Usata in antichità per governare, la religione aveva perso negli ultimi tempi il suo appeal, anche se, ovviamente, non in senso assoluto.
Chiaramente la scolarizzazione ha iniziato a diffondere quella conoscenza atta a demolire le fantasie superstiziose delle varie religioni e, d'altro canto, il benessere ha fatto venire meno il bisogno di una speranza di un mondo migliore (dopo la morte), tuttavia permangono larghe fette della popolazione mondiale che vuoi per arretratezza, vuoi per ignoranza rimangono facilmente controllabili dalle leve religiose.
Non si fraintenda, benché critico nei confronti della religione in quanto sistema, non denigro nessun uomo in quanto religioso, purché il suo spirito critico non ne sia dalla religione totalmente compromesso.
Essere religiosi è e deve rimanere un diritto inalienabile, in quanto manifestazione di una cultura.
Parimenti lo dovrebbe essere il diritto a disconoscere le superstizioni religiose e a poter vivere secondo una propria morale che non abbia la presunzione di essere dettata da una qualsivoglia divinità.
Tuttavia questo principio, preteso peraltro da ogni religione nello specifico momento minoritaria, viene totalmente dimenticato proprio dalla Religione quando questa diviene maggioritaria o quanto meno quando questa può esprimere una lobby decisiva.
Ma veniamo all'argomento del post: dopo aver subito il divieto di poter manifestare le proprie convinzioni, la Chiesa Russa ha offerto alla nuova realtà politica il proprio potere di controllo delle masse, cosa di cui l'abile neo dittatore Putin ha subito deciso di approfittare.
Che Putin sia un dittatore, sebbene regolarmente eletto, dovrebbe essere chiaro a chiunque abbia un minimo di senso critico e che non si fermi alla definizione "storica" del termine dittatore. Egli infatti non solo promuove il culto della sua persona ma padroneggia sulle attività politiche ed economiche del suo paese, ne influenza se non addirittura controlla l'informazione e, attraverso il supporto della Chiesa Ortodossa che tanto è disposta a genuflettesi alla sua presenza, utilizza a propri fini la morale.
Ora, pare che qualche ragazzina punk con poca arte ma armate di tanto coraggio o forse semplicemente della sfacciataggine del sopraccitato movimento alle sue origini, abbia avuto l'ardire di prendersi gioco dello Zar fino a commettere l'errore madornale di farsi troppa pubblicità arrivando a usare in modo improprio, o come dicono, blasfemo, una preghiera alla Vergine Maria all'interno di una cattedrale moscovita.
La blasfemia (sempre di pessimo gusto laddove non supportata da ragionamento critico), è per la cronaca punita nel mondo in vari modi: dalla pena di morte nel tollerante e pacifico Islam, alla reclusione fino ad un anno presso gli eletti di Israele fino ad ammende pecuniarie, carcere o nulla nei vari stati afferenti alle varie sette cristiane; nella nuova Russia cristiano ortodossa è un reato punibile con il carcere.
Così, il patriarca Kirill ha dapprima richiesto una punizione esemplare, rimarcando con tale richiesta l'importanza del ruolo dell'istituzione religiosa nel meccanismo governativo statale riproponendo di fatto il vecchio e collaudato sistema zarista ottenendo l'assenso del Governo, da tempo infastidito dalle sfacciate ribelli, ma poi quando la notizia, rimbalzando in mezzo mondo è diventato un caso ecco, è il caso di dirlo, riaffiorare tutta la moralità di cui si vantano religiosi e religione: un bel passo indietro, la richiesta di clemenza.
Ormai però il danno è fatto: la (scarsa) credibilità della Russia in fatto di libertà si è sgretolata di fronte all'evidenza e l'ipocrisia degli opulenti e ossequiosi patriarchi ortodossi, più avvezzi, geneticamente, all'oro e al potere che all'etica è divenuta palese.
Sempre a chi ha mantenuto un minimo di senso critico.
Mi è stato chiesto di esprimere un parere sull'ipotesi che un fatto del genere fosse accaduto in Italia.
Dubito fortemente che ci sarebbe stata qualche limitazione della libertà, non fosse altro perché in Italia non è previsto null'altro che sanzioni pecuniarie, almeno nel caso più comune di blasfemia derivata da turpiloquio (diverso è il danneggiamento di statue o reliquie).
A ben vedere, infatti, nel nostro paese possono liberamente circolare opere blasfeme, come ad esempio quelle di gruppi black metal.
Non sono neppure certo che la Chiesa Cattolica si sarebbe schierata tutta contro i blasfemi, probabilmente avrebbe sguinzagliato i politici di riferimento che avrebbero fatto a gara per proporre ipotesi di punizioni esemplari o leggi oscurantiste per poi, a poca distanza di tempo comunicare ufficialmente la disponibilità ad ascoltare e perdonare le pecorelle smarrite sfruttando il caso per dimostrare la stupidità del gesto e, ovviamente, la loro infinità bontà.
La blasfemia (sempre di pessimo gusto laddove non supportata da ragionamento critico), è per la cronaca punita nel mondo in vari modi: dalla pena di morte nel tollerante e pacifico Islam, alla reclusione fino ad un anno presso gli eletti di Israele fino ad ammende pecuniarie, carcere o nulla nei vari stati afferenti alle varie sette cristiane; nella nuova Russia cristiano ortodossa è un reato punibile con il carcere.
Così, il patriarca Kirill ha dapprima richiesto una punizione esemplare, rimarcando con tale richiesta l'importanza del ruolo dell'istituzione religiosa nel meccanismo governativo statale riproponendo di fatto il vecchio e collaudato sistema zarista ottenendo l'assenso del Governo, da tempo infastidito dalle sfacciate ribelli, ma poi quando la notizia, rimbalzando in mezzo mondo è diventato un caso ecco, è il caso di dirlo, riaffiorare tutta la moralità di cui si vantano religiosi e religione: un bel passo indietro, la richiesta di clemenza.
Ormai però il danno è fatto: la (scarsa) credibilità della Russia in fatto di libertà si è sgretolata di fronte all'evidenza e l'ipocrisia degli opulenti e ossequiosi patriarchi ortodossi, più avvezzi, geneticamente, all'oro e al potere che all'etica è divenuta palese.
Sempre a chi ha mantenuto un minimo di senso critico.
Mi è stato chiesto di esprimere un parere sull'ipotesi che un fatto del genere fosse accaduto in Italia.
Dubito fortemente che ci sarebbe stata qualche limitazione della libertà, non fosse altro perché in Italia non è previsto null'altro che sanzioni pecuniarie, almeno nel caso più comune di blasfemia derivata da turpiloquio (diverso è il danneggiamento di statue o reliquie).
A ben vedere, infatti, nel nostro paese possono liberamente circolare opere blasfeme, come ad esempio quelle di gruppi black metal.
Non sono neppure certo che la Chiesa Cattolica si sarebbe schierata tutta contro i blasfemi, probabilmente avrebbe sguinzagliato i politici di riferimento che avrebbero fatto a gara per proporre ipotesi di punizioni esemplari o leggi oscurantiste per poi, a poca distanza di tempo comunicare ufficialmente la disponibilità ad ascoltare e perdonare le pecorelle smarrite sfruttando il caso per dimostrare la stupidità del gesto e, ovviamente, la loro infinità bontà.
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