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lunedì 29 giugno 2009

La tomba di Saulo di Tarso

caravaggio_conversione_san_paolo
Va concludendosi l'Anno Paolino, ovvero l'anno del bimillenario dalla (ipotetica, si suppone che sia nato indicativamente tra il 5 e il 10 dC) nascita del principale apostolo e divulgatore del Cristianesimo, Saulo di Tarso il cui nome, forse per assonanza, si tramutò in Paolo.PaulusTarsus_LKANRW
A sugello di questo anno a lui dedicato, ecco arrivare una scoperta notevole circa la tomba dell'Apostolo: calata una sonda sono stati rinvenuti i resti del Santo, o almeno così si dice convinta la chiesa con le parole del sommo pontefice. Piuttosto vaghe, però, le notizie riportate.
E' stata fatta un analisi dei resti con il C14 che confermerebbe che le ossa appartengono ad un uomo del I sec, vestito in abiti signorili (si parla di finiture in oro zecchino), non totalmente in linea con l'idea dei primi cristiani, sebbene gli Atti dicano solo che essi vivevano in comunione di beni e non che non ne possedessero in quantità copiosa. D'altra parte che i costumi dei primi cristiani non fossero poi così contenuti lo confermerebbero anche altri documenti come ad esempio la denuncia di Erma nel suo trattato "il Pastore" della metà del II sec nella quale l'autore, fratello del vescovo Pio I rimprovera ai confratelli un certo rilassamento dei costumi.
In linea di massima, il C14 ci fornisce importanti informazioni, ma non tali da essere considerati fondamentali: gli storici incrociano molti dati prima di identificare un reperto. Il C14 ci dice semplicemente che il cadavere contenuto nella tomba è compatibile con quello di Saulo di Tarso, tuttavia altre analisi dovrebbero essere fatte. Ad esempio, si potrebbe datare anche gli abiti (parrebbe un poco esagerato senonché gli abiti potrebbero essere di epoca assai successiva), verificare che il DNA delle ossa sia umano (sono state venerate a lungo ossa credute di santi ma appartenenti a cani, maiali o scimmie) ecc. Di tutto ciò non vi è notizia, sebbene è corretto sottolineare che la mancanza di dati pubblici non significhi automaticamente la mancanza di dati. E' tuttavia curioso che, insieme alle analisi, non siano stati riportati i nomi dei laboratori e degli scienziati che le hanno compiute, dato non da poco vista la pochezza di certi scienziati o presunti tali che girano attorno al mondo cattolico (vedasi STURP).
La cosa che non torna infatti è la logica dell'operazione: da un lato si cerca la risposta della scienza e dall'altra non si riportano dati sufficienti per avvalorare il metodo scientifico.
Incomprensibile, almeno per il sottoscritto, è comunque la mancanza di cautela.
Perché la Chiesa con il suo più alto rappresentante si espone nel certificare che quelle ossa siano di Saulo?
Il motivo potrebbe essere duplice: in primo luogo è perché nei dati non pubblicati vi è qualche cosa che renderebbe certa, al di là di ogni dubbio l'identità della salma. L'altra, tipica dell'atteggiamento fideistico, la certezza che seppur non sia dimostrabile che quelli sono i resti dell'Apostolo, non vi sia modo di dimostrare che invece non lo sia.
In ambedue i casi mi sfugge il fine.
Anche qualora Saulo di Tarso fosse sepolto proprio lì, cosa ne guadagnerebbe il fedele, disposto a credere comunque al di là dell'eventuale risultato dei test scientifici come del resto è prova l'atteggiamento che il mondo cattolico continua ad avere nei confronti della Sindone, nonostante le tesi dei sostenitori della sua veridicità siano state più volte, è il caso di dirlo, sbugiardate.
Anche da un punto di vista teologico la riprova dell'esistenza di Saulo non proverebbe di conseguenza la divinità del Cristo ( come del resto il ritrovamento della mummia di Tutankhamon non prova ne l'esistenza né la divinità, che ne so io, di Osiride). Saulo non conobbe in prima persona il Cristo, non fu testimone diretto ma anche lo fosse stato, la prova della sua esistenza non aggiungerebbe nulla di più che un dato storico.
Insomma che l'evento abbia una certa importanza dal punto di vista storico è indubbio, specialmente se venissero comprovate le affermazioni trionfalistiche della chiesa, rimangono aperte le questioni sul perché di tanto clamore, a meno che non si voglia fare un po' di pubblicità sensazionalistica (curiosa la coincidenza del ritrovamento della salma di Saulo proprio nell'anno paolino, ma al di là di questo non voglio fare dietrologia) all'evento in atto di cui sarebbe interessante verificarne il successo in termini di pellegrinaggio (e conseguente raccolta di denari).

In alto “La Conversione di S.Paolo” di Caravaggio

A Destra :Ricostruzione del volto di Saulo

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