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martedì 4 agosto 2009

Autoscomunica?


Intervistatore:«Ha fatto clamore che sia stata ricordata la scomunica "latae sententiae" per chi coopera all’aborto. Un punto fermo che è da sempre dottrina della Chiesa, ma che qualcuno è sembrato "scoprire" oggi...».
Cardinal Bagnasco:«La prassi della Chiesa prevede censure canoniche non fini a se stesse ma in chiave pedagogica e formativa, finalizzate al ripensamento sulla gravità di un’azione. La sanzione è una "medicina". Il valore fondamentale della vita umana, come ricorda il Papa nella Caritas in veritate, rappresenta oggi una delle nuove povertà, soprattutto quand’è più fragile».

Così recita un passo dell'intervista fatta da Avvenire al Cardinal Bagnasco, presidente della CEI, sul tema dell'aborto, ritornato con forza nelle pagine dei quotidiani a seguito dell'introduzione della pillola RU486, la cosidetta "pillola del giorno dopo".
Già, la Chiesa di Roma adotta la scomunica automatica a chi si presta alla pratica dell'aborto, medico e paziente. Nulla da eccepire, ognuno è libero di pensarla come vuole: personalmente ad esempio, ritengo sbagliata in linea di principio l'aborto, a meno che non si tratti di aborto terapeutico, non fosse altro perchè ritengo vi siano sufficienti metodi contraccettivi per evitare la gravidanza. Ad ogni modo meglio una pillola abortiva che l'aborto clandestino.
La cosa curiosa è perchè la Chiesa, invece, pur predicando sul piano morale, continui a finanziare attraverso i suoi istituti creditizi proprio la contraccezione.
Non ci credete?
Vi capisco: queste notizie non vengono mai riportate dai media italiani.
In quelli stranieri invece:


A Roman Catholic bank in Germany has apologised after admitting it bought stocks in defence, tobacco and birth control companies. Der Spiegel newspaper discovered the bank had invested 580,000 euros (£495,310, $826,674) in British arms company BAE Systems. It also invested 160,000 euros in American birth control pill maker Wyeth and 870,000 euros in tobacco companies.
Fonte: BBC news

Esistono gli estremi per un'autoscomunica?

Aggiornamento

Per chi volesse approfondire ulteriormente l'argomento, vi rimando a due link del vecchio Pensatoio dove, in merito agli anticoncezionali ed in particolare alla pillola contraccettiva, la Chiesa esprimeva alcune sue (balzane) idee sulla correlazione tra pillola e fertilità maschile, nonché sul reale funzionamento di tale contraccettivo, che finiva per essere, addirittura, una pillola abortiva.

Gli articoli sono consultabili qui e qui.




Aggiornamento


Ho riportato ambedue gli articoli su questo blog. Basta cliccare qui.

5 commenti:

alfredo ha detto...

