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giovedì 25 marzo 2010

Epilogo Prosperini

Quando si spera che un politico corrotto e corruttore, esaltato, decisamente ridicolo, sparisca, non ci si augura certo che tenti di suicidarsi. 
La morte politica, la pubblica infamia, nonché la galera ovviamente, bastano e avanzano.
Mi correggo: non avanzano, di certo bastano.
Augurandomi che il Prosperini possa riacquistare appieno la salute, in particolarmente quella mentale, non posso comunque non sottolineare quanto il nostro "Baluardo della Cristianità" dopo soli pochi giorni di meritata galera sia già crollato e abbia motivato il tentato suicidio affermando che, tutto sommato, porre fine volontariamente alla propria vita non è un gesto da condannare moralmente.
Si sente perseguitato il "Flagello dei centri sociali".
L'indomito difensore della croce, pare domato ed è pronto a tradire la propria "morale" prima che il giudice lo condanni tre volte.
Non pensavo si potesse cadere tanto in basso.
In fondo, mi dispiace.

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