Ad Expando

lunedì 29 giugno 2009

La tomba di Saulo di Tarso

caravaggio_conversione_san_paolo
Va concludendosi l'Anno Paolino, ovvero l'anno del bimillenario dalla (ipotetica, si suppone che sia nato indicativamente tra il 5 e il 10 dC) nascita del principale apostolo e divulgatore del Cristianesimo, Saulo di Tarso il cui nome, forse per assonanza, si tramutò in Paolo.PaulusTarsus_LKANRW
A sugello di questo anno a lui dedicato, ecco arrivare una scoperta notevole circa la tomba dell'Apostolo: calata una sonda sono stati rinvenuti i resti del Santo, o almeno così si dice convinta la chiesa con le parole del sommo pontefice. Piuttosto vaghe, però, le notizie riportate.
E' stata fatta un analisi dei resti con il C14 che confermerebbe che le ossa appartengono ad un uomo del I sec, vestito in abiti signorili (si parla di finiture in oro zecchino), non totalmente in linea con l'idea dei primi cristiani, sebbene gli Atti dicano solo che essi vivevano in comunione di beni e non che non ne possedessero in quantità copiosa. D'altra parte che i costumi dei primi cristiani non fossero poi così contenuti lo confermerebbero anche altri documenti come ad esempio la denuncia di Erma nel suo trattato "il Pastore" della metà del II sec nella quale l'autore, fratello del vescovo Pio I rimprovera ai confratelli un certo rilassamento dei costumi.
In linea di massima, il C14 ci fornisce importanti informazioni, ma non tali da essere considerati fondamentali: gli storici incrociano molti dati prima di identificare un reperto. Il C14 ci dice semplicemente che il cadavere contenuto nella tomba è compatibile con quello di Saulo di Tarso, tuttavia altre analisi dovrebbero essere fatte. Ad esempio, si potrebbe datare anche gli abiti (parrebbe un poco esagerato senonché gli abiti potrebbero essere di epoca assai successiva), verificare che il DNA delle ossa sia umano (sono state venerate a lungo ossa credute di santi ma appartenenti a cani, maiali o scimmie) ecc. Di tutto ciò non vi è notizia, sebbene è corretto sottolineare che la mancanza di dati pubblici non significhi automaticamente la mancanza di dati. E' tuttavia curioso che, insieme alle analisi, non siano stati riportati i nomi dei laboratori e degli scienziati che le hanno compiute, dato non da poco vista la pochezza di certi scienziati o presunti tali che girano attorno al mondo cattolico (vedasi STURP).
La cosa che non torna infatti è la logica dell'operazione: da un lato si cerca la risposta della scienza e dall'altra non si riportano dati sufficienti per avvalorare il metodo scientifico.
Incomprensibile, almeno per il sottoscritto, è comunque la mancanza di cautela.
Perché la Chiesa con il suo più alto rappresentante si espone nel certificare che quelle ossa siano di Saulo?
Il motivo potrebbe essere duplice: in primo luogo è perché nei dati non pubblicati vi è qualche cosa che renderebbe certa, al di là di ogni dubbio l'identità della salma. L'altra, tipica dell'atteggiamento fideistico, la certezza che seppur non sia dimostrabile che quelli sono i resti dell'Apostolo, non vi sia modo di dimostrare che invece non lo sia.
In ambedue i casi mi sfugge il fine.
Anche qualora Saulo di Tarso fosse sepolto proprio lì, cosa ne guadagnerebbe il fedele, disposto a credere comunque al di là dell'eventuale risultato dei test scientifici come del resto è prova l'atteggiamento che il mondo cattolico continua ad avere nei confronti della Sindone, nonostante le tesi dei sostenitori della sua veridicità siano state più volte, è il caso di dirlo, sbugiardate.
Anche da un punto di vista teologico la riprova dell'esistenza di Saulo non proverebbe di conseguenza la divinità del Cristo ( come del resto il ritrovamento della mummia di Tutankhamon non prova ne l'esistenza né la divinità, che ne so io, di Osiride). Saulo non conobbe in prima persona il Cristo, non fu testimone diretto ma anche lo fosse stato, la prova della sua esistenza non aggiungerebbe nulla di più che un dato storico.
Insomma che l'evento abbia una certa importanza dal punto di vista storico è indubbio, specialmente se venissero comprovate le affermazioni trionfalistiche della chiesa, rimangono aperte le questioni sul perché di tanto clamore, a meno che non si voglia fare un po' di pubblicità sensazionalistica (curiosa la coincidenza del ritrovamento della salma di Saulo proprio nell'anno paolino, ma al di là di questo non voglio fare dietrologia) all'evento in atto di cui sarebbe interessante verificarne il successo in termini di pellegrinaggio (e conseguente raccolta di denari).

