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sabato 22 aprile 2017

Le solite bugie di Bagnasco


Poi mi dicono che ce l'ho con la Chiesa Romana.
Ieri il cardinal Bagnasco, è intervenuto, anzi no, ha accettato di parlare della nuova legge sul biotestamento soltanto a voto concluso, per non influenzare a priori il dibattito parlamentare. 
Strano che l'omino in gonnella non sappia che il dibattito parlamentare è appena iniziato. Infatti lo sa, ma da uno che basa la propria vita sulla menzogna, difficilmente ci si può aspettare altro.

venerdì 21 aprile 2017

L'intollerabile ipocrisia



Sono davvero stanco di confrontarmi con gli stupidi.
Potrebbe essere che qualcuno di voi pensi o voglia ribattere che, magari, lo stupido sono io (recentemente un derelitto, immagine qui sotto da cliccare per ingrandire, mi ha dato dello spocchioso, dell'esibizionista e dell'idiota): avrebbe ragione e potrebbe anche non leggere oltre.

giovedì 20 aprile 2017

War Report 201704.20



Wake to face the day
Grab this life and walk away
War is never done
Rub the patch and battle on
Make it go away
Please make it go away
(Metallica - Confusion)

Stasera terminerò il secondo ciclo di chemioterapia al massimo dosaggio.
Per ora, a parte la spossatezza, devo dire che la nausea, grazie anche al raddoppio della dose di antiemetico (prima però era volutamente sotto dosato) non si è fatta sentire, quindi, in sostanza, sta andando meglio della volta scorsa.

giovedì 13 aprile 2017

War Report 201704.13

If only the clockworks could speak
I wouldn’t be so alone
We burn every magnet and spring
And spiral into the unknown
E' passato quasi un mese dall'ultimo "bollettino di guerra" anche se qualcosa ho accennato nel precedente post.
Per ora, le difese reggono e, se la fiducia fatica a crescere, per lo meno lo fanno i capelli. 
Gli esami del sangue sono discreti, continuano a calare, come previsto, i globuli bianchi ma sono ampiamente entro i margini di sicurezza. Tutto il resto nella norma. 
Purtroppo a livello fisico si aggiungono alcuni problemi. La gamba sinistra tende a gonfiarsi oltre alle sempre più frequenti parestesie. Dolori articolari si presentano un po' ovunque, in particolare mi fanno male le ginocchia. 
Fatico a stare seduto e a volte persino sdraiato: credo che però sia da attribuirsi al fatto che ho smesso di assumere il cortisone. 
Tutte cose sopportabili, beninteso, e comunque preferibili al continuo uso del cortisone.
La dottoressa teme però che ci sia dell'altro: probabilmente un riacutizzarsi dell'infiammazione nervosa dovuta all'estrusione discale (e due ernie) che mi porto dietro da una ventina di anni e che sembravano migliorate con il Karate, ma probabilmente stanno avendo una recidiva a seguito dell'indebolimento del lato sinistro.
Per cui, altra risonanza magnetica: credo che se andrà avanti così, entro breve le bussole indicheranno me anziché il nord, o si verificheranno aurore boreali sopra la mia testa. 
Brianzoli avvisati.
In realtà potrebbe essere un problema circolatorio, quindi mi è stato prescritto anche un bel "doppler", che nel mio vocabolario, fino ad ora, era una parola associata all'astronomia più che alla circolazione sanguigna, ma tant'è.
Che mi infastidisce in modo particolare è che sempre più spesso non mi sovvengono le parole. 
Pare sia un regalino della radioterapia.
Costruisco la frase mentalmente e poi nel pronunciarla, ecco che una parola d'improvviso scompare. 
Non ho mai avuto una grande arte oratoria, ma ora diventa quasi imbarazzante dover snocciolare sinonimi in cerca del suggerimento altrui. 









lunedì 3 aprile 2017

Da consumarsi preferibilmente entro


3 ottobre 2016, esattamente 6 mesi fa alle 8 e qualche minuto, entravo in sala operatoria dopo che, la settimana prima, a seguito di un malore, mi era stato diagnosticato un tumore al cervello. Circa 25 giorni dopo, con gli esiti dell'esame istologico, dalle dimensioni della massa tumorale e delle statistiche disponibili, il neurochirurgo sentenziò che mi rimanevano circa sei mesi di vita dalla data dell'operazione. Per essere precisi, mi disse di fare quello che dovevo, entro quella scadenza, perché poi in qualunque momento la cosa sarebbe degenerata nel giro di poco tempo.
Ecco, pochi istanti fa sono "scaduto", da adesso in poi, la bomba che ho nel cervello potrebbe esplodere.
Ma come sto veramente?
Mentalmente non è cambiato nulla; parlo del dopo, chiaramente.
Anche perché prima non riuscivo a cogliere appieno l'effimero dell'esistenza, ora sono costretto a conviverci.
Tuttavia, non viene meno la voglia di vivere; forse un po' meno la gioia, ma non sempre: solo quando riprendo a parlare con la tenebra, vecchia amica mia, di visioni ove diecimila voci o forse più, nulla dicono, proprio come il cancro che mi corrode dentro.
Fisicamente le cose non vanno malaccio.
Il mio obiettivo di rimanere il più sano possibile per accedere al massimo potenziale delle cure, per ora, è stato raggiunto. Gli esami del sangue sono quasi normali, che per una persona che si "avvelena" di chemio è un ottimo segnale. Resisto bene, anche se mi chiedo se non lo stia facendo anche "lui", visto che condivide gran parte del mio DNA.
Dal punto di vista "atletico" invece le cose non vanno benissimo.
Stavo meglio un paio di mesi fa.
Sempre più spesso compaiono parestesie alla gamba sinistra. Fatico a stare seduto per troppo tempo perché il fastidio dopo un po' diventa dolore. Anche il braccio a volte mi fa male e, ultimamente, mi pare di avere avuto un calo di vista, sempre e solo a sinistra.
Tuttavia, salvo i giorni in cui devo fare la terapia, sto impegnandomi a non saltare le lezioni di Karate.
Il confronto tra prima e dopo l'operazione è pesante, ma è una cosa che ho smesso di fare da un po'. Ora, ogni cosa è una conquista. Se mi riesce male un kata, non è un fallimento ma un esercizio che sono riuscito a fare.
Male, ma sono riuscito a fare.
Anche al lavoro: se perdo ore per qualsiasi motivo non le considero perse, ma considero le altre, quelle fatte, guadagnate.
I peggioramenti sono però evidenti.
Qualche volta, di sera, mi viene mal di testa: non mi era mai successo prima.
Spesso ho problemi di equilibrio che poi si risolvono quasi subito.
Diversamente da quanto sopra, la sonnolenza, che mi sopraggiunge dopo pranzo, non mi abbandona più fino all'ora di coricarmi, tanto che quando torno dal lavoro, soventemente, crollo sul divano, sulla sedia od ovunque capiti di potermi sedere. La mattina, in modo particolare, mi muovo come Ozzy Osbourne e, a volte, è più la volontà che non l'esercizio a farmi camminare bene. E' come se mi dovessi resettare ogni mattina.
Poco male: l'importante è riuscire a ripartire, anche se trovo lecito chiedermi fino a quando la mente prevarrà; fino a quando troverò la forza.
Perché per la mente non è come per il resto del corpo, non si resetta: ogni problema è un altro mattone sul muro (oggi sono in vena di citazioni).


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