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venerdì 10 settembre 2010

Il diritto ad essere idioti - parte seconda

E' questo un tema a me caro, ne avevo già parlato in occasione di un articolo di repubblica che annunciava la fondazione di una sezione europea del Ku Klux Klan. 
Allora, e non ho cambiato idea in proposito, sostenevo l'opportunità di garantire il diritto degli idioti a essere e comportarsi come tali dirigendo invece gli sforzi affinché la maggior parte delle persone non si facessero abbindolare. 
Per spiegare meglio questo concetto, andrebbe specificato che garantire tale diritto non dovrebbe comportare alcuno sforzo da parte della comunità: non si può e non si deve sprecare tempo e risorse per circoscrivere il fenomeno, né sedersi al tavolo degli idioti per parlamentare. Se uno è un idiota conclamato lo si tratti come tale. E si distingua l'idiota dalle idiozie e dalle conseguenze di queste.
Riferendomi al caso Jones, trovo insopportabili le parole del sindaco di NY circa il diritto costituzionale di poter bruciare il Corano.
Bruciare un libro non è mai una bella cosa, non lo era all'epoca dell'Inquisizione che con il suo Indice praticava una sorta di damnatio memoriae, non lo era ai tempi del Nazifascismo, non lo può essere nemmeno adesso con il Corano da parte di una cinquantina di cerebrolesi cui la eco mediatica ha dato fin troppa rilevanza.
Oltretutto, a differenza dei metodi oscurantisti dei regimi, l'azione di Jones è puramente simbolica e come unico risultato ha quello di assumere le fattezze di una squallida e ripugnante provocazione.
Il diritto costituzionale citato da Bloomberg immagino non preveda che il gesto idiota di Jones possa avere ripercussioni notevoli in un tempo, questo, già abbondantemente esacerbato dall'odio.
Odio che ha come mandante, o se vogliamo, come scusante, la religione.
Purtroppo lasciare che un idiota compia un atto provocatorio ha come conseguenze il risveglio di altri idioti, che ahimè sono al mondo fin troppo numerosi e in certi luoghi anche in posizione.
La dimostrazione è sotto gli occhio di tutti: è bastato un cretino con cinquanta seguaci per mobilitare presidenti di nazioni che hanno ben altri problemi, che non quella di salvaguardare qualche copia del Corano, come ad esempio, Afghanistan e Indonesia.
Paesi tra l'altro che non hanno nulla da imparare e nemmeno un pulpito da cui parlare, giacche nel loro territorio frange estremiste islamiche, decisamente più numerose che non i 50 sfigati al seguito del reverendo anglicano, si sono macchiate di delitti ben più efferati della suddetta minaccia piromane: decapitazioni di infedeli, assassini, torture se non addirittura interi paesi dilaniati e applicazione cieca della religione quasi a concepire un dio sadico che gode nel vedere lesa la dignità delle sue creature.
In tal caso il diritto a essere idioti, va lasciato ma circoscritto: che la dimostrazione dell'idiozia di Jones rimanga fatto virtuale o che alla peggio si ridimensioni la portata del fenomeno a quello che è, ovvero un fenomeno da baraccone seguito da poche persone non rappresentative della Nazione ( a differenza delle frange islamiche estremiste nei paesi succitati). 
Jones ad ogni modo, voleva dire al mondo che era un idiota. 
E' stato accontentato: il suo diritto garantito.

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