In alto “La Conversione di S.Paolo” di Caravaggio

A Destra :Ricostruzione del volto di Saulo

mercoledì 24 giugno 2009

Presentazioni fotografiche

Ci sono mille modi per creare degli slide-show delle proprie fotografie, programmi, siti ecc. Tra i tanti c'è un sito internet denominato per l'appunto Slide che permette in pochi semplici passi di costruire una presentazione molto carina. Ho provato a farne una inserendo delle fotografie scattate qua e là per le prealpi lombarde. Il tema come si può vedere sono i fiori.





Qui sotto riporto, per chi fosse interessato, le foto inserite nello slideshow


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Le foto possono anche essere visualizzate direttamente cliccando sul tasto "view all images"

martedì 23 giugno 2009

I Misteri di Leonardo

Durante la trasmissione televisiva "Non Perdiamoci di Vista" di Paola Cortellesi, sono stati proposti alcuni filmati, proposti alcuni finti documentari in stile Voyager, assai più spassosi, incentrati sulla figura e sulle opere di Leonardo.
Ho deciso di riproporli, qui.
Buon divertimento.










domenica 21 giugno 2009

Fiaba



C'era una volta un Dio che creò un mondo perfetto e un uomo perfetto a cui affidarlo. Tra le tante creature il buon Dio decise di creare anche un "serpente" perfetto, così perfetto, che non ci mise molto a mandare tutto quanto a catafascio . Beninteso la colpa non era del buon Dio, che era e sarebbe rimasto perfetto , ma di quell'uomo perfetto creato a sua immagine e somiglianza che in un attimo di distrazione ascoltò il serpente perfetto creato, ricordiamolo per chi si fosse perso, dallo stesso perfettissimo Dio. E così il mondo che fino ad allora era stato un paradiso, divenne un luogo difficile da vivere e, nelle difficoltà, l'uomo che aveva distrattamente perso la perfezione iniziò a combinarne di ogni, riuscendo nell'impresa di irritare quel Dio buono e misericordioso che tutti perdona. E fu così che infatti andarono le cose: il buon Dio che, onniscientemente, aveva già programmato di dettare da lì a qualche millennio una decina di comandamenti, tra cui il non uccidere e di mandare suo figlio/se stesso a farsi crocifiggere per aver insegnato il perdono, decise di annegare il genere umano con un diluvio, salvando però uno sparuto numero di prediletti e qualche animale, tra cui i discendenti di quel perfettissimo serpente a lui tanto caro. Quando i suoi prediletti si riprodussero e ripopolarono il mondo, decise comunque, in quanto divinità buona perfetta e universale, di scegliere un solo popolo e d'altra parte il concetto di universalità aveva deciso di rimandarlo a dopo il nuovo testamento. Nel frattempo questo buon Dio misericordioso si rilassò, compiendo o appoggiando inavvertitamente stragi gratuite di ogni tipo, gettando piaghe sugli infedeli , fino a che, finalmente, si decise a consegnare all'umanità, o meglio ad uno sparuto numero di esuli che aveva distrattamente lasciato quarant'anni nel deserto a sognare vitelli d'oro, dieci comandamenti fondamentali e una lunga serie di minori che li specificavano e che meglio facevano comprendere la misericordia divina come quelle regole che imponevano di uccidere onanisti e streghe e di lapidare gli adulteri o, come quelle eticamente ineccepibili, come il divieto assoluto di mangiare gamberetti o il numero massimo di passi da fare il sabato. Infine, passati svariati secoli, il buon Dio decise di incarnarsi nel corpo di una giovane donna (che traduttori un po' ignoranti trascrissero "vergine"), fatta nascere apposta senza peccato come eccezione alla regola e, di certo, perfettissima; per lo meno, più perfetta di quella Eva che si fece infinocchiare da un serpente. Per l'incarnazione, il buon Dio scelse come epoca storica, un periodo in cui erano di moda le attese messianiche e, giusto per confondere le acque, prese a prestito mezza dottrina mitraica, per poi venire al mondo nella più "importante" delle provincie dell'Impero Romano, con buona pace dei Cinesi, degli indigeni della Papua Nuova Guinea e degli Indios delle Americhe. Era venuto il momento di salvare l'umanità! Tra tutti i metodi a disposizione di un essere onnipotente il buon Dio decise che era il caso, per salvare gli uomini, di farsi crocifiggere come il peggiore dei malfattori. Si era evidentemente stancato di effetti speciali come colonne di fuoco, come le piaghe d'Egitto, di mura che crollano al suono di trombe e di diluvi universali. Meglio fare qualcosa di meno diretto e meno comprensibile. Tuttavia non si può oggettivamente biasimarlo: benchè aveva fatto tutto perfetto