Ad Expando

venerdì 26 febbraio 2010

Caso Google: a rischio la libertà di Internet?

No. Al di là delle motivazioni che verranno rese note a breve, Internet è sostanzialmente inarrestabile; con un esempio un po' azzardato direi che è come voler imbrigliare l'universo: esso ha delle sue leggi, le sue dinamiche, alcune delle quali ancora incomprensibili. Esiste solo un modo per fermare la rete, posto che sia possibile: una sorta di grande "switch off", in altre parole un divieto di accesso o se vogliamo una totale censura.
Da quello che trapela, pare che la sentenza in questione si rifaccia alla lesione del diritto di privacy, ovvero il provider, Google nella fattispecie, avrebbe deliberatamente ignorato la restrittiva legislazione italica sul tema, a fronte di un consistente accesso degli utenti alla pagina incriminata: sostanzialmente poiché avrebbe avuto un ritorno pubblicitario, quindi economico, avrebbe fatto finta di non vedere.
Il problema però rimane, ovvero la pachidermica legislazione italiana non è al passo con i tempi, né lo può essere, e questo per vari motivi.
Innanzitutto perché il sistema legislativo nostrano è talmente lento che spesso i casi si risolvono in qualche modo, possiamo dire "all'italiana", ancora prima che la legge venga di fatto varata e, a tal proposito, sono vent'anni che si parla di riforme istituzionali che mirerebbero allo snellimento dell'apparato, mentre di fatto, si legifera al contrario aumentando a dismisura il numero degli enti (Devolution, nuove Province ecc).
In secondo luogo, la qualità  infima della maggior parte dei politici italiani, spesso vere e proprie comparse se non addirittura elementi di disturbo causa manifesta incapacità intellettiva. Non da ultimo l'età media della classe politica che inibisce, evidentemente, la comprensione delle mutevoli dinamiche del mondo moderno, nello specifico di Internet.
In terzo luogo la situazione anomala del governo del Bel Paese, retta da una sorta di Telecrazia e da un leader costretto, a ragione o a torto (ai posteri l'ardua sentenza) a ragionare non tanto per il bene della nazione, ma a continue emergenze che lo riguardano personalmente, nello specifico, gli viene imputato un certo conflitto d'interesse avendo tra le svariate attività cui si dedica, anche quelle di editore.
Ma al di là di tutto, rimane una grosso mancanza, nella sentenza di colpevolezza emanata dai giudici milanesi: il concetto che traspare infatti è che si stia in qualche modo addossando una responsabilità penale ad un soggetto che non può controllare la condotta altrui, per ovvi motivi, ovvero la vastità della rete che è il caso di dirlo, è virtualmente infinita, e la quantità dei contenuti inter scambiati, anch'essa di difficile determinazione per via dell'immenso numero.
Sarebbe, paradossalmente, come richiedere l'arresto del ministro dell'Interno perché non riesce ad eliminare la delinquenza!
Come dunque far collimare il diritto alla privacy con la libertà anarchica di Internet? 
Sfruttando le caratteristiche di questa, ovvero l'enorme numero di persone che vi accedono con una campagna di sensibilizzazione evidenziando, ad esempio, all'interno della pagina un pulsante da cliccare in caso di contenuti offensivi e, magari,  mettendo ben in chiaro la responsabilità penale di coloro che compiono l'atto al momento dell'upload.
Anche tali sistemi posseggono delle pecche, ovviamente; si potrebbe, infatti, deliberatamente far oscurare un sito il cui proprietario ci risulta antipatico, o peggio concorrente, ma questo avviene purtroppo già oggi.
Ciò che è invece evidente a tutti, tranne forse ai canuti gerarchi, è che la censura non può essere una risposta.
Nella libertà c'è il nostro futuro, quello che evidentemente loro non riescono nemmeno ad immaginare.