Credo che per la Chiesa esistano due diversi piani della realtà, uno teorico l'altro pratico; è un po' il rapporto che esiste fra idealismo e concretezza. E' verissimo che la Chiesa condanna la contraccezione e non mi sorprende che finanzi la produzione di contraccettivi. La cosa è assolutamente incoerente, tuttavia io non ritengo l'incoerenza un vero male, quanto invece un'inevitabile conseguenza della traslazione sul piano pratico di qualunque teoria. Si tratta d una cosa abbastanza frequente nella storia, basti pensare al comunismo. La Chiesa ha degli ideali (sia chiaro che non sto facendo un discorso di valore, non giudico se questi ideali siano corretti o deplorevoli) tuttavia sa benissimo che il più delle volte è molto difficile rispettarli, e sa al tempo stesso che dall'ideale si estrapola la pratica, mai viceversa. Le faccio un esempio concreto; è vero che molti ministri di culto cattolico sono pedofili, ed è vero che la Chiesa condanna la pedofilia; ciò è incoerente, tuttavia sarebbe tremendo se, per mantenersi coerente, la Chiesa decidesse di approvare la pedofilia per assecondare il comportamento dei suoi ministri (caso in cui, appunto, sarebbe l'azione pratica a guidare gli ideali). Per la Chiesa esistono i pilastri della rivelazione (non sto a sindacare la giustezza della stessa), nelle Sacre Scritture, e della tradizione, tramite la speculazione filosofica od altro. Per una serie di accadimenti di vario genere la Chiesa è giunta alla conclusione che la contraccezione, così come l'aborto, sono, in senso ideale, dei mali; tuttavia sa benissimo che nella pratica la contraccezione limita gli aborti, limita lo sviluppo dell'aids (Ratzinger e successivi fraintendimenti tralasciando), dunque, nella pratica, la tollera, quando non addirittura la favorisce. Lo stesso dicasi per l'omosessualità. Idealmente deprecabile secondo il Deuteronomio, di fatto praticata nei conventi, e nemmeno troppo di nascosto, anche da papi illustri (Sisto IV, se la memoria non m'inganna, e moltissimi altri). Dunque tollerata, in alcuni casi perfino oggetto di particolare vanto nei seminari. E' incoerente lo so, ma è la grande tensione che esiste fra idealismo e concretezza. la Chiesa non è pietra miliare di ciò, è solo una fra i tanti. O meglio, una fra tutti. In questo senso ne approfitto anche per un'altra riflessione; la contraddizione clamorosa fra idealismo e concretezza può trovare una risoluzione sulla base dell'aspetto che si preferisce favorire: intendo dire che se osserviamo il comportamento della Chiesa privilegiando l'effetto delle sue azioni rispetto ai suoi ideali non c'è dubbio che l'incoerenza la fa da padrona, tuttavia se privilegiamo non tanto l'effetto finale quanto invece il percorso in sè, allora le cose cambiano sensibilmente.

Unknown ha detto...

Sono il primo (beh...uno dei tanti in effetti, ma mi conceda la locuzione), a dire che l'idea è perfetta ed in quanto tale ogni tentativo di applicazione della suddetta è destinata al fallimento. Fallimento può sembrare un poco esagerato, ciò che intendo è che giocoforza nell'attuazione ci sarà un allontanamento dall'idea. Ciò però non può essere in alcun modo una giustificazione. Nello specifico vi sono centinaia di investimenti che non sono destinati esplicitamente a qualcosa che mina la salute (tabacco) o addirittura la vita di altri esseri (esercito). Per quanto riguarda la contraccezione, oltre all'ultima uscita di Ratzinger, che per la verità non ha fatto altro che riproporre l'idea di Giovanni Paolo II, ricordo i recenti strali pubblicati dall'Osservatore Romano, lanciati dalla comunità (pseudo)scientifica cattolica, circa l'inquinamento ormonale delle falde come causa dell'infertilità. Insomma, incoerenza è un conto, ma fare l'esatto opposto di ciò che si predica deve presupporre una certa malafede (che riferita ad una Religione è cosa piuttosto bizzarra). In altre parole, concordo sul fatto che si possa fare di necessità virtù, ma non al punto da inserire nella lista delle necessità, i vizi.

alfredo ha detto...