qualcosa non quadrava e, da buon Dio che si rispetti, avrebbe fatto qualsiasi cosa per sistemare il tutto, e lo dimostrò con l'estremo sacrificio. Al limite si potrebbe obbiettare che la scelta era un poco masochistica, ma andavano di moda le religioni misteriche e si sa, non c'è nulla di peggio di essere fuori moda. Per complicare un poco le cose decise che non sarebbe stato sufficiente sacrificarsi, anche perchè, patimenti a parte, da buon Dio immortale , sapeva sarebbe certamente risorto. No, anche gli uomini dovevano adoperarsi, fare qualche cosa e decise che l'ideale sarebbe stato un bel battesimo in suo nome con buona pace dei Cinesi, dei Papuasi, degli Indios e di tutti gli sfigati che erano nati prima che lui prendesse questa saggia decisione. Nessun uomo che non fosse battezzato con acqua e spirito santo, sarebbe tornato al cospetto del Padre e a quel punto demandò ad altri uomini il destino dei loro fratelli giusti, ma non battezzati. Questi uomini illuminati decisero di iniziare dei lavori per approntare una zona all'Inferno denominata Limbo, ma non tutti erano d'accordo, tanto che in un paio di infallibili concili si decise per l'appunto in favore dell'Inferno ma con delle pene inferiori, senonché alla fine, in barba a questi, si convenne di rimettere tutto al buon Dio e alla sua infinita misericordia. La provvidenza volle infatti che l'attuale illuminatissimo Papa decise di compiere studi approfonditissimi sulla natura dell'aldilà, attraverso i quali venne alla conclusione che il Limbo non era che un'ipotesi teologica, a differenza di tutte le altre, di cui si hanno prove certe ed inequivocabili, permettendo quindi anche ai non battezzati di salvarsi lo stesso con grande scorno dell'UAAR e con gran confusione del buon Dio che aveva detto all'Apostolo Giovanni di testimoniare il contrario. Rimanevano comunque i Comandamenti: su quelli non avrebbe fatto nessun passo indietro, anche perché nel dettarli ne aveva già compiuti parecchi anche di lato e in diagonale. Siccome il buon Dio che pur onnisciente e onnipotente, aveva altro da fare, non volendo distrazioni, demandò agli uomini da lui scelti e illuminati e, come tali infallibili, l'incombenza di far capire al resto della marmaglia il vero significato delle sue parole. Questi, in effetti, si comportarono in modo ineccepibile, applicando alla lettera persino regolette minori come l'uccidere le streghe, ma nello stesso tempo aggiornandone altre un po' desuete come la lapidazione degli adulteri, introducendo il nuovo comandamento del perdono, anche se, c'è da dire, non fu utile a salvare il deretano di alcuni Papi medioevali uccisi perchè trovati nel letto di mogli altrui. L'applicazione della regola del porgere l'altra guancia fu esplicitata al meglio e completata con alcune eccezioni, come ad esempio il malicidio (uccidere il male è bene) che servì a rendere santa la guerra, fatta forse con il nobile intento di portarsi avanti con i lavori del giudizio universale. Anche altre regole fondamentali come il non mentire furono specificate: ad esempio inventarsi una donazione di Costantino per acquisire un potere temporale fu ritenuto lecito, come lo fu il treamandare gli incredibili supplizi di alcuni martiri. Erano del resto tempi duri, cosa testimoniata non solo dagli scritti agiografici, ma anche da alcune pratiche del tempo, come lo smembramento dei cadaveri dei santi, improvvisamente ritenuti veicolo di miracoli. E così ad eccezione del comandamento che vuole gli uomini onesti, fu ritenuto accettabile clonare queste reliquie dando origine ad un fiorire di tibie, falangi, spine, sangue che si liquefano, e quando la storia non forniva più suggerimenti ci si affidava alla fantasia, con sacre lance, piume dello spirito santo, e latte della vergine che chissa chi, aveva estratto e preservato. Altre regole comportamentali suggerite dal buon Dio, come il perdonare, e l'invito al perdono e alla fratellanza furono tradotte come un obbligo a farsi raccontare le marachelle, in modo da poterle perdonare, magari con qualche preghiera e perchè nò, con qualche donazione a rafforzare il pentimento, cosa che in effetti abbellì il mondo di superbi monumenti e permise agli uomini scelti dal buon Dio di far notare la divina illuminazione attraverso i bagliori dell'oro e dei preziosi su corone tiare, anelli bastoni e vesti, rendendoli veri e propri "portatori di luce". Gran parte del lavoro era dunque fatto, il mondo era stato salvato e tutti noi ora viviamo felici e contenti, a parte i cinesi, i papuasi e gli indios che continuano, ahimè, a passarsela maluccio.

