Hypatia |
Ho letto con piacere come la diocesi di Milano (prima), nella figura dell'Arcivescovo Tettamanzi e la CEI tutta (successivamente), si siano dichiarati favorevoli all'edificazione di un luogo di culto di una religione, l'Islam, che benché condivida le origini con quella cristiana, ha rappresentato da sempre la storica e più temibile concorrente (per non dire avversaria).
Dio, Yahweh, Allah, infatti, sono la stessa divinità sebbene, al lato pratico, incarnino caratteristiche differenti.
Da qualche tempo però, per la Chiesa Romana, il nemico numero uno non è l'Islam, nonostante quello che i media di centrodestra vogliono farci credere attraverso spauracchi vari se non addirittura tramite un vero e proprio terrorismo mediatico, ma l'ateismo o più prosaicamente l'emancipazione dei fedeli dai dettami percepiti rigidi oltre che invasivi di quel concetto di privacy che la religione, per sua natura, non può riconoscere.
E' tuttavia interessante sottolineare come la concessione del diritto di libertà religiosa da parte della Chiesa, che oggi appare solo relativamente sorprendente, rappresenti in realtà una vera e propria rivoluzione.