La Bibbia secondo Me
Indice |
Cap 1: La Genesi |
Cap 2: Adamo ed Eva |
Cap 3: Il Diluvio Universale |
Cap 4: Il Principe d’Egitto |
Cap 5: I 10 Comandamenti |
Dio si guardò attorno e vide che non c'era un cavolo di nulla e disse tra se:"Questa non è cosa buona, un giorno dovrò mettermi d'impegno e creare qualcosa".
Ma siccome il giorno non era ancora stato inventato, partì proprio da lì, separando le tenebre dalla luce e inventando per l'appunto giorno e notte. La cosa fu assai stancante e se ne andò a dormire. In realtà, quando andò a raccontarlo nessuno riuscì mai a capire che caspita volesse dire separare la luce dalle tenebre, perché si sa che se c'è luce non c'è buio e viceversa. Probabilmente la fatica non fu tanto nel separarle ma nel trovargli una giusta disposizione, ma tant'è. Dio in quei giorni era un po' confuso, ma è cosa piuttosto normale: provate voi a inventarvi un Universo così di sana pianta, immerso in qualche cosa di indistinto. Pensate che era convinto di aleggiare sulle acque che non aveva ancora inventate, così per darsi una ragione decise di crearle il secondo giorno.
Una sorta di "creazione ad personam".
Alzatosi di buon mattino separò le acque che stavano sotto il firmamento da quelle che stavano sopra e dopo averci pensato un po' chiamò "firmamento" il firmamento anche perché altri nomi proprio non gli venivano.
Alzatosi di buon mattino separò le acque che stavano sotto il firmamento da quelle che stavano sopra e dopo averci pensato un po' chiamò "firmamento" il firmamento anche perché altri nomi proprio non gli venivano.
Le acque che stavano sotto divennero, più avanti, mari, laghi e fiumi. Di quelle che stavano sopra, invece, non se ne seppe più nulla.
Le avrà tenute di scorta, probabilmente in qualche scantinato dell'abisso primordiale (quello buio e tetro dell'inizio).
A quel punto c'era una grande umidità, e per tema di dover inventare da subito i reumatismi, decise di separare le acque e di far emergere le terre. Il trucchetto della separazione delle acque dovette piacergli assai, tanto che decise di tenerselo in serbo.
" Potrei crearmi un popolo eletto da far schiavizzare e poi lo libererò aprendo le acque...ah ah, questa e buona" Pensò divertito tra sé.
E convinto che fosse, per l'appunto, cosa buona, se ne andò a dormire, non prima di aver piantato qualche piantina qua e là.
Dormì a lungo, aprendo di tanto in tanto un occhio, per vedere se faceva giorno, ma la luce, separata dalla tenebra non ne voleva proprio sapere di tornare.
Passati quattro o cinque eoni, il buon Dio inizio a insospettirsi, al punto che decise di svegliarsi comunque. E inventatosi al momento una torcia elettrica, andò a vedere dove diavolo si fosse cacciata la luce. Il problema fu subito chiaro: per trasportare la luce aveva incaricato un angioletto assai carino di nome Lucifero, che appunto significa "portatore di luce". Il buon angioletto aveva notato che rimanendo vicino alle piante queste crescevano più rigogliose, ma se si avvicinava troppo si bruciavano. Sfortuna volle che tra le tutte quel povero diavolo di angioletto bruciò proprio una pianta di cannabis e inalati i fumi rimase inebetito a girovagare fino a che per l'appunto il buon Dio, insospettito, lo trovò. Il Signore decise dunque che l'aver affidato la luce a quel disgraziato non era stata una grande idea e quindi la prese e la racchiuse nel sole, nella luna e un poco anche nelle stelle. Dopo aver visto che era cosa buona se ne andò a dormire. E fu sera e fu mattina.
