Si chiude, con oggi, un anno che definire particolare è un eufemismo.
Come ciliegina sulla torta oggi mi sento particolarmente uno straccio: gambe molli, testa che gira per un nonnulla, stomaco sottosopra.
Ho rinunciato persino alla passeggiatina quotidiana e a qualche esercizio, meglio non forzare: la prima regola che mi sono dato è stata "lavorare in sicurezza".
Oggi non ce la farei.
Meglio riposare, domani andrà meglio.
Domani, poi, torna la mia piccola dal campo invernale scout; l'abbiamo sentita ieri al telefono: sembrava molto rilassata, il che mi fa sperare che si stia divertendo.
Ho terminato, come ripromessomi, la sezione "Poesie e Racconti": ci tenevo a farlo per la fine dell'anno: missione compiuta.
Adesso conta solo finire questa dannata terapia combinata e riprendere al più presto una vita normale.
Sperando che sia servita a qualcosa.
Morale: non ricordo dove l'ho cacciato, ma chi mi conosce sa che l'ordine non è il mio forte. Salterà fuori.
Il bilancio fin'ora è discreto: alterno giornate buone ad altre decisamente meno.
Ogni tanto il morale scricchiola; diciamo che non ho preso benissimo la perdita dei capelli, complice anche il fatto che sta succedendo tutto in pochissimo tempo. È un po' come quando ho dovuto tagliare la barba prima dell'intervento.
Sto pensando di radermi a zero.
Ovviamente il morale non scricchiola principalmente per una questione di "vanità tricotica", ma soprattutto per i regressi dovuti al senso di affaticamento che riduce, nei giorni "no", la possibilità di allenarmi come desidero. C'è da dire che ieri, dopo ben due settimane di sospensione al Delos, (quel macchinario studiato per gettare nello sconforto le persone ma che può essere utilizzato anche per recuperare l'equilibrio), appena salito in pedana, ho trovato immediatamente la confidenza e i risultati sono stati più che discreti.
Certo, ieri, è stata una giornata decisamente "sì" una delle migliori degli ultime due settimane.
A volte credo di pretendere troppo da me stesso, ma non voglio abbassare l'asticella.
Ieri, ho avuto anche l'opportunità di rivedere i colleghi, approfittando del gentile invito dei titolari.
Mi ha fatto molto piacere ed anzi mi sarebbe piaciuto poter dedicare maggior tempo ad ognuno, ma come comprensibile tutti volevano sapere, sentire, chiedere e il tempo non si può dilatare, men che meno prolungare la mia attuale scarsa resistenza.
Spero davvero di rientrare al termine delle terapie anche se non so bene come sarò messo e quanto riuscirò a dare.
Oggi inizia un'altra settimana piena, visto che le festività natalizie coincidono con il weekend.
La notizia del giorno è che è cominciata, copiosa la caduta dei capelli. Ieri avvertivo un fastidio al cuoio capelluto che evidentemente ha preso nottetempo la decisione di diventare più cuoio che altro. Per ora gli effetti non sono particolarmente visibili, ma se continua con il ritmo di stamattina non credo me ne rimarranno molti per Natale.
La cosa ovviamente mi da fastidio. Non è tanto una questione di vanità, ne ho di altro genere.
È più una questione di visione di sé stessi. Quando facciamo esercizio di immaginazione, richiamando un ricordo, ipotizzando un'azione futura, nei sogni, tendiamo a vederci in un modo ben preciso, idealizzato, il più delle volte non corrispondente alla realtà.
Ecco io non sono mai riuscito ad immaginarmi senza capelli o con il cappello, tutto qui.
Chiaramente, di tutti i problemi, questo è uno dei minori: continuo a credere di essere ciò che penso e non mi è mai interessato, non più di tanto, come appaio, cosa che di questi tempi effimeri nei quali l'immagine conta parecchio, mi ha causato anche qualche problema.
Per ora ho comprato una bellissima bandana prodotta da Marco Frattini, un'altra delle tante persone incredibili che capita di incontrare camminando per i sentieri della vita.
La prima settimana piena, intendo senza interruzioni per festività varie, sta per terminare.
Domani oltre le solite cose, esami ematici di controllo: parametri nella norma tranne uno da approfondire e che comunque, fortunatamente, non andrebbe ad alterare il proseguo delle terapie.
Come previsto, motivo per cui ci tenevo a recuperare il più possibile prima dell'inizio della Radioterapia, inizio ad avvertire il senso di affaticamento, anche se tutto sommato gestibile con la forza di volontà.
Purtroppo oltre alla fatica anche i movimenti riacquistati recentemente risentono qualitativamente: sto perdendo fluidità e forza, anche se non in modo costante, mentre le parestesie (formicolii) sopratutto in fase di inattività si fanno sempre più frequenti. Anche il senso di stanchezza è aumentato e spesso mi trovo a ciondolare se non addirittura ad addormentarmi per brevissimi momenti (2-3 minuti)
Come detto era tutto ampiamente previsto, ma tra il sapere cosa ti dovrà capitare e il viverlo c'è comunque una differenza che va digerita.
Altra cosa che so bene e che non smetto di ricordarmi.
C'è un'impreparazione generale sui temi politici che fa davvero paura.
