E sun partii per la tèra santa,
la lama in cieel e l'infernu in tera
Perché m'hann dii che l'era santa anca la guera
Culpi da spada a furma de cruu
s culpi da spada a mezzalöena
Che in paradis a tücc ghe spècia una pultrona
E i m'hann dii che sèn cupàvi tanti,
scancellàvi i mè pecàa
Che l'è diverso cupà quii giüst e quii sbagliàa
(E son partito per la terra santa
la lama in cielo e l'inferno in terra
perchè mi hanno detto che era santa anche la guerra.
Colpi di spada a forma di croce,
colpi di spada a mezzaluna
che in paradiso a tutti spetta una poltrona.
E mi hanno detto che se ne ammazzavo tanti
cancellavo i miei peccati,
che è diverso uccidere quelli giusti e quelli sbagliati )
Davide Van de Sfroos "Il Cavaliere senza morte"
Qualche giorno fa, su
Brrrainblog , durante uno scambio d'opinioni sul tema di come una religione, nello specifico l'Islam, potesse giustificare un omicidio o addirittura elevarlo a gesto eroico, lessi una frase che mi colpì molto:
Non posso accettare che una religione arrivi a giustificare questo.
In un primo tempo, in relazione a ciò che era presente nell'articolo, anche io ho provato esattamente la stesso moto di rifiuto, ma poi, ragionando giunsi ad altre, molto più amare, conclusioni.