Le anomalie di temperatura sulla Russia nel periodo compreso fra il 1° ed il 7 agosto: molto vasta l'area del dove le temperature hanno largamente superato i 9 gradi sopra la norma. Fonte NOAA. |
Un anno più tardi, sempre a cavallo del solstizio, nuova canicola e nuovo proclama: questa volta sarebbe stata l'estate più calda degli ultimi 200 anni.
Per bacco! Ma se l'ultima era la più calda degli ultimi 1000 600 anni come poteva essere quella successiva degli ultimi 200? Inutile dire che né l'una, né l'altra, furono estati tremendamente calde, almeno considerando la media nazionale.
Innanzitutto va precisato che non abbiamo modo di individuare la temperatura media di mille anni fa, né tanto meno di 600 o 200. Il primo termometro fu inventato da Galileo Galilei agli inizi del '600 (quindi 400 anni fa), ma fu con Fahrenheit, un secolo più tardi, che le misurazioni vennero correlate ad una scala. Ad ogni modo la meteorologia è una scienza decisamente giovane, quindi i dati a nostra disposizione sono riferiti ad un periodo relativamente recente.
Ovvio che ci siano metodi che permettano di verificare l'andamento climatico di un determinato periodo, mi sovvengono l'osservazione e lo studio dei ghiacciai, l'accrescimento degli alberi e via di questo passo. Va da sé che i dati dei primi vanno correttamente raccolti: se un anno particolarmente caldo e secco provoca lo scioglimento del ghiacciaio è evidente che i dati relativi agli anni immediatamente precedenti sono perduti. Quanto all'accrescimento degli alberi (i famosi anelli), ad esso concorrono molti fattori, quali la predisposizione della pianta alla luce esistono piante eliofile, sciafile ed emisciafile) e alla relativa collocazione. Peraltro le piante ultracentenarie sono piuttosto rare e dislocate in zone non abitate; quelle millenarie ancora peggio.
Ma al di là di tutto la dendroclimatologia deve tenere conto del cosiddetto problema della divergenza, ovvero della differenza dei dati desumibili dai tronchi con i dati, decisamente più precisi, tratti dalle stazioni di rilevamento.
Ma al di là di tutto la dendroclimatologia deve tenere conto del cosiddetto problema della divergenza, ovvero della differenza dei dati desumibili dai tronchi con i dati, decisamente più precisi, tratti dalle stazioni di rilevamento.
Tali informazioni, comunque, sono in genere relative ad un territorio piuttosto delimitato mentre la penisola italica, per esempio, gode di climi piuttosto diversi tra di loro, da nord a sud, dai monti ai litorali, ecc. L'estate del 2007, tanto per sottolineare, fu davvero molto calda nel sud italia, mentre al nord, cominciò con abbondanti piogge e temperature massime di poco al di sopra dei 18°: un po' poco per determinare l'estate più calda degli ultimi 200 anni, come predetto e sbandierato da tutti i telegiornali, insieme ai soliti e immancabili consigli su come evitare le scottature.
Inoltre, un conto è lo studio dei cambiamenti climatici che coinvolgono una data area per periodi piuttosto lunghi, un conto è pensare di avere la media stagionale del luglio del 1648, tanto per fare un esempio, per poterla paragonare a quella odierna.
Quest'anno la situazione si è fatta drammatica, con temperature record registrate in Russia, alluvioni da tempesta tropicale in centro Europa e via dicendo. Parlare di caldo record è quindi corretto, magari un po' meno parlare di estate più calda da 1000 anni a questa parte come ha fatto il direttore del servizio meteo russo Aleksandr Frolov (perché non di 1050 o di 1213?).
Insomma, nulla togliendo ai meteorologi e al loro delicato quanto ingrato compito (sono arrivati persino a minacciare di denunciarli per aver provocato falsi allarmi o come causa di disincentivazione al turismo !), sarebbe opportuno consigliare un po' più di sobrietà nel diffondere le notizie, evitando di somigliare a giornalisti alla "Studio Aperto", piuttosto che a scienziati.
Insomma, nulla togliendo ai meteorologi e al loro delicato quanto ingrato compito (sono arrivati persino a minacciare di denunciarli per aver provocato falsi allarmi o come causa di disincentivazione al turismo !), sarebbe opportuno consigliare un po' più di sobrietà nel diffondere le notizie, evitando di somigliare a giornalisti alla "Studio Aperto", piuttosto che a scienziati.
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