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lunedì 24 giugno 2013

Un giorno a Volandia


Arriba Siempre Arriba
(Geo Chavez - 
27 Settembre 1910 )

Oltre 60000 mq di spazio per allestire, all'interno del vecchio complesso delle Officine Caproni, un parco museo dedicato al sogno del volo: Volandia. Un sogno antico quello del volo, vecchio forse come l'uomo stesso, cantato nei miti, raccontato nelle fiabe e ancora oggi pieno di fascino.
Lasciata la macchina nel parcheggio antistante le Officine, si procede con l'acquisto del biglietto (9-10 € adulti, 5-6 € bambini). Sulla sinistra, sopra i tavolini del bar si può ammirare, come parte dell'arredo, una ricostruzione di uno dei progetti di macchina volante di Leonardo da Vinci, l'ornittero.
Entrati nel museo la prima grande sala che si visita è "Le Forme del Volo" ove vi è una presentazione dei diversi tipi di volo (volo a vela, ala fissa e ala rotante) e rappresentati  qui da alcuni modelli dell'eccellenza italiana.

Leone T7
Pitt S1 - TGM
Bell 47G
Jodel D9 Bebè

Ci si tuffa quindi nella storia per osservare il primo velivolo delle Officine Caproni, (per la cronaca, la prima fabbrica aeronautica italiana del XX secolo), il Ca-1, il più vecchio aeroplano conservato in Italia che fece il suo non proprio glorioso debutto nella brughiera gallaratese il 27 maggio del 1910, rovinando, fortunatamente senza conseguenze per il pilota, in fase di atterraggio.

Caproni Ca-2
Caproni Ca-2

Nella sala accanto, altri modelli delle Officine Caproni.
Il C-18, un biposto da osservazione che fu da prototipo al Ca-20, il primo caccia al mondo.

Caproni Ca-18
Caproni Ca-18 
Il Ca-113, celebre aereo acrobatico che ebbe la sua fortuna tra le due guerre, fu detentore del primato di volo ad assetto rovesciato coprendo la distanza tra St. Louis e Chicago per ben 3h 6' 39'' !

Ca-113
Ca-113
A questo punto l'itinerario indicherebbe di proseguire verso il padiglione 3, mentre è assai meglio procedere verso il padiglione dedicato allo Spazio, mettendo da parte il continuum temporale a favore della comodità: altrimenti finito il giro dovreste riattraversare tutto il  parco.

Il Padiglione Spazio, ci racconta la conquista dello stesso, passando attraverso momenti molto noti (lo sbarco sulla superficie lunare, la conquista di Marte) ad altri meno conosciuti ma di importanza fondamentale (i satelliti e l'osservazione spaziale).

La prova che non siamo andati sulla luna :-D
Il padiglione è dotato di un piccolo planetario (circa 30 posti) e di una sala con filmati 3D (per accedervi dovete comprare a 1 € gli occhialini all'ingresso). Vi sono vari modellini di satelliti, telescopi spaziali, razzi più qualche ologramma e un po' di lampade di wood per creare un'atmosfera da film di fantascienza che comunque non guasta.

A questo punto si può riprendere dal padiglione 3 intitolata "il sogno del volo - ala fissa)

Bleriot XI
Accanto ad una mongolfiera subito l'attenzione viene attirata dal mitico Bleriot XI, a cui si deve la prima traversata della Manica ad opera dello stesso Bleriot (1909), la prima trasvolata delle Alpi (con pilota Geo  Chavez, morto a 23 anni a seguito delle lesioni riportate dall'incidente in fase di atterraggio, 1910) e, durante il primo conflitto mondiale, il primo volo per missioni di guerra (ad opera del Capitano Piazza, 1911).
Più avanti uno dei primi idrovolanti il Gabardini.

Gabardini Idrovolante.
Si prosegue con il Douglas DC 3 Dakota, il più diffuso aero della storia dell'aviazione civile. Il modello   è visitabile, ma solo in alcuni periodi e con un sovrapprezzo.

DC 3 
La sala successiva è caratterizzata da un'ambientazione militare e infatti sono presenti un simulacro di Macchi  C 202 Folgore, il caccia dell'Aeronautica militare italiana della Seconda Guerra Mondiale, veloce e maneggevole ma poco armato per poter regger a lungo contro Spitfire e Hurricane tanto da essere sostituito nelle fasi finali della guerra dal

Macchi C202 Folgore
Macchi C 205 Veltro.


Macchi C 205 Veltro
 Proseguendo con i modelli militari si arriva al DH 100 Vampire, primo aereo a reazione adottato dall'Aeronatica Militare Italiana,

DH 100 Vampire
Il celebre Aermacchi MB 339, che possiamo ammirare nei cieli durante le manifestazioni in cui sono presenti le Frecce Tricolori, qui però nella versione C.

Aermacchi MB 339C
Altra chicca, il più antico prototipo esistente del MB 326, addestratore a reazione, prestato al museo dall'Aeronautica Militare.
Aermacchi MB326
L'AMX Ghibli è un cacciabombardiere ancora operativo. Quello esposto è dono, come il precedente dell'AM, ed è stato utilizzato per le prove di armamento fino al 1995.

Aermacchi  - Embraer AMX Ghibli
Addestratore meno fortunato dei precedenti è l'S-211.

Siai Marchetti S-211
Di grande fascino, grazie anche all'ambientazione dedicata i resti dell'S79 ""Sparviero", definito "Gobbo Maledetto" dalla propaganda fascista.


Siai Marchetti S79


Si passa dunque alla sezione 4 dedicata al volo ad ala rotante. Qui sotto alcuni dei più significativi modelli

Agusta A109 A-II



Boeing CH47 C Chinook
Terminata la visita al padiglione 4 si esce all'aperto di fronte al parco giochi per i piccoli, con giostrine in tema aviazione. Di fronte il bistrot da cui poi si passa alla zona "divertimento". Una prima sezione contenete un "castello", un gonfiabile un area disegno e tutto quanto può servire per far divertire i più piccoli (ricordate di portare dei calzini per i bambini altrimenti non possono accedere ai giochi).
La seconda parte dedicata ai più grandicelli, ovvero ai "bambini" da 12 anni in su, con simulatori di volo, alcuni semplicemente costituiti da un monitor e da un joystick, altri con la ricostruzione della carlinga e uno montato su un elicottero (!). Per accedervi conviene organizzarsi per tempo frequentando un breve corso che viene tenuto in vari orari, in sala conferenze.
La visita prosegue attraverso la sala dedicata alla copiosa collezione di modellini in scala per poi accedere all'ultima sala prima dello store, dove è presentato il Covertiplano AW 609 della Agusta Westland, un aeroplano che si converte in elicottero in una manciata di secondi

AW 609

2 commenti:

Claudio Casonato ha detto...

Ci sono stato con Giorgio. Abbiamo avuto la fortuna di incrociare un socio del 'club amici di volandia' (non so il nome esatto del club), ex dipendente Caproni, che ci ha ciceronato tutto il giro... una meraviglia!
PS: i modellini sono stati fatti TUTTI da una sola persona!

Unknown ha detto...

Pensavo, tra l'altro di trovare molta gente, invece è ancora vivibilissimo. E non c'è nemmeno il rischio di essere irrorati da scie comiche, visto che i tankeroni sono fermi :D

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