Viaggio all’Inferno
Il Nuovo Testamento ci aiuta ad avere un’idea di quale doveva essere la visione dell’Aldilà nei periodi da esso raccontato. La Gehenna aveva già assunto l’identità di luogo di punizione per le anime, mentre lo Sheol rimaneva una sorta di luogo di transizione delle anime. Abbiamo visto, precedentemente, come l’idea della resurrezione non fosse propria del popolo Ebraico, almeno alle sue origini. Vi sono invero degli esempi riguardanti resurrezioni, simili a quelle che Gesù compì nei confronti di Lazzaro, ovvero in presenza del corpo ancora intatto, o assunzioni al cielo di viventi, tuttavia non ci sono accenni a resurrezione delle anime. Addirittura si parla di morte dell’anima
come in Ezechiele18:20, dove nella Vulgata di S.Girolamo del 405 si cita :”Anima quae peccaverit, ipsa morietur” ovvero “L’anima che ha peccato, morirà” (Fig. 1 a destra). Si badi che questo testo è stato poi modificato nell’edizione del 2008 con :”Chi pecca, morirà”, frase che si discosta sostanzialmente dall’originale e che ne falsa completamente il significato letterale.
La prima rappresentazione di un Inferno diviso per tipologia di peccato lo dobbiamo in realtà all’Islam, su uno schema come da figura riportata a sinistra. La somiglianza di questo con quello proposto da Dante Alighieri nella Comedia è a dir poco sospetta, ed in effetti alcuni studiosi ritengono assai probabile che il Padre della Lingua Italiana, conoscesse le lingue semitiche o fosse per lo meno venuto in possesso di una traduzione del Liber Scalae, cui per l’appunto, lo schema a fianco si riferisce.
Il suddetto libro, tratta di una sorta di un viaggio di Maometto nell’aldilà, ove il sommo profeta dell’Islam ha una visione di ciò che è la vita dopo la morte. Guidato dall’Arcangelo Gabriele, il Profeta viene incaricato di ricordare e tramandare le tremende visioni:
Al che Gabriele mi disse: "Maometto, ti sei bene impresso nel cuore tutto quel che hai visto?" E io risposi di sì. Allora lui disse: "Va', dunque, e tutto quello che hai visto, riferiscilo e illustralo ai tuoi, affinché lo sappiano, e si tengano nella giusta via della legge, e pensino e facciano in modo di meritarsi il Paradiso e di scampare all'Inferno
Siamo nel VII sec DC, Il Liber Scalae riprende la legge del Taglione di Biblica memoria, il famoso “occhio per occhio” e racconta di un Inferno dove vige la legge del contrappasso, ovvero dove le pene vengono combinata secondo un criterio punitivo in analogia al delitto commesso. Così abbiamo gli Ipocriti cui viene schiacciato il capo, gli Usurai annegare in un fiume di sangue, gli Adulteri bruciare in una fornace, i Bugiardi con lingua e labbra strappate, e così via. Il tutto in un susseguirsi di cerchi, assai simili ai gironi dell’immenso capolavoro dell’Alighieri.
Viaggio all’Inferno
- Introduzione
- Lo Sheol
- Ba’al, Moloch e i Tophet
- La Gehenna
- Evoluzioni Infernali
- L’inferno islamico
- Dall’Ebraismo al Cristianesimo
Viaggio all'Inferno - seconda parte:
- Introduzione
- Diavoli - parte prima
- Diavoli - parte seconda
- Diavoli nell’arte
- Il volto del Diavolo – parte prima
- Il volto del Diavolo - parte seconda
- Il volto del Diavolo - parte terza: Leoni e Draghi
- Il volto del Diavolo - parte IV: a immagine dell'uomo
- Il volto del Diavolo - parte V: un povero diavolo
- Il voto del Diavolo - parte VI: brutto come un Rospo
Viaggio all'Inferno - terza parte:
Schede
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