Ad Expando

mercoledì 30 giugno 2010

Il Paese delle Meraviglie

Peter pan non lotta più
ha venduto il suo pugnale,
Capitan Uncino manda Wendy
a battere sul viale,
l'isola incantata
è già stata lottizzata,
e Alice nelle bottiglie
cerca le sue meraviglie.
Paperino sta in catena
e lavora di gran lena,
Paperina ha compassione
vende baci a Paperone,
Qui quo qua sono andati via
vanno a rischi nell'autonomia
e voi intellettuali
ne avete già discusso
a che serve poi menarla
con la storia del riflusso.
Don Chisciotte non è contento
ma lavora in un mulino a vento,
Alibabà e i quaranta ladroni
hanno già vinto le elezioni,
Hansel e Gretel hanno fondato
una fabbrica di cioccolato,
e Alice nelle bottiglie
cerca le sue meraviglie.
Gli stivali delle sette leghe
pagan bollo e assicurazione,
le scope delle streghe le ha
abbattute l'aviazione,
Pollicino è nella CIA
gli fan far la microspia,
e voi intellettuali
ne avete già discusso
a che serve poi menarla
con la storia del riflusso.
Cenerentola ha una Jaguar
e un vestito molto fine,
ogni volta che c'e' un prince
leva scarpe e mutandine,
la matrigna vecchia arpia
prende i soldi e mette via,
e voi intellettuali
non avete mai discusso
di come torna l'onda
alla fine del riflusso.
(Nomadi - "Il paese delle Meraviglie")


Marcello Dell'Utri
Non finisce mai di stupire questo Paese, nel quale, per qualche strano motivo, alcuni soggetti legati alla mafia si redimono come tanti Sauli sulla via di Damasco, non appena scendono in politica. Accadde già con il Senatore a vita, il disonorevole Andreotti, mafioso fino al giorno dopo che intervenisse la prescrizione, accade ora con un altro disonorevole, Marcello Dell'Utri, colluso con la mafia fino al giorno prima di fondare Forza Italia. Lui senatore a vita non lo è ancora, in compenso dall'alto della sua integerrima integrità continua imperterrito ad insistere sull'eroicità dello stalliere della villa di Arcore, Vittorio Mangano, mafioso pluriomicida nonché truffatore ed estorsore. Eroico perché, ovviamente nulla "inventò" su Dell'Utri e Berlusconi: in realtà nulla disse, in perfetta conformità con i comportamenti omertosi tipici della mafia. 
Qualcosa invero si muove, e onore va ai giovani di Azione Universitaria (area PdL) i quali affermano che:
"Mentre Dell'Utri continua a definire un eroe il mafioso Vittorio Mangano, noi affermiamo con orgoglio che gli eroi dei giovani siciliani sono persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino"
 Intendiamoci, non che una tale affermazione rappresenti un motivo di orgoglio.

venerdì 25 giugno 2010

Nightfall

E' calata la tenebra sul Mondiale di Calcio della nostra Nazionale, uscita in maniera vergognosa, ultima nel girone più facile. Non sono un gran tifoso di calcio, né un fine intenditore, perciò non parlerò delle partite: ciò che voglio analizzare è un parallelo che lega il mondo del calcio con quello del lavoro. 
La nazionale esce senza onore quindi, e subito giornalisti, intenditori, ex calciatori si dilettano ad analizzare i motivi di questa Caporetto. Io una risposta ce l'ho e la svelo subito: è una questione di costume e lo si evince dalle risposte, dalle scuse e dalle ipotesi avanzate per spiegare la debacle.
Vediamo un po':
L'allenatore. Lippi si prende le responsabilità della sconfitta, gli fa onore, ma per due anni si è intestardito su atleti cotti mettendo insieme un gruppo decisamente non al livello di altre potenze storiche di questo sport. La Confederation cup doveva essere un campanello di allarme e invece è stato fatta diventare il primo rintocco di una campana a morto. Il tutto condito da una sufficienza al limite (se non oltre) dell'arroganza ("Io non debbo spiegazioni a nessuno")
I giocatori. A catastrofe avvenuta alcuni calciatori hanno persino avuto il coraggio di dire che tutto sommato le prime due partite erano state positive. Vada pure il pareggio con i sudamericani, ma con la Nuova Zelanda no. I Kiwi hanno un nazionale composta per un terzo da giocatori dilettanti: e che diamine! Che si prendano le responsabilità, visto che

giovedì 24 giugno 2010

Ufficio Deliri


Tratto dal cassetto "Pensieri Disordinati"