La morale di questa fiaba è che prima di desiderare la Salvezza, sarebbe opportuno chiedersi da chi dovremmo essere salvati.

...E sun partii per la téra santa, la lama in cieel e l'infernu in téra
(...E son partito per la guerra santa, la lama in cielo, l'inferno in terra)
perchè m'han dii che l'era santa anca la guera
(perchè mi hanno detto che era santa anche la guerra).
Culpi de spada a furma de cruus, culpi de spada a mezaloena
(Colpi di spada a forma di croce, colpi di spada a mezzaluna)
che in paradis a tucc ghe specia una pultrona
(che in paradiso a tutti aspetta una poltrona).
e i m'hann dii che se'n cupavi tanti, scancelavi i mè pecàà
(Mi hanno detto che se ne accoppavo tanti, cancellavo i miei peccati)
che l'è diverso cupà quii giust e quii sbagliàa
(perchè è diverso uccidere quelli giusti e quelli sbagliati...)
(Davide Van de Sfroos " Il cavaliere senza morte")

P.S. L'immagine proposta è provocatoria: non sono massone (di questi tempi è meglio specificare tutto...)

venerdì 19 giugno 2009

Parco Faunistico “Le Cornelle” (prima parte)

A pochi km da Milano, da ventotto anni è presente a Valbrembo (BG), un parco faunistico che, al di là delle annose considerazioni ambientalistiche sull’opportunità o meno di allevare animali in cattività, merita di essere visitato, sia per la varietà della fauna presente (un centinaio di specie diverse tra rettili , mammiferi e volatili) nonché per gli ottimi servizi offerti.

clicca per ingrandire

Gli animali benché posti all’interno di recinzioni, godono di spazi abbastanza larghi, e appaiono ben accuditi, tanto che ultimamente si sono addirittura riprodotti animali in genere restii a farlo in stato di cattività ( Tigri, orsi e giraffe).

Seguendo la piantina riportata qui a fianco, riproporrò un tour fotografico delle splendide creature che abitano il parco faunistico.

Passato l’ingresso subito sulla destra vi è un piccolo ambiente dedicato ai Psittacidi, ovvero Are e Cacatua, cui tengono compagnia una colonia di simpatiche tartarughe. Clicca per ingrandireA fianco delle Are vi è la gabbia degli avvoltoi, che forse per questioni di carattere, forse per la mancanza di grandi spazi aerei cui per natura sono abituati, forse perché noi parevamo abbastanza vispi, figuravano, invero, un poco apatici e anzichenò mesti, come del resto si può notare nella foto qui a fianco (foto 1).

Dirimpettai e contigui a volatili e tartarughe, alloggiati dentro recinti, diversi tipi di mammiferi si fanno ammirare: buoi africani (foto 2), zebre, lama (foto 3), orici , antilopi e, beniamini dei più piccoli che possono persino dargli da mangiare, i daini.IMG_2902

Arrivati a questo punto l’attenzione viene attirata da rumorosissimi primati, mentre giusto di fronte, nell’ombra, immobili gufi attendono inebetiti il calar delle tenebre.IMG_2911 A tenere banco c’è anche un Pavone bianco, il cui candore non ha nulla da invidiare ai colori iridescenti del “collega” (foto 4 e 5).IMG_2917_fhdr IMG_2981_fhdr Più avanti passate le chiassose quanto dispettose scimmiette, a cui fanno da contraltare gufi silenziosi e un po’ storditi dal rumore e dalla luce, si prosegue svoltando verso la parte sopraelevata dalla quale si ha poi accesso al percorso dedicato alla selva tropicale, IMG_2943IMG_2948Non prima però di aver visto Orsi bruni (Foto 6 e 7), Canguri (Foto 8) e simpatici Pinguini. IMG_2947_fhdr

