La Bibbia secondo Me
Indice |
Cap 1: La Genesi |
Cap 2: Adamo ed Eva |
Cap 3: Il Diluvio Universale |
Cap 4: Il Principe d’Egitto |
Cap 5: I 10 Comandamenti |
A quei tempi gli uomini ne combinavano di ogni, e probabilmente anche le donne, tanto che il Signore irritato da tanta schifezza decise di dare una bella ripulita al mondo e fece cadere dal cielo un po' d'acqua. Un bel po' per dirla tutta, più di quella di cui qualcuno incolpa il governo ladro e, infatti fece piovere per 40 giorni e 40 notti di fila, in fila per tre col resto di uno (una notte per la precisione). All'ultimo però, prima di dare via al lavaggio, si avvide di Noè e della sua famiglia, che sembravano essere tutto sommato delle buone persone e decise di salvarle. Siccome Egli era onnipotente e tutto poteva, ma era un po' stanchino, decise di far fare a Noè un'Arca: gli dettò le dimensioni specificando che in certi casi le dimensioni contano eccome, e gli spiegò anche come montarla. Il pover'uomo che non aveva a disposizione né motoseghe, né segherie, iniziò dunque a farsi un mazzo pazzesco per deforestare tre quarti di Mesopotamia ma alla fine, con la sola forza delle proprie braccia, l'abilità delle proprie mani, sudando le proverbiali 7 tuniche, che le camicie ancora non le avevano inventate, costruì la benedetta Arca. Non appena ebbe finito, il Signore gli diede ordine di recuperare maschio e femmina di ogni specie, cosa che fu tutt'altro che semplice. Se infatti per i mammiferi non ci furono grossi problemi, essi infatti si distinguono così bene che addirittura alcuni tra loro sono tuttora utilizzati come metafora per le attitudini sessuali, vedi ad esempio lo stallone, il porco, la vacca e la maiala, non nella versione maremmana, per altre specie l'impresa fu ben più ardua. Non fu facile per Noè, che causa l'età aveva anche qualche problema di cataratta trovare il "pipino" del colibrì e se nessuno si preoccuperebbe mai nel visitare un geco per vedere se è maschio o femmina, altrettanto non poté dire Noè nel cercar di distinguer il sesso del varano di Kommodo o, finanche, degli scorpioni.
Di sicuro Noè sbagliò qualcosa ed infatti alcune specie andarono estinte, ma per lo più fece un ottimo lavoro. Ad ogni modo, scelto l'equipaggio dello zoo navigante, si rese conto che il lavoro non era certo terminato : bisognava decidere gli alloggi. Come potrete immaginare il signor Gazzella non avrebbe mai accettato la vicinanza di Mister Leone, e anche Il Signor Pecoro ebbe molto da ridire quando scoprì di dover condividere la cuccetta con la famiglia Lupo. Che poi, c'era anche il problema di bilanciare il carico, quindi i coniugi elefanti da una parte e i coniugi rinoceronti dall'altra.
Infine le abitudini di vita. Gli elefanti mangiavano quantità indicibili di foglie e, si sa, la verdura gonfia; gli Ippopotami scagazzavano come loro consuetudine, inondando tutti i vicini; i bradipi russavano in continuazione , le lepri copulavano come conigli, disturbando le tartarughe, notoriamente lente sia ad andare che a venire. Non erano ancora salpati che c'erano già liti degne del peggior condominio. In più fuori c'erano animalisti che volevano dire la loro incuranti che da lì a poco sarebbero annegati. Terrapiattisti che sostenevano che l'acqua sarebbe precipitata una volta arrivata ai bordi e Vegani che premevano per far estinguere i carnivori. Se Dio covava ancora qualche dubbio a fargli prendere la decisione definitiva, furono proprio questi ultimi a convincerlo di completare la strage, che già ai tempi non aveva gradito le verzure di Caino, mentre era rimasto estasiato dalle costolette di agnellino di Abele.
Iniziò dunque il diluvio e con esso la convivenza forzata: da subito Sem, Cam e Jafet iniziarono a chiedersi se non fosse stato meglio rimanere a terra e che forse sarebbe stato meglio morire annegati che spalare merda dalla mattina alla sera. Per di più Jafet, solito imbecille, si era pure dimenticato le carte da briscola e il domino.
