Ad Expando

martedì 30 marzo 2010

Il copia incolla di Tornielli


Avevo, a suo tempo, dimostrato come l'articolo sulla Sindone estratto dal libro di Tornielli, fosse, come spesso accade per i sindonologi pieno di una serie di informazioni tendenziose e soprattutto confutabili. D'altra parte il loro ragionamento si basa sul fatto che, poiché alcune cose non sono (ancora) spiegabili o ricostruibili, allora  la loro deve per forza essere l'unica risposta veritiera. A causa del frettoloso quanto ironico post in cui mi sono dedicato a smontare le tesi riportate da Tornielli, peraltro trite e ritrite, sono poi stato attaccato sul blog del medesimo, naturalmente da persone che si nascondono dietro l'anonimato, e deriso, al limite, di essere un semplice perito agrario, giusto per sottolineare i metodi di persone che si vantano di avere cultura superiore.
Purtroppo come immaginavo, almeno da ciò che si desume leggendo sul web (non ho ancora acquistato il libro) nel lavoro di Tornielli non c'è granché di nuovo anzi, a quanto pare, il vaticanista del Giornale, non si è limitato a citare le fonti, ma le ha copiate parola per parola come ad esempio si può vedere qui. Un piccolo sforzo in più lo poteva fare Tornielli, che pure è dotato di una buona dialettica. Peccato per lui: un'occasione persa e un fianco esposto agli attacchi avversari. Ma tant'è.
Ritornando al mio post , benché fossero contenute anche provocatorie teorie, che nei commenti ho specificato non hanno alcuna valenza storico scientifica ma sono congruenti tanto quanto quelle espresse dai sindonologi, vi sono però alcune considerazioni che considero tuttora valide. 
Tornielli, ad esempio, insiste sulla legge di gravità e sulla distinzione del sangue arterioso e venoso, come del resto sulla sovrapponibilità del volto sindonico con le icone bizantine (sic!). 

La scoperta di una legge o di un fenomeno è di fatto la piena comprensione che l'uomo ottiene degli stessi, il che non preclude affatto che questi non funzionassero prima o che l'uomo non fosse in grado di sfruttarli o riprodurli. Nelle innumerevoli battaglie del passato, i guerrieri  (o i cerusici)  avevano certamente individuato che colpi inferti in punti particolari del corpo umano causavano sanguinamenti a getto e altri no (colature ematiche), come del resto che i cadaveri non sanguinano e via dicendo. Ciò significa che pur non comprendendo i motivi del diverso tipo di sanguinamento, le diverse tipologie di colatura ematica potevano tranquillamente essere riproducibili o sfruttabili: pensiamo ai sistemi di tortura e alla accuratezza con i quali i boia creavano le loro infernali macchine, atte a prolungare la sofferenza e l'agonia il più a lungo possibile). Se volete leggere un gustoso approfondimento vi consiglio la lettura dell'articolo di Gian Marco Rinaldi "Quando le mele cadevano all'insù".

Insomma, ancora niente di nuovo sotto il sole, e credo che non ce ne sarà a lungo a parte altri libri che tratteranno sempre le stesse cose, referenziandosi ai medesimi autori, e magari e perché no, pubblicati in occasione di qualche ostensione particolare. 


giovedì 25 marzo 2010

Epilogo Prosperini

Quando si spera che un politico corrotto e corruttore, esaltato, decisamente ridicolo, sparisca, non ci si augura certo che tenti di suicidarsi. 
La morte politica, la pubblica infamia, nonché la galera ovviamente, bastano e avanzano.
Mi correggo: non avanzano, di certo bastano.
Augurandomi che il Prosperini possa riacquistare appieno la salute, in particolarmente quella mentale, non posso comunque non sottolineare quanto il nostro "Baluardo della Cristianità" dopo soli pochi giorni di meritata galera sia già crollato e abbia motivato il tentato suicidio affermando che, tutto sommato, porre fine volontariamente alla propria vita non è un gesto da condannare moralmente.
Si sente perseguitato il "Flagello dei centri sociali".
L'indomito difensore della croce, pare domato ed è pronto a tradire la propria "morale" prima che il giudice lo condanni tre volte.
Non pensavo si potesse cadere tanto in basso.
In fondo, mi dispiace.

Ufficio Deliri


Squilla il telefono

Uff. Logistica "Buongiorno sono Luca"
Magazziniere "Luca, sono io, hai preso tu la scatola che era qui?"
Uff. Logistica "Ci sono circa 150000 scatole in magazzino, a quale ti riferisci?"
Magazziniere  "La scatola che ieri Valerio continuava a guardare"

Tonfo.

