Ad Expando

venerdì 28 ottobre 2016

Quando la sanità è ammalata di burocrazia.



Can I play with madness?
Give me the sense to wonder
To wonder if I’m free
Give me a sense of wonder
To know I can be me
Give me the strength to hold my head up
Spit back in their face
Don’t need no keyto unlock this door
Gonna break down the walls
Break out of this bad place
(Iron Maiden - Can I play with madness)


Dopo molte notti insonni, finalmente questa notte sono riuscito a dormire: sembrerà paradossale ma è stato così. Come detto già accennato, sapevo di non dovermi aspettare buone notizie, anche se francamente speravo non nella peggiore, ma tant'è. Ora per lo meno so cosa affrontare, so che non ho possibilità di vincere, so che non me ne andrò senza l'onore delle armi, so che per prendermi cura dei miei cari e per togliermi qualche soddisfazione non mi rimane molto tempo. Il sapere è sempre stato per me un fine, pur nella consapevolezza che il "vero" sapere nulla è che una vanesia utopia, ma anche un conforto.
Così, riposato stamani ho iniziato le pratiche burocratiche per iniziare le varie terapie.
Iniziamo con la prima telefonata, ricetta e carta dei servizi a portata di mano per prendere appuntamento per Radioterapia e per visita oncologica, pronti via e già ci si incarta:
  1. la ricetta non doveva riportare l'urgenza "U" perché "non essendo possibile gestire l'urgenza richiesta siamo costretti a non prendere appuntamento
  2. sulla ricetta è riportata visita oncologica per Glioblastoma Multiforme e non "neuroncologica", quindi di fatto "posso darle solo appuntamento con un oncologo generico". Peccato che le neuroglie, attaccate del tumore siano cellule del sistema nervoso e sono presenti solo lì.
Risultato: si torna a Legnano, rifacciamo le ricette sotto dettatura, ma qui la versione cambia, "non bisogna mettere il bollino verde". Risultato: non va bene neppure quella, ma non occorreva andare a Legnano, bastava che il medico di famiglia rifacesse la ricetta. Peccato che il medico di famiglia parta per il ponte e venga sostituito da un collega che senza appuntamento riceve solo dopo le 17.00 mentre il CUP dell'ospedale riceve prenotazioni telefoniche solo fino alle 14.30.

Già che ci siamo mia moglie si reca a Legnano e a Saronno, i due ospedali dove sono stato ricoverato per iniziare le pratiche di recupero delle cartelle cliniche.

I moduli si scaricano via internet, sono identici, ma scopriamo che a Legnano deve compilarlo e firmarlo il richiedente (nel caso specifico mia moglie con la mia delega) mentre lo stesso identico documento a Saronno deve essere compilato e firmato dal sottoscritto (il perché non si sa, visto che il testo del documento è piuttosto chiaro). Inoltre a Saronno le richieste vanno fatte all'Archivio mentre a Legnano al CUP, dove, per non farsi mancare nulla, non funzionavano più le macchinette per la regolazione delle file. 

Quale sia il senso di tutto ciò mi sfugge.
Lascia l'amaro in bocca vedere medici e infermieri di primissimo ordine in balia di un "sistema" che definire deficiente è un eufemismo. 
Questo la dice lunga sulla qualità dei politici locali, quelli che dovremmo, non più votando avere in parlamento nel nuovo Senato.
Bah. 

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