giovedì 25 febbraio 2010

Il muro virtuale


La gerontocrazia italiana si scontra ancora una volta con l'alieno mondo di Internet proponendo leggi, pene e condanne degne di una qualunque regime dittatoriale. Intendiamoci, non siamo sotto dittatura, non nel senso comune del termine, almeno. La realtà, ancora più sconcertante, è che il nostro vecchio apparato di potere (legislativo, e giudiziario) è totalmente avulso alle moderne logiche che governano la rete, alle sue problematiche, alle soluzioni adottate per tenere sotto controllo un mondo virtuale oggettivamente sterminato quale Internet è.
La sentenza di condanna ai dirigenti Google è di per sé un idiozia magistrale: in un certo senso è come condannare il proprietario di uno stabile perché dei writers ne hanno imbrattato i muri. Cioè , non si colpiscono di fatto coloro che compiono il reato, ma una delle parti lese (l'altra ovviamente era il ragazzo disabile).
Secondo questa logica perversa allora, avrebbero dovuto condannare anche tutti coloro che transitando sulla pagina dove il video veniva pubblicato, non ne hanno segnalato le violazioni. Anzi continuavano a cliccarci sopra, in un misto di perversione e curiosità.
Sarà fondamentale leggere le motivazioni della sentenza, ma le parole del procuratore aggiunto Robledo fanno comunque venire i brividi:
"Il diritto d'impresa non può prevalere sulla dignità della persona"
Frase fatta, ineccepibile come principio, ma usata senza senso: ma davvero si può pensare che i tre dirigenti Google abbiano lasciato il video con lo scopo di guadagnarci qualcosa? Si può davvero pensare che Google possa controllare le centinaia di migliaia di video che ogni giorno vengono caricati? 
Ma Robledo non si ferma qui: è persino fiero della sua illogicità, tanto che aggiunge:
"Finalmente  si è detta una parola chiara. Al centro di questo procedimento era la tutela della persona attraverso, appunto, la tutela della privacy. Il resto è un fatto fenomenico. Sono certo che questa sentenza uscirà dall'aula del tribunale di Milano e farà finalmente discutere su un tema che è fondamentale"
Anche qui paradossalmente egli dice cose giuste, peccato siano indirizzate su bersagli sbagliati.
La parole chiare che sono state dette al mondo è che la sentenza è stata fatta da ignoranti (nel senso che ignorano) che non comprendendo le dinamiche della rete, rischiando, se di fatto le motivazioni della sentenza dovessero essere su questa linea,  di bloccare la possibilità di erogare servizi.
Purtroppo per lui, e per noi, la delirante sentenza è uscita dalle aule di tribunale ed ha finito per ridicolizzare questo Paese di fronte al mondo ancora una volta.
Mi auguro a questo punto che le condanne abbiano un senso, ovvero che i dirigenti google, nonostante reiterati avvertimenti abbiano volontariamente o colpevolmente ignorato la gravità dei contenuti del filmato.
Altrimenti sarebbe una sentenza davvero fenomenale. Anzi fenomenica.

mercoledì 24 febbraio 2010

Mamma, l'Editor di Blogger non funziona più


Non so se altri utenti di Blogger stanno avendo problemi come il sottoscritto per editare nuovi post, ad ogni modo io ho risolto in un primo tempo bypassando il tutto e utilizzando il vecchio Writer di Windows live.
Se invece diffidate o avete in odio i prodotti di Microsoft, basta disinstallare Blogger in Draft togliendo la spunta in alto a destra nella pagina della Bacheca; entrare in Impostazioni, quindi in Generale: in fondo alla pagina nella sezione "Impostazioni Globali" c'è Seleziona post editor.
Selezionare Editor Precedente e salvare.

E speriamo ripristino in fretta il vecchio editor!


Aggiornamento:
Pare che il problema sia stato risolto.

Siamo tutti fratelli…o no?



