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venerdì 11 novembre 2011

L'Italia dei nani


Ho pochi dubbi sul fatto che i posteri, guardando la nostra epoca scuoteranno la testa, schifati dall'ottusità della classe dirigente che oggi infesta l'Europa. Ci siamo, infatti , giustamente, lamentati di un egocentrico inetto quale l'attuale e ancora per poco Primo Ministro italiano, ma non è che, a buffoni, oltralpe (e non parlo solo di Francia) stiano meglio. Ma come è giusto che sia, ognuno deve curarsi dei propri o sarebbe meglio dire occuparsi, perché come italiani abbiamo fallito anche in quello, infatti,  Berlusconi è caduto più per la pressione internazionale che per dissidio interno.
Non ci si può aspettare molto da noi italiani, gente che non sa nemmeno più riconoscere il valore della propria lingua, non tanto per via degli inglesismi che ormai la infestano, ma per il significato sbiadito che permettiamo la lingua assuma. Siamo un paese alla rovescia. Esempi?

martedì 27 settembre 2011

Omissis


Qualcuno ha sospirato "finalmente": la Chiesa si è svegliata e ha detto la sua sul regime di vita del Cavaliere. 
Personalmente, trovo tutto ciò piuttosto fastidioso. Innanzitutto non ritengo che la Chiesa abbia alcun primato morale, tesi suffragata per altro dalla sua stessa storia. Ma anche mettendo da parte papi puttanieri, assassini, fomentatori di guerre ecc, anche solo riferendoci alla storia contemporanea non si possono tacere gli scandali sessuali che hanno investito il religiosi cattolici, né dimenticare i forti sospetti del ruolo di alti esponenti della Chiesa Romana in intrighi finanziari finiti tristemente in cronaca nera. 

mercoledì 21 settembre 2011

L'eroe

l'eroe

Berlusconi non può sbagliare. Ha governato l'Italia per un cospicuo numero di anni senza mai sbagliare nulla. Chi dice che si stava meglio quando si stava peggio, ovvero prima di Berlusconi, è un ipocrita e se qualcun altro, giustamente, pensa che oggi si vive meglio non può non ammettere che lo dobbiamo, in gran parte, a lui.

martedì 1 marzo 2011

Quando la sfortuna...


Crediamo che ciascuno debba realizzare il diritto (...) di educare i figli liberamente, che vuol dire di non essere costretti a mandare i propri figli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nell'ambito della loro famiglia.

Queste le parole esatte che giornali e mezza Italia avrebbero frainteso. Credo che ci sia poco da capire male. 
Semmai, ad esser buoni, sarebbe l'ennesima dimostrazione della mediocrità oratoria del premier che vorrebbe dire una cosa ma, suo malgrado, ne dice un altra.
Se la lingua italiana non è un opinione, dalle parole sopra riportate uno potrebbe intendere che in Italia vi sa una legge che costringa tutti a mandare il proprio figlio nelle scuole statali, all'interno delle quali tutti gli insegnanti, indistintamente, vogliono destabilizzare la gioventù inculcando loro principi aberranti non in linea con quelli proposti dalle famiglie. Si noti che il metodo educativo delle famiglie proposto sia quello dell'inculcare, letteralmente: imprimere nella mente o nell'animo di qualcuno con assidui ammaestramenti.
Delirio bello e buono.
Sfortuna vuole che non appena aver esaltato la scuola privata, meglio se cattolica, lui ha studiato dai Salesiani dopotutto, che ti accade in Italia?