La Selva Tropicale è di fatto un area di 7000 metri quadrati visitabile passando su una passerella di legno, caratterizzata da un’ambientazione simile a quella originale, con tanto di acquitrini e vegetazione. IMG_2949 IMG_2951 Qui i primi animali che incontriamo sono uccelli della famiglia degli anatidi, nonché pellicani (foto 10) e Ciconidi (Foto 9). IMG_2957_fhdr IMG_2961

Il percorso prosegue e subito attirano l’attenzione grossi alligatori adagiati sulla riva a scaldarsi e poco più in là, sulla chiome di un albero una famiglia di divertentissimi lemuri ( Foto 13).

IMG_2964 IMG_2972 A completare il percorso bellissimi fenicotteri (foto 14, 15), gru coronate e muntjak.

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giovedì 18 giugno 2009

Aforismi

perso


La gente cerca la via che porta al cielo per la semplice ragione che ha perso la strada sulla terra

G. Plechanov

martedì 16 giugno 2009

Il Decalogo dello Scienziato

Ma perchè no, anche dello studioso in genere

  1. Ci sono delle lacune nella nostra ignoranza
  2. Mai smettere di farsi domande
  3. Quello che non si spiega oggi, si spiegherà domani (forse)
  4. Cercare sempre la bellezza della natura
  5. Siamo cariche elettriche vaganti sull'orlo dell'abisso
  6. Non esistono prove scientifiche sull'esistenza di Dio
  7. L'amore non è tutto: quello è la salute
  8. Niente preti né politici
  9. Una sola esperienza vale più di mille ragionamenti
  10. Tutti gli esperimenti devono essere replicabili
Tratto dalla trasmissione "La Gaia Scienza"
Cliccare qui per vedere il video

domenica 14 giugno 2009

Foto Panoramiche

Nello sperimentare vari programmi e tecniche per la composizioni di foto panoramiche, ho approfittato di alcune gite nel week end per provare a farne di nuove, visto che tutto sommato quelle precedentemente pubblicate sebbene abbastanza riuscite non mi entusiasmavano più di tanto, in particolare per via del grigiore del cielo.

Vi mostro qualche risultato:Clicca per Ingrandire Questo primo panorama è stato scattato presso il rifugio Martina a Monte San Primo sopra Bellagio, come del resto quest’altro sotto, preso dal cucuzzolo sopra il rifugio, con sfruttando un medio tele che ha permesso di mettere meglio in evidenza le montagne della della Valtellina, che si stagliano, innevate sullo sfondo.Clicca per Ingrandire A proposito di Valtellina, queste sono altre panoramiche scattate in una delle diramazioni della valle, la Val di Mello, in localita Valmasino.

Clicca per Ingrandire

La Val di Mello è una delle più spettacolari valli del Nord Italia, meta privilegiata di scalatori che si sfidano sulle pareti verticali che incorniciano quest’angolo di paradiso. Il torrente, cristallino, si colora nelle zone più fonde e calme di un verde smeraldo in particolare nelle vicinanze del masso erratico che si incontra a metà passeggiata. Clicca per Ingrandire La bellezza della Valle, nonchè il suo svilupparsi in falso piano, almeno sino alla imbocco del celebre Sentiero Roma, ne fa una meta per le famiglie che con la bella stagione la invadono letteralmente.

Giunti al rifugio ( più un ristorante che altro), ho scattato quest’ultima foto che rappresenta una panoramica a 360°, nel senso che la parte a destra coincide con quella a sinistra.Clicca per Ingrandire Ho anche creato un file SWF per chi volesse vedere appunto l’effetto a 360°. Per visualizzarlo basta scaricare il file qui sotto e trasportarlo nel vostro Browser. Non appena capisco come diavolo si mettono sul blog i filmati SWF proverò a creare qualche Tour virtuale.

giovedì 11 giugno 2009

Il Canto della Notte

Il Canto della Notte


Esiste la Notte
per coloro che non temono la tenebra.
Per tutti loro,
astri silenziosi testimoniano la vita
nell'impalpabile silenzio.
Guarda il lupo mortifero
ed il suo canto,
la pallida luna,
e le stelle, il gufo,
i mille brulicanti insetti
e le radici nodose
del bosco antico.

Esiste la Notte,
per chi il sole
ha bruciato gli occhi e l'anima,
per chi orizzonte vede nella bruma,
per chi sogni possiede ancora.