Avrei potuto intitolare il post “Perché non possiamo essere cristiani” ma il titolo è piuttosto abusato, e dopo tutto non sono così oltranzista, sebbene a leggere i siti dei cattolici militanti, quelli che il credo “ce l’hanno duro” verrebbe voglia di erigere statue a Diocleziano.
Prendiamo un fatto di cronaca accaduto venerdì 19 nella città di Meknes, una delle città imperiali marocchine nonché sito dell’Unesco. Durante la preghiera del venerdì, per chi non lo sapesse l’equivalente della domenica per i cristiani, alle ore 12.45 locali il minareto della settecentesca moschea di Bab Berdieyinne crolla sugli oranti. Muoiono nella tragedia oltre 40 uomini.
Riporto i deliranti commenti del Vescovo di Otranto, monsignor Vincenzo Franco, il quale in merito al crollo tiene a precisare che:
“intanto che se é stato costruito male vuol dire che i mariuoli stanno dappertutto, in Italia e da loro, tra cattolici e non. Tutti il mondo é Paese e l'onestà sta diventando un optional”
Anche l’onestà intellettuale del monsignore pare sia un optional, visto che il bellissimo minareto del XVIII sec è crollato sotto il peso di piogge torrenziali assolutamente straordinarie.
Ma se pensate che lo spirito (santo?) che illumina le sinapsi del vescovo si fermino qui vi sbagliate di grosso:

martedì 23 febbraio 2010

In the name of gods?

E' questa l'immagine blasfema che ha di fatto riaperto quella che ormai si può definire l'intifada religiosa in India.
Nulla di eclatante, si è visto assai di peggio in occidente, nelle principali gallerie di arte moderna, tra rane crocefisse, Gesù su sedia elettrica o addirittura ultima cena trasformata in orgia gay, certo di cattivo gusto e di assoluta mancanza di buon senso, tipico però degli integralismi, visto che l'immagine compariva addirittura sui libri di testo scolastico.
Sui media italiani si è acceso un dibattito, puntando sul bisogno di difendere le comunità cristiane e, d'altra parte, i disordini a seguito delle proteste cristiane per la figura sopra riportata sono degenerati nel rogo di due edifici appartenenti a chiese protestanti, vedasi ad esempio gli articoli.
Vorrei invece vedere la cosa da un'altra angolazione, ovvero sulla presunta superiorità della religione in ambito etico morale.

lunedì 22 febbraio 2010

Lettera a mio figlio


Figlio mio,
vorrei tanto tu potessi vedere attraverso i miei occhi il viso di tua madre, qui ora, mentre assopita tra le mie braccia dorme. Non vi è nulla su tutta la terra, che possa rappresentare meglio dei suoi tratti distesi, la pace e la serenità che l'uomo agogna. Vi è qualche cosa che sfugge, del volto di una madre, alle menti e alle fedi distratte dei più : quel trascendente, che invano cerchiamo nelle icone e nelle statue degli Dei.
Ti racconteranno, figlio mio, di profeti, di santi, di vergini e di uomini crocefissi.
Ti parleranno di immensi prodigi, di miracoli, di inequivocabili segni. Lascia che anche tuo padre ti racconti la sua verità, il credo di un uomo che ha a lungo cercato: non nelle pietre che gli uomini innalzano, non nei remoti angoli del tempo e del cosmo, ma vicino a te, nel volto di tua madre, di ogni madre e di ogni donna che diverrà madre, nascosto in quel sorriso appena accennato come la flebile luce dell'albore, lì figlio mio, vi è il vero volto di Dio.
Penserai, domani, se mai leggerai queste righe, di avere un padre folle e, forse, davvero un po' lo sono.
Sia dunque follia il mio sapere se questo sapere è amore, che da esso il tuo corpo prende forma, ogni giorno, ogni ora; ed è per esso che l'oggi diviene domani e il vivere, divenire.
Solo per questo l'uomo e non per altro, infatti, diventa davvero Uomo.