"Penso che l'archiviazione sia un lavoro da donne o, al limite, da misantropi.
Le prime per l'infinita pazienza e per l'abnegazione eroica con la quale (ci) sopportano.
I secondi perché un uomo deve davvero odiare i suoi simili per preferire l'ordine alla compagnia".

lunedì 21 giugno 2010

In Pillole : Calcio e Religione

Nulla da fare: questa volta il santone Lippi non ce l'ha fatta a fare il miracolo: battere l'armata delle tenebre Neozelandese (e sì che questi erano gli All Whites non gli All Blacks) non era evidentemente alla nostra portata.
Nella porta Kiwi non si riusciva ad entrare (su azione beninteso), ma la speranza l'abbiamo lasciata fuori comunque.
O forse no, quella è l'ultima a morire: per ora gli unici trapassati erano quelli in campo.
Il santone poi dovrà confessarci come mai loro, alla prima azione ce l'abbiano messa dentro: da incubi.
Nulla è valsa anche l'Ave Maria tatuata su di un braccio del nostro vice portiere.
Speriamo che alla prossima non debba tatuarsi su quell'altro, l'Eterno Riposo.

Aggiornamenti:


  • Il Santone dichiara " Il Mondiale inizia ora". Ma pensa! Possibile che nessuno gli ha spiegato che le ultime due non erano amichevoli?
  • La Compagnia dell'Anello si trova a combattere al Mondiale in Sud'Africa (vabbè non c'entra nulla ma il video è esilarante!)

giovedì 17 giugno 2010

Decontestualizzazioni


Sette milioni e mezzo di intercettati. Sì, ma solo se consideriamo che con ogni telefono controllato si intercettino cinquanta persone diverse. Naturalmente così non può essere, perché ovviamente si creano delle reti di interconnessione. Mi spiego: io sul telefonino ho circa trecento numeri telefonici appartenenti a circa centocinquanta persone diverse. Non più di una ventina li sento settimanalmente, solo cinque giornalmente (moglie, mamma, suocera e due collaboratori), e una quarantina di utenze, una o due volte al mese. Altri numeri giacciono in una sorta di limbo dal quale si destano a spot, un paio di volte all'anno (assicurazione, idraulico,dentista ecc). Quindi intercettando il sottoscritto oggi, verrebbero intercettati anche quattro massimo otto utenze diverse. intercettando queste però si scoprirà che due o tre sono le medesime persone (mia moglie chiamerà, di certo, mia madre sua madre e il sottoscritto) che andranno quindi detratte dal numero degli intercettati. I dati  riportati dal nostro premier sono, quindi,  completamente decontestualizzati e ahimè utilizzati in maniera talmente impropria da vanificare ogni tentativo di mascherare il perché di tale legge.
Non sono gli unici dati "farlocchi": non ricordo a che trasmissione di approfondimento politico un rappresentante della maggioranza teneva a sottolineare che la manovra di correzione varata dal Governo Italiano,  quella per intenderci che doveva abolire le provincie che poi non si possono abolire, che era blindata ma di cui si può discutere ecc, era decisamente meno pesante di quella varata dal governo tedesco: 24 miliardi contro gli 80 dei teutonici. Detto così il dato farebbe intendere  che l'Italia stia meglio della Germania: la realtà è un altra. Analizziamo i due Stati:
  • Germania : 82.5 milioni di abitanti; PIL 2.9 milioni di miliardi di $; PIL pro capite 35500 €
  • Italia:  60,3 milioni di abitanti; PIL 1,87 milioni di miliardi di $; PIL pro capite 30600€