Notti d'aria frizzante,
umida dei suoi profumi d'autunno.
Notti di ricordi dolorosi
come una spada nel ventre.

Ma per coloro che sanno ascoltare
un canto libero s'innalza,
parole sussurrate che narrano
che nell'ombra non abbiamo ombra,
che nella tenebra non vi son colori per tingere bandiere
ma solo esseri,
solo spiriti e respiri,
solo l'impeto selvaggio che ruggisce la vita

Lentate sul Seveso, 18 Ottobre 2006


Appunti di Viaggio:

Fui ispirato a scrivere da un racconto letto su internet, di cui purtroppo non vi è più traccia, anche se ancora sopravvive la speranza che l’autore lo pubblichi come era nei suoi desideri. La notte è per me emblema di libertà, allo stesso modo affascinante e pericolosa, viva e pulsante al di là della vista.
Questa è uno dei pochi scritti a lasciarmi pienamente soddisfatto.

mercoledì 10 giugno 2009

Avvenire e i deliri del Teologo Haught


Ogni tanto è bello sbirciare nelle testate di matrice cattolica per trovarvi un po' di sana disinformazione . Ieri, l'occhio mi è caduto su un articolo di Avvenire.it dove un noto teologo, tale John Haught, che scagliandosi contro i "neo atei", li definisce come la controparte dei Creazionisti (coloro che credono che la Bibbia e la Genesi in particolare raccontano fatti storici e scientificamente plausibili). La sua superba elucubrazione, si fa per dire ovviamente, parte analizzando il neo ateismo che basa la sua essenza su principi assoluti (verità scientifiche) e li fa giudicare dagli atei"classici", i quali definivano deboli, gli uomini che facevano riferimento, per l'appunto a principi assoluti.
Già da queste poche righe si denota la pochezza del ragionamento. Il suddetto teologo abituato com'è a intendere per principio assoluto solamente il dogma, dimentica o non sa che la verità scientifica si basa su postulati, e che dogmi e postulati posseggono una natura assai diversa.
Parlando di mattoni base per lo sviluppo di una teoria la fede si basa su dogmi. Essi sono i principi assoluti e fondamentali, quelli, per intenderci, che venivano criticati dai cosiddetti "atei classici". Ad tali dogmi l'uomo si dovrebbe accostare in modo fideistico, ovvero non potrebbe prescinderne né su di essi elucubrare: deve limitarsi al solo credere. La Scienza invece, usa il postulato, il quale è, in linea di principio, il mattone base di una teoria , in altre parole una proposizione non dimostrata né dimostrabile, assunta per vera, in quanto necessaria alla costituzione di modello. Dove sta la differenza? Che il postulato può essere cambiato, laddove il modello non si rivelasse efficace, mentre, efficace o no, il dogma rimane tale in quanto frutto di (presunta) rivelazione divina. Non solo: il vero scienziato è chiamato a mettere comunque in dubbio quanto dedotto e a cercare alternative al fine di trovare la spiegazione più coerente con un dato fenomeno, comportamento che, evidentemente, non è applicabile al religioso.

