Ad Expando

domenica 21 aprile 2002

Il sogno infranto



Non volgere, 
Mio Cuore, lo sguardo ai se 
Negandoti al tempo che ti attende 
Non siam che figli 
dell'attimo 
che ci abbandona, 
Autori 
Inconsapevoli 
Del tempo che verrà. 

Sei libera. 

Già, 
Null'altro ho da donarti, 
Se non la libertà 
Di cui ho abusato. 

Libera. 

Senza remore guarda ad altre mani 
E sospira la vita 
A nuove aurore: 
Se volgerai il tuo sorriso ad altri occhi 
Presto godrai di nuovi baci 
Senza rimpianti. 

Libera da lacci, 
Da oppressioni 
Che tu sia, 
Ora, 
Di nuovo vento. 

Ma sappi che ancora t’amo 
E forse per sempre, 
Per l’infinito. 

Se anche troppo grandi 
Paion queste parole, 
Lascia che ti sian d’augurio 
Perché gioia nuova ti sia, 
Nel veder argento vivo 
I raggi della luna 
E immenso grembo 
La terra palpitare, 
Nel sentir dell’aria il canto 
Del fuoco il sogno 
E fiabe d’acqua 
Cullare dolce 
Il tuo cielo 
libero. 



Seregno, 21 aprile 2002 



venerdì 15 febbraio 2002

Viltà



Un altro giorno
Stanco
Si accascia.

Dio,
Fa che divenga notte.

Rimembranze
Si susseguono nella mente
Ma son pensieri di vacuità:
Non v’è molto di vero in un ricordo
Solo sapori dolciastri,
Filtrati,
Confezioni di felicità virtuale.

Così,
Solo,
Mi accosto alla tenebra,
Inerme,
Per dimenticare la nostra miseria.

La viltà dell’indifferenza
E’ il piatto
Su cui viene servito
Ogni nostro dolore.

Avessimo almeno il coraggio di amare





Seregno, 15 febbraio 2002






giovedì 14 febbraio 2002

L’albero della Vita (in memoria del 11 settembre)




.
Ridondanze
nell'infinito,
Cogliemmo la mela.

Ed ecco,
l’Uomo nel pianto,
Sorpreso a guardare nel cielo
Il frutto dell’odio.

Un sospiro 
Sospeso,
Schiantato,
Nel grigio 
Di questi giorni d’asfalto.

“Moriranno di rimpianti
Come ogni uomo,
Come ogni ricordo 
Ricordato dall'uomo”.

E noi a guardare.

Come sogni
Di torri cadute
Rimanemmo lì
A respirare la morte,

Anime spezzate
Spazzate dal vento.


Seregno, 14 febbraio 2002






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