19 Novembre 2006
Come riporta la data, scrissi questa lettera nel novembre del 2006, due mesi dopo che seppi che stavo per divenire padre. Allora non sapevo ancora il sesso del bimbo che poi si rivelò essere una femminuccia. L'ho ritrovata per caso mentre scorrevo le pagine del vecchio Blog, mi è piaciuta e l'ho riportata qui.
Inizialmente avrei voluto riscriverla per lei, giacché quella qui proposta forse meglio si adatta ad un maschio (nel volto di ogni donna), ma poi ho desistito.
Il messaggio di fondo non cambia.


mercoledì 17 febbraio 2010

Gli eufemismi di Santa Madre Chiesa


Già nel 1517 Papa Leone X nel periodo dello scandalo detto delle Indulgenze, prescrisse ai rei di " peccato contro natura con bambini" l'assoluzione dietro pagamento di "131 libbre,15 soldi". Il Papa umanista doveva conoscere assai bene il peccato giacché nella sua Storia d'Italia , Francesco Guicciardini ne parlava così:
"credettesi per molti, nel primo tempo del pontificato, che e' fusse castissimo; ma si scoperse poi dedito eccessivamente, e ogni dí piú senza vergogna, in quegli piaceri che con onestà non si possono nominare"
 Cosa volesse intendere il Guicciardini lo possiamo desumere dalle varie "pasquinate" (scritti satirici appesi alle statue di Roma) dedicate al pontefice come questa del 1521 a pochi giorni dalla sua morte del pontefice:
"Morì el meschino, e non te dir bugia,
per fotter troppo in cul un suo ragazzo"
O come questa del 1522 che lo definiva:
"fiorentin, baro, cieco e paticone"
Dove "Paticone" sta per sodomita passivo.

Inutile dilungarsi sulle pratiche che molti novizi dovevano subire all'interno dei monasteri o alle attenzioni particolari che venivano dati a quei ragazzi  ragazzi un poco effeminati che venivano  inviati nei seminari su consiglio del parroco almeno fino a vent'anni fa (in modo che il giuramento di castità potesse "curare" la diversità).

lunedì 15 febbraio 2010

Il Vaticano su San Remo: la Verità



Se pensate che voglia inserirmi nelle discussioni agiografiche vi sbagliate: non è di San Romolo detto "Remo" vescovo di Genova del VII secolo che voglio parlare, ma della cittadina ligure che da lui prese il nome e, più in particolare, della kermesse canora che si svolge ogni anno di questi tempi.
Conosciamo dunque i protagonisti: il primo è il cantautore Povia, giunto al successo grazie al tormentone "i Bambini fanno oh" e alla medesima canzone rielaborata con un altro titolo e un testo che parlava di piccioni (non me la ricordo e non ho voglia di andarla a cercare), nonché grazie anche alle polemiche continue che girano attorno alle sue canzoni come ad esempio quella dello scorso anno intitolata "Luca era gay" (neanche malaccio come canzone, a dispetto delle polemiche iniziali) che insieme a "Luca si buca ancora" e "stasera a casa di Luca" sono il trittico di canzoni che hanno triturato gli zebedei a tutti quelli che come me si chiamano, per l'appunto, Luca.

domenica 14 febbraio 2010

Una vecchia polemica: i Suv


Ogni tanto mi diverto ad inserirmi all’interno di una polemica in atto, ma ancor di più mi diverto a tirarla fuori dal cassetto non appena mi trovo davanti ad un nuovo articolo, libro , documentario o qualsivoglia prova, che mi dia dannatamente ragione.
Adoro aver ragione: è una mia debolezza.
Anzi, è la mia debolezza preferita!
Tempo fa discutevo con un’amica (GiPi se senti fischiare le orecchie sono quelle di tua moglie , ghghgh) sull’effettiva utilità dei Suv, allora in vena di essere tassati dal fu Governo Prodi perché inquinanti.
La strenua difesa dell’avversaria (vera patita delle 4 ruote) verteva sul fatto che essendo il motore del suo SUV un Euro 4 inquinava comunque meno della mia Euro 3 ( fu un colpo basso: la mia Nissan Almera Turbo Diesel rigorosamente non common rail 2200cc di cilindrata sta al verde come Borghezio sta all’Homo Sapiens). Io pur incassando il montante sferrai un jab “letterario” inventandomi per lì per lì una filastrocca semisereria che per la cronaca riporto qui sotto:

SUV-via

(filastrocca semiseria contro i Suv)

Suvvia, levate questi mezzi dalle strade,
strette calle e vecchie carreggiate
che collegano le  italiche contrade,
che pell’omo e pel carretto son create.
 