Squilla di nuovo il telefono
Magazziniere "Luca, sono sempre io, puoi chiedere a Davide se l'ha presa lui quella scatola?"
Uff. Logistica "Non mi hai ancora detto quale scatola"
Magazziniere " Ma sì che te l'ho detto, quella che Valerio continuava a guardare...è sparita"
Uff. Logistica " Guarda, l'unica cosa che posso dirti è che Valerio, l'anno scorso continuava a guardare la segretaria e, guarda un po', è sparita anche lei"
Magazziniere "Daiiii? Dici che è stata colpa di Valerio?"

Tonfo.

Sipario.

mercoledì 24 marzo 2010

Teatro : oltre il silenzio


Si tratta del video promozionale del progetto "Oltre il Silenzio" dell'Associazione Culturale Li.Fra con la quale collaboro come fotografo. La Li.Fra è attualmente impegnata nella rappresentazione teatrale di "From Medea".

Altri link per chi fosse interessato:
Superando.it
Associazione Luca Coscioni
FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi).



martedì 23 marzo 2010

Inchiesta sulla Bibbia


Si è fatto attendere (ordinato il 3 marzo), la copertina è stata stampata non rispettando gli spazi (parte della "a" di Bibbia è tagliata), ma alla fine è arrivato: non vedo l'ora di leggerlo!
In fondo ciò che conta è il contenuto.
Per chi interessato ad altri libri dello stesso autore consultare qui.

Decreto anti cancro

"Ci aspettano tre anni di lavoro. Tre anni nei quali, uscendo via via dalla crisi, attueremo le grandi riforme. Le riforme istituzionali, dalla riduzione del numero dei parlamentari, all'elezione diretta del premier o del presidente della Repubblica; la grande, grande, grande riforma della giustizia; la profonda riforma e l'ammodernamento del sistema fiscale, la questione del federalismo. Continueremo con la stessa determinazione la lotta contro la mafia e la criminalità organizzata. Vogliamo dare più sicurezza per i cittadini, vogliamo arrivare ad avere meno tasse, meno burocrazia, più infrastrutture e più verde. Vogliamo anche vincere il cancro che colpisce ogni anno 250mila italiani e che riguarda quasi due milioni di nostri cittadini"
Silvio Berlusconi 20 Febbraio 2010
Non che non ce lo si auguri che entro tre anni si possa sconfiggere il cancro, ma permettetemi di essere scettico. O meglio, acido.
Con quale faccia tosta un governante che ha appena tagliato i fondi per la ricerca riesca a dire una cosa del genere sfugge alla mia comprensione, ma d'altra parte mi è sfuggito che il nostro super premier fosse, tra le mille cose, anche un famoso oncologo.
A meno che, ovvio, non intenda risolvere il dramma del cancro alla sua maniera, che so io, magari con un decreto interpretativo che insegni ai medici a leggere gli esiti degli esami, o meglio ancora, introducendo la malattia breve: se il cancro non ti uccide entro tre anni, cade in prescrizione e sei guarito.
Ma battute a parte ciò che sfugge alla mia pur limitata intelligenza, è come sia possibile arrivare ad essere così insensibile da lucrare sul dolore, promettendo cose il cui esito dipende solo in parte dal Governo e solo limitatamente a leggi, coperture finanziarie e monitoraggio dell'applicazione.
C'è gente che muore e gente che soffre di cancro: promettere la cura in campagna elettorale è tra le cose più becere. Ma è evidente che l'egoarca ormai si sente al di sopra di tutto: ultima di oggi, da libertino qual è si permette di esprimere solidarietà al Papa per gli attacchi alla Chiesa nello scandalo pedofilia (ops...efebofilia).
Incredibile.

