari e religiosi. Nello specifico di questi ultimi, il pio era colui che sottostava ai voleri della divinità, anteponendoli ai propri sentimenti e le vicende personali. La paura in tal caso era quella di inimicarsi una divinità e patirne poi le capricciose conseguenze.
Il cristianesimo nelle modalità sinteticamente descritte nella raccolta "Viaggio all'inferno", ha lentamente trasformato il regno dei morti delle religioni mediorientali ed elleniche in una vera e propria fabbrica della paura grazie alla quale convincere le masse alla conversione, nel migliore dei casi, o persino a spingere nazioni alla guerra arrivando a postulare che persino la guerra stessa poteva essere santa e che uccidere l'infedele poteva essere un modo per guadagnarsi il lasciapassare per l'ipotetico regno celeste.
Ancor oggi la paura dell'inferno e del diavolo viene sobillata ed indirizzata al fine di mantenere controllo e potere, in modo subdolo, atto contemporaneamente a demonizzare l'avversario di turno e a lasciar trasparire che colui che lancia il monito è anche latore dell'unica verità.
Esempi ce ne sarebbero a bizzeffe con conseguenze spesso così nefaste da pensare che spesso la religione nel tentativo di scongiurare un ipotetico inferno nell'aldilà, riesca a crearne vari e maledettamente reali, qui, nel mondo reale.
Mi sovvengono le guerre di religione, il caso dei bimbi stregoni, le pene capitali dell'islam. Ma un bel esempio che correla inferno, diavolo e avversario di turno ce lo concede Pontifex, il famigerato sito cattolico oltranzista, che riporta la testimonianza di un esorcista prima durante e dopo il rito.
Il racconto inizia con il prete che percorre le vie di Roma su cui a suo dire incombe l'antico serpente, con riferimento alla manifestazione dell'orgoglio gay che la città eterna si appresta ad ospitare.
Faccio notare che la correlazione tra l'antico sepente, ovvero il più scaltro degli animali e Satana non esiste nell'antico testamento (ove tra le altre cose Satana non è "il maligno"), ma è pura invenzione cristiana.
Cosa accade dunque al povero prete?
Domenica scorsa mi trovavo in Roma e con mia grande sorpresa mi imbatto in una folla di scalmanati omosessuali i quali cominciano ad insultarmi con i titoli più ingiuriosi e con me ingiuriarono tutta la Chiesa di Gesù Cristo della quale io altro non sono che un servitore.
Fatto sicuramente riprovevole, una sorta di occhio per occhio perpetrato da coloro che subiscono l'omofobia della Chiesa che in ultima istanza è arrivata a correlare l'omosessualità alla pedofilia, tanto per dirne una. Sembrerebbe comunque una questione di stupidità e di maleducazione, sarebbe scorretto attribuire ad un unico prete tutti i mali della Chiesa, tanto più che il nostro esorcista non è certamente una figura di spicco della chiesa romana, ma per sua ammissione un semplice servitore. Ma poi accade qualcosa che getterebbe una luce diversa su tutta la vicenda:
E bene, trovandomi il giorno dopo, come di consueto ad un esorcismo, mentre pregavo in riparazione delle offese che Nostro Signore, la Chiesa e il S. Padre in questi giorni hanno ricevuto e riceveranno... mi sento inveire contro il demonio (in Latino) per bocca della persona posseduta : "il mio orgoglio, il mio orgoglio a Roma! Smettila di pregare stai zitto, hai visto l'altro giorno che bell'accoglienza ti ho preparato per strada?!? Se invece di continuare a cantilenare con quell'affare bianco (recitavo il Rosario per strada ed usavo una corona bianca cosa che la persona posseduta ignorava, come ignorava quegli oltraggi di cui ero stato fatto oggetto il giorno precedente) se invece di cantilenare ti univi a loro.. oh che gioia...ti avrei concesso qualsiasi cosa mi avessi chiesto... e invece no bastardo!!! Ma te la farò pagare, a te a quelli come te... e al vostro mamozio vestito di bianco (il S. Padre) vedrete cosa vi sto preparando con quest'evento... pian piano i miei alleati crescono... anche a Roma, la miiiiiia Roma... oh che gioia che orgoglio saranno questi due anni!!! ihihhihi....
(poi proseguendo in inglese): questa manifestazione è mia, una delle più belle opere, io l'ho creata con quei miei figli che tu vuoi far puzzare come te.... ma vedrai invece... il mio orgoglio... crescere...."
Gli omosessuali erano indemoniati, o peggio servi del maligno e il gay pride sarebbe addirittura opera e volontà del satanasso!
Come possiamo vedere, gli elementi citati nell'incipit dell'articolo ci sono tutti. Il maligno è reale, la prova incontrovertibile sarebbe la conoscenza dell'indemoniato del fatto che il giorno prima il prete esorcista aveva in mano un rosario bianco (probabilmente lo stesso che aveva a portata di mano durante l'esorcismo, o poco prima...) ed era stato insultato da un gruppo di maleducati che prima di tutto erano omosessuali. Beh poi c'è anche il fatto che si diverta a parlare in latino ed in inglese...
Se il maligno è reale, e se lui dice che la manifestazione organizzata è opera sua allora è certo che è vero (ma non era il maligno anche bugiardo?) e quindi che l'omosessualità è male e porta l'anima alla dannazione eterna.
Il racconto, da film horror di serie zeta, fa da apertura ad una serie di considerazioni che non si capisce bene se siano del prete esorcista o del giornalista, il quale invita a riflettere sull'accadimento e quindi a pregare, giacché
Roma in questi giorni è un covo di demòni, i quali attraverso le più perverse passioni che instillano nelle menti di queste persone perdute che si definiscono omosessuali, i quali altro non sono che plagiati dal Sobillatore, e che facendo in questo modo lo aiutano ad insozzare con le loro nefandezze Roma, il Mondo e la Società tutta...
 Come volevasi dimostrare.
Ma non finisce qui, ovviamente, perché non basta demonizzare il nemico, ricordate? Bisogna fabbricare paura, e dunque bisogna pregare per
allontanare i giusti castighi di Dio che sono minacciati per eventi simili (ricordare Sodoma e Gomorra) castighi che la Beata Anna Maria Taigi aveva preannunciato...
Mai una volta che questi veggenti preannuncino qualcosa di buono, ad ogni modo se non ve lo siete segnato ancora sarebbe bene farlo.