Su via! Spariscan questi ignobili bestioni
rifiniti con roll bar tutti cromati
mal guidati da antipatici sboroni (1)
come fossero moderni carri armati.
 
Su via codesti d’olio (2) bevitori
che han cammelli coi cavalli nei motori,
ch’escon dagli stop come da un fosso
come tori indiavolati se c’è il rosso (3)

Su via dal buio della notte: che dolori!
I rai (4) violentano quei fari proiettori.
Ci metterai nei bagagliai pur 1000 sporte
...o una bara per nascondere la morte.
 
SUVvia, SUVvia dai demolitori
questi giganti rumorosi e inquinatori
presto , lesti, dallo sfasciacarrozze,
questi carri brutti e neri come cozze (5)!


(1) Sborone: termine dialettale  che sta per esibizionista, personaggio che si fa notare , privo del
benché minimo senso di misura, tatto ed eleganza.
(2) Olio: inteso come derivati dal petrolio, ovvero Diesel e Benzina
(3) Rosso: semaforo rosso
(4) Rai : termine figurato usato in poesia come sinonimo di occhi
(5) ogni riferimento al Porsche Cayenne è puramente casuale.
Oggi a distanza di…ehm…2 anni…ritorno sull’argomento in modo decisamente più serio, rifacendomi ad un articolo tratto da “Rivista dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano” intitolato:”Mezzi di trasporto ed “ efficienza del trasporto” del Dott. Ing. Paolo Chiastra.
Lo studio parte analizzando diversi mezzi di trasporto, partendo dall’assunto che ogni mezzo è stato creato al fine di ottimizzare i consumi per date velocità e per un dato carico utile.
Lontano da questi parametri i consumi, ovviamente non faranno che aumentare.
Così ad esempio, sappiamo che un automobile viene ottimizzata per il trasporto di almeno 4 passeggeri oltre al conducente ad una velocità di 90-120 km/h.
Inseriamo una prima tabella che esplica i dati caratteristici di alcuni mezzi di trasporto (MdT).

MdT
N° passeggeri
Carico utile (kg)
Peso tot
Velocità tipica
Durata viaggio
Vita operativa
Uomo a piedi
1
70
70
4
0-1
300.000
Bicicletta
1
70
85
11
0,1-1
150.000
Automobile
5
70-400
1.700
100
0,5-5
3.000
SUV
5
70-400
2700
100
0,5-5
3.000
Treno
1000
100.000
600 t
120
1-10
150.000
Aereo a reazione
100-350
10t -  35t
350 t
850
2-10
100.000
Nave da crociera
3.900
390 t
30.000 t
28
24-240
300.000

Entriamo ora nel dettaglio, mettendo a confronto Automobile e SUV.

Automobile

Un litro di benzina pesa .75kg e ha un Potere Calorifico Inferiore (PCI) di 10.700 kcal/kg.
Dato che un'auto media di 1200kh a 100km/h consuma circa 7 litri di carburante per 100km, avremo un consumo di 2,4 MJ al km ovvero 240 MJ/h
Ora, facciamo 3 esempi:

  1. Primo caso: consumo per veicolo a pieno carico
  2. Secondo caso: consumo con veicolo con solo conducente
  3. Terzo caso: veicolo in coda co solo conducente ( il caso tipico)

Suv

Rifacciamo i conti con un SUV medio di classe alta, dal peso di 2300 kg, con consumo di gasolio (0,80kg/l) pari a 11 litri per 100km alla velocità di 100km/h. Otteniamo un un consumo medio di 3,7 MJ/km.