Quindi già da pochi dati si evince che la Germania ha un economia decisamente più florida oltre che una popolazione superiore di ben venti milioni di unità. Inoltre se analizziamo la manovra in se scopriamo che quella Italiana ricade interamente sui prossimi due anni, mentre quella tedesca sui prossimi cinque con un impegno nei prossimi due di 28.2 miliardi di euro. Decisamente meno se rapportati all'economia e alla popolazione. Ma neppure questo basterebbe: la manovra si compone di voci specifiche che vanno valutate singolarmente. Ogni singola voce di risparmio andrebbe valutata per verificare che davvero il risparmio sia definitivo (riforme strutturali come ad esempio il taglio delle Province o degli enti inutili) o se invece non fa che posticipare un problema; nel qual casa bisognerebbe poi valutarne l'effettiva opportunità ed in entrambe i casi se ci potrebbero essere e dove andrebbero a ricadere le eventuali conseguenze della manovra. Di questo ovvio se ne occupano persone decisamente più preparate del sottoscritto: quello che voglio sottolineare io, nel mio piccolo, è che decontestualizzando i dati, la manipolazione degli stessi diventa assai semplice e se poi si dispongono casse di risonanza come quelle che appartengono in modo diretto od indiretto al capo del Governo, è un attimo convincere la gente.

mercoledì 16 giugno 2010

Era un aiuto di Stato

Digitale terrestre, anno 2004. Il governo Berlusconi varava nella manovra un fondo di 110 milioni di euro per contribuire all'acquisto dei decoder per poter visualizzare la Tv digitale. Nel 2005 il fondo venne rinnovato, ma il contributo pro capite diminuì da 150 a 70 €. 
Nel 2004 i canali che trasmettevano in digitale erano pochissimi e per di più la qualità del segnale non era comunque sfruttabile giacche i televisori HDTV non erano ancora commercializzati e anche gli HD Ready (la cui "alta definizione" non è sfruttabile da segnali via antenna), avevano costi proibitivi. 
Perché tanta fretta dunque? Semplice: l'imprenditore, allora come oggi al Governo, intravvide la possibilità di creare un mercato e di aggredirlo in anticipo sulla concorrenza nonché, ovviamente, la possibilità di rinforzare posizioni di mercato delle emittenti di proprietà.
Il mercato, allora inesistente dei decoder, venne creato ad hoc con il contributo statale: bastava presentare l'abbonamento RAI per poter accedere al contributo. Alcuni decoder costavano parecchio, ma guarda caso, la Amstrad, società controllata dalla Solari.com di Paolo Berlusconi, fratello del premier,  usci con un decoder che veniva letteralmente distribuito gratuitamente, poiché il suo costo equivaleva a quello del contributo. 
Come resistere ad acquistare un oggetto in modo gratuito? 
Impossibile. Anche se poi tanto gratis, il decoder non era, visto che la manovra finanziaria viene fatta sostanzialmente sulle imposte  e sui tagli che comunque ricadono sulle tasche dei cittadini. 
Di fatto l'operazione fu un travaso diretto di denaro dalle tasche dei cittadini alle casse della società di Paolo Berlusconi, un regalo alle imprese di famiglia.
Ma non è finita: di fatto il contributo rientrava di logica in un aiuto di Stato ad emittenti che si avvalevano del segnale digitale a discapito di quelle che puntavano sul supporto satellitario: in pratica si falsava il principio di concorrenza.
La Corte di Giustizia Europea ha recentemente sentenziato quanto era sotto gli occhi di tutti coloro che volevano vedere, ovvero, condannando le emittenti che hanno goduto dell'aiuto di Stato a risarcire quanto  indebitamente ricevuto. 
Tra le emittenti italiane interessate, in testa a tutte c'è, neanche farlo apposta, Mediaset ed infatti come avrete potuto constatare, i telegiornali filo governativi, dai "Tigginzolini" RAi ai "Fedeli" Mediaset, hanno riportato con grande enfasi la notizia, sacrificando importanti approfondimenti come il campionato del mondo di lotta con gli alluci.
Se qualcuno ai tempi si domandava, magari speranzoso, cosa mai avrebbe fatto un imprenditore al governo oggi una risposta sicura ce l'ha: business.
Beh, in realtà bastava stare un po' attenti e lo si scopriva anche prima...

lunedì 14 giugno 2010

Invictus

William Hernest Henley
Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.