lunedì 22 marzo 2010

Il balletto dei numeri


Sembra diventata una moda: farla grossa il più possibile e poi accusare chi smentisce di ordire complotti. 
Mi riferisco nello specifico alla patetica manifestazione di Roma della scorsa settimana, organizzata dal partito di governo. 
Intendiamoci, l'epiteto non è rivolto a coloro i quali nutrendo fiducia nel Berlusconismo si siano adoperati a manifestarlo, ma all'Organizzazione, alle trovate di pessimo gusto e agli strali successivi quando qualcuno si è permesso di gridare "il Re è nudo".
Mi si perdoni la preterizione se tralascio appositamente di commentare la penosa pantomima del giuramento pseudo religioso cui i candidati sono stati battezzati come "missionari della verità e della libertà" (sic!), d'altra parte l'intento di questo post è quello di  mettere in luce altri aspetti.
Innanzitutto il balletto delle cifre: per la questura 150.000 presenzianti, per Denis Verdini, coordinatore PdL un milione, con tanto di commenti dell'On.Cicchitto che parla di "perdita di credibilità della Questura" e di un quanto mai sobrio principe della dialettica quale è l'On.(?) Gasparri che esprime gratitudine in questi termini:
"Siamo grati alle forze dell'ordine per il loro impegno a Roma con la città impegnata in diverse manifestazioni. Siamo meno grati al questore di Roma che evidentemente in preda a stress o in crisi etilica ha diffuso cifre false, in difetto, sui partecipanti alla nostra grande manifestazione"
La risposta non si è fatta attendere, ed è arrivata dal Sindacato di Polizia che riferisce come:
"il calcolo dei partecipanti è problema di quinta elementare, tenuto conto che il numero massimo per metro quadro è di 4 persone, che i funzionari hanno visto le riprese effettuate dagli elicotteri per l’intera durata della manifestazione e che è nota la superficie della piazza e delle vie adiacenti"
Un sobrio
 Piazza San Giovanni, infatti come riporta il Corriere, ha una superficie di 42.700mq e considerando di stipare in un mq ben 6 persone si arriverebbe a poco più di 256.000 partecipanti. Ma se si può accettare la ressa, nelle prime file, chi ha partecipato all'evento sa benissimo che già dopo qualche decina di metri dal palco la densità diminuisce. Stesso discorso vale per l'addensamento sul fronte palco e ai lati di esso. Le immagini aeree inoltre non davano idea di ammassamenti particolari e tenendo una media di 3 persone a mq (che non sono poche) si arriverebbe a poco meno di 130.000. La stima della Questura, dunque potrebbe essere  addirittura sovradimensionata di circa circa 20.000 unità (un cifra tutt'altro che esigua!). 
23 persone per metro quadro
Ora, si può umanamente capire lo scoramento di chi sperava in 500.000 partecipanti , o di chi nel Lazio, causa difficoltà di coordinamento, vedendo profilarsi  l'ennesimo disastro, ha cercato di convincere il "capo" sparando alto, tuttavia bisogna saper connettere il cervello prima di gettare "amorevolmente" benzina sul fuoco della polemica.
Innanzitutto perché già per tentare di portare mezzo milione di persone in una piazza che ne sopporta meno della metà bisogna avere qualche problema, ma sostenere che in un metro quadro ci possono stare oltre 23 persone, beh, se non al sobrio Gasparri, vorremmo chiedere a Verdini la ricetta segreta della suo distillato, sperando che i dispacci del Tesoro non siano frutto dello spaccio di tale allucinogena bevanda.

Primavera




...con pensieri di nuvole 
adornai il cielo
e i campi d'improvviso
cantarono di primavera
e fu il tepore
e fu il colore...



venerdì 19 marzo 2010

Sex and Religion

Religion and sex are powerplays
manipulate the people for the money they pay
selling skin, selling god
the number look the same on their credit cards...

("Spreading the disease" 
from Operation Mindcrime - Queensryche)

Sesso e Religione, un binomio inscindibile, a volte morboso, a volte sensato, spesso grottesco e purtroppo, in alcuni casi devastante; quasi mai neutrale, ma d'altra parte si sa, il sesso è rituale e come tale o viene inserito nella religione (es Induismo) o finisce per entrare in competizione.  
Venere di Hohle Fels
Nel confrontarsi con il sesso, la religione spesso finisce per essere sessista, discriminando un sesso a favore dell'altro e quello a sfavore, con la fine delle società matriarcali (dove per altro c'era un esaltazione degli attributi sessuali, basti pensare alle cosiddette Veneri come quella a fianco) , è sempre e comunque la donna. Tentatrice, incarnazione del demonio, nella migliore delle ipotesi, quando venerabile, priva dei connotati femminili. Il caso più eclatante in tal senso è la madre del Cristo: vergine, fecondata divinamente senza atto sessuale, priva di pulsioni umane (prima ancora che femminee), incarnazione di perfezione ideale di una cultura sostanzialmente misogina.
Il rapporto religione-sesso, abbiamo detto, assume varie forme. Nelle religioni dell'Estremo Oriente, ad esempio, si va dalla ricerca del piacere inteso come dono della divinità da cogliere, come ad esempio nell'Induismo (Kama), al rifiuto dello stesso in quanto la brama che ne consegue allontana l'uomo dalla retta strada (ad esempio nel Buddhismo) e rendendolo soggetto al dolore. 
Nell'Occidente e in Medio Oriente invece si è passati dalle personificazioni tipiche del mondo classico ai tabù delle religioni monoteistiche, dove nella migliore delle ipotesi il sesso, principalmente funzionale alla procreazione, è al più tollerato. Nell'Ebraismo il matrimonio è un dovere nei confronti della divinità e la sessualità deve essere pratica esclusiva degli sposi con precise regole, anche se va detto che non vi sono particolari ossessioni; in altre parole il sesso non è peccato né la corporalità assume aspetti di negatività. Anzi, il piacere sessuale è visto come una prova della bontà della divinità. Più o meno vale la stessa cosa per l'Islam, sebbene permangano aspetti inquietanti come l'annullamento della femminilità al di fuori del vincolo matrimoniale. 
Il Cattolicesimo attuale sembra essersi indirizzato su una strada più moderata e se infatti, da una parte viene detto:
Il piacere sessuale è moralmente disordinato quando è ricercato per se stesso, al di fuori delle finalità di procreazione e di unione 
dall'altra si specifica che : 
....Gli sposi non commettono nessun male cercando tale piacere e godendone. Accettano ciò che il Creatore ha voluto per loro. Tuttavia gli sposi devono saper restare nei limiti di una giusta moderazione.
Inoltre il Cattolicesimo mette sullo stesso piano il celibato consacrato e il matrimonio, ed entrambe li sottopone a castità e morigeratezza.
Va detto che nella Storia, il Cristianesimo ha modificato in modo sostanziale ( ma non completa) la sua visione entrando comunque in contraddizione con sé stessa.