Colpisce l'ignoranza degli italiani, la dabbenaggine, finanche la stupidità di chi vorrebbe una cosa e poi quando la ottiene non ne accetta le conseguenze.
Per i politici attuali c'è di buono che il nuovo sport nazionale del popolo italico sembra essere quello di lamentarsi sui social e che questo, di fatto, allontani per ora la minaccia che qualcuno finisca per farsi male, o con una nuova stagione di terrore o con manifestazioni violente di cui però sarebbe bene non sottovalutare i primi sintomi .
A differenza degli altri report, non vi sono novità sostanziali dovute a esiti di altri esami.
La terapia combinata Radio + Chemio è iniziata da qualche giorno e purtroppo già si intravedono alcuni effetti collaterali che francamente speravo si sarebbero manifestati più in là.
Innanzitutto sono stanco: fatico a fare i soliti esercizi quotidiani e gli eventuali sforzi non vengono premiati, anzi. Questa mattina alle 5.00 non riuscivo più a stare a letto a seguito di dolori su tutta la parte sinistra a partire dalla spalla (dolore simile a cervicale) sino a metà schiena. Dolori che si sono affievoliti dopo l'assunzione mattutina del cortisone e di una lunga doccia bollente.
E' chiaro che devo rivedere al ribasso le mie velleità di recupero, anche se mi conforta il fatto di essere abbondantemente avanti rispetto a quanto previsto inizialmente.
Quello che non sono disposto, almeno per ora a rinunciare, è l'indipendenza, già abbastanza ridotta per la verità, anche se spesso devo essere brusco nel ricordare a chi mi sta vicino che in questo momento le insicurezze e le paturnie altrui non sono problemi miei (non è del tutto vero, ma ho bisogno di potermi arrangiare in autonomia, almeno ora che posso).
Dopo la fisioterapia (che si è ridotta come numero di sedute, complice festività e cambio di orario, a tre giorni settimanali), vado a piedi in stazione, prendo il treno per Milano Lambrate e mi faccio i due km tra andata e ritorno dalla stazione all'ospedale.
In relazione a questa stanchezza la neuroncologa mi ha detto di aspettare gli esami ematici di venerdì e di segnalare la cosa ai radioterapisti: non è escluso che la dose di cortisone che assumo sia troppo poca e non sia in grado di far riassorbire per tempo l'edema derivato dalla Radioterapia. Potrebbe essere vero, visto che comunque rispetto a un mese fa ho riacquistato 9 kg.
Vedremo. Non mi piace il cortisone: altera troppo l'umore e lo fa in peggio.
Da domenica poi accuso un fastidioso mal di stomaco, probabilmente derivato dalla quantità di farmaci assunti. D'altra parte è un prendere o lasciare, quindi si prende.
Altri effetti (perdita capelli) per ora non ce ne sono ma sarebbe obbiettivamente troppo presto.
Cose positive:
sono riuscito a rifare (a casa) il Kata di libera composizione portato all'esame: uniche modifiche: i mae tobi geri sono appena accennati (lavorare sull'elevazione mi sembra al momento fuori luogo) e gli yoku geri effettuati con la gamba sinistra sono molto "gedan" ma per lo meno sono yoku geri. Ho riallungato le posizioni anche se la precisione delle stesse lasciano un po' a desiderare.
la mia piccolina è ufficialmente una scout, dopo i due mesi di prova ha chiesto di entrare a far parte del movimento (CNGEI), Per ora è una cucciola del Branco Cervo Bianco, ma ha intenzione di fare la "promessa" durante il campo invernale, diventando a tutti gli effetti una Lupetta.
Morale: altalenante, ma ci vuole altro per abbattermi.
La sbornia referendaria è terminata ieri con la sconfitta inequivocabile dei cittadini.
No, non è una presa di posizione postuma sulle ragioni del SI e del NO: io ho fatto la mia scelta, ho votato, consapevole, come già introdotto nel post "Chi perderà al referendum" scritto un paio di settimane fa, che non ci sarebbero stati vincitori, ma solo sconfitti.
Ho espresso i miei dubbi sulla riforma proposta, facendo notare che molti punti erano controversi, come del resto ammesso anche da chi la riforma la proponeva adducendo a loro discolpa che era frutto di compromessi al ribasso.
Che diciamocela tutta, è una cosa inconcepibile quando si parla di regole del gioco!
Ho anche fatto notare che altri punti erano auspicabili (eliminazione delle Province, abolizione del Cnel) sebbene, a differenza di quanto si andava sbandierando, l'eventuale soppressione di tali enti non avrebbe garantito alcun reale abbassamento di costo, ma probabilmente solo uno spostamento delle competenze e quindi dei costi ad esse legate.
Ho espresso il dubbio che l'aver inserito cose auspicabili insieme ad altre poco chiare o dannose avrebbe reso indigesto qualunque decisione.
Ho infine ribadito, a differenza di molti commentatori, che di fondamentale importanza, al fine di una corretta valutazione, non occorreva solo entrare nel merito della riforma, studiandone le implicazioni, ma anche verificare chi avrebbe dovuto rendere effettiva la riforma. Perché è, e resta, mia convinzione che a fare la differenza non siano le regole, ma chi è chiamato a renderle operative.