Notare i giusti castighi, come il terremoto di De Mattei. Questa non è semplice stupidità, è la forma mentis che caratterizza questi soggetti.
Purtroppo poi il nostro buon esorcista, o il  giornalista (sua definizione), finisce per scadere nello sciamanesimo invocando Dio affinchè
...nella sua Bontà voglia impedire questi avvenimenti peccaminosi, scandalosi, indecenti, diabolici.
...prego in modo particolare affinchè anche attraverso agenti atmosferici il Signore e la Vergine Santa a cui il Mondo e la natura tutta sono soggette vogliano impedire queste manifestazioni diaboliche...
E qui, diciamocelo, ci starebbe tutta una danza della pioggia, o forse, dimenticavo, in effetti anche i cristiani hanno le loro invocazioni: si chiamano "rogazioni" ovvero preghiere e penitenze atte a difendere la vita degli uomini dall'ira di un Dio che ci impaurisce in ogni luogo (definizione di papa Benedetto XIV), in pratica per evocare la fertilità dei campi o la cessazione di fenomeni naturali (mareggiate, alluvioni, siccità ecc).
L'articolo  finisce in un delirio di strali contro il Presidente della Repubblica, Napolitano che a suo dire scimmiotta il papa affacciandosi dalla finestra (sic), contro la Presidente della Regione Lazio Polverini che dovrebbe sottoporsi ad esorcismo per aver dichiarato di avere amici gay e per aver permesso l'organizzazione della manifestazione, contro il Sindaco Alemanno reo di inaugurare mostre sul glorioso passato della  Roma Classica e dunque pagana.
Non manca l'attacco a Lady Gaga a cui si augura, cristianamente parlando, un colpo tra capa e collo, ma solo nel senso buono (quale?) perché sennò qualcuno potrebbe accusarlo di estremismo (Noooo! Chi mai potrebbe essere così meschino da pensarlo?), e infine un attacco niente poco di meno che al Presidente USA (il cui acronimo viene storpiato in Unione Satanico Asmodeica, fantastico!) del quale il demonio profetizzò la vincita del Nobel per la Pace.

E' possibile inserire questa gente nella lista degli aspiranti Perlone d'oro 2011?
Vi prego (e se prego io...)

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