lunedì 15 marzo 2010

Inserire un file Swf in Blogger


Era da un po' che stavo studiando come inserire un file SWF su Blogger, per poter inserire i cosiddetti "Virtual Tour" partendo da foto panoramiche (meglio se a 360° come quella sovrastante. Ci sono riuscito finalmente (il risultato è qui sotto: posizionare il mouse, tenete cliccato con il tasto destro e spostate il mouse nella direzione che desiderate. La rotella permette di "zoommare" avanti e indietro  )


Ora vi spiego come ho fatto:
Per prima cosa bisogna creare il file SWF tramite Adobe Flash Studio o un programma simile (io ad esempio mi sono fatto prestare Autopano Tour) quindi bisogna caricarlo su una pagina internet.
La cosa più semplice che mi è venuto in mente è stata quella di caricarlo su una pagina di Google Sites.
A quel punto nell'Editor di Blogger scegliere Modifica HTLM e inserire la seguente scritta:
<embed align="middle" allowscriptaccess=”always” height="210" pluginspage="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer" quality="high" src="http://lapaginadoveavetecaricatoilfile.swf" type="application/x-shockwave-flash" width="420"></embed>
 I numeri in blu indicano le dimensioni della finestra, mentre al posto dell'indirizzo in rosso dovrete mettere la pagina nella quale avete caricato il file swf.

Ora qualche altro esempio un panorama Alpino (sulla sinistra il Monte Rosa)




E la città di Como vista dal Faro Voltiano di Brunate.


venerdì 12 marzo 2010

Pedofilia all'ombra del crocifisso.


La pedofilia è una dei crimini più odiosi in assoluto perché perpetrato su esseri senza difesa quali appunto sono i bambini e, intendiamoci subito, non è un esclusiva dei religiosi, ma un male che attraversa la società da millenni.
Tuttavia non ci si può esimere dal condannare in maniera ancor più pesante quei religiosi che si macchiano di tale delitto poiché l'istituzione religiosa si pone alla società come apportatrice di luce, anzi, come unica portatrice di morale e di etica. 
Non è questione di accanimento dunque, ma è un ovvia conseguenza: se vuoi insegnarmi una morale devi essere il primo a seguirla; se predichi bene e razzoli male il minimo sindacale è la gogna.
Personalmente se fossi cattolico, non cercherei di difendere l'indifendibile e anzi sarei stato il primo a scandalizzarmi. Fa specie, invece,  leggere sui blog o sui giornali vicini al mondo cattolico che la Chiesa ha saputo reagire rapidamente e con fermezza, quando è vero l'esatto contrario.
Anzi, per un estraneo alla religione cattolica e quindi inconsapevole degli obblighi dell'istituto confessionale, la strategia adottata dall'istituzione apparirebbe come un vero e proprio insabbiamento.
Di certo vi è che gli scandali che stanno colpendo le Chiese di mezza Europa non sono recenti fatti di cronaca, ma risalenti addirittura alla prima metà del secolo scorso. 
Si rimane basiti di fronte ad alcune affermazioni in realtà abili tentativi di fuorviare, come ad esempio quello di Padre Lombardi di Radio Vaticano che dalle pagine di Avvenire cerca di chiarire che: 
... tutte le persone obiettive ed informate sanno che la questione è molto più ampia, e il concentrare le accuse solo sulla Chiesa porta a falsare la prospettiva. dicono che in uno stesso periodo di tempo i casi accertati in istituzioni riconducibili alla Chiesa sono stati 17, mentre ve ne sono stati altri 510 in altri ambienti. E’ bene preoccuparsi anche di questi.
Innanzitutto non si accusa solo la Chiesa, ma per le ragioni sopraccitate non ci si può esimere da sottolineare il   problema e poi è ovvio che chi di dovere si occupa anche degli altri casi. Il problema semmai è capire come mai lo scandalo che ha investito la Chiesa è rimasto a lungo taciuto.

