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lunedì 23 gennaio 2012

Caro amico ti scrivo


Caro Umberto, 

come tanti fratelli padani ho deciso di scriverti dopo mesi che su tutti i giornali assisto ad un incredibile teatrino di interventi fratricidi che nulla hanno a che vedere con la nostra battaglia per la libertà.
Una serie di articoli sui giornali dei poteri forti, che denigrano il nostro impegno che infangano abbassandola ad una questione di poltrone e potere la nostra lotta per l’Indipendenza della Padania. Noi vogliamo essere padroni a casa nostra, non nei consigli di amministrazione e sulle poltrone del potere, hai detto “La Lega deve produrre Libertà non posti”. Noi vogliamo cambiare non gestire. Il potere confonde e corrode, il potere romano da duemila anni divide e opprime la Padania. Solo Tu hai avuto il coraggio di ribellarti quando tutti tacevano, solo Tu col tuo esempio di coraggio e rinunce hai saputo risvegliare il nostro Popolo. In questo momento difficile, quando il nemico è nell’angolo costretto dalla tua tattica a mostrarsi per la prima volta col suo vero volto tutto unito nel governo Monti, non permettere che divisioni e gelosie facciano fallire ancora una volta il nostro sogno di libertà regalando a roma la vittoria. I militanti, i dirigenti, i colonnelli, nessuno è in grado di unire i Padani, solo Tu. Decidi Tu, dicci Tu cosa dobbiamo fare, guidaci come hai sempre fatto. 

Solo Tu hai l’autorità per farlo, noi ti seguiremo.
 Questa sarebbe la lettera che i militanti vicini a Bossi dovrebbero spedire al grande capo per far quadrato attorno alla sua persona. Mi stupisce la totale mancanza di senso del ridicolo, ma ovvio, stiamo parlando di "militanti", ovvero di una massa pressochè acefala base di ogni movimento sia esso politico o religioso.
Immagino la reazione di un essere senziente nel ricevere qualche migliaia di mail tutte eguali che ne inneggiano le presunte gesta in una sorta di ridicola apoteosi. Proverebbe vergogna. Chissa l'Umberto...
L'inizio della lettera pare una brutta copia degli scritti del Risorgimento. Brutta perché scritta male ma soprattutto perché è grottesca nella sua falsità. 
Ma andiamo nel dettaglio. 
Il Fratello Padano è triste, non tanto perché dalla nascita del movimento non si è fatto null'altro che blaterare, cambiando idea in continuazione, passando dal tentativo di defenestrazione dello straniero (identificato via via nel terrone, nell'albanese, nel negro, nel rumeno e infine nell'arabo), alla secessione, alla devoluzione, al federalismo per poi, abbandonato il governo, approdare a non si sa bene cosa.  No, egli è triste perché i giornali riportano il teatrino (reale) di interventi fratricidi. Insomma, non è colpa dei teatranti ma dei giornali che riportano la notizia. Dei poteri forti, non si sa bene quali, che maledetti svelano tutto il ridicolo di un movimento che sostiene di essersi perfino impegnato, per non ottenere, alla fine, un bel nulla. Diciamocela tutta, con gli stessi voti un politico vero, per quanto mi schifi usarlo come esempio, come Bettino Craxi, governava. Bossi al più è stato ministro del nulla (visto che nulla è stato fatto), alleato di ferro di colui che qualche anno prima tradì definendolo mafioso e di cui è divenuto per qualche tempo orsacchiotto da accarezzare come accadeva tutte le volte che Berlusconi premier parlava in aula.


Al Fratello Padano non importa nulla: in fondo, quando erano con, lo facevano solo per arrivare al federalismo. Che ovviamente non hanno ottenuto, ma tant'è. D'altra parte cosa chiede il Fratello Leghista? Vogliono essere padroni a casa loro, non il potere. 
Un po' come dire che vogliono da mangiare, non il cibo!
La Lega deve produrre libertà, non posti. Chissà perché però i posti li hanno sempre voluti, li pretendono, e come riportano i giornali dei poteri forti, per quei posti ci litigano pure. Ma mica per gestire, loro vogliono cambiare!
Certo perché il potere corrode e confonde.
Quindi? Anarchia? Boh!
La lettera è priva di senso, meglio procedere con l'apoteosi. E apoteosi sia.
Solo lui, il Bossi, novello Alberto da Giussano (ovvero un personaggio di fantasia), ha avuto il coraggio di ribellarsi, andando con Berlusconi, facendo cadere il governo e passando a sinistra gridando al mondo le malefatte di berluskaiser colluso coi mafiosi siciliani, per poi allearsi ancora, come niente fosse, ma solo in nome della devolution. O del federalismo. O del federalismo fiscale poi finito, come il resto, in nulla. Solo lui, con coraggio, e per mettere il Trota in politica di coraggio ce ne vuole, e con rinunce (quali???) ha  saputo risvegliare un popolo addormentato ( ma non si capisce bene in che senso) per poi anestetizzarlo di nuovo facendo leva sull'egoismo dei singoli. Beninteso, che lo Stato centrale abbia a lungo abusato delle ricchezze prodotte nel ricco Nord per sperperarlo al Sud (ovvero non risolvendo nemmeno uno dei problemi del Mezzogiorno) non può essere definita una bugia, ed anzi al campanilismo esasperato del Bel Paese ha aggiunto fiele in gran quantità. Ma l'unico vero successo di Bossi è stato quello di intuire le potenzialità di questo egoismo campalinista. Sempre che le abbia intuite davvero o non ci si sia trovato dentro per caso.
E così, procede la lettera, in questo momento dove il nemico è all'angolo (che però è al governo mentre la Lega rischia di finire a pezzi) il santo padre della Padania non deve permettere che la Lega, che non è all'angolo, finisca all'angolo, regalando la vittoria (?) a roma (minuscola sennò che padani del menga sono?) la quale, maledetta, opprimerebbe (sic!) la Padania da duemila anni (l'occupazione della Gallia Cisalpina è avvenuta in realtà circa 22 secoli fa, ma dalla caduta dell'Impero d'Occidente, Roma non ha oppresso una beata fava, salvo per via del Regno Pontificio, ovvero lo stato teocratico a cui capo ci sarebbe il Principe di una religione di cui la Lega si proclama defensor fidei, anche se nel frattempo ha militato, al suo solito grottescamente, tra le file pagane del neoceltismo.
Il finale è da comica pura, ha quel retorica retrò, un po stile fascio, che oggi ci pare tanto ridicola.
Solo Lui, puà riunire i Padani, nessun altro, neppure gli altri cosiddetti colonnelli, neppure i militanti (ci mancherebbe!).
Quindi la supplica: solo tu. Punto.
Decidi Tu! (punto...anzi virgola!)
Dicci cosa dobbiamo fare, guidaci (punto ...anzi due punti...anzi punto e virgola!)
E già che ci sei, rimetti i nostri debiti e liberaci dal male. Amen.

Ma per piacere...




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