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mercoledì 12 luglio 2017

War Report 201707.12

La mattinata inizia con sveglia all'alba per evitare, almeno parzialmente, il traffico del capoluogo. Giunti al Besta, l'ospedale dove sono in cura, scopro, dopo l'accettazione, che potevo evitarmi il protocollo per la RM, perché in effetti la mia allergia alla penicillina (che stando ai ricordi di mia madre riguardanti la mia infanzia, mi procurerebbe un "terrificante" rush cutaneo, volgarmente detto "arrossamento a chiazze") non influirebbe con il liquido di contrasto. Questo per dire che i protocolli hanno un senso , ma anche no, soprattutto se seguiti pedissequamente senza un minimo di senso critico. Comunque sia, eseguo gli esami del sangue che risultano ottimi, a parte la glicemia, sballata dal cortisone assunto a digiuno per eseguire il suddetto protocollo. Poco male, ciò che conta, emocromo, globuli rossi, piastrine e soprattutto globuli bianchi sono nella norma. Anche questi ultimi, passati in 2 settimane da 4.8 a 3.2 a 5.3 (che il 3.2 sia un errore?). 
Sir Ernest Shackleton
Dopo un paio d'ore di attesa in una sala a -18° gradi centigradi con venti che avrebbero piegato anche Shackleton (ma regolare il condizionatore no? C'era gente con felpe e golfino o, come il sottoscritto, con peli rizzati modello felino incazzato) arriva il colloquio con l'assistente del neurochirurgo che mi spiega dettagliatamente l'intervento, le possibili complicazioni, le differenze con la prima operazione.

Innanzi tutto la lesione tumorale. L'idea è quella di eliminarla del tutto perché, per fortuna (ogni tanto mi fa sorridere usare ancora questa parola), il tumore si è sviluppato in area pre-motoria. Di norma, l'asportazione prevederebbe anche un intervento su una zona di 5mm a margine del tumore, dove potrebbero annidarsi cellule tumorali isolate; purtroppo potrà essere fatta solo in parte poiché, sebbene la lesione sia in area pre-motoria, la zona di sicurezza da eliminare ricadrebbe, in parte, in quella motoria. Chiaramente si tratta di intervenire su cellule che hanno appena acquisito informazioni (e non del tutto visti i deficit), eliminandole. Quindi al risveglio le condizioni di "ripartenza" saranno peggiori di quelle della prima operazione. Ci sarebbe anche la possibilità di lasciare nelle zone cicatriziali delle capsule degradabili di chemio a rilascio lento che stanno dando ottimi risultati sulla cura del tumore ma, di contro, raddoppiano i tempi di recupero perché andrebbero ad aumentare l'edema. Possibili complicazioni sono, a parte il sanguinamento interno che è un pericolo tipico di qualunque operazione, la mancata tenuta di una membrana che se non si rimargina (ed essendo già stata aperta il pericolo è maggiore) potrebbe causare uno sversamento del liquido cerebrale. Nessun serio problema, se il liquido è poco: si riassorbirà nel giro di un mese circa. Altrimenti bisogna riaprire.
A tal proposito ci sarà quasi sicuramente la sostituzione dell'osso sezionato con un polimero plastico perché è probabile che dovranno allargare il foro per poter lavorare in sicurezza. E comunque, attualmente, l'osso si è rimarginato con vari bitorzoli e un secondo distacco comporterebbe una ulteriore cicatrizzazione, la quale, oltre che poco estetica, sarebbe anche poco funzionale.
Il pomeriggio è proseguito con Tac e RM di contrasto, i cui esiti non mi sono noti, e un mezzo bisticcio con un infermiera di stampo Rottenmeier che pretendeva di insegnarmi la strada per raggiungere la zona degli esami radiografici, nonostante cercassi di spiegarle che l'ospedale lo conosco come le mie tasche e che comunque a terra c'è una segnaletica a prova di babbeo. Risultato: per fare 40 metri, 5 minuti di spiegazione! Infine colloquio con l'anestesista, una ventina di firme su consensi informati vari e poi a casa. 

Fine settimana prossima, se non ci saranno emergenze (mie o di altri), è previsto il ricovero e l'operazione a seguire. 

Nel frattempo ho fatto l'esame di riconferma della cintura marrone. Purtroppo la gamba sinistra non va più e se in kumite libero, tattica, fantasia e metà corpo possono dire ancora la loro, nelle prove "comandate" (tipo : uno attacca con tecnica di pugno, l'altro para e contrattacca), deficit motorio e stanchezza, hanno inficiato non poco il risultato, anche se poi la riconferma alla fine c'è stata. 
Diciamo che la mia parte destra se la meritava, quella sinistra no. 
Alla fine, forse, è prevalso il 氣 (KI)se fosse così sarei doppiamente felice.



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