lunedì 8 marzo 2010

(From) Medea


Ci sono alcune che a vederle così , fredde come i ghiacciai, sembrano bottiglie lanciate da una nave, ma senza un messaggio arrotolato dentro.
Ci sono quelle che gridano e quelle che di cui non ho mai sentito il suono della voce.
Ci sono quelle affettuose, che ti vengono vicino, che ti scaldano e hanno un buon profumo.
Ci sono quelle che non si lavano e ti passano davanti come correnti fredde, facendoti venire i brividi.
Ma tutte, tutte quante, sono le migliore amiche che io abbia avuto.
Guardo le cosce stanche, le borse sotto gli occhi, le mani....di donne così fragili da mettermi in soggezione, e penso che non esiste al mondo una roccia che un giorno non si sbriciola, dentro o fuori, sia che si veda, sia che non si veda.
E mi sorprendo ancora, di quanto possa essere ostinato e resistente il cuore di una donna.
Tratto dall'opera teatrale  "From Medea" di Grazia Versani

Mi rendo conto sia un modo anomalo per festeggiare l'8 marzo (a proposito, un abbraccio a tutte le donne), quello di riportare alcune frasi tratte dall'opera teatrale From Medea, proposta dall'associazione culturale Li.Fra. Non fosse perché l'opera si incentra sulla vicenda di quattro donne, Marga, Vincenza, Eloisa e Rina, tutte colpevoli di infanticidio.
Un argomento forte, a tratti sconvolgente per la sua crudezza, sorretta dall'enfasi interpretativa delle attrici, bravissime, ma capace di sorprendere con momenti easy quasi a ricordare che al di là delle colpe, permane il diritto di continuare a vivere.
From Medea: Silvia Salvatori ed Elisa D'alessandro (Marga e Rina) Questi momenti, divertenti persino inaspettatamente volgari, ci svelano un mondo femminile diverso dall’immaginazione e dall’ideale romantico, ma terribilmente realistico, in cui risalta l’umanità violentata ma ancora desiderosa d’amore:
…ma cosa devo fare? Non ho ancora trent’anni. Non posso avere altri ricordi? devo vivere con quelli che ho? Mi fanno schifo quelli che ho.
Più nessun amore per me? …Come se ne avessi avuto…Si, ne ho avuto.
Da mia figlia. L’amavo più di quanto amassi me. Non uscivo mai senza controllare che fosse tutto a posto, che lei stesse bene. E lei stava bene, stava sempre bene. E quando l’ho spinta sott’acqua mentre le facevo il bagno, cosa credi? Volevo…si …io volevo che lei…
IMG_5828_400x600 Già, perché dietro l’immane tragedia dell’infanticidio c’è molto di più: ci sono storie di donne, storie di depressione, di falsità, di violenza che genera violenza. Forse non si potrà mai perdonare una donna che ha ucciso il proprio figlio, di certo lei non riuscirà a farlo, ma l’opera di Grazia Versani ci insegna che in fondo anche noi tutti abbiamo le nostre parti di colpa e che  in un infanticidio le vittime sono due, anche se una muore “solo” dentro.
Vivendo l’opera, non può non sovvenire la differenza di approccio tra l’arte teatrale e le campagne sensazionalistiche dei media, ove tra titoloni e modellini si cerca di vendere il colpevole, totalmente incuranti del dramma vissuto dalla famiglia e dalla donna stessa. From Medea IMG_5866_800x533 IMG_5815_800x533 IMG_6265_800x533 L’opera infatti inizia introducendo le storie delle quattro donne e prosegue raccontandoci le quattro vite spezzate che si trascinano in un’atmosfera di finta normalità, molto, troppo simile a quella che in realtà circonda tutti noi.
Non voglio rivelare altro, il consiglio vivo è quello di andare a vedere l’opera, merita per i contenuti, per l’ottima regia e per la bravura delle attrici.

Personaggi
Vincenza

Vincenza, sembra la più forte, unica delle quattro aggrappata alla fede. Scrive ai due figli rimasti il suo devastante desiderio d'amore. 

Eloisa

Eloisa è la più diretta e passionale, nascosta dietro un irritante cinismo, continua a negare di aver ucciso il proprio figlio, ma è tradita dalla propria nevrosi.

Rina

Rina è l'anima fragile, troppo giovane per capire o forse anche solo per accettare.


Marga

Marga è l'ultima arrivata, è una donna lucida e intelligente ma che non è mai stata in grado di provare sentimenti.

Va dato merito alla Li.Fra di aver pensato e realizzato un bellissimo progetto che va al di là dell’opera teatrale: alla prima, al teatro Fumagalli di Vighizzolo di Cantù infatti “From Medea” è stata titolata per i non udenti con degli schermi sapientemente inseriti nel palco, le cui scritte erano di colore diverso per ogni attrice.


