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mercoledì 20 maggio 2009

Il volto del Diavolo – parte prima

Viaggio all'Inferno - parte seconda

Come accennato nel capitolo precedente, il diavolo nell’iconografia cristiana assunse forme e immagini diverse, assecondando i bisogni teologici del momento. Oggi, ad esempio, l’idea del maligno si è consolidata nelle sembianze di un essere antropomorfo con ali da pipistrello, coda, corna, per lo più da capro, e tridente in mano. Ma come vedremo non è sempre stato così.
Mosaico Ravenna
I Primi Cristiani, ad esempio, si concentrarono, quando poterono, sulle immagini del Cristo, tendendo così a snobbare il Maligno, attribuendogli eventualmente sembianze feresche, come di serpente, principalmente, ma anche di orso, scimmia o leone come nel mosaico del V secolo qui accanto.
L’iconografia del demonio fu basata principalmente sul testo biblico della Genesi, sull’immagine del Serpente tentatore, che i padri della chiesa avevano identificato nell’angelo caduto. Nell’alto medioevo iniziarono ad aver successo le rappresentazioni basate sull’Apocalisse e il Diavolo assunse così la veste della Bestia, come splendidamente riportata dall’affresco qui sotto riprodotto, ancor oggi ammirabile nell’eremo di S.Pietro al Monte sopra Civate nel Lecchese.
“Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli”. Apocalisse 12, 7-9
S.Pietro al monte. apocalisseQui sotto, dello stesso affresco si ripropone il particolare delle teste del Dragone.
Intanto apparve un altro segno nel cielo: un grande dragone, dal colore del fuoco, con sette teste e dodici corna e sette diademi sulle testeApocalisse 12,3
XII Sec Dettaglio Dragone di Pietro al monte
A cavallo dell’anno mille le creature diaboliche iniziarono ad invadere i luoghi santi: le cattedrali romaniche diventarono così vere e proprie enciclopedie di pietra e fornirono al tema demoniaco una varietà vastissima, dal grottesco, al surreale. Il fascino del Diavolo stava prendendo il sopravvento tanto che già a metà del XI sec San Bernardo si lamentava, in una missiva all’abate di Saint Thierry, del proliferare di queste rappresentazioni:
Nei chiostri, sotto gli occhi dei fratelli che leggono, che cosa ci fanno quei terribili mostri? (…) Quelle scimmie immonde, quei leoni selvaggi, quei mostruosi centauri, quegli esseri mezzi bestia mezzi uomini?
In verità andrebbe sottolineato che mentre l’iconografia sacra rimase giocoforza piuttosto standardizzata subendo di fatto solo i cambi stilistici dovuti al raffinarsi dell’arte, il demoniaco permise all’artista medioevale di spaziare attingendo spesso a esotiche fonti come quelle del Medioriente e persino più in là. capitello S. Maddalena Vezelay Ma sarà un processo molto lento: inizialmente Satana era sì l’anticristo, il nemico, ma rimaneva pur sempre, benché caduto, un angelo. Successivamente però nella Chiesa sorse l’esigenza di assimilare nei diavoli le figure delle divinità e dei demoni pagani e contemporaneamente di sottolineare la bruttezza e la perversione del male, da qui, appunto il fiorire di immagini grottesche come quelle riportate nello schizzo qui a fianco di un capitello della chiesa di S. Maddalena di Vezelay. Si badi comunque che per l’uomo del medioevo il diavolo era un essere estremamente ed essenzialmente reale e ciò che noi vediamo come rappresentazione in realtà era per lui visione dell' orrore del Male.
Di certo vi è che il Demonio subì un lento processo di antropomorfizzazione, soffermandosi a lungo sull’aspetto intermedio di mezzo uomo e mezza bestia, spesso riprendendo, seppur senza l’armonia dei classici, le sembianze di divinità pagane, quali ad esempio i satiri. Un bell’esempio può essere il salterio dell’immagine sottostante, rappresentante la discesa di Cristo nel Limbo, dove per l’appunto il Diavolo ha già assunto alcuni tratti che lo caratterizzeranno in futuro, come i tratti zoomorfi inseriti in una figura di fattezza umana.IX Sec -  Diavolo salterio
Vedi anche:
Viaggio all’Inferno

Viaggio all'Inferno - seconda parte:

Viaggio all'Inferno - terza parte:

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