Torniamo all'articolo e proseguiamo.
Nel disonesto tentativo di accomunare l'ateismo moderno al creazionismo, il teologo si spinge persino troppo in là, arrivando a mentire. E' corretto quando dice che lo scettico approccia gli scritti biblici al fine di sottolinearne l'infondatezza scientifica ( nonché storica, beninteso), ma non di meno afferma il falso, sostenendo che la tali testi non hanno mai voluto essere intesi come portatori di verità scientifiche, ma solo teologali. Può darsi che il teologo, la cui "scienza" è tesa allo studio di entità astratte (dio, angeli, madri vergini ecc), possa parlare con la Bibbia la quale, divinamente, gli ha suggerito le sue volontà, tuttavia affermare che teologia e più in generale la Chiesa, non abbia voluto intendere il testo come verità anche scientifica rimane di fatto un'offesa all'intelligenza (Galileo dove lo mettiamo?), o se detto in buona fede, una chiara manifestazione di ignoranza, motivo per cui l'Università, guarda caso Cattolica, che gli ha consegnato la laurea farebbe bene a richiedere la restituzione della stessa.
A questo punto dell'articolo c'è una perla di immane bellezza.
Il giornalista chiede al Teologo se avverte preoccupazione per l'affermarsi dell'ateismo: semplicemente geniale. Cosa si può pensare possa rispondere il teologo, che di religione vive?
Ad ogni modo se è possibile la risposta è ancora più sconcertante. Riporto:
"Il problema è che la maggior parte delle persone non possiede una preparazione teologica per rispondere ai 'nuovi atei'. Gli operatori di media, poi, non sanno come valutare i loro scritti dal momento che non hanno riferimenti teologici o filosofici. I lettori possono facilmente essere d’accordo con i 'nuovi atei' visto che gli scandali tra i preti o gli attentatori suicidi in nome di Dio sono fatti che capitano tutti i giorni".
Facciamo alcune considerazioni. Il teologo parte dall'idea che la maggior parte delle persone dovrebbe essere religiosa, mentre in realtà la maggior parte delle persone, sebbene professi di appartenere ad uno specifico credo, si disinteressa totalmente ad esso. D'altro canto se è pur vero che essi non hanno una preparazione teologica, va detto che non ne posseggono nemmeno una scientifica e, tuttavia se l'ateismo sembra diffondersi, probabilmente è perchè le teorie scientifiche forniscono spiegazioni più plausibili di quelle religiose, che sovente campano su tediose discussioni, è il caso di dirlo, sul sesso degli angeli.
Assolutamente privo di ogni logica, la motivazione per cui l'accostarsi all'ateismo sia dovuto agli scandali che coinvolgono i sacerdoti. Se un fedele dovesse abbandonare la fede in un ipotetico dio solo perchè un sacerdote decise di soddisfare i suoi appetiti sessuali con un bambino direi che il teologo ha un idea alquanto balzana del significato di "fede". Alla meno peggio verrebbe meno il sostegno alla sacra casta, tuttavia dedurre che qualcuno possa smettere di credere nella verginità della Madonna perchè Don Peppino abusava dei ragazzini è fondamentalmente un assurdo o, al limite l'ammissione che la fede è una cosa di comodo, come tanto amavano ricordare quei filosofi che il signor Haught definisce gli atei classici.
Proseguendo, il finale ci riserva un altro delirio:

"Sì. Anzitutto, sarebbe necessario che la Chiesa e i suoi membri confessassero il proprio coinvolgimento nei peccati che i 'nuovi atei' elencano in maniera fervorosa (e anche divertita). Una confessione come questa sarebbe una testimonianza potente della nostra professione di fede più fondamentale, ovvero che il mondo è avvolto in una bontà e in un amore infinito, una bontà che il nostro peccato ha offeso e oscurato: in questo modo il nuovo ateismo troverebbe fiducia e giustificazione. Però possiamo notare che, ironicamente, gli stessi atei testimoniano questa stessa dimensione di bontà nell’accusare i cristiani di immoralità. In che modo potrebbero esseri sicuri che i credenti sono cattivi senza essere toccati dalla bontà che stabilisce i criteri della loro stessa accusa? I cattolici chiamano Dio la fonte di questa bontà"
Siamo alle solite: ogni principio morale è dovuto a dio, senza il quale l'uomo sarebbe dunque un bruto. A parte il fatto che secondo la logica del detto teologo, l'uomo non dovrebbe neppure esistere senza l'azione creatrice di dio, ci si chiede come sia possibile che ogni popolo della terra abbia sviluppato una sua morale, insita nella quale vi sono cose imprescindibili? Può infatti accadere che in un popolo non sia considerato sconveniente avere più partner o persino accoppiarsi con un minorenne (non è questa una giustificazione alla pedofilia, beninteso, ma in tribù dove l'aspettativa di vita raggiunge a malapena i 30 anni è davvero considerabile sconveniente accoppiarsi con una minorenne, o il concetto di minore si adatta alle aspettative di vita ridotte?), tuttavia nessuna società può prescindere da precetti quali l'onestà e il rispetto dei ruoli, pena la sua disgregazione o annientamento.
Mi chiedo, alla luce di ciò, come possano la Teologia e la Religione essere ancora considerate materia di studio, al di là dell'aspetto folkloristico, e quando nelle scuole italiane si darà il giusto spazio alla Filosofia e alla storia della Scienza.

martedì 9 giugno 2009

La strana matematica del Signor B

Quotidiani "liberi"

