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lunedì 8 marzo 2010

(From) Medea


Ci sono alcune che a vederle così , fredde come i ghiacciai, sembrano bottiglie lanciate da una nave, ma senza un messaggio arrotolato dentro.
Ci sono quelle che gridano e quelle che di cui non ho mai sentito il suono della voce.
Ci sono quelle affettuose, che ti vengono vicino, che ti scaldano e hanno un buon profumo.
Ci sono quelle che non si lavano e ti passano davanti come correnti fredde, facendoti venire i brividi.
Ma tutte, tutte quante, sono le migliore amiche che io abbia avuto.
Guardo le cosce stanche, le borse sotto gli occhi, le mani....di donne così fragili da mettermi in soggezione, e penso che non esiste al mondo una roccia che un giorno non si sbriciola, dentro o fuori, sia che si veda, sia che non si veda.
E mi sorprendo ancora, di quanto possa essere ostinato e resistente il cuore di una donna.
Tratto dall'opera teatrale  "From Medea" di Grazia Versani

Mi rendo conto sia un modo anomalo per festeggiare l'8 marzo (a proposito, un abbraccio a tutte le donne), quello di riportare alcune frasi tratte dall'opera teatrale From Medea, proposta dall'associazione culturale Li.Fra. Non fosse perché l'opera si incentra sulla vicenda di quattro donne, Marga, Vincenza, Eloisa e Rina, tutte colpevoli di infanticidio.
Un argomento forte, a tratti sconvolgente per la sua crudezza, sorretta dall'enfasi interpretativa delle attrici, bravissime, ma capace di sorprendere con momenti easy quasi a ricordare che al di là delle colpe, permane il diritto di continuare a vivere.
From Medea: Silvia Salvatori ed Elisa D'alessandro (Marga e Rina) Questi momenti, divertenti persino inaspettatamente volgari, ci svelano un mondo femminile diverso dall’immaginazione e dall’ideale romantico, ma terribilmente realistico, in cui risalta l’umanità violentata ma ancora desiderosa d’amore:
…ma cosa devo fare? Non ho ancora trent’anni. Non posso avere altri ricordi? devo vivere con quelli che ho? Mi fanno schifo quelli che ho.
Più nessun amore per me? …Come se ne avessi avuto…Si, ne ho avuto.
Da mia figlia. L’amavo più di quanto amassi me. Non uscivo mai senza controllare che fosse tutto a posto, che lei stesse bene. E lei stava bene, stava sempre bene. E quando l’ho spinta sott’acqua mentre le facevo il bagno, cosa credi? Volevo…si …io volevo che lei…
IMG_5828_400x600 Già, perché dietro l’immane tragedia dell’infanticidio c’è molto di più: ci sono storie di donne, storie di depressione, di falsità, di violenza che genera violenza. Forse non si potrà mai perdonare una donna che ha ucciso il proprio figlio, di certo lei non riuscirà a farlo, ma l’opera di Grazia Versani ci insegna che in fondo anche noi tutti abbiamo le nostre parti di colpa e che  in un infanticidio le vittime sono due, anche se una muore “solo” dentro.
Vivendo l’opera, non può non sovvenire la differenza di approccio tra l’arte teatrale e le campagne sensazionalistiche dei media, ove tra titoloni e modellini si cerca di vendere il colpevole, totalmente incuranti del dramma vissuto dalla famiglia e dalla donna stessa. From Medea IMG_5866_800x533 IMG_5815_800x533 IMG_6265_800x533 L’opera infatti inizia introducendo le storie delle quattro donne e prosegue raccontandoci le quattro vite spezzate che si trascinano in un’atmosfera di finta normalità, molto, troppo simile a quella che in realtà circonda tutti noi.
Non voglio rivelare altro, il consiglio vivo è quello di andare a vedere l’opera, merita per i contenuti, per l’ottima regia e per la bravura delle attrici.

Personaggi
Vincenza

Vincenza, sembra la più forte, unica delle quattro aggrappata alla fede. Scrive ai due figli rimasti il suo devastante desiderio d'amore. 

Eloisa

Eloisa è la più diretta e passionale, nascosta dietro un irritante cinismo, continua a negare di aver ucciso il proprio figlio, ma è tradita dalla propria nevrosi.

Rina

Rina è l'anima fragile, troppo giovane per capire o forse anche solo per accettare.


Marga

Marga è l'ultima arrivata, è una donna lucida e intelligente ma che non è mai stata in grado di provare sentimenti.

Va dato merito alla Li.Fra di aver pensato e realizzato un bellissimo progetto che va al di là dell’opera teatrale: alla prima, al teatro Fumagalli di Vighizzolo di Cantù infatti “From Medea” è stata titolata per i non udenti con degli schermi sapientemente inseriti nel palco, le cui scritte erano di colore diverso per ogni attrice.


  Li.Fra : Teatro oltre il silenzio

Il progetto denominato “Oltre il silenzio” mira a rompere l’ennesima barriera che impedisce ai diversamente abili di accedere all’arte. Un plauso vanno a Lisa e Sara Girelli e a Francesco Montingelli per il lavoro fatto e per il grande cuore.
PS: le foto sono del sottoscritto.
PPS: auguri a tutte le donne.

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