Ad Expando

martedì 17 novembre 2009

Laddove la Ragione fallisce - Parte sesta



La Verità. Di tutti questo è l'argomento più difficile da affrontare, per il semplice motivo che la religione pretende di averla in esclusiva; anzi, il fondamento stesso su cui si basa è dovuto al fatto di aver ricevuto, in qualche modo, in genere tramite rivelazione divina, la Verità.
La Verità, almeno quella riguardante l'etica e la morale, dovrebbe essere una cosa certa, facile da capire, inequivocabile. 
Mi perdonino i cristiani, se ancora prendo ad esempio la loro religione, ma essendo stato cristiano è quella che conosco meglio. GESU' CRISTO DISCORSO MONTAGNA
Ora, se leggiamo le parole del Cristo riportate nei Vangeli,  ci si accorge che egli amava rivolgersi agli apostoli e in genere alle genti,  tramite parabole, per venire incontro alla semplicità dell'uditorio. Predicò la sobrietà di linguaggio, promosse la schiettezza del sì e del no, in altri termini, la chiarezza.
La cosa incredibile è che sono quasi duemila anni che la Chiesa va interpretando quelle parole e man mano le complica, le revisiona, toglie e aggiunge. E' evidente che le motivazioni di tali politica sono dovute in parte alla ricerca di un adattamento della parola divina al momento storico contingente, ma anche e soprattutto, per mantenere il controllo, proclamandosi come unica interprete possibile, e di conseguenza unica fonte di verità.
Fatto sta che, ad un analisi storica, questa verità non convince.
Non solo non convince per la presunta parola di Dio, riportata nei sacri testi, contraddittoria in moltissime sue parti (e già questa basterebbe), ma anche per l'applicazione che ne è stata fatta proprio da coloro che si arrogano l'esclusività dell'interpretazione. verita
Molto spesso mi sono sentito rispondere che il messaggio Cristiano non deve essere confuso o addirittura identificato con la Chiesa e i suoi dettami. "La Chiesa è fatta di Uomini" si dice, facendo intendere che essendo gli uomini fallaci, lo sono anche gli uomini di Chiesa. Quando non parlano di religione, beninteso.
I concetto tuttavia non regge.
In primo luogo perché al pari di una qualsiasi ideologia, anche il messaggio cristiano è utopia. L'idea è perfetta e tale rimane fin tanto che non diviene applicazione; ne consegue che, per giudicarne il merito si debba verificarne l'impatto, l'applicazione per l'appunto. Altrimenti, anche il Marxismo espresse il suo bel messaggio. Fu la sua applicazione a svelarne la reale valenza.
Le ideologie politiche sono state le prime a cadere perché non contemplarono che l'educazione delle masse non sarebbe riuscita ad appiattire l'uomo ad un unico pensiero.
In tal caso la strada intrapresa dalle Religioni è più lungo e subdolo, in quanto non solo mira ad incanalare il Pensiero, sottomettendolo ad un unica visione, ma si propone anche come mezzo di redenzione agli immancabili errori che l'uomo commetterà.
Non basta: ritorniamo per un attimo alle contraddizioni insite nella religione e facciamo un esempio: ama il prossimo tuo come te stesso. art242_ntcdmjutxdacqypbw
Il significato è chiaro, non suscettibile ad alcuna elucubrazione successiva. E' applicabile? Sarebbe auspicabile ma, in definitiva, rimane una delle tante bellissime utopie partorite dalla mente umana. Forse un singolo, magari pervaso di santità o comunque dedito ad un cammino spirituale (che poco ha a che vedere con la religione e la sua cultura), oppure un uomo chiunque ma per singoli casi, può far suo ed applicare questo altissimo concetto, considerato il primo comandamento dei Cristiani.
I quali, beninteso, si adoperarono e non poco, potremmo dire si impegnarono, a stravolgerlo.
Ribadisco l'impegno perché a giustificazione dei bisogni del momento si arrivò a proporre carte false, giustificare eccidi di massa o a farli propri, se non addirittura a proporli.
Ora potrei capire se il fatto fosse un caso isolato nella Storia, ma poiché tali comportamenti sono sistematici, diviene lecito dedurre che o  l'Uomo è di per sé una creatura non in grado di controllare i propri istinti violenti  con o senza religione, o è la religione la causa dei mali che costellano la Storia: forse che voler volare troppo alto si finisce spesso per bruciarsi le ali e cadere. la-caduta-di-icaro-jacob-peter-gowy-1636-7
Comunque la si pensi, la religione, i suoi insegnamenti e i suoi principi sono tramandati da coloro che si ergono a capo della comunità religiosa, i quali come abbiamo visto detengono l'interpretazione della rivelazione, anzi: spesso più che tramandati certe cose sono di fatto introdotte, per non dire inventate.
Come può essere la verità frutto di una rivelazione (o di un’invenzione) che non può avere riscontro alcuno? Chi garantisce questa verità, con che fatti?


Vedere anche:


PS: introducendo a posteriori questo capitolo, la numerazione e i link sono stati corretti.

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