  Li.Fra : Teatro oltre il silenzio

Il progetto denominato “Oltre il silenzio” mira a rompere l’ennesima barriera che impedisce ai diversamente abili di accedere all’arte. Un plauso vanno a Lisa e Sara Girelli e a Francesco Montingelli per il lavoro fatto e per il grande cuore.
PS: le foto sono del sottoscritto.
PPS: auguri a tutte le donne.

mercoledì 3 marzo 2010

Superman Tornielli e le solite storie sulla Sindone


Oggi è apparso l'ennesimo articolo "fuffa" sul caso della Sindone di Torino, ad opera questa volta del noto Vaticanista de "Il Giornale" . Ho deciso di divertirmi a ribattere i passaggi dell'articolo, inserendo qualche rimando ad articoli che confutano le vetuste quanto bislacche tesi in esso riportate. Iniziamo:
Ipotizziamo pure che il suo sconosciuto autore, questo abilissimo falsario, abbia cosparso il telo con pollini di sicura provenienza mediorientale, con fiori che sbocciano a Gerusalemme in primavera, perfettamente congruenti con quelli che saranno ritrovati nei sedimenti fossili del lago di Genesareth.
Diamo per certo che certo che il fatto che i pollini ritrovati fossero congruenti a quelli fossili ritrovati nei pressi di Gerusalemme, ciò non proverebbe assolutamente nulla. Purtroppo però l'articolo inizia già zoppicando, perché la presenza di tali pollini è messa in dubbio addirittura da alcuni sindonologi e dai loro rilievi successivi. (leggi qui). Ad ogni modo, basta leggere qui per farsi un idea di questa teoria.
Ipotizziamo che vi abbia aggiunto tracce di aloe e mirra, nonché lo abbia «impolverato» con un tipo di carbonato di calcio (aragonite) del tutto simile a quello ritrovato nelle grotte di Gerusalemme, e sia riuscito anche a procurarsi due piccole monete coniate nel 29 dopo Cristo sotto Ponzio Pilato da mettere sugli occhi del cadavere.
La storia delle monete non ha alcun senso scientifico ed è stata già da tempo smontata (qui, o più dettagliatamente qui). L'aragonite non è un minerale raro tipico delle grotte di Gerusalemme (il nome deriva addirittura da un comune della Castiglia: Molina de Aragon).
Ammettiamo ancora che lo straordinario truffatore abbia esplicitamente richiesto, a chi lo aiutava nell’impresa, di realizzare sul telo una cucitura laterale identica a quelle esistenti su stoffe ebraiche del primo secolo rinvenute a Masada, un’altura vicino al Mar Morto.
Il telo Sindonico non ha nulla a che vedere con le stoffe di Masada, si veda il blog di Antonio Lombatti  qui, qui, qui e qui. E dello stesso Lombatti anche qui
Anche ammettendo tutto questo, però, il nostro ipotetico truffatore rimane una figura piuttosto evanescente. Nel Medio Evo nessuno poteva avere le nostre conoscenze archeologiche e storiche sulle modalità della flagellazione romana e della crocifissione. La memoria delle circostanze e delle tecniche utilizzate nel I secolo per castigare i condannati alla morte in croce era del tutto perduta mille anni dopo.
Possibile, anche adesso non siamo messi bene sulle tecniche di crocifissione, ma affermare che nel medioevo si erano "del tutto" perse le tecniche è un tantino azzardato. L'unico  reperto archeologico in nostro possesso, ad ogni modo, non sarebbe compatibile con quello della Sindone. 
L’eventuale falsario medievale non avrebbe potuto raffigurare Cristo con particolari in aperto contrasto con l’iconografia della sua epoca. Ad esempio la corona di spine, che sul lenzuolo è del tipo «a casco», mentre la tradizionale iconografia ce la presenta come una corona aperta sopra. O il fatto che nella Sindone vi siano i segni del trasporto sulle spalle della sola trave orizzontale, il patibulum, mentre la tradizionale Via Crucis rappresenta sempre il Nazareno mentre porta la croce tutta intera. O ancora il particolare dei chiodi infissi sui polsi e non sul palmo delle mani come si vedono invece in tutta l’iconografia.
E chi ci dice che la "tradizionale iconografia" non sia veritiera del tutto o in parte e che dunque, ad esempio il casco avrebbe dovuto davvero essere una corona di spine, e quindi ci sia un banale errore del falsario?
L’autore dell’eclatante «falso» avrebbe poi dovuto immaginare o prevedere con notevole anticipo l’invenzione del microscopio, avvenuta alla fine del XVI secolo, per poter aggiungere elementi invisibili ad occhio nudo, i quali sarebbero stati scoperti soltanto diversi secoli dopo: i più volte citati pollini mediorientali, terriccio, il siero, gli aromi per la sepoltura, l’aragonite con lo stesso tasso di impurità che si riscontra nelle grotte di Gerusalemme. Tutti elementi invisibili all’occhio del pellegrino medioevale, destinatario del presunto inganno.
Esilarante deduzione!  Considerando che molte cose che sono state trovate, ci sarebbero state comunque o, non hanno alcun valore, come dimostrato prima. Dimenticavo gli aromi per la sepoltura: cosa ci sarebbe di strano nell'utilizzo di tale sostanze per l'inumazione?
Lo stesso falsario, la cui esistenza stiamo ora ipotizzando, avrebbe dovuto anche conoscere in anticipo la fotografia, inventata com’è noto solo nel XIX secolo, e pure l’olografia realizzata negli anni Quaranta del XX secolo. Avrebbe dovuto saper inoltre distinguere tra circolazione sanguigna venosa e arteriosa, studiata per la prima volta nel 1593, vale a dire molti anni dopo la comparsa del telo sindonico, nonché essere in grado di macchiare il lenzuolo in alcuni punti con sangue uscito durante la vita e in altri con sangue fuoriuscito post-mortem. Avrebbe inoltre dovuto sapere rispettare, nella realizzazione delle colature ematiche, la legge della gravità, che è stata scoperta soltanto nel 1666.
