Ad Expando

martedì 18 ottobre 2016

Un Nobel contestato

..i mediocri non sanno di essere mediocri, questo è il fatto, proprio in quanto mediocri gli manca la fantasia per immaginare che qualcuno possa essere meglio di loro, e dunque chi di fatto lo è deve averci qualcosa che non va, deve aver barato da qualche parte, o in definitiva deve essere un matto che si immagina di essere migliore di loro, e cioè un presuntuoso… (Alessandro Baricco)
 Ci sono premi Nobel e premi Nobel. Di alcuni, pochi, forse nessuno riuscirebbe a sconfessarne i meriti; mi riferisco a quelli, cosiddetti "scientifici". Essi, al di là del premio in sé,  aprono opportunità per la comprensione di ciò che ci circonda e, ancor meglio, spalancano le porte del futuro. 
Altri invece sono puri riconoscimenti al valore o addirittura, e qui esprimo una mia opinione, mere operazioni di marketing il cui fine è far parlare del premio stesso. A questa categoria appartengono certamente il Nobel per la Pace (ricordo ad esempio quello totalmente campato assegnato nel 2009 all'appena eletto presidente Usa, Barack Obama, o quello ancora più assurdo a Kissinger del 1973, ma l'elenco sarebbe lungo) e quello per la Letteratura, che tanto ha destato scandalo ultimamente.

Che Bob Dylan, al secolo Robert Allen Zimmerman, meritasse il celebre riconoscimento letterario a mio avviso non ci sono dubbi. Chi afferma che la sua poesia ha senso solo se legata alla musica sostiene una tesi bislacca. Innanzitutto perché la letteratura è soprattutto "opera" e qui riporto la voce del Treccani :
s.f  L'insieme di opere affidate alla scrittura (e tal volta alla parola orale)  di valore artistico, in prosa e in versi; l'attività intellettuale volta allo studio o alla produzione di tali opere, quella che illustra lo svolgimento della letteratura di un popolo o anche di tutti i popoli, con notizie biografiche e giudizi critici
In secondo luogo,  perché proprio per definizione, non vi è imposizione affinché  che l'opera debba essere trasmessa solo per iscritto. Anzi, a ben guardare, le prime opere letterarie erano, non solo tramandate oralmente, ma addirittura cantate (o per lo meno, accompagnate da strumenti): se ne deduce anche dall'etimologia (spicciola) di Aedo ("cantore") e Rapsodo ("cucitore di canti"), Bardo ("che alza la voce"). Secondo il ragionamento di coloro che si sono scandalizzati del Nobel al menestrello di Duluth, l'Epica classica, e qui per intenderci sto citando Iliade e Odissea, non dovrebbero essere considerate letteratura!
Voglio però andare oltre. 
Chi si sofferma sulla parola, considerandola mera rappresentazione grafica, non capisce nulla di letteratura e di arte in generale.
La letteratura è arte che vibra, non può prescindere dal suono. Una parola scritta è asettica; la stessa parola recitata o cantata, scava l'anima. Riporto qui sotto un esempio, a me caro di uno dei più grandi poeti italiani, Ungaretti. Leggete la parola "fratelli" da un qualsiasi testo e poi fate partire il video e sentite l'autore interpretare la stessa parola. 



Non ho voluto volontariamente riportare alcuno stralcio dei testi per supportare il talento di Mr. Zimmermann,, dico solo, come già scritto in altra sede, che vi è più letteratura nei suoi testi che nel 99% della robaccia che riempie gli scaffali di qualsiasi libreria, questo sì dovrebbe preoccupare coloro che si considerano "letterati". 
Purtroppo come da incipit, i mediocri non sanno di essere tali. 




Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...