Riassumiamo in una seconda tabella

MdT
psg
km/h
Payload / tara
Payload / peso tot
MJ/h
MJ/km
MJ/ km psg
Uomo a piedi
1/1
1
0,67
0,17
0,17
Bicicletta
4,7/1
82
0,9
0,08
0,08
Auto caso 1
5
100
1/3
25
240
2,4
0,48
Auto caso 2
1
100
1/17
6
240
2,4
2,4
Auto caso 3
1
15
1/17
6
54
3,4
3,4
SUV caso 1
5
100
1/6
15
340
3,7
0,74
SUV caso 2
1
100
1/33
3
340
3,7
3,7
SUV caso 3
1
15
1/33
3
84
5,6
5.6
Treno
1000
120
1/5
17
4.7GJ/h
39
0,04
Jet
350
850
1/9
10
415 GJ/h
490
1,4
Nave da crociera
3900
28
1/76
1,3
620 GJ/h
22,4GJ/ km
5,73

Come prima considerazione, dalla seconda tabella, possiamo vedere come i SUV (nel caso di un conducente)  e le navi da crociera abbiano un rapporto tara/carico utile talmente svantaggioso che sembrano state costruite per trasportare sé stesse!
Dell'aereo dobbiamo dire che il rapporto Tara/Carico Utile è falsato in quanto parte considerevole della sua "tara" è costituita da carburante..
Nel consumo rapportato a Km e passeggeri (ultima colonna) si può notare che nel caso tipico di auto in colonna con un solo passeggero, il SUV ha un rapporto di poco inferiore alla sola nave da crociera tanto che viene lecito pensare che l'acronimo SUV non significhi Sport Utility Veichle ma più probabilmente, o comunque ne descriverebbe meglio l'essenza,  Senza Utilità Vera !

giovedì 11 febbraio 2010

Etica: un'esclusiva religiosa?

A sentire un fedele qualsiasi, il bene e il male sono concetti ispirati dalla divinità all'uomo, motivo per cui solo l'abbandono dell'uomo ai dettami di Dio può garantire un etica corretta.
Al di là del fatto che per le religioni del libro i concetti di bene e male, originati dalla divinità, sono passati all'uomo  grazie all' "Avversario" e non per volontà o ispirazione divina.
Per assurdo, nello stato di grazia, allorché l'Uomo non aveva idea del bene e del male, alcuni suoi comportamenti non erano comunque "etici" tanto che, ad esempio essi vagavano per l'Eden completamente ignudi. Se Dio aveva chiaro che girare ignudi era male, perché mai lo permetteva ai progenitori del genere umano prima che essi ne avessero consapevolezza? 
La realtà è che i concetti di Bene e Male esulano dalla religione, la quale, al più, se ne fa interprete, anche se fa di tutto per passare da autrice.

martedì 9 febbraio 2010

L'impedito

Per nulla impedito dai suoi legittimi impedimenti il Premier Silvio Berlusconi ha trovato il tempo per esprimere il proprio dolore ad un anno dalla morte di Eluana Englaro. 
Al padre direte voi. No, alle Suore misericordiose di Lecco che vegliavano sulla donna da lustri ormai in stato vegetativo permanente.:
Carissime sorelle, è trascorso ormai un anno dalla scomparsa di Eluana Englaro. Vorrei ricordarla con voi e condividere il rammarico e il dolore per non aver potuto evitare la sua morte
Ecco, noi vorremmo invece dimenticare la pantomima di una legge inventata in tre giorni, gli oranti con bicchiere colmo d'acqua e candele, le prese di posizione ideologiche di gente che non ha rispetto del credo o del volere altrui, le risse televisive e dei media in genere.
Nulla da ridire sulle suore, beninteso, che hanno fatto del loro meglio seguendo il loro credo, con senso del dovere e senza il clamore di chi, anche dopo un anno, fulgido esempio di carità e spirito cristiano, ritorna sul tema dimentico di buonsenso ma non della propria, ostinata, ipocrisia.
Il fondo era già stato toccato: occorreva per forza riprendere gli scavi?

lunedì 8 febbraio 2010

Niente comunione ai Gay

Niente comunione ai gay conclamati perché "l'omosessualità è un disordine".  E' parola di Dio.
Beh, non proprio, quella di Dio, almeno nell'Antico Testamento prevedeva la morte. 
Con la Buona Novella invece più semplicemente si affermava che gli omosessuali non avrebbero goduto del regno di Dio; se non altro avevano salva la pelle.
Omosessualità uguale a disordine è stabilito dal Concilio Vaticano II, mentre niente comunione ai gay conclamati è l'ultima sparata di un vescovo, più precisamente di Monsignor Scatizzi  vescovo emerito di Pisa, il quale sostiene che i preti non debbano somministrare la comunione, in quanto l'omosessualità, qualunque cosa sia è peccato.

