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martedì 2 febbraio 2010

Astrologia e Religione


E' interessante osservare quanto la religione possa cambiare idea, nel corso dei secoli, riguardo a determinati argomenti. Prendo spunto da un articolo che mi è capitato sotto gli occhi, pubblicato a fine anno su Corriere.it dove il Direttore di Rai2  in merito alle contestazioni su una trasmissione dedicata interamente agli oroscopi, si difendeva con la seguente affermazione:
"(...)vengo dal mondo cattolico e sono contro le superstizioni".
In linea di massima ci sarebbe da ribadire immediatamente che le religioni sono di per sé superstizioni, per lo meno ogni religione crede che l'altra sia superstizione e non di meno chi non aderisce ad alcuna le reputa tutte tali.
Ma non era su questo che si voleva ragionare bensì sul rapporto della religione con l'astrologia.

Il rapporto è stato assai altalenante e comunque non univoco sebbene vi siano effettivamente nel corso dei secoli importanti documenti che condannano l'Astrologia senza termini. Il primo grande oppositore fu Sant'Agostino, preoccupato più che altro di scongiurare l'idolatria. Già però in pieno medioevo, S.Tommaso d'Aquino di idee diverse ammetteva che
Astra inclinant, non necessitant
ovvero
Gli astri influenzano, non costringono
di fatto accettando l'idea che gli astri avevano una capacità di influenzare la vita delle persone sebbene non fossero in grado di predeterminarne gli avvenimenti. Anzi scrisse in proposito centinaia di pagine cercando di relazionare l'astrologia alla teologia definendo la prima una sorella della seconda.
Della stessa idea furono probabilmente alcuni Papi del '400 che si circondarono di astrologi o che praticarono loro stessi l'astrologia, come Papa Sisto IV, Giulio II che fece calcolare dagli astrologi il giorno migliore per la sua incoronazione al soglio pontificio, Papa Paolo III che parimenti chiese agli astri i giorni che meglio avrebbero influenzato il Concilio di Trento, o ancora Papa Leone X che addirittura fondò una cattedra di Astrologia all'Universita della Sapienza.
Poco più di un secolo dopo, però Urbano VIII, voltava decisamente pagina scrivendo la bolla papale "Inscrutabilis" dove addirittura si minacciava la pena di morte per i cultori dell'astrologia.
Recentemente i teologi, per la fortuna degli astrologi,  sono propensi a seguire le orme del teologo medioevale e padre della chiesa, Tommaso d'Aquino, accettando che i cristiani possano indagare sulle influenze degli astri sui corpi umani, anche quando basterebbe sapere che nessuna delle Forze ad oggi conosciute dalla scienza può in alcun modo influenzare in maniera considerevole un corpo umano. A tal proposito si pensi che la forza di attrazione gravitazionale del corpo dell'ostetrica che assiste al parto ha un influenza maggiore di quanto possa averne, che ne so io, Saturno.
Vittorio Messori, scrittore e apologeta cattolico, nonché noto sindonologo, ci ricorda che proprio scrutando gli astri e leggendo in essi i segni che i Magi giunsero a Betlemme, per adorare il nascituro figlio di Dio. Non solo. Arriva addirittura a criticare la Chiesa stessa di essere troppo sbrigativa, di cedere facilmente allo sprezzo e al rifiuto tipici di coloro che erano i suoi principali nemici, ovvero gli Illuministi, i Positivisti e i Razionalisti.
Sarà, ma come al solito la Religione propone tutto e il suo contrario, finendo troppo spesso per assomigliare a ciò che, ateismo a parte, più la disturba, ovvero la superstizione.

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