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mercoledì 22 maggio 2013

All'ombra di un bel fior


Un giorno lessi qualcosa a proposito del senso della vita, o meglio di come questa acquistasse un senso solo attraverso ciò che seminiamo ed altri avrebbero raccolto. Lo scritto usava una metafora: fiori che crescevano sulle orme lasciate lungo il cammino percorso.
Mi piace immaginare che un uomo così ora possa riposare in pace sotto l'ombra di almeno uno di quei suoi bei fior.

Il Miserabile

Il suicidio, forse uno degli atti più estremi che può compiere l'essere umano, può avere motivazioni più o meno condivisibili che renderanno il gesto, al di là della tragedia, motivo di culto o di disprezzo.
Alcuni tipi di suicidio sono di fatto inconcepibili per una cultura e glorificate da un altra: si pensi ad esempio al suicidio rituale dei samurai, volto a riconquistarsi l'onore perso, spesso, per non aver avuto la forza di immolarsi a una causa impossibile.
Nel mondo occidentale cristianizzato il suicidio è per lo più condannato, poiché la vita, considerata dono divino (parlo di cultura, non di convinzioni del singolo), non può essere soggetto di rinuncia volontaria; sarebbe come restituire in malo modo, per l'appunto un dono e per di più all'ente creatore.
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