Un magistrato di Milano, a capo di un pool specializzato in stupri e molestie accusa i membri della Chiesa di non aver mai provveduto ad esporre denuncia nei confronti di religiosi consacrati, che semmai venivano inoltrate dalle famiglie. Nell'intervista rilasciata al Giornale il procuratore aggiunto Pietro Forno dichiara:
«Devo dare atto che, una volta iniziate le indagini, non mi sono mai stati messi ostacoli. Però le notizie positive finiscono qui (...) nel senso che nei tanti anni in cui ho trattato l’argomento non mi è mai, e sottolineo mai, arrivata una sola denuncia né da parte di vescovi, né da parte di singoli preti, e questo è un po’ strano. La magistratura quando arriva a inquisire un sacerdote per questi reati ci deve arrivare da sola, con le sue forze. E lo fa in genere sulla base di denunce di familiari della vittima, che si rivolgono all'autorità giudiziaria dopo che si sono rivolti all’autorità religiosa, e questa non ha fatto assolutamente niente».In tutta Europa una dichiarazione simile avrebbe spinto il governo a creare una Commissione d'inchiesta ad hoc, predicando nel frattempo un abbassamento dei toni e maggior riservatezza, mentre in Italia cosa accade?
Il ministro di Grazia e Giustizia, Angelino Alfano manda i suoi ispettori per queste motivazioni (neretti miei)
"lette le dichiarazioni rese ieri alla stampa dal Procuratore aggiunto di Milano dott. Forno, che ha accusato le gerarchie ecclesiastiche di coprire i sacerdoti responsabili di gravi fatti di pedofilia, considerato il carattere potenzialmente diffamatorio di tali dichiarazioni, ha dato mandato al suo ufficio ispettivo di verificare se il dott. Forno con tale condotta abbia violato i doveri di correttezza equilibrio e riserbo che devono essere particolarmente osservati nella trattazione di procedimenti delicati come quelli per reati di pedofilia, reati che vanno perseguiti con estrema decisione ma evitando pericolose generalizzazioni" .Potenzialmente diffamatorio?
A mio avviso le parole del Dott. Forno, tra l'altro cattolico, non posseggono alcunché di diffamatorio, né a ben vedere tendono a generalizzare, visto che parla in modo esplicito della sua esperienza di magistrato.
Oppure mettiamola così, la diffamazione del Dott. Forno è inversamente proporzionale all'azione intimidatoria del Ministro Alfano: poi ognuno decida perché.
Nessun commento:
Posta un commento