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lunedì 13 giugno 2011

Il Volto del Diavolo - parte VI: Brutto come un rospo

Fig 1


Round about the couldron go
in the poison'd entrails throw
Toad, that under cold stone
days and nights has thirthy-one
swelter'd venom sleeping got
boil thou first  I ' the chamed pot

(W.Shakespeare dal Macbeth)

Vituperato già in epoca classica, Democrito lo riteneva una creatura maledetta, il rospo entra malgrado la mitezza nell'immaginario collettivo medioevale come una delle molteplici forme assunte dai demoni. 
In generale, per via della capacità di attraversare in pieno agio i due mondi, acquatico e terrestre, tale anfibio venne associato per simpatia, alla sfera funeraria (passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti). Di certo alla sua cattiva fama contribuì l'idea che il rospo fosse velenoso (e in effetti poche specie piuttosto rare lo sono), il suo legame con Afrodite dea dell'amore  (inteso dal cristianesimo come lussuria) e di certo la sua presenza nelle sacre scritture.  A tal riguardo esse compaiono nell'esodo nella lista delle celebri piaghe che si abbatterono sull'Egitto, e per questo nel Medioevo rospo e rana vennero accomunate al concetto di pestilenza e da qui, più in generale, divennero simbolo del diavolo.
Fig 2

 Anche nell'Apocalisse di Giovanni (Fig 2) vi compaiono le rane in accezione negativa:
E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane.Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli. Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente (Apocalisse 16, 13-14)
Nel 1233 papa Gregorio IX emanò un sensazionale documento, la bolla Vox in Rama nella quale si faceva riferimento a pratiche stregonesche nelle quali il Demonio si palesava nel corpo di un grosso rospo:
Quando si accoglie un neofita e lo si introduce per la prima volta nella assemblea dei reprobi, gli appare una specie di rana; altri dicono che è un rospo.

Alcuni gli danno un ignobile bacio sull'ano, altri sulla bocca leccando la bava e la lingua dell'animale.

Talvolta il rospo appare a grandezza naturale,altre con le dimensioni di un'oca o di un'anitra.
Normalmente ha la grandezza della bocca di un forno.Il neofita,intanto,avanza e si ferma di fronte a un uomo di un pallore spaventoso, dagli occhi neri, e talmente magro ed emaciato da sembrare senza carne e niente più che pelle e ossa.
Il neofita lo bacia e si accorge che è freddo come il ghiaccio;In quello stesso istante ogni ricordo della fede cattolica scompare dalla sua mente.
Fig. 3
Da un punto di vista rappresentativo si possono annoverare molteplici esempi, dal Battistero di Firenze, dove nel mosaico raffigurante il Giudizio Universale, molti demoni sotto forma di rospi e anfibi vari tormentano e divorano le anime dannate(Fig 3), alle formelle della cattedrale di San Zeno a Verona ove il santo, famoso per i suoi esorcismi fa uscire dalla bocca dell'indemoniata un rospo antropomorfizzato(Fig 4).

Fig 4

In molte acquasantiere (nella Fig 5, l'acquasantiera della chiesa di molisana di S. Leonardo di Rocciasicura), specie in Francia, sul fondo della bacinella è scolpito, per l'appunto, un rospo o una serpe, a rappresentare il demonio sconfitto dall'acquasanta.

Fig 5

O ancora, negli altorilievi della splendida cattedrale francese di Bruges  (fig 6) ove due rospi sono intenti a mordere la lingua e il seno di due anime dannate, come pena per la maldicenza e per la lussuria, di cui il rospo diverrà presto simbolo sostituendo il serpente.

Fig 6
Il passaggio del rospo a simbolo di lussuria è legato, in modo stretto, oltre che all alla stregoneria. Alle streghe spesso venivano attribuiti dei "famigli", ovvero demoni minori che prendevano forma di bestie (rospi, appunto, gufi, civette, gatti, ecc) con i quali compivano poi i loro osceni sabba. Nell'immagine sinistra (Fig 7) streghe giustiziate con impiccagione, ai cui piedi giacciono rospi famigli.

Fig 7

La presenza del rospo nella stregoneria deriva probabilmente dalla sostanza allucinogena, la Bufotenina (da Bufo Bufo, nome scientifico del rospo), che come altri alcaloidi presenti nelle solanacee (Mandragora, Stramonio, Giusquiamo, Belladonna, ecc), è in grado di provocare nelle giuste dosi allucinazioni (o la morte, se si sbaglia). 
La lotta alla stregoneria ebbe il suo culmine tra il '500 e il '600 ed infatti ancora in quegli anni troviamo la "testimonianza" di Pierre de Lancre, un invasato magistrato e inquisitore francese che operò paesi Baschi e a cui si devono anni di terrore e circa 500 morti per rogo, il quale scrisse nei suoi illuminati trattati che:
Satan faisoit manger les Hosties consacrées aux crapaux
descrivendo una sorta di eucarestia blasfema (ostie consacrate mangiate da rospi) compita nei riti satanici.

Fig 8
In particolare nel trattato Tableau de l'lnconstance des mauvais Anges c'è un interessante incisione ad opera di A. Ziamko (Fig 1) ove rospi e rane sono presenti sia nelle spalliere trono della regina del Sabba e dei un'altra favorita ai lati del Demonio (fig 8), sia in procinto di essere gettate nel calderone magico (Fig 9)

Fig 9
ed infine, osservate o forse custodite da un gruppo di giovani (pastori?) dotati di lunghe bacchette, nel loro ambiente naturale: lo stagno (fig 10).

Fig 10 
Viaggio all’Inferno

Viaggio all'Inferno - seconda parte:

Viaggio all'Inferno - terza parte:

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