Certo, è comico vedere lo strabismo di alcuni difensori della laicità dello Stato che oggi invocano l'intervento della Chiesa, mentre si stracciano le vesti quando la stessa Chiesa si fa sentire per questioni di principio fondamentali per la società
A pronunciare queste parole è stato Monsignor Fisichella, detto "il contestualizzatore", evidentemente a torto perché, stranamente, contestualizza quando non dovrebbe e non lo fa quando invece, non solo sarebbe lecito, ma addirittura auspicabile.
Intendiamoci, nessuna novità: la Chiesa in genere si espone in maniera netta solo quando o non ha nulla da perdere o, ha tutto da guadagnarci.
Tuttavia, entrando nel merito, stupisce lo stupore del monsignore, giacché la Chiesa di cui fa parte millanta, peraltro in modo martellante, il primato morale su ogni argomento. Visto che ama disquisire su ogni cosa, scienza, legislazione, ecc, anche quando non interrogata, non fosse altro per la curiosità congenita dell'essere umano, è piuttosto naturale che anche il tanto vituperato difensore della laicità dello Stato voglia sapere il parere di quelli che considera avversari da tenere a bada.
Strano, ma altrettanto prevedibile, vista la propensione assolutistica della Chiesa che di fatto quando parla pretende di avere la verità in tasca. Insomma, se tra i "laicisti" ci sono strabici non si può non notare che tra i religiosi ci sono al meglio molti orbi. Anzi, se mi consentite, se si parla di fede cieca un motivo ci sarà.
Francamente, per quanto riguarda il sottoscritto preferirei che ai signori porporati venga dato un po' meno spazio, che si venga liberati dalla costante, ingombrante e spesso inopportuna presenza di codesti signori. Non si fraintenda: legittimo che essi possano dire la propria, e da difensore della laicità dello Stato, difenderei il loro diritto di opinione strenuamente, anche se come è evidente raramente lo condivido.
Però, se costoro si occupassero di più delle anime dei cristiani, spesso depravate come pare essere il devotissimo premier, e un po' meno dei soldi che poi tutti i contribuenti sono costretti a versare sarebbe meglio.
Qualcuno potrebbe storcere la bocca leggendo nella frase il verbo "costringere": ebbene, dell'8 per mille si è detto già molto, di come la Chiesa riceva in modo diretto ed indiretto svariati milioni di euro (per la verità oltre un miliardo sommando la sua quota più quella parte di quota che lo Stato gestisce e devolve a suo favore). Ora, pare, anche l'esenzione dell'IMU per le attività di lucro dei beni di proprietà della Chiesa, sulle critiche della quale si è già alzata sdegnata la voce di Avvenire, dimentica naturalmente degli escamotage adottati precedentemente, quando la legge garantiva già l'esenzione dell'Ici, a patto che gli edifici non fossero ad esclusivo uso commerciale (bastava mettere un altarino o dire messa una volta al mese...). A tal proposito inviterei a leggere il testo della famosa puntata di Report "Il Boccone del Prete", in particolare la pagina 8 del testo a fondo pagina
Ecco, qui vorremmo tanto sapere dove si nasconde la morale.
Ma, ahimè, in questo strabismo degli uomini della Chiesa che tanto amano moralizzare l'altrui pensiero ma che si stracciano le vesti quando qualcuno verifica i loro loschi traffici a danno degli onesti cittadini, io non riesco a trovarci nulla, neppure contestualizzando, di comico.
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