It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.




Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

domenica 6 giugno 2010

Una mente obnubilata

Viviamo tempi strani: alla vicepresidenza di Rai 2 c'è un conduttore televisivo spacciatore di dubbi assurdi e propinatore cronico di falsità; per qualche tempo al vertice del Ministero dello Sviluppo abbiamo avuto un tale la cui coerenza si è potuta verificare sul campo solo nel creare e ripristinare il volo Fiumicino-Albenga e la cui accortezza si è rivelata, in modo splendido, quando ha, suo malgrado, scoperto di abitare in un attico che qualche "buontempone", di soppiatto, gli aveva pagato; alla vicepresidenza del Consiglio Nazionale di Ricerca invece hanno messo un gigante delle Scienze umane, uno storico assolutamente al di sopra delle parti che "giustamente", dall'alto della sua scienza, afferma che i dinosauri si sono estinti giusto 40.000 anni fa.( sbagliando di circa 65 milioni di anni o se vcogliamo di appena un era geologica).
Beh, a suo discapito c'è da dire che egli è sì un professore universitario, ma di Storia Moderna, anche se in realtà coordina presso L'Università Europea di Roma, Ateneo di chiarissima matrice cattolica, come si deduce dalla di questa, presentazione: 
" (...)La formazione deve saper imprimere il senso dell’esistenza e rispecchiare i valori più alti umani e cristiani nell’esercizio della più alta professionalità..."
(Discorso del Magnifico Rettore Padre Paolo Scarafoni, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico 2006-2007, 9 ottobre 2007)
anche la cattedra di Scienze Storiche, ma tant'è.
Convinto assertore del Creazionismo il nostro eroe si diletta a tenere una rubrica radiofonica sulla più nota emittente nazionale di scienze: Radio Maria.

martedì 1 giugno 2010

Inferno per i pedofili... ma senza esagerare (se sono preti)

Ah! Fossero stati così condiscendenti con coloro che reputavano nemici, non avremmo certo avuto tanti roghi e tanti omicidi. Curiosamente proprio laddove persino Cristo invocava la pena di morte:
Disse ancora ai suoi discepoli: «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.  È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. (Luca 17, 1-2) 
il buon padre Amorth, noto esorcista, avanza le sue osservazioni all'insegna della caute:
"Ho sentito sabato il promotore di giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, monsignor Charles Scicluna, dire sostanzialmente che per i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali su minori l’inferno sarà più duro che per gli altri. Anche se nel merito può avere ragione, dico che occorre fare attenzione a non far diventare la chiesa più giustizialista dei tribunali civili. A mio avviso si sta esagerando. I tribunali civili italiani, ad esempio, oramai non ammettono più nemmeno l’ergastolo – chiunque riesce a cavarsela con non più di trent’anni di detenzione – e noi invece scomunichiamo a vita. Mi sembra che stiamo tutti un po’ troppo esagerando"
Scomunichiamo a vita! Quale terribile provvedimento per uno stupratore di bambini: magari se sono cattivi cattivi gli tolgono addirittura l'abito talare!
Il decano degli esorcisti, Padre Amorth
Già perché all'occorrenza Dio è misericordia, e un sincero pentimento, magari con contorno di penitenze varie  (Autoflagellazione? Cilicio? O basta qualche decina di rosari?) e naturalmente una confessione in chiesa, basta a chiunque per ottenere il perdono. Chissà se avrebbe il coraggio di esporre queste tesi sotto la statua di Giordano Bruno, così, tanto per fare un nome a caso.
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