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martedì 14 aprile 2009

Ba’al, Moloch, i Tophet

Viaggio all’Inferno


Moloch
31Hanno costruito l'altare di Tofet, nella valle di Ben-Hinnòn, per bruciare nel fuoco i figli e le figlie, cosa che io non ho mai comandato e che non mi è mai venuta in mente. 32Perciò verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali non si chiamerà più Tofet né valle di Ben-Hinnòn, ma valle della Strage. (Geremia 7:31-32)
5hanno edificato alture a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal.( Geremia 19:5)

10Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. (2 Re 23:10)
C’è stato un lungo periodo, come si evince anche dalle Scritture, che nel popolo ebraico convissero varie divinità, tra cui, ovviamente, lo stesso Jaweh. La cosa, non sorprende gli storici: è abbastanza normale che una civiltà venga influenzata dai popoli vicini, lo si può verificare in continuazione, lungo tutta la Storia dell’Umanità. Ciò che per la Religione è un dato cristallizzato (Dio è unico, gli Ebrei credono nel Dio unico e quindi sono sempre stati monoteisti), non può essere letto da studiosi seri come tale. E’ ovvio che si deve cercare un’origine, un’evoluzione. Sappiamo che Abramo, il patriarca padre del popolo Ebraico (Abramo,אַבְרָהָם, significa appunto “padre, capo popolo”), partì da Ur, città Sumera. I Sumeri avevano una visione dell’aldilà assai simile alla visione presentata dallo Sheol: dopo la morte ci si recava in un cupo mondo sotterraneo dove si passava il resto dell’eternità in forma di Gidim, ovvero di fantasma. Venutesi a stanziare nella regione palestinese gli Ebrei si confrontarono con le civiltà cananee, le quali ovviamente avevano sviluppato il loro pantheon e i loro riti. Non è difficile pensare che quivi, molti israeliti rividero il loro politeismo ampliando il pantheon e ampliando il bagaglio mitologico. In fondo nella religione cananea vi è un Dio supremo, El (od Eloah), e tale nome viene utilizzato nella Bibbia, spesso in forma plurale (Elhoim, che i cristiani giustificano come anticipo del dogma della Trinità).
La Genesi rappresenta uno di questi esempi e, d’altra parte, così come la storia del Diluvio, essa è un refuso di più antiche mitologie.
Presso Ugarit, antica capitale dell’omonimo regno ( fondata nel VI° millennio AC e caduta nel XII sec AC) sono stati ritrovati dalla archeologi parecchie tavolette riportanti poemi riguardanti le divinità tra cui Baal, Dagon e Yaw; alcuni studiosi sostengono che da questi deriverebbe lo Jaweh biblico. Moloch 2Ma più importante è sapere che nei poemi Ugaritici compaiono molti elementi mitologici, storici, scritti con lo stesso stile e  metrica che ritroviamo nell’Antico Testamento.
Veniamo dunque a Baal, o Ba’al che dir si voglia.
Premesso che il significato di questa parola è semplicemente “dio”, successivamente divenne la personificazione della principale divinità semitica, una sorta di padre degli dei.
Baal diviene ben presto l’acerrimo nemico di Jaweh, o meglio di quella fazione di Israele che mira al monoteismo. Che gli Ebrei erano”caduti” (in realta lo erano certamente fino ad un periodo preciso) nel politeismo non è certo una scoperta: tutto l’Antico Testamento riecheggia dell’ira di Jaweh nei confronti del suo popolo peccatore.
La cosa che pochi sanno invece è che nella Bibbia ci sono brani dove in modo più o meno evidente si certifica l’esistenza di altri dei, ritenuti però inferiori: bellissimo a tal proposito è il Salmo 82:
Dio si alza nell'assemblea divina,
giudica in mezzo agli dèi.

2"Fino a quando giudicherete iniquamente
e sosterrete la parte degli empi?
3Difendete il debole e l'orfano,
al misero e al povero fate giustizia.
4Salvate il debole e l'indigente,
liberatelo dalla mano degli empi".

5Non capiscono, non vogliono intendere,
avanzano nelle tenebre;
vacillano tutte le fondamenta della terra.
6Io ho detto: "Voi siete dèi,
siete tutti figli dell'Altissimo".
7Eppure morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti.
Nella Bibbia, Baal viene spesso confuso con Moloch, un’altra divinità cui pare venissero tributati sacrifici umani. Moloch compare anche come uno degli angeli caduti nel libro, ritenuto apocrifo, cosiddetto di Enoch. Moloch era comunque anche il nome del rituale stesso per cui venivano sacrificati i primogeniti affinché potessero diventare una sorta di semi divinità protettrici della famiglia. I resti delle vittime venivano poi tumulati in una sorta di santuario denominato Tophet.
Tuttavia secondo recenti studi nei Tophet venivano tumulati certamente gli infanti, ma non risulta, dagli scavi, che essi fossero in nessun modo arsi come vittime sacrificali. Si presume che il “passare i bambini sul fuoco” fosse nient’altro che un rito di iniziazione, peraltro assai comune in molte società antiche (Va poi detto che Baal era una divinità benevola e, se vogliamo dirla tutta, che il suo divenire malvagio potrebbe far parte di una campagna denigratoria volta appunto all'affermazione del monoteismo).
Di tophet ne troviamo in vari luoghi dove venivano adorate le divinità cananee (in particolare Baal e Tanit). I fenici la esportarono in molti luoghi, celebre ad esempio è quello di Cartagine. Ma quello che a noi interessa, al fine capire la trasformazione degli inferi, da dimora dei morti a luogo di indicibili sofferenze, e senza dubbio quello situato nei pressi di Gerusalemme: il Tophet posto in Gei Ben Hinnom, la valle dei figli di Hinnom, presto divenuto Ge Hinnom, quindi Gehennem ed infine Gehenna.

Vedi anche:
Viaggio all’Inferno

Viaggio all'Inferno - seconda parte:

Viaggio all'Inferno - terza parte:

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