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lunedì 21 settembre 2009

"Libero" di scrivere fesserie

Sempre per dar ragione al Cavaliere sulla stupidità di certa stampa, vorrei soffermarmi su un recente articolo di Camillo Langone su Libero-news.it che per inteso è il sito del giornale Libero, non la raccolta di notizie del sito dell'omonimo provider.
L'articolo di per sé è una fulgido esempio di come si fa oggi giornalismo in Italia.
In sintesi l'articolo vorrebbe attaccare attraverso Piero Angela (l'articolo si intitola appunto "Che rabbia Piero Angela"), tutta una serie di cose, personaggi e avvenimenti che la scarsa intelligenza dello scrivente non ha saputo e non è in grado di cogliere.
L'attacco naturalmente è privo di ogni sostanza e, immagino che Piero Angela, se mai avrà tempo da sprecare per leggere certe stupidaggini, si farà una grassa risata. Privo di sostanza, perchè di oggettivo non vi è nulla, anzi la soggettività dell'articolo, ben palesata dal titolo la dice lunga anche sulla linea editoriale di un giornale (?) il cui nome è, nello specifico, pura comicità demenziale. Il Langone, preferisce denigrare per partito preso, senza conoscere, e ha pure la sfrontatezza (o la stupidità?) di confessarlo, sebbene indirettamente, quando racconta il piglio assonnato di come guardava le trasmissioni, Quark e Superquark.
Ma entriamo un po' nel dettaglio: l'articolo parte con la notizia dell'assegnazione a Piero Angela del Premio Cavour per "il fondamentale ruolo che da anni svolge nel campo della divulgazione scientifica, contribuendo all’informazione e alla formazione degli italiani di ogni età ed estrazione culturale", notizia annegata nella demonizzazione del Cavour, definito (soprattutto) come un anticattolico che ha cercato di convincere gli Italiani
"a forza di guerre che le tasse e il parlamento contano più di Dante e Michelangelo".
Inutile sottolineare quante cose vengono volutamente tralasciate, e come sia riduttivo identificare Cavour in tal modo, specie alla luce dello spirito liberale dello stesso. Basti pensare, ad esempio , che  Cavour scrisse nel 1848 su Il Risorgimento:  "La stampa, lo proclamiamo apertamente, è mezzo principale di civiltà e di progresso pei popoli; senz'essa, le società moderne, qualunque fossero i loro politici ordinamenti, rimarrebbero stazionarie, anzi indietreggierebbero", sebbene sia evidente che non poteva certo riferirsi a certi giornalisti e a certi giornali.
Logicamente l'attacco a Cavour trova senso solo nella delegittimazione del vero avversario, in tal caso Piero Angela; attacco che deve essere fatto, ovviamente a tutto campo, quindi non basta accostarlo a quel mangiapreti (?) del Conte, reo di aver voluto uno Stato laico, in linea con tutte le grandi democrazie, ma già che ci siamo agli amici di gioventù, dediti alla droga e al rock'n'roll, che trovavano interessanti in quanto in balia dell'acido lisergico, le trasmissioni Quark e Superquark.
Il Langone invece no, lui le trovava, cito testualmente "interessanti come il manuale di istruzioni di una fotocopiatrice". In altre parole, i misteri (per carità non quelli di Voyager o Mistero !), le scoperte dell'uomo, la meraviglia provata da esso dinnanzi alla bellezza della Natura non sarebbero altro , per questo esempio di intelligenza sopraffina, che delle barbose perdite di tempo.
A fini denigratori non manca neppure l'accusa di scarso gusto, in particolare per l'uso dei calzini bianchi, perchè tutti sappiamo che l'operato di un uomo si giudica dai calzini.
Ma da dove viene tutto questo odio? Presto detto: Piero Angela sarebbe Darwinista, Ateo e Familista.
Ma evidentemente, solo ed inequivocabilmente dalla pochezza del "genio" di Langone.
Piero Angela sarebbe, infatti, partendo dall'ultimo epiteto, un familista perchè in grado di piazzare il figlio in Rai, un figlio a suo dire ritardato, riporto:
e non si capisce se il ritardato è lui o chi lo sta a vedere
Un figlio che fa televisione per sordomuti , che gesticolerebbe neanche dovesse farsi capire da degli ndigeni dell'amazzonia e non da italiani. Qui, se permettete, vorrei fare i complimenti a Langone per la  innata classe: sicuramente egli è uomo da calze lunghe in tinta, con tanto di reggicalze.
Ha ragione Langone, cosa importa se Alberto Angela è, oltre che (personalissima opinione,) un bravo conduttore, laureato con 110 e lode in Scienze Naturali, poliglotta,  nonchè membro dell'Istituto Italiano di Paleontologia Umana, a Roma e del Centro Studi e Ricerche Ligabue di Venezia?
Sul Darwinismo poi, fa specie l'ignoranza sull'argomento di militanti religiosi, di cui evidentemente  Langone mira a far sapere di essere parte, i quali, a dispetto delle innumerevoli pubblicazioni e dell'evoluzione stessa della teoria evoluzionista, ama ancora, a torto, parlare di uomo derivato dalle scimmie. Si aggrappa allo scientismo senza conoscerlo  il Langone, dimenticando che la  stragrande maggioranza degli biologi sostiene l'Evoluzione come un fatto, o per lo meno come una teoria supportata da un numero impressionante di prove.
Certo, ne mancano alcune,  il famoso anello mancante, cui i Creazionisti si attaccano, quasi che un dato ancora mancante possa inficiare un'intera teoria a favore di un'altra che dal canto suo non sta in piedi se non con la fede cieca.
Avessero almeno qualcos'altro di concreto da proporre!
Beh, si informasse Langone, pare che anche gli scienziati abbiano una fede: quella che prima o poi tutto verrà dimostrato (per lo meno la tensione verso questa meta è nella vera scienza, sempre  viva).
Ad ogni modo è interessante notare come Darwinismo prima e Ateismo poi, siano utilizzati in termini denigratori, a suggello della meschinità del giornalista e/o della sua "beata" ignoranza.
Sarebbe troppo semplice ribadire al Langone che la sua religio insegna, tra le tante cose la tolleranza e che siamo in un paese libero (altro che il pezzo di carta dove egli scrive), dove è  sancito, contrariamente alle (malcelate) volontà dei porporati (strana cosa la religione) ,  la libertà di manifestare il proprio credo (o non credo), anche se diverso da quello Cattolico.
E, a proposito di credo, personalmente sono convinto che la deriva evolutiva di certa stampa generi personaggi sempre più incapaci di riconoscere le fesserie che vanno scrivendo, e nello specifico il Langone, più che la figura dell'anello mancante si identifica, ahimè perfettamente, nel risultato finale.

1 commento:

Claudio Casonato ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
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