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mercoledì 15 aprile 2009

Danze, Balli e Spettacoli

Lussuria non consumata

Danze, Balli e Spettacoli


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Indice:

Probabilmente una delle più antiche forme di arte sacra, la danza, è per sua natura mal vista dalla Chiesa. Sono consentiti solo balli "pudici" tra persone dello stesso sesso (!); quelle in cui maschio e femmina vengono a contatto sono nella migliore delle ipotesi mal tollerati. Se poi il ballo, per quanto pudico ed onesto, dovesse dare scandalo allora il peccato diventa mortale. Ancora poca morale e molto moralismo.
Infatti, ad esempio, per i consacrati e sempre peccato partecipare a danze e balli, tuttavia il peccato è mortale se danzano con altra gente specie se donne, mentre se le danze si fanno da preti e sacerdoti, fra loro, non in presenza di laici, per solo sollazzo e leggerezza, sono peccati, ma non mortali.
E ancora, non è peccato se si assiste a danze per convenienza sociale.
A questo punto l'autore, probabilmente si rende conto che questo metodo di esprimere gioia, o divertimento che dir si voglia, sarebbe assai difficile da negare, per cui consiglia di non porsi in modo perentorio nei confronti del peccatore, negandogli i sacramenti (troppo alto l rischio di perdere i fedeli). Si consiglia di limitarli evitando che i peccatori ballino nei periodi di digiuno, in locali frequentati da mala gente, nei giorni santi ecc, sperando che a forza di limitazione la voglia di danzare sparisca del tutto (meglio chiese e balere piene piuttosto che le prime vuote e le seconde piene). Il rischio sarebbe il seguente: se poi nessuna speranza ci fosse di toglier di mezzo questi balli, come bene spesso avviene, una soverchia severità nuocerebbe alla salvezza delle anime. Infatti, molte persone pensano essere questi sollazzi leciti, o non gravemente illeciti, e rifiutano perciò di astenersene, sacrificando ad essi anche la confessione, la Eucarestia e le sacre funzioni. Sciolti in allora d'ogni freno, s'ingolfano in ogni genere di esiziali dissolutezze: e se inoltre v'ha in queste persone ignoranza, corruzione, abitudini con uomini perduti, pregiudizi contro la religione e i suoi ministri, allora indurano sempre più nella perversità e non si correggono più: spesso nel matrimonio si comportano indegnamente, scandalizzano i domestici, educano male i figli, e così l'empietà si sviluppa, e la depravazione dei costumi aumentando ognor più, non lascia loro via alcuna per fare il bene. Tutto per il ballo!
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Simili alle danze anche gli spettacoli, che di per se, a meno che non siano osceni, non sono un peccato, senonché per loro natura possono portare l'uomo a perdizione. Sono quindi da limitare il più possibile. Infatti la frequenza agli spettacoli e alle commedie è pericolosa alla castità, e nociva in molte guise all'anima: talchè un cristiano può appena appena assistervi senza peccare.
A questo punto assistiamo ad un capolavoro di perversione: poiché, se gli spettacoli sono pericolosi, ne consegue direttamente che si deve avere ogni cura per allontanare i cristiani, ma non ne deriva perciò che tutti coloro i quali vi intervengono anche senza una causa scusante, pecchino mortalmente e sieno indegni di assoluzione.
Tuttavia non è opportuno assolvere:

  1. Gli attori e le attrici, nemmeno negli estremi di vita, a meno che non rinneghino la loro professione (neanche fossero assassini).

  2. Gli scrittori che compongono opere piene di illeciti amori, da rappresentarsi in teatro; (giacche parlano di cose obbrobriose come i sentimenti)

  3. Quelli che direttamente cooperano alle rappresentazioni teatrali, come le cameriere che abbigliano le attrici, e coloro che fanno professione di vendere, noleggiare o fabbricare bastimenti destinati al solo uso dei teatri; (magari anche le mamme che agli attori lavano le mutande).

  4. Quelli che, assistendo alle rappresentazioni sceniche, danno grave scandalo, come sarebbero tutte quelle persone che godono riputazione di cristiane virtù, a meno che non vi sieno spinte da grave necessità (qualcuno mi spiegherà quali gravi necessità possano costringere ad andare a teatro)

  5. Quegli che, per proprie circostanze personali, si mettono in un grave pericolo di lussuria (deve aver frequentato l'ultima fila dei cinema...).

  6. Quelli che, senza un ragionevole motivo di scusa, intervengono con frequenza a tali divertimenti, benché non incorrano in grave pericolo né diano scandalo, imperocchè una simile abitudine non può conciliarsi colla vita cristiana ( tutta una serie di regolette per dire che comunque non si assolve chi ama divertirsi).

Non è peccato invece assistere a commedie, purché non siano volgari e i giochi equestri, a patto che essi non siano pericolosi per chi li esercita ( assistere ad uno spettacolo dove l'acrobata mette se stesso in pericolo di vita è peccato mortale).

Con questo abbiamo concluso il capitolo dei peccati dio lussuria non consumata. Prossimamente si andranno ad analizzare le cause, gli effetti e i rimedi alla Lussuria.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra logico. non vedo il problema.

Unknown ha detto...

Cosa ti sembra "logico"?

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