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martedì 23 marzo 2010

Decreto anti cancro

"Ci aspettano tre anni di lavoro. Tre anni nei quali, uscendo via via dalla crisi, attueremo le grandi riforme. Le riforme istituzionali, dalla riduzione del numero dei parlamentari, all'elezione diretta del premier o del presidente della Repubblica; la grande, grande, grande riforma della giustizia; la profonda riforma e l'ammodernamento del sistema fiscale, la questione del federalismo. Continueremo con la stessa determinazione la lotta contro la mafia e la criminalità organizzata. Vogliamo dare più sicurezza per i cittadini, vogliamo arrivare ad avere meno tasse, meno burocrazia, più infrastrutture e più verde. Vogliamo anche vincere il cancro che colpisce ogni anno 250mila italiani e che riguarda quasi due milioni di nostri cittadini"
Silvio Berlusconi 20 Febbraio 2010
Non che non ce lo si auguri che entro tre anni si possa sconfiggere il cancro, ma permettetemi di essere scettico. O meglio, acido.
Con quale faccia tosta un governante che ha appena tagliato i fondi per la ricerca riesca a dire una cosa del genere sfugge alla mia comprensione, ma d'altra parte mi è sfuggito che il nostro super premier fosse, tra le mille cose, anche un famoso oncologo.
A meno che, ovvio, non intenda risolvere il dramma del cancro alla sua maniera, che so io, magari con un decreto interpretativo che insegni ai medici a leggere gli esiti degli esami, o meglio ancora, introducendo la malattia breve: se il cancro non ti uccide entro tre anni, cade in prescrizione e sei guarito.
Ma battute a parte ciò che sfugge alla mia pur limitata intelligenza, è come sia possibile arrivare ad essere così insensibile da lucrare sul dolore, promettendo cose il cui esito dipende solo in parte dal Governo e solo limitatamente a leggi, coperture finanziarie e monitoraggio dell'applicazione.
C'è gente che muore e gente che soffre di cancro: promettere la cura in campagna elettorale è tra le cose più becere. Ma è evidente che l'egoarca ormai si sente al di sopra di tutto: ultima di oggi, da libertino qual è si permette di esprimere solidarietà al Papa per gli attacchi alla Chiesa nello scandalo pedofilia (ops...efebofilia).
Incredibile.

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