Lo scandalo pedofilia nella Chiesa Cattolica ha raggiunto probabilmente il suo apice ed è ormai talmente difficile da controllare (ne sono una riprova le infelici uscite di alti prelati), da costringere il Papa ad un intervento tanto richiesto quanto fortunatamente chiarificatore. Lo è a tal punto da far rivedere, per lo meno nell'essenza, le sue stesse parole sul tema del terzo segreto di Fatima. Infatti come si può leggere nel sito del Vaticano, l'allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Card. Joseph Ratzinger diceva che:
"Innanzitutto dobbiamo affermare con il Cardinale Sodano: « ... le vicende a cui fa riferimento la terza parte del « segreto » di Fatima sembrano ormai appartenere al passato ». Nella misura in cui singoli eventi vengono rappresentati, essi ormai appartengono al passato. Chi aveva atteso eccitanti rivelazioni apocalittiche sulla fine del mondo o sul futuro corso della storia, deve rimanere deluso. Fatima non ci offre tali appagamenti della nostra curiosità, come del resto in generale la fede cristiana non vuole e non può essere pastura per la nostra curiosità".
Invece oggi l'interpretazione dello stesso, divenuto nel frattempo Pontefice, pur muovendosi con estrema cautela diviene:
"Il soggetto è determinato dalle sue condizioni storiche, personali, temperamentali, e quindi traduce il grande impulso soprannaturale nelle sue possibilità di vedere, di immaginare, di esprimere, ma in queste espressioni, formate dal soggetto, si nasconde un contenuto che va oltre, più profondo, e solo nel corso della storia possiamo vedere tutta la profondità, che era - diciamo – “vestita” in questa visione possibile alle persone concrete. Così direi, anche qui, oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano. Perciò è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la necessità di una passione della Chiesa, che naturalmente si riflette nella persona del Papa, ma il Papa sta per la Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano. Il Signore ci ha detto che la Chiesa sarebbe stata sempre sofferente, in modi diversi, fino alla fine del mondo. L’importante è che il messaggio, la risposta di Fatima, sostanzialmente non va a devozioni particolari, ma proprio alla risposta fondamentale, cioè conversione permanente, penitenza, preghiera, e le tre virtù teologali: fede, speranza e carità. Così vediamo qui la vera e fondamentale risposta che la Chiesa deve dare, che noi, ogni singolo, dobbiamo dare in questa situazione. Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall’interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa e che la Chiesa quindi ha profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, ma anche la necessità della giustizia. Il perdono non sostituisce la giustizia. Con una parola, dobbiamo ri-imparare proprio questo essenziale: la conversione, la preghiera, la penitenza e le virtù teologali".
Il discorso di Ratzinger è un ammissione di colpe senza se e senza ma, distante anni luce dalle tesi degli omuncoli che si preoccupano di stilare statistiche per vedere se la percentuale di pedofili tra i preti è maggiore o minore di quella di altri rappresentanti, diciamo così, della concorrenza, quasi che una percentuale minore potesse in qualche modo negare o per lo meno attenuare il caso e la sofferenza delle vittime.