La sindone di Garlaschelli effettuata con tecniche possibili nel medioevo ha le stesse caratteristiche. Il fatto che   il falsario non conoscesse la gravità non significa che questa non funzionasse! Ad ogni modo non funziona con i capelli, che stranamente sono impressi anche sul davanti mentre in una salma sdraiata ciò non sarebbe dovuto accadere, a meno che il volto non fosse semplicemente un bassorilievo.
Che dire, dunque? Come minimo, questo nostro ipotetico falsario medioevale doveva essere dotato di poteri paranormali. Un vero «superman», in possesso di conoscenze scientifiche, mediche, anatomiche, storiche e archeologiche che sarebbe riduttivo definire al di fuori del comune. Avrebbe dovuto avere capacità e mezzi davvero eccezionali per produrre l’immagine sul telo. Com’è concepibile che un uomo di tale sovrumana intelligenza, di ingegno così elevato, inventore con così largo anticipo del microscopio, della fotografia, dell’olografia nonché scopritore della legge di gravità, sia rimasto completamente sconosciuto ai suoi contemporanei come pure ai posteri, dato che non ne conosciamo il nome?  E perché mai una persona così straordinariamente intelligente, che si era spinta persino a «spolverare» la Sindone con minerali simili a quelli presenti nelle grotte di Gerusalemme, così raffinata da saper riprodurre, fin nei particolari più piccoli, gli usi e i costumi della Palestina del I secolo, avrebbe commesso un errore madornale e grossolano: quello di servirsi per la sua falsa reliquia di un telo tessuto fresco fresco in epoca medioevale? Come si concilia la diabolica intelligenza del nostro falsario superuomo, capace di procurarsi i pollini tipici della primavera palestinese, capace di riprodurre le macchie di sangue dimostrando conoscenze di un anatomopatologo moderno, con una «svista» di tali dimensioni? Un perfezionista con qualità sovrumane sarebbe dunque caduto su di un’ovvietà, dimostrandosi all’improvviso non più un mostro di bravura, ma di sbadataggine: invece di procurarsi del tessuto antico, coevo all’epoca di Gesù, invece di cercare stoffe del I secolo sulle quali sbizzarrirsi per riprodurre l’immagine del corpo crocifisso, si sarebbe accontentato di servirsi di una Sindone appena tessuta.
La storia del telo sindonico è ancora lontana dal poter essere ricostruita, per cui gli azzardi sono continui. Ipoteticamente si potrebbe pensare che il falsario, probabilmente di Bisanzio, vera fucina di false reliquie, avesse utilizzato un telo di provenienza palestinese. Quanto agli usi e costumi particolari della Palestina del I secolo neppure Tornielli ne sa molto visto che i vangeli a tal proposito non sono coerenti (qui), mentre, ad esempio gli scavi archeologici hanno fornito usi diversi da quelli adottati per la sindone (qui).
Ma c’è di più. Siccome è indubbio che quel lenzuolo abbia avvolto per un numero determinato di ore un cadavere, sarebbe stato impossibile per lo spregiudicato falsario omicida – sì omicida, perché doveva ammazzare il povero Cristo usato come modello allo stesso modo in cui era stato ammazzato Gesù – riuscire a trovare una vittima il cui volto fosse congruente in diverse decine di punti con le icone di Cristo diffuse nell’arte bizantina. Egli avrebbe soprattutto dovuto pestare a sangue il suo malcapitato modello in maniera adeguata, in modo da ottenere determinati gonfiori del viso riprodotti nelle icone. Ne avrebbe probabilmente dovuti uccidere parecchi prima di raggiungere il suo scopo. Non dunque un falsario assassino, ma un falsario serial-killer.
Magari era un semplice cadavere, o magari il falsario aveva davvero assassinato il suo modello. Oppure come Garlaschelli non ha ammazzato nessuno. Quella dei gonfiori presenti nei volti delle icone bizantine è semplicemente una bestialità, come del resto lo è il concetto del pestaggio "in maniera adeguata": non stiamo parlando di Iperrealismo ma di Arte Bizantina dove i tratti sono piuttosto elementari (sebbene assai pregevoli) e dove non esiste alcuna forma di prospettiva.
Non soltanto un mostro di bravura, ma un mostro e basta, capace di riprodurre sul cadavere della sua vittima, colpevole soltanto di assomigliare a Gesù, particolari difficilmente ottenibili, come i pollici ripiegati all’interno del palmo e la posizione più flessa di una gamba rispetto all’altra. Anche procurare alla vittima, ormai deceduta, una ferita del costato con una lancia romana, facendone uscire sangue e siero separati, non è assolutamente un esperimento facile da compiere.
Ma anche un'altezza improbabile per l'epoca. Poi, perché la lancia dovrebbe essere romana? Da cosa si dedurrebbe? Per il pollice flesso un bel articolo di confutazione lo trovate qui
Altrettanto arduo sarebbe stato mantenere il cadavere avvolto nel lenzuolo per una trentina di ore impedendo il verificarsi del fenomeno della putrefazione. Infine, sarebbe stato impossibile togliere il corpo dal lenzuolo senza il minimo strappo o il più lieve spostamento che avrebbero alterato i contorni delle tracce di sangue.
Sempre che si sia trattato di un cadavere; sempre che si tratti di sangue.
Possiamo dunque concludere che la realizzazione artificiale della Sindone ci appare impossibile ancora oggi, o meglio ancor di più oggi, come onestamente riconosceva al termine della sua vita il professor Luigi Gonella, affermando «la Sindone è un oggetto che non dovrebbe esistere», e nessuno di coloro che hanno creduto di smascherare il presunto «falso» è mai riuscito a ottenere un’immagine davvero simile per ricchezza di particolari. 
Vero, la Sindone è un oggetto che non dovrebbe esistere, ma all'interno di una chiesa, venerata come fosse una reliquia (ma c'è da dire che la Chiesa, pur sfruttandola economicamente, non lo riconosce ufficialmente come il telo che avvolse Gesù).
Altrettanto vera l'ipotesi che forse, a forza di ripetere le stesse balle, la gente si convinca che è verità.