Non riesco a convincermi di una parte del contenuto del suo post, l'innovazione che lei apporta a quanto ho scritto nel mio è contenuta nella frase: "insomma, incoerenza è un conto, ma fare l'esatto opposto di ciò che si predica deve presupporre una certa malafede". Non posso esprimere alcun disaccordo nè alcun accordo semplicemente perchè non so se la contraddizione possa o non possa rientrare nella definizione di "incoerenza" stessa. Non lo prenda mimimamente come uno scherno, ma nello stesso periodo indulge in un gioco di parole sulla malfede che mi impedisce di comprendere se anche quello che ha scritto prima fosse concepito involontariamente nello stesso modo. Aristotele mi impedisce di cercare la verità dietro le parole, perchè sarebbe come se cercassi di inseguire gli uccelli in volo. In pratica la stessa cosa si può dire della giusitificazione cui lei accennava, non riesco a capire dove inizi (se eventualmente inizia) o dove finisca il giudizio di valore. Certo non giusitifico i crimini del comunismo con la scusa che l'idealità è irraggiungibile, e così non giustifico la contraddizione della Chiesa, non finchè si dà questo tipo di giudizio di valore (e che ho ben specificato di non voler dare), sì, invece, la giustifico se con questo intendo di volerne capire le ragioni, o meglio, le inevitabili premesse ideali e fattuali. Si pone poi un grosso problema logico di questo genere; se noi giudicassimo incoerente la Chiesa perchè predica bene e razzola male, di fatto, cadremmo anche noi in contraddizione perchè come uomini moderni troviamo deplorevole ciò che predica ma abbastanza buono quello che razzola (è il caso dei contraccettivi). Anche nel nostro caso si porrebbe una singolare paradossalità. Ora, potrebbe diventare evidente che il nostro sistema etico non è superiore a quello cattolico, proprio perchè non riesce a superare le contraddizioni dello stesso, quindi di fatto, non riusciremmo a recintarlo per meglio poterlo giudicare. Insomma, il rischio c'è, ma credo che il problema cardine di tutto sia che, come al solito, invece di farmi una bella bevuta in osteria mi scervello troppo su cose che non mi impediranno nè di soffire nè di morire.

Unknown ha detto...

Ciò che intendo è abbastanza semplice. Esistono svariati tipi di incoerenza, ognuno dei quali è giudicabile in modo diverso a seconda della gravità. Si va dalla dimenticanza veniale, fino alla contraddizione. Mentre però una è comprensibile e giustificabile con la imperfezione umana, l'altra non può, giacché o ricercata, e quindi generata da malafede, o frutto di oggettiva stupidità. Personalmente tendo ad escludere quest'ultima ipotesi, parlando di Chiesa, ma non mi sfugge che la malafede è generata dalla falsità. Infatti se analizziamo l'esempio da lei riportato nel primo commento, i preti pedofili, non si può giudicare la chiesa in modo negativo solo perché al suo interno vi sono uomini depravati, sarebbe disonesto: ma non ci si può esimere dal giudicare negativamente l'atteggiamento assunto dalla stessa nel tentativo vano di occultamento del problema. Riguardo la contraddizione da lei paventata nell'ultima parte del commento, la trovo sensata solo se apponiamo un (pre)giudizio su ciò che essa predica e su come essa razzola. Ma io, qui, giudico la contraddizione in base al "loro" metro di giudizio, che reputa male assoluto alcune scelte ma poi le attua; fosse per me, si potrebbe addirittura affermare che la Chiesa predica male e razzola peggio: infatti, ritornando sui contraccettivi, stando a quanto detto lei la chiesa non li approva ma li tollera (non posso non farle notare che quel "Ratzinger e successivi fraintendimenti tralasciando" indebolisce un po' il discorso). Anche questo atteggiamento è gravissimo, perché la chiesa vede in alcuni tipi di contraccezione (guarda caso la pillola), un vero è proprio omicidio: come può in base alle sue leggi, tollerarle?
Il giudizio quindi non è in questo caso sul valore delle affermazioni, ma sull'atteggiamento assunto.
Mi conceda infine una battuta, come si converrebbe dinnanzi a un buon bicchiere all'osteria (chissà che prima o poi non si possa fare): se Aristotele avesse avuto ragione, oggi l'uomo non avrebbe superato gli uccelli nell'"arte" di volare. (in altre parole, io oso, pur consapevole che nel tentativo potrei precipitare).

alfredo ha detto...

mi scuso di non aver risposto prima ma sono appena tornato da un piacevolissimo viaggio a Vienna. Sinceramente non me la sento di discutere oltre, la cosa si sta trasferendo su un piano troppo impalpabile, poco concreto, e sia ben chiaro che a lanciare il sasso in questo senso sono stato io; dunque posso solo fare un mea culpa. Preciso solo una cosa; il fatto che io abbia scritto di "Raztinger e successivi fraintendimenti tralasciando" non aveva lo scopo di indebolire la discussione, ma di semplificarla, non intendevo negare che Ratzinger avesse detto una cosa sbagliata, intendevo dire che in questa sede era meglio non soffermarsi sulla stessa.

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