Sangue di San Gennaro: la parola al Professor Garlaschelli


Nel precedente post avevo scritto che il CICAP guidato nell'indagine dal Professor Garlaschelli aveva già in parte dimostrato che il fenomeno della liquefazione del sangue del santo poteva essere riconducibile ad un fenomeno chiamato Tissotropia per cui, certe masse gelatinose sono in grado di ritornare ad uno stato colloidale se agitate o sottoposte a vibrazioni.
Logicamente quella del CICAP è un'ipotesi, che seppur probabile, di per sé non permette di scartare le altre, compresa l'ipotesi del miracolo. Ovviamente la scienza non può e non deve credere ai miracoli, per cui , fintanto che non vi è certezza assoluta è lecito che si avanzino teorie alternative. Il Professor Garlaschelli e la sua equipe produsse un gel tissotropico a base di idrossido di ferro colloidale con materiali e tecniche conosciute nel 1300, all'apparenza del tutto e per tutto simili al presunto sangue contenuto nella reliquia del patrono di Napoli.
Per onestà intellettuale, venne sottolineata in modo chiaro e inequivocabile che, in mancanza di analisi dettagliate sul comportamento della sostanza contenuta nella reliquia, l'ipotesi proposta non poteva che rimanere tale. 
Quali sono i dati mancanti? Velocemente possiamo anticipare che non si hanno notizie certe se, ad esempio, la reliquia (che per comodità chiameremo "sangue") cambia o meno colore, varia di volume o se la temperatura influenzi il fenomeno della liquefazione (in altri casi, il sangue liquefatto si dimostrò essere cera).

domenica 7 febbraio 2010

San Gennaro: polemiche sulle analisi

C'era da aspettarselo: siamo in Italia. Lasciamo perdere la pseudoinformazione dei Media, ad esempio il TG5 che dava per scontato una serie di dati partendo dalla notizia che il contenuto dell'ampolla di Camandoli è sangue umano.
La notizia era introdotta con una frase che più o meno recitava: "non che i fedeli già non lo sapessero", come se l'opinione dei fedeli ( fideistica per l'appunto), potesse avere una qualunque valenza scientifica; frase poi, ben rappresenta il livello giornalistico delle testate italiane, come del resto quella evidenziata nel testo qui sotto tratta dal Corriere.it, che riporto prima che la correggano:

La polemica nasce dal fatto che l'arcivescovo di Napoli non sia stato invitato :
«C’è sorpresa rispetto al mancato invito alla presentazione dello studio del professor Geraci»
Queste le parole della Curia.
Intendiamoci: dietro le parole della Chiesa non c'è solo l'irritazione dovuta al fatto che non sia stata messa a conoscenza per prima dei risultati delle analisi, ma anche il fatto che la stessa si era impegnata ad un lavoro serio che non lasciasse dubbio alcuno sulla reale consistenza del miracolo. Lo stesso lavoro del professor Geraci è stato di fatto liquidato con un laconico
«Anche su questo c’è da fare un approfondimento»
Per forza!
Elenchiamo ciò che non quadra di San Gennaro e delle sue reliquie:

venerdì 5 febbraio 2010

San Gennaro: analizzata la terza ampolla


Quel che si dice un miracolo. Per un santo che forse non  è mai esistito, non si hanno infatti notizie documentate se non agiografiche e, per dirla tutta, piuttosto fantasiose, sono già tre le ampolle di sangue rinvenute: due custodite nel duomo di Napoli ed una, ritrovata 10 anni fa, presso l'eremo di Camandoli.
Ebbene, quest'ultima è stata aperta ed analizzata da un biologo molecolare dell'Università Federico II del capoluogo partenopeo con il risultato che la sostanza ivi contenuta è sangue.

