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venerdì 10 luglio 2009

Il volto del Diavolo – parte terza: Draghi e Leoni

Viaggio all’Inferno – parte seconda

leone Notevole fortuna ebbero nella decorazione di cattedrali sculture e, più in generale, immagini di animali e creature fantastiche i cui significati risultano ambigui e spesso contrastanti. Tra le creature rappresentate che destano maggiori problemi interpretativi spicca soprattutto quella del leone, in genere ritratto in lotta con un’altra creatura (o nell’atto di trattenerla) oppure solitario.
leone stiloforoNei capitoli precedenti abbiamo visto come in epoca paleocristiana il maligno venisse rappresentato in veste di animale, per lo più di serpente, ma anche di leone. In epoca medioevale, invece, questa fiera assume significati differenti e, come preannunciato, contrastanti.
Il leone in lotta, generalmente con creature di valenza negativa, può assumere a seconda dei casi sia il significato del trionfo del Bene sul Male (il leone infatti è sempre rappresentato dominante rispetto alla creatura), sia alludere alla lotta tra le potenze diaboliche per impadronirsi dell’uomo (l’allegoria dietro i leoni di Daniele). Non esiste così uno schema interpretativo univoco, sebbene una certa rilevanza assumono la posizione della fiera, la creatura che viene ghermita, nonché ovviamente la Cultura che lo ha prodotto.800px-La_Bête_de_la_Mer
Completamente diverso invece il discorso del Drago, sulla cui valenza negativa non sussistono dubbi. Anche nel caso del Drago abbiamo due tipologie di rappresentazioni, quella del rettile mostruoso e quella dell’animale composito.
Nell’Antico Testamento il serpente simboleggiava il male, con grande probabilità a causa della natura nomade delle tribù ebraiche e della loro lunga permanenza in zone desertiche. Ma accanto a questo rettile, benché le moderne traduzioni della Bibbia non le riportino, vi sono creature fantastiche appartenenti alla mitologia mediorientale quali appunto basilischi e draghi . Interessanti a tal proposito, alcuni esempi riportati da A. Lombatti che ripropongo qui sotto:
Geremia 8,17:
כִּי הִנְנִי מְשַׁלֵּחַ בָּכֶם, נְחָשִׁים צִפְעֹנִים, אֲשֶׁר אֵין-לָהֶם, לָחַשׁ; וְנִשְּׁכוּ אֶתְכֶם, נְאֻם-יְהוָה.
tradotto in
"Ecco, io sto per mandarvi serpenti velenosi contro i quali non esiste incantesimo, ed essi vi morderanno"
Sebbene accanto alla parola נְחָשִׁים, "serpenti", compaia anche צִפְעֹנִים che è di fatto una creatura mitologica di provenienza ugaritica che la tradizione riporta essere un serpente alato il cui sguardo uccide. In altre parole il Basilisco.
Altro esempio lo troviamo in Isaia 13,22 nel quale il profeta ha una visione della distruzione di Babilonia oggi tradotto in questo modo:

"Ululeranno le iene nei loro palazzi, gli sciacalli nei loro edifici lussuosi, la sua ora si avvicina i loro giorni non saranno pubblicati".
Tuttavia il testo originale era :
וְעָנָה אִיִּים בְּאַלְמְנוֹתָיו, וְתַנִּים בְּהֵיכְלֵי עֹנֶג; וְקָרוֹב לָבוֹא עִתָּהּ, וְיָמֶיהָ לֹא יִמָּשֵׁכוּ.
dove תַנִּים non significa "sciacalli" ma "draghi" o al più "mostri marini".

Nel medioevo, ovviamente, tali correzioni non erano ancora state effettuate e quindi l'iconografia poteva tranquillamente attingervi. Del resto ne aveva già ampiamente tratto la letteratura paleocristiana nel libro dell'Apocalisse, dove bestie e draghi abbondano, eco di una mitologia ormai completamente assorbita dall'ebraismo e da esso inserita nel cristianesimo.482px-BambergApocalypseFolio043WhoreOfBabylon Legato indissolubilmente alla figura del Drago e dunque impossibile da non citare è la saga di S.Giorgio.
Va detto che di questo santo, martire nel III secolo,San Giorgio del donatello non sia hanno notizie storiche degne di tal nome e, di fatto, la letteratura di riferimento è per lo più fantastica e addirittura la Passio Georgi è considerata apocrifa dalla Chiesa Cattolica. In effertti in essa sono raccontate gesta iperboliche come le tre morti e le tre resurrezioni del santo, che poi decede, come spesso avviene per i martiri, per decapitazione. L’accostamento di Giorgio e il Drago, simbolo del maligno, naque dalla più celebre Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.San Giorgio
Vedi anche:
Viaggio all’Inferno

Viaggio all'Inferno - seconda parte:

Viaggio all'Inferno - terza parte:

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