Il 6 maggio il Presidente del Consiglio, in una delle sue "rarissime" comparse in tv da Bruno Vespa, dichiarava di aver raggiunto un indice di gradimento pari al 75-77%. Ora, se chi apprezza di logica vota, il signor B avrebbe dovuto stravincere le da poco passate elezioni. Tuttavia, con un certo pudore affermava che il suo partito avrebbe raggiunto, a seconda del proverbiale ottimismo con cui si alzava, il 40% o il 42%, senza però lasciarsi sfuggire il proclama che presto il PdL avrebbe raggiunto il 50%. Risultato? 35,26%
Intendiamoci, con questo non voglio insinuare che il Signor B sia malato di bugiardite cronica (non sia mai!), ma che probabilmente nel suo infantilismo è insita anche una certa incompetenza con i numeri (il che non fa certo ben sperare quando dice che vede segnali di ripresa).
Già, infantilismo, come quando giurò sulla testa dei figli che non era mai stato con una minorenne, frase che in genere sento pronunciare giusto da bambini, con l'ovvia variante che essi giurano sulla testa di mamma e papà ( e per di più, quando lo fanno, è in genere per rendere credibile una bugia...). Aggiunse pure che se lo avesse fatto si sarebbe dimesso (per morale?), ed infatti tutti si immaginano la scena di un Premier che va da Santoro e si confessa abusatore di minorenni e si dimette a reti riunite. Realistico.
Sfortunatamente abbiamo un'opposizione sconcertante tanto quanto la Maggioranza: anzichè mettere in risalto le boiate del Premier, preferisce attaccarlo sul gossip e per di più, di proposte serie nessuna traccia. D'altra parte il primo partito di opposizione ha in seno un'anima post comunista e una cattolica, non sono d'accordo su nulla ne mai lo saranno: li tiene insieme solo la certezza che qualcuno si siederà sul cadreghino. Ricordiamoci che questi sono professionisti della politica: fuori dal giro sono il nulla (per dir il vero anche dentro, ma tant'è).La verità è che il Signor B vince perché gli altri sono più scarsi
Se non altro l'incubo di un padrone assoluto sembra scongiurato, con buona pace di Franceschini (che nel vaticinare aveva, in segno di scongiuro fatto le corna) e di Veronica B (che aveva restituito le corna e basta).
Ci teniamo il padrone, relativo, e tanti auguri a chi vi nota una qualsivoglia differenza.

lunedì 8 giugno 2009

L'Uccelletto in Chiesa

L'ho ripescata dal vecchio blog e non ho potuto resistere a ripubblicarla: mi ammazza dal ridere tutte le volte (ma tranquilli, massimo tre giorni risorgo!)

PS:
La Poesia è di Trilussa, al secolo Carlo Alberto Salustri, grandissimo poeta satirico italiano.
Chi invece recita è Andrea Bocelli, nella trasmissione Viva Radio2.

giovedì 4 giugno 2009

Foto Panoramiche

 

 

 

Oggi il fotografo amatoriale (ma non solo) ha nel computer un valido alleato che gli permette di ovviare a dispendiosi investimenti per effettuare alcune tipologie di foto, tra le quali ad esempio le cosiddette “panoramiche”. Molte case forniscono ai propri clienti, software specifici che permettono, oltre a modificare le foto anche di unire una sequenza studiata di scatti, ricostruendo un’immagine panoramica. Anche Adobe Photoshop possiede una funzione per creare foto panoramiche, denominata Photomerge, ma sul web esistono numerosi programmi alternativi, decisamente  validi come ad esempio Panoweaver o PTGui, purtroppo sempre in versione shareware.

In genere l’uso che ne si fa è quello ricomporre in un unica foto panoramica una serie di scatti come ad esempio la sottostante Campo della Valle a Padova (cliccare per ingrandire).

Prato della Valle

 


Prato della Valle - Padova 

Tuttavia un uso, meno creativo ma decisamente più utile potrebbe essere quello di ricomporre un’immagine laddove per motivi di attrezzatura insufficiente (ad esempio la mancanza di un grandangolo adatto) non è possibile riprendere tutto. Un esempio classico può essere la facciata di un monumento, spesso molto grande ma sprovvisto di un area antistante sufficientemente lunga per poter indietreggiare. Il fotografo grazie a questi programmi può ricorrere al trucco di fotografare varie sezioni e poi farle ricomporre dal software. Questa altra foto scattata a Padova (lì la piazza è sufficientemente profonda per un 24, ma la mia digitale ha un moltiplicatore di focale di 1,6, quindi funziona come un 38) è stata ricostruita con 10 scatti, 2 linee da 5 scatti ciascuno, e quindi ritagliata).
 
Basilica di Sant'Antonio

Basilica di S.Antonio - Padova


Per una perfetta riuscita è opportuno che gli scatti si sovrappongano di almeno un terzo.

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