mercoledì 3 febbraio 2010

Le gambe corte di Berlusconi

Come si sa le bugie hanno le gambe corte, ed in Internet ancora di più. D'altra parte l'informazione in Internet è libera e se da una parte permette la libera circolazione di idiozie ed idioti (vedi qui, oppure qui), dall'altra ha il pregio di essere fatta anche da gente che scrive e lavora per mera passione, se non altro, non a libro paga del potente di turno.
Ecco quindi che quello che una volta non avrebbe avuto alcun seguito o addirittura sarebbe stato censurato, oggi circola velocemente. Così è per le notizie e per i commenti e ancor più per le immagini.
Vittima dei suoi leccapiedi e del culto della sua personalità spropositato, il nostro premier incappa nell'ennesima figuraccia planetaria, andando a ritoccare nel libro celebrativo "Noi amiamo Silvio" (dove probabilmente il "noi" è un plurale maiestatis, un po' come il Partito dell'Amore sembra più un Partito Onanista), la folla clonandola con qualche programma di fotoritocco, neppure tanto abilmente. Non è l'unico errore come evidenziato dalla foto qui sotto (originale qui).


Lapidario a tal proposito il sito Photoshop Disaster:
Oh Silvio. I have no problem with your mafia connections, your masonic lodge business, the tax fraud, the false accounting, the bribing of judges, embezzlement, seducing young girls, etc. We all do that kind of thing. But when you start pumping up your crowds with Photoshop you cross the line, mister.
Per la cronaca, oltre la folla clonata, c'è un evidente correzione sullo spigolo del parapetto del palco nonchè si avanzano seri dubbi sul posticcio "mazzolin di fiori" tenuto in mano dall'amato Silvio. Qualcuno mi ha fatto notare anche che in genere non si danno permessi di appendere striscioni sull'ala destra della Galleria: l'immagine però, almeno lì, non sembra taroccata.

Il merito dello scoop è da attribuirsi al blog "San Precario".
 

martedì 2 febbraio 2010

Astrologia e Religione


E' interessante osservare quanto la religione possa cambiare idea, nel corso dei secoli, riguardo a determinati argomenti. Prendo spunto da un articolo che mi è capitato sotto gli occhi, pubblicato a fine anno su Corriere.it dove il Direttore di Rai2  in merito alle contestazioni su una trasmissione dedicata interamente agli oroscopi, si difendeva con la seguente affermazione:
"(...)vengo dal mondo cattolico e sono contro le superstizioni".
In linea di massima ci sarebbe da ribadire immediatamente che le religioni sono di per sé superstizioni, per lo meno ogni religione crede che l'altra sia superstizione e non di meno chi non aderisce ad alcuna le reputa tutte tali.
Ma non era su questo che si voleva ragionare bensì sul rapporto della religione con l'astrologia.

Scie Comiche





Pur non entrando mai nella "discussione" sulle cosiddette Scie Chimiche (non ho conoscenze particolari che possano in alcun modo migliorare l'ottimo lavoro dei debunkers) non potevo non riportare la voce di questo soggetto a conferma delle mia teoria sul "diritto di essere idioti", diritto che permette a questi di esprimere al meglio le proprie baggianate in modo che poi la gente possa comprenderne le infondatezze
Ciò che si può evincere dalle castronerie complottiste di tali soggetti è esse fanno davvero male a chi, nonostante tutto ( mancanza di prove) continua a crederci ciecamente. Nel caso specifico scie chimiche e nanomunghi probabilmente nuocciono davvero all'attività celebrale dei propri sostenitori, soprattutto, come sostiene il soggetto del testo, "all'ungo" andare.

Ringrazio Nico, per aver riportato il tutto e avermi regalato 3 minuti di intensa ilarità.
In cambio spero che questa perla possa sdebitarmi:



Per altre chicche basta andare qui

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