mercoledì 30 giugno 2010

Il Paese delle Meraviglie

Peter pan non lotta più
ha venduto il suo pugnale,
Capitan Uncino manda Wendy
a battere sul viale,
l'isola incantata
è già stata lottizzata,
e Alice nelle bottiglie
cerca le sue meraviglie.
Paperino sta in catena
e lavora di gran lena,
Paperina ha compassione
vende baci a Paperone,
Qui quo qua sono andati via
vanno a rischi nell'autonomia
e voi intellettuali
ne avete già discusso
a che serve poi menarla
con la storia del riflusso.
Don Chisciotte non è contento
ma lavora in un mulino a vento,
Alibabà e i quaranta ladroni
hanno già vinto le elezioni,
Hansel e Gretel hanno fondato
una fabbrica di cioccolato,
e Alice nelle bottiglie
cerca le sue meraviglie.
Gli stivali delle sette leghe
pagan bollo e assicurazione,
le scope delle streghe le ha
abbattute l'aviazione,
Pollicino è nella CIA
gli fan far la microspia,
e voi intellettuali
ne avete già discusso
a che serve poi menarla
con la storia del riflusso.
Cenerentola ha una Jaguar
e un vestito molto fine,
ogni volta che c'e' un prince
leva scarpe e mutandine,
la matrigna vecchia arpia
prende i soldi e mette via,
e voi intellettuali
non avete mai discusso
di come torna l'onda
alla fine del riflusso.
(Nomadi - "Il paese delle Meraviglie")


Marcello Dell'Utri
Non finisce mai di stupire questo Paese, nel quale, per qualche strano motivo, alcuni soggetti legati alla mafia si redimono come tanti Sauli sulla via di Damasco, non appena scendono in politica. Accadde già con il Senatore a vita, il disonorevole Andreotti, mafioso fino al giorno dopo che intervenisse la prescrizione, accade ora con un altro disonorevole, Marcello Dell'Utri, colluso con la mafia fino al giorno prima di fondare Forza Italia. Lui senatore a vita non lo è ancora, in compenso dall'alto della sua integerrima integrità continua imperterrito ad insistere sull'eroicità dello stalliere della villa di Arcore, Vittorio Mangano, mafioso pluriomicida nonché truffatore ed estorsore. Eroico perché, ovviamente nulla "inventò" su Dell'Utri e Berlusconi: in realtà nulla disse, in perfetta conformità con i comportamenti omertosi tipici della mafia. 
Qualcosa invero si muove, e onore va ai giovani di Azione Universitaria (area PdL) i quali affermano che:
"Mentre Dell'Utri continua a definire un eroe il mafioso Vittorio Mangano, noi affermiamo con orgoglio che gli eroi dei giovani siciliani sono persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino"
 Intendiamoci, non che una tale affermazione rappresenti un motivo di orgoglio.

giovedì 17 giugno 2010

Decontestualizzazioni


Sette milioni e mezzo di intercettati. Sì, ma solo se consideriamo che con ogni telefono controllato si intercettino cinquanta persone diverse. Naturalmente così non può essere, perché ovviamente si creano delle reti di interconnessione. Mi spiego: io sul telefonino ho circa trecento numeri telefonici appartenenti a circa centocinquanta persone diverse. Non più di una ventina li sento settimanalmente, solo cinque giornalmente (moglie, mamma, suocera e due collaboratori), e una quarantina di utenze, una o due volte al mese. Altri numeri giacciono in una sorta di limbo dal quale si destano a spot, un paio di volte all'anno (assicurazione, idraulico,dentista ecc). Quindi intercettando il sottoscritto oggi, verrebbero intercettati anche quattro massimo otto utenze diverse. intercettando queste però si scoprirà che due o tre sono le medesime persone (mia moglie chiamerà, di certo, mia madre sua madre e il sottoscritto) che andranno quindi detratte dal numero degli intercettati. I dati  riportati dal nostro premier sono, quindi,  completamente decontestualizzati e ahimè utilizzati in maniera talmente impropria da vanificare ogni tentativo di mascherare il perché di tale legge.
Non sono gli unici dati "farlocchi": non ricordo a che trasmissione di approfondimento politico un rappresentante della maggioranza teneva a sottolineare che la manovra di correzione varata dal Governo Italiano,  quella per intenderci che doveva abolire le provincie che poi non si possono abolire, che era blindata ma di cui si può discutere ecc, era decisamente meno pesante di quella varata dal governo tedesco: 24 miliardi contro gli 80 dei teutonici. Detto così il dato farebbe intendere  che l'Italia stia meglio della Germania: la realtà è un altra. Analizziamo i due Stati:
  • Germania : 82.5 milioni di abitanti; PIL 2.9 milioni di miliardi di $; PIL pro capite 35500 €
  • Italia:  60,3 milioni di abitanti; PIL 1,87 milioni di miliardi di $; PIL pro capite 30600€

