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mercoledì 15 aprile 2009

Baci e Toccamenti Impudichi

La Lussuria non consumata

I Baci e i Toccamenti impudichi



Indice:




Non credo vi siate illusi che i peccati di lussuria non consumata si riferissero solo a ciò che passa per la testa. Ovviamente vengono compresi anche baci, sguardi, "toccamenti" e abbigliamento. Se pensate che i baci "onesti" ( sulla guancia o sulla mano come avveniva ai tempi) non siano peccati avete ragione, ma è bene sapere che lo diventano (e persino mortali) se scambiati con intenti libidinosi specie se tra persone non sposate. Infatti anche un bacio onesto può causare eccitazione. Se colui che lo scocca è consapevole di ciò , commette peccato. Idem se chi lo riceve sa di eccitarsi e pur tuttavia lo accetta. Per i consacrati (preti, suore, ecc) in realtà è peccato scambiare baci in generale, per tema dello scandalo che tale azione comporterebbe. La ragione dello scandalo in realtà compare sovente nel MdC, il che fa ben capire quanto, nella mentalità dell'autore, la morale proceda di pari passo un bieco moralismo, tanto che molto meno pecca quegli che ha una ragione per coonestare questo atto, per esempio, il timore fondato di apparire troppo scrupoloso o strano, o di essere deriso o di diventare il ludibrio d'altri.

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Non ci vuole molta fantasia per capire cosa intenda l'autore per toccamenti e ce ne vuole ancora meno per immaginare a che livello di gravità appartengono: ovviamente essi si ascrivono alla categoria dei Mortali.
Faccio una piccola divagazione per chiarire la gravità dei peccati: la gravità del peccato si divide sostanzialmente in due livelli, il veniale e il mortale. Dice il Catechismo: Si commette un peccato veniale quando, trattandosi di materia leggera, non si osserva la misura prescritta dalla legge morale, oppure quando si disobbedisce alla legge morale in materia grave, ma senza piena consapevolezza o senza totale consenso.

Si definisce invece mortale quel peccato che ha per oggetto una materia grave e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso.

Ritornando al tema del discorso, il toccamento può riguardare il proprio corpo o il corpo altrui. Si prende atto che non è peccato se vi è necessità di toccamento (ricorre di nuovo il caso del medico), mentre desta senza dubbio curiosità e stupore il fatto che il peccato sia più o meno grave a parità di toccamento, a seconda sella "sensibilità" del peccatore:

Il dilettarsi toccando SENZA RAGIONE (si noti il maiuscolo) , le parti veneree è peccato veniale o mortale a seconda del pericolo che si corre soffermandosi in questo atto: il pericolo non è euguale per tutti: molti si commovono anche per un leggerissimo fatto sensuale e corrono il pericolo prossimo d'una polluzione; altri invece sembrano di legno e sasso, e non sono perciò obbligati ad avere tante precauzioni come coloro che sono sensibilissimi ai piaceri venerei.

Per assurdo una delle varie cause del satirismo o della ninfomania sono dovute al fatto che la persona è alla perenne ricerca del piacere proprio perché lo ottiene solo raramente. In tal caso, si dedurrebbe che nei confronti dell'ipersessualità di codeste persone, la Chiesa tenga un atteggiamento piuttosto tollerante.
Temo tuttavia, che tale posizione fosse dovuto a mera ignoranza: nel libro si evince una scarsa conoscenza del corpo umano e del suo funzionamento. A scusante potrebbe esserci che il libro MdC fu scritto a metà del XIX sec. senonché non è facile dimenticare l'atteggiamento di superiorità che la chiesa ha da sempre ostentato anche in materia scientifica, per lo meno fino al penultimo pontefice che di fronte all'evidenza dei fatti dovette iniziare a scusarsi per delitti commessi dai suoi predecessori, secoli prima.

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