Noè al timone non faceva che chiedersi perché il buon Dio, anziché buttare in piedi quel casino, non si fosse inventato una semplice pandemia, che ne so io, una SARS, cosa che il buon Dio di fatto annotò e mise in pratica qualche millennio dopo, ma con la Peste Nera.
Poco più in là, la moglie di Noè, annoiatissima, nel mentre cercava di far mangiare delle uova sode alla coppia di giaguari, sognava ad occhi aperti di essere nella propria dimora a tessere una telo di giorno per disfarlo di notte, circondata da dei bei "procioni".
Ad ogni modo, sia per chi aveva dubbi , sia per chi sognava, sia per chi era preso a spalare cacca immerso in un tanfo pestilenziale, alla fine passarono centocinquanta giorni: il diluvio finì e le acque si ritirarono.
Subito Noè volle ringraziare il buon Dio, il quale però non contento delle sole preghiere volle, alla faccia dei vegani, anche degli olocausti
Rimase per sempre senza risposta la domanda di Sem il quale si chiese perché accidenti il Signore gli aveva obbligati a curarsi degli animali se già sapeva, che una volta in salvo, li avrebbe pretesi in sacrificio.
Di sicuro Noè sbagliò qualcosa ed infatti alcune specie andarono estinte, ma per lo più fece un ottimo lavoro. Ad ogni modo, scelto l'equipaggio dello zoo navigante, si rese conto che il lavoro non era certo terminato : bisognava decidere gli alloggi. Come potrete immaginare il signor Gazzella non avrebbe mai accettato la vicinanza di Mister Leone, e anche Il Signor Pecoro ebbe molto da ridire quando scoprì di dover condividere la cuccetta con la famiglia Lupo. Che poi, c'era anche il problema di bilanciare il carico, quindi i coniugi elefanti da una parte e i coniugi rinoceronti dall'altra.
Infine le abitudini di vita. Gli elefanti mangiavano quantità indicibili di foglie e, si sa, la verdura gonfia; gli Ippopotami scagazzavano come loro consuetudine, inondando tutti i vicini; i bradipi russavano in continuazione , le lepri copulavano come conigli, disturbando le tartarughe, notoriamente lente sia ad andare che a venire. Non erano ancora salpati che c'erano già liti degne del peggior condominio. In più fuori c'erano animalisti che volevano dire la loro incuranti che da lì a poco sarebbero annegati. Terrapiattisti che sostenevano che l'acqua sarebbe precipitata una volta arrivata ai bordi e Vegani che premevano per far estinguere i carnivori. Se Dio covava ancora qualche dubbio a fargli prendere la decisione definitiva, furono proprio questi ultimi a convincerlo di completare la strage, che già ai tempi non aveva gradito le verzure di Caino, mentre era rimasto estasiato dalle costolette di agnellino di Abele.
Iniziò dunque il diluvio e con esso la convivenza forzata: da subito Sem, Cam e Jafet iniziarono a chiedersi se non fosse stato meglio rimanere a terra e che forse sarebbe stato meglio morire annegati che spalare merda dalla mattina alla sera. Per di più Jafet, solito imbecille, si era pure dimenticato le carte da briscola e il domino.
Noè al timone non faceva che chiedersi perché il buon Dio, anziché buttare in piedi quel casino, non si fosse inventato una semplice pandemia, che ne so io, una SARS, cosa che il buon Dio di fatto annotò e mise in pratica qualche millennio dopo, ma con la Peste Nera.
Poco più in là, la moglie di Noè, annoiatissima, nel mentre cercava di far mangiare delle uova sode alla coppia di giaguari, sognava ad occhi aperti di essere nella propria dimora a tessere una telo di giorno per disfarlo di notte, circondata da dei bei "procioni".
Ad ogni modo, sia per chi aveva dubbi , sia per chi sognava, sia per chi era preso a spalare cacca immerso in un tanfo pestilenziale, alla fine passarono centocinquanta giorni: il diluvio finì e le acque si ritirarono.
Subito Noè volle ringraziare il buon Dio, il quale però non contento delle sole preghiere volle, alla faccia dei vegani, anche degli olocausti
Rimase per sempre senza risposta la domanda di Sem il quale si chiese perché accidenti il Signore gli aveva obbligati a curarsi degli animali se già sapeva, che una volta in salvo, li avrebbe pretesi in sacrificio.
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