Il giorno successivo pensò bene di creare qualche animale, e giusto per divertirsi iniziò con pesci e uccelli. Solo che dei primi fece i mostri marini e mano a mano che faceva altri pesci, questi li divoravano, mentre dei secondi, visto l'esperienza, partì dai pettirossi. Naturalmente, a parte qualche calamaro gigante e il Kraken che sarebbe servito per i film sui pirati, i mostri marini li estinse tutti. Il giorno dopo fu la volta delle altre bestie che gironzolano per la terra: bestie selvatiche, bestiame in genere e rettili. Anche qui vide che era cosa buona, anche se poi, specie sui rettili scopriremo che si sbagliava di grosso.
Arrivò comunque il turno dell'uomo e della donna che fece a sua immagine e somiglianza. Il fatto che sia Adamo che Eva assomigliassero entrambe a Dio, ha gettato nella confusione molti posteri: la teoria più accreditata, anche se un poco scabrosa è quella secondo cui anche Eva aveva la barba.
Peluria a parte Dio vide che tutto era andato per il verso giusto e così si prese un giorno di riposo. Chiamò tale giorno "dies domine" o " domenica", anche per gelosia nei confronti di Giove , Marte , Mercurio e Venere che avevano già prenotato i loro.
Così dunque fu creata la settimana e non ultimo, l'intero universo.
A quel punto c'era una grande umidità, e per tema di dover inventare da subito i reumatismi, decise di separare le acque e di far emergere le terre. Il trucchetto della separazione delle acque dovette piacergli assai, tanto che decise di tenerselo in serbo.
" Potrei crearmi un popolo eletto da far schiavizzare e poi lo libererò aprendo le acque...ah ah, questa e buona" Pensò divertito tra sé.
E convinto che fosse, per l'appunto, cosa buona, se ne andò a dormire, non prima di aver piantato qualche piantina qua e là.
Dormì a lungo, aprendo di tanto in tanto un occhio, per vedere se faceva giorno, ma la luce, separata dalla tenebra non ne voleva proprio sapere di tornare.
Passati quattro o cinque eoni, il buon Dio inizio a insospettirsi, al punto che decise di svegliarsi comunque. E inventatosi al momento una torcia elettrica, andò a vedere dove diavolo si fosse cacciata la luce. Il problema fu subito chiaro: per trasportare la luce aveva incaricato un angioletto assai carino di nome Lucifero, che appunto significa "portatore di luce". Il buon angioletto aveva notato che rimanendo vicino alle piante queste crescevano più rigogliose, ma se si avvicinava troppo si bruciavano. Sfortuna volle che tra le tutte quel povero diavolo di angioletto bruciò proprio una pianta di cannabis e inalati i fumi rimase inebetito a girovagare fino a che per l'appunto il buon Dio, insospettito, lo trovò. Il Signore decise dunque che l'aver affidato la luce a quel disgraziato non era stata una grande idea e quindi la prese e la racchiuse nel sole, nella luna e un poco anche nelle stelle. Dopo aver visto che era cosa buona se ne andò a dormire. E fu sera e fu mattina.
Il giorno successivo pensò bene di creare qualche animale, e giusto per divertirsi iniziò con pesci e uccelli. Solo che dei primi fece i mostri marini e mano a mano che faceva altri pesci, questi li divoravano, mentre dei secondi, visto l'esperienza, partì dai pettirossi. Naturalmente, a parte qualche calamaro gigante e il Kraken che sarebbe servito per i film sui pirati, i mostri marini li estinse tutti. Il giorno dopo fu la volta delle altre bestie che gironzolano per la terra: bestie selvatiche, bestiame in genere e rettili. Anche qui vide che era cosa buona, anche se poi, specie sui rettili scopriremo che si sbagliava di grosso.
Arrivò comunque il turno dell'uomo e della donna che fece a sua immagine e somiglianza. Il fatto che sia Adamo che Eva assomigliassero entrambe a Dio, ha gettato nella confusione molti posteri: la teoria più accreditata, anche se un poco scabrosa è quella secondo cui anche Eva aveva la barba.
Peluria a parte Dio vide che tutto era andato per il verso giusto e così si prese un giorno di riposo. Chiamò tale giorno "dies domine" o " domenica", anche per gelosia nei confronti di Giove , Marte , Mercurio e Venere che avevano già prenotato i loro.
Così dunque fu creata la settimana e non ultimo, l'intero universo.
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