Tutti i mali del mondo

Prendo spunto da un recente commento apportato al post In the name of gods? della scorsa settimana dove una persona, chiaramente religiosa, mi accusava di decontestualizzare frasi altrui, per pigrizia o ignoranza, al fine di, cito testualmente:
 (...) dimostrare quanto la religione sia la causa di tutti i mali.
per mettere alcune cose in chiaro.
Innanzitutto pensare che la religione sia causa di tutti i mali è un'affermazione nella quale, pur da feroce critico della stessa, non mi riconosco ed anzi, senza mezzi termini la considero semplicemente stupida.
Sebbene sia evidente che la Religione sia causa di "alcuni" mali, ho sempre cercato di distinguere quando lo sia per questioni dogmatiche, quando lo diventi per interpretazioni discutibili (o totalmente errate), quando cada in mano a dementi che nella religione trovano giustificazione alla loro insita ed insulsa violenza e via dicendo. Personalmente ritengo la Religione, come ampiamente spiegato, il massimo fallimento della Ragione, motivo per cui, più che causa, anche se sarebbe più corretto dire concausa, dei mali (quando lo è), la ritengo una non soluzione.

martedì 2 marzo 2010

Ufficio Deliri


Descrizione presente su bolla di accompagnamento per merce resa:
"Vi rimandiamo un tavolo tonto diametro 120 di raggio" 

Mail contenete indicazioni per lo scarico della merce
"la merce va consegnata ad un secondo piano transitabile"

lunedì 1 marzo 2010

Politici che disastro!


Dire che è assurdo è poco, ma ci da l'idea del reale valore di chi ci amministra.
Prima la mancata consegna delle liste Pdl del Lazio ora stessa cosa con Formigoni in Lombardia:  le firme sono state presentate in ritardo.
Adesso regna la confusione, caccia al colpevole, lacrimose richieste di bypassare la legge in nome della democrazia (sic!) per dare modo agli elettori  di votare per quei loro rappresentanti che non sono nemmeno in grado di organizzarsi per adempiere alle norme burocratiche da loro stessi creati.
Se non fosse drammatico ci sarebbe da ridere.

Leggere qui e qui e poi ditemi se dobbiamo chiamarli politici o pollitici.

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