Quindi già da pochi dati si evince che la Germania ha un economia decisamente più florida oltre che una popolazione superiore di ben venti milioni di unità. Inoltre se analizziamo la manovra in se scopriamo che quella Italiana ricade interamente sui prossimi due anni, mentre quella tedesca sui prossimi cinque con un impegno nei prossimi due di 28.2 miliardi di euro. Decisamente meno se rapportati all'economia e alla popolazione. Ma neppure questo basterebbe: la manovra si compone di voci specifiche che vanno valutate singolarmente. Ogni singola voce di risparmio andrebbe valutata per verificare che davvero il risparmio sia definitivo (riforme strutturali come ad esempio il taglio delle Province o degli enti inutili) o se invece non fa che posticipare un problema; nel qual casa bisognerebbe poi valutarne l'effettiva opportunità ed in entrambe i casi se ci potrebbero essere e dove andrebbero a ricadere le eventuali conseguenze della manovra. Di questo ovvio se ne occupano persone decisamente più preparate del sottoscritto: quello che voglio sottolineare io, nel mio piccolo, è che decontestualizzando i dati, la manipolazione degli stessi diventa assai semplice e se poi si dispongono casse di risonanza come quelle che appartengono in modo diretto od indiretto al capo del Governo, è un attimo convincere la gente.

mercoledì 16 giugno 2010

Era un aiuto di Stato

Digitale terrestre, anno 2004. Il governo Berlusconi varava nella manovra un fondo di 110 milioni di euro per contribuire all'acquisto dei decoder per poter visualizzare la Tv digitale. Nel 2005 il fondo venne rinnovato, ma il contributo pro capite diminuì da 150 a 70 €. 
Nel 2004 i canali che trasmettevano in digitale erano pochissimi e per di più la qualità del segnale non era comunque sfruttabile giacche i televisori HDTV non erano ancora commercializzati e anche gli HD Ready (la cui "alta definizione" non è sfruttabile da segnali via antenna), avevano costi proibitivi. 
Perché tanta fretta dunque? Semplice: l'imprenditore, allora come oggi al Governo, intravvide la possibilità di creare un mercato e di aggredirlo in anticipo sulla concorrenza nonché, ovviamente, la possibilità di rinforzare posizioni di mercato delle emittenti di proprietà.
Il mercato, allora inesistente dei decoder, venne creato ad hoc con il contributo statale: bastava presentare l'abbonamento RAI per poter accedere al contributo. Alcuni decoder costavano parecchio, ma guarda caso, la Amstrad, società controllata dalla Solari.com di Paolo Berlusconi, fratello del premier,  usci con un decoder che veniva letteralmente distribuito gratuitamente, poiché il suo costo equivaleva a quello del contributo. 
Come resistere ad acquistare un oggetto in modo gratuito? 
Impossibile. Anche se poi tanto gratis, il decoder non era, visto che la manovra finanziaria viene fatta sostanzialmente sulle imposte  e sui tagli che comunque ricadono sulle tasche dei cittadini. 
Di fatto l'operazione fu un travaso diretto di denaro dalle tasche dei cittadini alle casse della società di Paolo Berlusconi, un regalo alle imprese di famiglia.
Ma non è finita: di fatto il contributo rientrava di logica in un aiuto di Stato ad emittenti che si avvalevano del segnale digitale a discapito di quelle che puntavano sul supporto satellitario: in pratica si falsava il principio di concorrenza.
La Corte di Giustizia Europea ha recentemente sentenziato quanto era sotto gli occhi di tutti coloro che volevano vedere, ovvero, condannando le emittenti che hanno goduto dell'aiuto di Stato a risarcire quanto  indebitamente ricevuto. 
Tra le emittenti italiane interessate, in testa a tutte c'è, neanche farlo apposta, Mediaset ed infatti come avrete potuto constatare, i telegiornali filo governativi, dai "Tigginzolini" RAi ai "Fedeli" Mediaset, hanno riportato con grande enfasi la notizia, sacrificando importanti approfondimenti come il campionato del mondo di lotta con gli alluci.
Se qualcuno ai tempi si domandava, magari speranzoso, cosa mai avrebbe fatto un imprenditore al governo oggi una risposta sicura ce l'ha: business.
Beh, in realtà bastava stare un po' attenti e lo si scopriva anche prima...

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